REPUBBLICA
DOMINICANA – Punta Cana 2018
Siamo oltre la metà
di Gennaio, fuori fa freddo ed anche se il tempo non è
eccezionalmente brutto, guardare fuori dalla finestra mette
tristezza.
Anche se non è molto
tempo che siamo ritornati da Mauritius, dove fa caldo ed il sole
splende, i cataloghi dei Tour operator giacciono ancora, qua e la, in
ordine sparso, in attesa di essere consultati per un nuovo viaggio.
Sfogliando quello
della EDEN VIAGGI ( Margò ), ci capita sotto gli occhi l'offerta di
una settimana in Repubblica Dominicana a Punta Cana, presso l'hotel
PRINCESS CLUB CARIBE BEACH RESORT, che ci conquista immediatamente
per la bellezza della spiaggia ed il verde che si intravede attorno
alle costruzioni.
Abbiamo deciso che
sarà una vacanza tutta relax, senza l'obbligo di scoprire tutti i
giorni nuove mete, perchè sappiamo che le distanze in Repubblica
Dominicana sono piuttosto importanti e non è facile andare da un
punto all'altro di questa grande isola.
Il prezzo è quello
giusto : 1.260 €. a persona con volo, trasferimenti e trattamento
all inclusive in camera superior dall'8 al 15 Aprile
Il 26 Gennaio
confermiamo la scelta e versiamo un acconto.
Il 19 Marzo ci
consegnano il foglio di convocazione che ci informa (
provvisoriamente ) sull'ora dei voli, che nel giro di qualche giorno
vengono spostati, come sempre accade con i charter.
Il passaggio aereo è
abbastanza comodo, con partenza alle 15,50 ed arrivo alle 20,15 dopo
circa 11 ore di volo.
08 Aprile 2018
Domenica
La notte è stata insonne a causa dell'imminente partenza, che
effettuiamo come da rituale :
- treno da Brescia a Milano Centrale,
- Malpensa Express fin dentro l'aeroporto,
- attesa, controllo bagagli e documenti.
Il volo è tranquillo e quasi in orario, così che atterriamo con
luce sufficiente a guardarci attorno per cominciare a conoscere la
nostra meta.
Ci assegnano ad un minibus che, oltre a noi, imbarca altre due
persone destinate ad un hotel vicino al nostro.
La strada è molta, noiosa e non finisce mai, mentre attraversiamo
campi coltivati a canna da zucchero, verdeggianti luoghi alberati e
ci avviciniamo a qualche piccolo centro abitato, allontanandocene
subito.
Giungiamo in hotel all'imbrunire e dopo una breve sosta
all'ingresso ( si, all'ingresso insieme alle valigie ) veniamo
ammessi nell'immensa reception per le formalità di registrazione e
poi trasportati fino al fabbricato che ci ospiterà nei prossimi 7
giorni.
La camera, al secondo piano, è grande, con un bel bagno ed
un'ampia finestra che si affaccia su una strada alberata, oltre la
quale si scorge il mare.
Anche se, qua e la, affiorano i segni dell'usura e delle molte
persone ospitate, tutto appare pulito ed il verde attorno è curato
in modo eccezionale.
Ci troviamo proprio di fronte al fabbricato che ospita il
ristorante principale ( ce ne sono altri 5, tutti dedicati ad una
cucina nazionale ) ma a quell'ora è in chiusura.
Mentre cerchiamo di prendere confidenza con il luogo, ne troviamo
uno piccolo piccolo, proprio in riva al mare, che serve cibo fino a
notte inoltrata.
Un poco di fame ce l'abbiamo e la pizza, ancora calda, che ci
viene offerta, è decisamente buona.
E' tardi e domani, in reception, alle 9,30 , ci attende Nunzio,
il referente Margò.
09 Aprile 2018
Lunedì
Dopo una veloce colazione, ancora mo...ooolto assonnati, ci
sistemiamo sulle poltrone della reception e quando spunta Nunzio,
cominciamo a tartassarlo di domande e richieste.
Quando ci lascia, dopo circa un'ora, abbiamo acquistato, per 100
euro a testa, una gita a Samanà Bay e Cayo Levantado, passando per
una fabbrica di sigari, proseguendo fino al “Salto del Limon” ,
dove faremo anche una breve escursione a cavallo.
