sabato 21 ottobre 2017

Il Salento Pugliese

 SALENTO 2017

Non ricordo cosa ci abbia risvegliato il desiderio di fare una settimana di vacanza a Settembre, ma una sera ci siamo trovati a desiderare di partire per la Puglia, a cercare un volo RyanAir con destinazione Brindisi ed a programmare sette giorni di avventura in Salento.
Una volta fissato il volo, con partenza da Bergamo-Orio il 12 e rientro il 19 Settembre, Gis si è lanciata nell'ardua impresa della scelta dei migliori hotel al minor prezzo, tutti con colazione inclusa.
Non è stato facile programmare soste che ci consentissero di essere sempre abbastanza vicini ai luoghi da esplorare, non troppo lontani dal precedente e sulla strada per il successivo, ma alla fine ecco il programma :

12/09 ( km. 120 ) - arrivo a Brindisi in mattinata, prelievo auto a noleggio, trasferimento lungo la costa oltre Torre dell'Orso e sosta per la notte a Borgagne alla Masseria “Bosco di Makyva”.
13 -14 /09 ( km. 255 ) - litoranea fino a Santa Maria di Leuca e sosta di 2 giorni presso il B & B “Il Pappagallo”, per esplorare la costa fino a Torre San Giovanni, le spiagge di Pescoluse e l'estremo Salento.
15/09 ( km. 75 ) - litoranea da Santa Maria di Leuca fino a Gallipoli con alloggio presso il B & B “Villa Gallipoli”,
16 -17/09 ( km. 195) - litoranea da Gallipoli a Porto Cesareo, per gustare le spiagge fino a Leporano Marina, con sosta di 2 giorni all'hotel “Il Riccio”
18/09 ( km. 99 ) - da Porto Cesareo a Alberobello, con sosta notturna al B&B “Il Leccio”,
19/09 ( km.75 ) - da Alberobello all'aeroporto di Brindisi e rientro a Brescia.

Stabilito il percorso e le tappe, acquistati i biglietti per l'aereo, confermate le prenotazioni ( tutte con pagamento presso la struttura ), è iniziata l'attesa del giorno di partenza e l'esplorazione del web alla ricerca di più dettagliate informazioni.
A circa due settimane dalla partenza, aderendo ad una strepitosa offerta di RyanAir, abbiamo acquistato il noleggio di un'auto per 7 giorni al prezzo stracciato di 120 euro, assicurazioni comprese.

12 Settembre 2017
Si parte!!
L'aereo lascerà l'aeroporto alle 10,35 e con un probabile temporale in arrivo, è meglio metterci per strada già dal mattino presto, ripromettendoci di non sbagliare l'ingresso in autostrada; invece, a causa delle solite indicazioni poco precise, infiliamo la BRE.BE.MI. che dobbiamo lasciare dopo pochi km. per cercare l'ingresso sulla Venezia – Milano.
A circa metà strada incappiamo in un tremendo acquazzone che rallenta tutto il traffico a passo d'uomo e ci fa perdere altro tempo.
Arriviamo al parcheggio in netto ritardo ed in aeroporto giusto in tempo per sbrigare le formalità di controllo bagagli ed imbarco.
Il volo, durato circa 90 minuti, è tranquillo ed in perfetto orario.
Fa caldo ed aspettare, prima la navetta che ci conduce fino al punto di noleggio, poi che si esaurisca la coda d'attesa per la consegna dell'auto, infine caricare i bagagli ed approntare il navigatore per il viaggio, mi procura il primo bagno ...di sudore.
Percorriamo velocemente una bella strada che ci conduce fino oltre Lecce, dove decidiamo ( non senza qualche dissenso tra noi ) di percorrere la litoranea che ci fa godere dei primi panorami marini di questa parte della nostra Italia.
Qui la costa è quasi sempre alta o rocciosa, le spiagge sono nascoste, lontane dalla strada principale e devono essere cercate avventurandosi in percorsi non sempre agevoli e poco segnalati.
Passiamo per S. Foca e proseguendo per Torre dell'Orso deviamo per la spiaggia delle “2 sorelle”, che raggiungiamo dopo aver vagato in aperta campagna fino ad un grande parcheggio posto a circa 300 metri dal mare, a cui si arriva passando attraverso una fitta pineta.
Bella la vista che si apre sui due grandi massi affiancati che si ergono dal mare azzurro e molto bella la spiaggia che intravediamo ai piedi della scogliera.