Mentre ci godiamo la gradevole temperatura del mattino, facciamo
qualche passo nei bellissimi giardini che contornano i diversi
fabbricati ed esploriamo la zona delle prime due belle piscine, e
poco dopo, spinti dalla curiosità, eccoci a passeggiare in spiaggia
sotto un sole che non ha riguardi per la nostra pelle bianca.
Arriva l'ora di pranzo e diventa difficile scegliere cosa mangiare
per la varietà e la quantità di cibo offerto : la qualità è
discreta e la scelta quasi infinita.
Ci facciamo dare due teli da mare e passiamo le prime ore del
pomeriggio a bordo piscina ( all'ombra ).
Solo verso sera ritorniamo in spiaggia ( pare di circa 40 km. )
per capire cosa c'è a destra ed a sinistra.
Troviamo, sia da un lato che dall'altro, attività turistiche,
piccoli poveri locali commerciali e tanta, tanta sabbia bianca a
formare una spiaggia che in molti punti è larga almeno 30 metri.
Quando il tramonto si annuncia, ritorniamo in camera per una
doccia e poi a cena.
E' bello passeggiare, di sera, per le strade del parco
fiancheggiate da una stupenda natura che è stata adattata per
ospitare l'enorme insediamento dell'hotel.
10 Aprile 2018 Martedì
Dopo colazione, eccoci impegnati in una camminata fino dove la
spiaggia si restringe a formare uno stretto passaggio tra una
costruzione ed il mare.
In lontananza si intravedono file di fabbricati ed a identificare
una struttura portuale, la sagoma di una specie di galeone ormeggiato
ridosso alla riva.
Desistiamo dall'andare oltre perchè fa caldo, perchè il sole
brucia e perchè abbiamo già fatto più di un paio di chilometri.
Ritornando troviamo le propaggini di un agglomerato urbano e ci
infiliamo tra le case, passando da un negozio all'altro, infastiditi
da alcuni venditori molto insistenti.
Lasciamo velocemente il posto e, costeggiando le recinzioni di
alcuni grandi alberghi, ritorniamo all'hotel da dove proseguiamo per
scoprire cosa c'è dall'altro lato.
Qui la spiaggia, per oltre 500 metri, è molto ampia ed orlata di
palme da cocco tra cui sorgono belle costruzioni, che in questo
momento sembrano non abitate.
Appena superato un promontorio dove il mare sta erodendo il
litorale, ci affacciamo ad una lunga e bella distesa di sabbia
bianca, bagnata da un mare dai colori cangianti dall'azzurro al blu
cobalto, di cui non si intravede la fine.
Lungo un buon tratto di spiaggia sono state sistemate una serie di
casupole in legno che ospitano negozi pronti ad offrire le più
disparate qualità di mercanzia : quadri, chincaglieria, manufatti
diversi, vestiti, liquori, tabacchi, generi alimentari ed ogni altra
cosa si possa desiderare.
Mentre si avvicina la sera, rientriamo in hotel con il fermo
proposito di ritornare qui, per acquisti.
Conclusa la cena, ci dedichiamo alla solita piacevole passeggiata
per conoscere i piccoli segreti che l'immenso giardino ancora
nasconde e così troviamo una bellissima terza piscina, un locale
dove si servono dolci e caffè durante tutto il pomeriggio e
l'accesso diretto alla spiaggia all'estremità del parco.
11 Aprile 2018 Mercoledì
La sveglia ci butta giù dal letto ancor prima che sia possibile
fare colazione e non passa molto tempo prima di essere in viaggio
con altri compagni.
Un minibus ci conduce, attraverso una verdissima campagna, fino ad
un'azienda che lavora tabacchi ed altri prodotti locali, dove un
gentile commesso ci mostra come si confeziona un sigaro e poi ci
propone la vendita di tabacco, liquori ed una serie infinita di
articoli a cui non sappiamo più come dire di NO.
Finalmente si riparte e dopo un una buona mezz'ora di strada
arriviamo al punto di imbarco, di fronte ad una costruzione che
dall'aspetto può essere di tutto meno che un ristorante, dove
consumiamo la più povera e meno appetitosa colazione che si possa
immaginare.