Dopo le solite fotografie, lasciamo il posto per riportarci sulla strada principale ed iniziare a cercare il luogo dove faremo sosta per la notte, ma ci lasciamo distrarre dall'indicazione “BAIA DEI TURCHI” che sappiamo essere la più bella attrazione della costa.
Arriviamo all'ingresso del parcheggio, ma la richiesta di 5 euro, la strada da percorrere a piedi e l'ora tarda, ci fanno riconsiderare la decisione e decidiamo di provare a raggiungere la “Masseria Bosco di Makyva”.
Che non fosse cosa facile lo avevo pensato, ma che il navigatore ci mollasse in mezzo alla campagna, non lo avevo considerato.
Solo dopo aver scelto di dirigerci verso il paese di Borgagne, all'improvviso appare un cartello con l'indicazione che cercavamo e dopo qualche chilometro di stradine di campagna, eccoci finalmente arrivati!
Bella la campagna circostante, bella la costruzione, bella la camera, meravigliosa la piscina in cui ci tuffiamo per un momento di relax, ottima la cena che ci viene servita al ristorante interno.
Il letto non è dei più morbidi, ma la stanchezza vince ogni cosa.

13 Settembre 2017
Facciamo colazione e dopo aver pagato il conto ( meno di 100 euro, compresa la cena ) ripartiamo in direzione della Baia dei Turchi, fiancheggiando i laghi Alimini , che intravediamo tra una verde cortina di alberi.
Raggiunto il parcheggio, a piedi, dopo aver attraversato una grande pineta, arriviamo al mare ed alla lunga spiaggia, ridossata ad una costa rocciosa, con bella sabbia, ma di piccole dimensioni.
L'unico stabilimento balneare che troviamo non è molto invitante e continuiamo lungo il litorale proseguendo la camminata per sentieri aperti tra cespugli di mirto e pini marittimi, fino ad una bella spiaggetta di sabbia chiara dove frange un mare dall'acqua cristallina e dai bei colori cangianti.






Ci fermiamo per il bagno e dopo un paio d'ore, ritorniamo al parcheggio dove ad un chiosco mobile Gis assaggia una fetta di anguria prima di infilarsi in pineta per raggiungere un'altra spiaggia.
Delusione totale !!! non c'è spiaggia, solo rocce ed un sasso che mi spappola l'alluce.
Riprendiamo la strada principale verso Otranto fermandoci al faro di Punta Palascia, poi a Torre S. Emiliano ed infine a Porto Badisco, una minuscola spiaggia in fondo ad un fiordo in miniatura.
I chilometri di strada che ci separano da Santa Maria di Leuca sono molti, ma le soste a Santa Cesarea Terme, alla Grotta Zinzulusa, dove effettuiamo una breve visita guidata ed al salto del Ciolo, rendono meno monotono il viaggio, che a pomeriggio inoltrato ci porta alla meta.
La ricerca del “B&B Il Pappagallo”, arrampicato in collina, presenta ( come sempre ) qualche difficoltà, ma la vista che ci si presenta dal terrazzo della camera ci appaga di ogni fatica : tutta Leuca è ai nostri piedi e l'alto faro bianco si staglia all'orizzonte mentre il sole è al tramonto.


A buio scendiamo ( 1 Km. a piedi ) in città e dopo aver invano cercato uno dei ristoranti che ci erano stati indicati, ci accomodiamo al tavolo di un chiosco mobile, dove ci servono una buona frittura di gamberi e calamari, insalata e patatine, 2 bibite al prezzo di 25 euro.
Il ritorno, in salita, aiuta la digestione, ma rompe le gambe.

14 Settembre 2017
Dopo una gustosa ed abbondante colazione, con torte a volontà, si parte per la costa ionica eliminando il percorso previsto nell'interno, ma privilegiando l'esplorazione della costa fino a Torre San Giovanni, con la speranza di poter vedere le Maldive in Salento. ( ! )
La litoranea si snoda attraverso le località affacciate sul mare che inizialmente ( vicino a Leuca ) offrono una schiera di torri di guardia poste su costa rocciosa e qualche spiaggetta, poi da Torre Vado in avanti le grandi spiagge di Marina di Pescoluse, Torre Pali, Lido Marini, Torre Mozza e Torre San Giovanni, dove la costa ridiventa rocciosa.
La curiosità e la voglia di trovare il mare caraibico che la pubblicità decanta con intere pagine, ci spinge avanti, ma di caraibico quasi nulla, anzi :
  • la sabbia delle spiagge è una bella sabbia dorata, ma ben lontana dal colore candido delle spiagge coralline.
  • anche se il mare ha bei colori e trasparenze apprezzabili, qui mancano gli azzurri.
  • in molti punti la costa si immerge subito in acqua profonda e la presenza di sassi nei primi metri rende difficoltoso il bagno.
Dopo aver ficcanasato in molti posti, decidiamo di tornare verso le “Maldive del Salento” ,a Marina di Pescoluse ( tra Torre Pali e Torre Vado ), ma incappiamo in un canale con acque sporche e puzzolenti che dal porto di Torre Pali prosegue alle spalle della spiaggia, fino a gettarsi in mare.
Siamo rimasti solo per il tempo di documentare lo scempio.
Piuttosto delusi, non avendo trovato nulla di particolarmente affascinante, riprendiamo la strada, ma non potendo rinunciare ad un bagno, ci avviciniamo ad una spiaggia del lungo litorale di Pescoluse, dove troviamo posto sotto un ombrellone, senza che nessuno venga a reclamare il corrispettivo dell'occupazione.
L'acqua è trasparente e poco profonda, la sabbia dorata è abbastanza pulita e non c'è molta gente attorno : restiamo.



Nelle prime ore del pomeriggio, senza aver pagato, lasciamo la spiaggia e ritorniamo a Santa Maria di Leuca, arrampicandoci fino al faro ed al Santuario.
Bella la vista, imponenti le costruzioni che si affacciano sulla piazza, da cui si domina tutta Leuca, ma a secco la cascata artificiale creata dall'acquedotto pugliese, qui giunto a fine corsa.
Scendiamo in città ed iniziamo a gironzolare prima sul lungomare dal porto fino in centro, poi per le vie interne dove troviamo una sfilata di bellissime ville d'epoca, che ci dicono quanta importanza avesse Leuca già agli inizi del secolo.
Un gustosissimo, enorme gelato sostituisce il pranzo e ci da nuove energie per proseguire l'esplorazione di Leuca ed avendoci incuriosito la denominazione di “torre dell'uomo morto” ci rechiamo sul posto.
A sera ritorniamo in hotel per una doccia e più tardi rifacciamo la discesa in città per ripetere la cena del giorno precedente.

15 Settembre 2017
Arriva il momento di lasciare l'hotel ed iniziare l'avvicinamento a Gallipoli, ma non senza aver provato a cercare la spiaggia “incantevole” promessa dalla pubblicità.
Prima di Torre Pali abbandoniamo la strada principale e su uno sterrato arriviamo ad un grande parcheggio alle spalle di uno stabilimento balneare che, a fianco, ha lo scarico in mare del canale che avevamo visto ieri.
Lasciamo subito il posto.
Gis insiste per trovare lo stabilimento balneare che ha come insegna un enorme lettino che occupa tutta una rotonda stradale e dopo un paio di corse a vuoto tra Torre Vado e Torre Pali, alle “Maldive del Salento” troviamo il posto giusto, ma irritato dall'accoglienza e dal prezzo del parcheggio, mi rifiuto di accedere alla spiaggia e cambiamo posto.
Ripassiamo per Torre San Giovanni ed andiamo verso le Isole Pazze ( mare con trasparenze fantastiche ), Torre Suda ( ben restaurata ) e Torre Pizzo.
Troviamo a naso l'indicazione di un resort con logo “Torre Pizzo” e seguendo quell'indicazione, per una brutta e stretta strada di campagna, arriviamo ad un enorme parcheggio antistante una fitta pineta.
Per la prima ed ultima volta, ci è consentito sostare con l'auto senza pretendere un obolo.
Giunti in riva al mare i nostri occhi vedono quello che abbiamo cercato invano fino ad ora : Lido Pizzo, fatto di sabbia bianca finissima, mare dalle trasparenze azzurre e sullo sfondo il profilo di Gallipoli.