Appena riuniti anche i viaggiatori provenienti dagli altri
alberghi della zona ( un centinaio di persone ), inizia l'imbarco ed
il viaggio per Samanà bay.
Troviamo, a prua, un posticino all'ombra, per evitare di cuocere
sotto il sole e dopo circa una mezz'ora, ci sbarcano e ci fanno
salire su un autocarro di tipo militare con tante belle panche di
legno duro.
L'automezzo inizia ad arrampicarsi tra le colline fino ad arrivare
ad un ampio piazzale in mezzo alla foresta, dove, indossati stivali
di gomma e caschetto, ci aiutano a salire su cavalli che non mi sono
sembrati molto in forma per magrezza ed aria stanca.
I cavalli, condotti al passo per la capezza da un addetto locale,
si avviano lentamente lungo un orribile sentiero che in alcuni tratti
è formato da sassi che spuntano dal fango ed in altri ha una
pendenza da pista nera.
In qualche modo si arriva al “parcheggio animali” e si
prosegue, a piedi, fino ad una costruzione in legno che ospita un
piccolo bar con annesso negozio di souvenir.
Mentre Gis decide di non andare oltre, io proseguo, accompagnato
dalla mia guida, per un sentiero da capre che ci conduce sino alla
base del “Salto del Limon”, una graziosa cascata di circa 45
metri che è momentaneamente a portata ridotta per scarsità di
acqua.
Nella nube di goccioline che si alza dallo specchio d'acqua alla
base della cascata, riesco a fare qualche fotografia prima di
riprendere la dura via del ritorno.
Approfittando della momentanea défaillance degli sprovveduti
turisti che risalgono traballando i 250 gradini che riportano in
cima, i conducenti raccontano la loro storia pietosa, fatta di lavoro
sottopagato, di fatica e fame, con lo scopo di ottenere una mancia,
che ho elargito nella misura di 15 dollari ( non ne avevo altri ) e
mi fa sembrare uno schiavista.
La mia anima si sentirà meno in colpa quando appureremo che nulla
del loro racconto corrisponde, del tutto, al vero.
Lasciato il cavallo e depositati gli indumenti ricevuti, ci
accomodiamo sotto una grande tettoia dove è stato allestito un
pranzo tipico dominicano a base di pollo, fagioli e patate al forno.
Per chi non riesce a dimenticare l'Italia c'è anche della pasta
al sugo.
Un'ora dopo lasciamo il luogo e, ritornati al porto di Samanà, ci
trasferiamo all'isola di Cayo Levantado ( ex Bacardi ), una piccola
meraviglia per 2/3 occupata da un albergo di lusso e per la restante
parte da una bella spiaggetta che corona una zona alberata con piante
di palma di cocco.
Per tutti, l' annesso servizio di bar, offre qualcosa da bere.
I colori sono spettacolari e gli spunti per belle fotografie sono
molteplici.
Appena il tempo di fare un bagno nelle chiare acque di questo
splendido lido caraibico, che si ritorna, in battello, verso il punto
da cui eravamo partiti la mattina.
E' sera quando arriviamo in hotel, in tempo per la cena.
12 Aprile 2018 Giovedì
La maledetta sveglia suona di nuovo, ma solo per me, perchè ieri
sera, mentre passeggiavamo dopo cena, ho visto, sulla spiaggia appena
fuori dall'hotel, un tizio che vendeva immersioni lungo il reef e ne
ho prenotata una.
L'auto che deve prelevarmi si fa attendere.
Quando arriviamo nel luogo dell'appuntamento, ancora un'altra lunga
attesa per aspettare qualcuno che pare scomparso e solo a mattina
inoltrata ci trasferiscono ad un altra spiaggia dove, finalmente, si
intravede il diving che ci deve prestare assistenza.
In mare, a ridosso del reef , c'è un'onda abbastanza formata e la
barca fatica a restare in posizione per farci scendere in mare.
Sott'acqua nulla di particolarmente bello, salvo l'incontro con
una tartaruga, addormentata vicino ad un blocco di coralli, che si
lascia avvicinare e fotografare.
Si risale e ci prepariamo per la seconda immersione che decidiamo
di fare molto più a terra, considerato lo stato burrascoso del mare.