La bellezza del posto toglie il fiato, ma qualcosa non va : sulla riva mucchi di alghe che uno stanco bagnino prova a spostare ed appena dietro lo stabilimento balneare, una montagna di alghe marcescenti.
Ci avviamo verso Punta della Suina, luogo simbolo di questo tratto di costa e pur con pareri contrastanti, prendiamo posto sotto un ombrellone : 23 euro.
Devo ammettere che il litorale di Lido Pizzo è assolutamente più panoramico, ma qui l'acqua non ha problemi di alghe, anche se la sabbia è poca ed assediata dalle rocce.
In acqua c'è più di qualche pietra, ma è limpida e bassa per una decina di metri.
Il tempo corre in fretta ed a ricordarci che il “B&B Villa Gallipoli” ci aspetta, arriva una telefonata del proprietario, che vuole essere rassicurato del nostro arrivo.
Dopo l'ennesimo bagno, lasciata la spiaggia, iniziamo la ricerca del posto dove passeremo la notte : il luogo sembrava vicino a Gallipoli, ma è a più di 5 Km.
La camera è la peggiore di tutto il viaggio.
Qualche problema iniziale viene superato, ma non sarà così per il letto, per i rumori mattutini e per la colazione, a dir poco scarsa.
Essendo abbastanza presto, facciamo un salto fino a Gallipoli.
La parte della città vecchia, costruita su un'isola e racchiusa tra i bastioni del castello, è una bellissima cittadina, piena di vita, negozi e ristoranti, dove ci saremmo fermati volentieri se non avessimo prenotato altrove.
E' quasi buio ed il navigatore non trova l'indirizzo dell'”Aia Noa”, il ristorante che ci è stato indicato a circa 4 km. dal B&B, nel paese di Alezio, ma dopo qualche tentativo, con un poco di fortuna, arriviamo a destinazione.
Buona la cena ad un prezzo modesto.
Notte agitata e sveglia prematura.

16 Settembre 2017
Consumata una misera colazione, pensiamo di raggiungere Porto Cesareo, che non è molto distante, solo che ci viene la curiosità di andare a vedere il Parco Naturale di Porto Selvaggio, prolungando il percorso.
Seguendo la litoranea troviamo Torre Sabea, la “Montagna Spaccata”, Torre Fiume “Quattro Colonne” su una costa rocciosa frammista a belle spiaggette e quasi per caso arriviamo ai piedi di Torre dell'Alto, da dove, compiuto a vuoto un paio di volte il periplo del capo, ci dirigiamo all'area protetta di Porto Selvaggio.
La strada è stata lunga e lasciata l'auto, a piedi, ne imbocchiamo un'altra in fondo naturale piuttosto malandato, che sembra non finire mai.
Sotto un sole cocente, appena riparati dai grandi pini a lato della strada, percorriamo circa 1 km. prima di arrivare a vedere PORTO SELVAGGIO, una piccola insenatura rocciosa dove alcuni coraggiosi prendono il sole e fanno il bagno, confortati dalla presenza di un chiosco che distribuisce bibite e panini.





Un poco delusi, ma consapevoli di aver visto qualcosa di esclusivo, riprendiamo la strada del ritorno, che è tutta in salita con sassi buttati qua e la e ci fa ansimare e sudare parecchio.
Riprendiamo la strada litoranea ed a Sant'Isidoro, sotto la torre omonima, vediamo una bella spiaggia di sabbia chiara bagnata da un mare con bei colori e decidiamo di fermarci per il bagno.
Poichè a Porto Cesareo mancano solo pochi km. ,restiamo fino a pomeriggio inoltrato, godendo di una magnifica giornata di sole.
Questa volta il navigatore è stato bravo : ci ha portato proprio davanti all'hotel “ Riccio”, dove, nella piazza antistante, abbiamo anche trovato parcheggio.
L'hotel non è una meraviglia, anche se hanno fatto qualche lavoro di sistemazione.
La nostra camera ha la finestra su un lastrico solare che pare bombardato e poi abbandonato a se stesso, ma dove troviamo uno stenditoio utile per i costumi bagnati.
Ci facciamo consigliare un ristorante vicino, che cerchiamo solo dopo aver bighellonato intorno per un'ora buona..
L'osteria Regina, tanto brutta fuori quanto accogliente dentro, ci fa mangiare molto bene al prezzo di 30 euro in due.
Una breve passeggiata tra negozi, ristoranti e bar nella zona del passeggio, poi a nanna.