Indossata una nuova bombola, ci aggiriamo, per tutto il tempo
concessoci dal computer, tra i pinnacoli di corallo della barriera,
entrando ed uscendo dalle cavità che mare e natura hanno scavato per
il nostro divertimento.
Stanco e provato dalla doppia immersione, rientro in hotel ed il
pomeriggio trascorre sulla spiaggia od a bordo piscina, non senza
aver fatto un lunga visita di cortesia alla “creperie” per
assaggiarne i buonissimi dolcetti, con un buona cioccolata, per
festeggiare il compleanno di Gis.
La cena chiude una giornata molto faticosa.
13 Aprile 2018
Venerdì
Oggi nessun impegno : relax.
Uscendo per andare a colazione, ci imbattiamo nell'addetta alle
prenotazioni dei ristoranti a tema e ci viene voglia di andare al
“RODIZIO”, che offre specialità brasiliane.
Dopo esserci assicurati un posto per la sera stessa e per quella
successiva, cerchiamo un posto, prima in una delle piscina, sempre
affollate a causa del mare molto mosso e poi sulla spiaggia all'ombra
delle piante di cocco.
Quando il sole decide di darsi una calmata, ci dedichiamo ad una
lunga passeggiata lungo la spiaggia con l'intenzione di fare qualche
piccola spesa.
A poca distanza dall'hotel c'è un gruppetto di negozi ben
sistemati, con merce ben esposta e che sembra originale.
Entro in una ben fornita bottiglieria ( l'unica che espone i
prezzi ) ma ne esco immediatamente, arrabbiandomi quando la commessa
vuole effettuare il cambio euro/dollaro alla pari.
Qualche passo più in là, Gis trova un bel vestito ed io un
ciondolo in argento con pietra di larimarv ed una bottiglia di rum.
Nei negozi che fiancheggiano la spiaggia troviamo qualche altro
piccolo souvenir, anche se di scarso valore.
Rientriamo in hotel quasi col buio e siamo tra gli ultimi a
presentarci al ristorante brasiliano per la cena, dove ( con mio
gran piacere ) ci servono dell'ottima carne arrosto.
14 Aprile 2018
Sabato
Si avvicina la fine di una bella vacanza all'insegna del dolce
far niente.
Anche oggi non andremo in nessun luogo e la giornata trascorre
tra spiaggia e piscina, anche se Gis decide di ritornare sui suoi
passi per ripassare nei diversi negozi, nel caso che non avesse visto
qualcosa di interessante.
Un'ultima visita alla creperie dove scambiamo qualche parola con
ospiti di lingua inglese, appena arrivati.
La cena al Rodizio ( fotocopia della precedente ) chiude la
serata, non prima, però, di aver fatto un giro tra le bancarelle
che alcuni personaggi locali hanno allestito davanti al fabbricato
del ristorante.
Non ci resta che mettere in valigia la nostra roba, preparandoci a
lasciare l'hotel il giorno successivo.
15 Aprile 2018
Domenica
La giornata si trascina stancamente mentre attendiamo che arrivino
le 17,00.
Il pranzo ci occupa per qualche momento ed arriva l'ora di
raccogliere le nostre cose, che vengono trasportate all'ingresso.
Ammucchiamo le valigie con le tante altre delle persone in
partenza ed approfittiamo del wi-fi, presente solo alla reception,
per avere le ultime notizie dall'Italia.
Impieghiamo il tempo rimasto per curiosare intorno e scoprire che
la zona della reception nasconde dei bei giardini, un teatro, una
chiesa e graziosi negozi.
Con un abbondante ritardo, un minibus raccoglie noi ed i due che
erano alloggiati all'altro hotel e ci deposita in aeroporto,
arrivando buon ultimo, lasciandoci in fila con una marea di gente ad
affrontare code interminabili per le formalità di uscita dalla
Repubblica Dominicana.
L'aereo è in perfetto orario e l'arrivo a Milano non comporta
problemi.
Il ritorno a casa è di routine.
Resta solo da smaltire il pesante cambio di ora.
Cosa voglio non dimenticare di questo viaggio :
- i bei paesaggi dell'interno,
- l'interminabile spiaggia di sabbia bianca,
- l'esperienza di una gita a cavallo,
- il mare sempre agitato,
- il faccia a faccia con la tartaruga,
- i tanti momenti felici e spensierati di questa vacanza.