17 Settembre 2017
Molto varia la colazione con un buon servizio bar.
La giornata non pare essere delle migliori ( è il 17 ) e si preannuncia burrasca.
Riprendiamo l'auto per scoprire le spiagge a Nord di Porto Cesareo, ma pare proprio che la giornata non sia quella giusta : si è alzato un vento forte e fastidioso, che sta agitando il mare.
Raggiungiamo, da bravi turisti infaticabili, le spiagge di Torre Chianca, Torre Lapillo e Punta Prosciutto che sono praticamente deserte per il brutto tempo.
Cerchiamo di far passare la giornata andando per torri e scopriamo che dopo Torre Colimena si apre la zona umida protetta di Salina Monaci, che sta già in provincia di Taranto.
Una lunga passeggiata in riva al mare ci mostra un bel litorale sabbioso che fa scudo a questo luogo di protezione dell'avifauna locale e di transito.
Peccato che il vento non dia tregua.
Riprendiamo l'auto e senza una meta precisa, passato un piccolo paese, ci troviamo invischiati in una serie infinita di sensi unici alla periferia di Porto Cesareo e solo grazie all'orientamento di Gis riusciamo a ritornare all'hotel.
Stanchi dell'auto, andiamo a passeggiare sul lungomare e nella zona portuale, dove c'è molta gente che sta facendo la nostra stessa cosa, dopo aver lasciato le spiagge.
Prenotiamo la cena da Antimo, ristorante che ha lunghe code di attesa e chi è senza prenotazione rischia di non trovare posto.
Ci presentiamo alle 20,00 circa, quando già molta gente è seduta ai tavoli e ci sistemano a metà sala, a fianco di una coppia non più tanto giovane.
Il servizio è abbastanza rapido ed in poco tempo ci vengono portate polpette e bruschette, che dovrebbero tenerci buoni in attesa degli antipasti, che arrivano in un grande piatto,facendo bella mostra, ma il gusto....
Scopriamo che i nostri vicini abitano a meno di 30 km. da Brescia ed inizia uno scambio di informazioni sulle spiagge e su cosa fare.
Arrivano anche le tagliatelle ai ricci e gamberi ed i paccheri con aragosta, che ancora una volta hanno qualche piccolo difetto.
La cena termina con un conto di 75 euro, che per essere digerito ha bisogno di una lunga passeggiata serale.
Dispiace aver buttato via l'ultimo giorno nei luoghi dove avrebbero dovuto esserci le spiagge più belle, ma non resta che attendere il mattino.

18 Settembre 2017
Dopo colazione eccoci ancora sulle spiagge che ieri non erano frequentabili.
Oggi è tutta un'altra cosa : il mare ha i colori da cartolina che ci aspettavamo, la sabbia è soffice ed è piacevole passeggiare a piedi nudi, ,il sole caldo ci invita a restare , ma non si può.




Facciamo due brevi soste sulle spiagge tra Torre Lapillo e Punta Prosciutto per scattare le foto che ieri non abbiamo potuto fare per il maltempo ed a malincuore riprendiamo la strada per Alberobello.






Ci è stato raccomandato di non seguire la strada che passa all'interno per Avetrana, Manduria, Francavilla, Taranto, Martinafranca e Locorotondo, ma ci sembrava uno spreco di carburante fare quasi 40 km. di strada in più per tornare verso Lecce, Brindisi e Fasano, anche se probabilmente più veloce.
Avevamo ragione noi : la strada era abbastanza dritta e tranquilla, senza intoppi e ci ha permesso di visitare Locorotondo, che è apparso sulla nostra strada e che ci è subito parso imperdibile.
Ci siamo arrampicati sino ad uno degli accessi al paese e poi di vicolo in vicolo, piazzetta dopo piazzetta abbiamo fatto il pieno di bellissimi scorci, di bianche case l'una addossata all'altra, di un borgo incantato di cui, seppure ne avessimo già visto le immagini sul web, non si può che apprezzarne la candida bellezza.
Nulla fuori posto e precise opere di manutenzione, ne hanno fatto un piccolo gioiello.
Due ore dopo, stanchi di camminare, riprendiamo la strada per Alberobello, che annuncia la sua personalità ed originalità, quando compaiono i primi trulli sparsi per la campagna.
Parcheggiamo l'auto in un uliveto ed a piedi arriviamo all'abitato antico, costituito interamente da trulli di tutte le dimensioni, con uno, due, tre coni di copertura in pietra.








Lo spettacolo è affascinante e le inquadrature fotografiche vengono ripetute in continuazione, senza stancarsi, trovando sempre nuove visuali.
Prima la strada in discesa, poi quella in salita ed una veloce visita alla chiesa/trullo per onorare la bellezza di questo luogo di antica bellezza.
E' ora di raggiungere il B&B “IL LECCIO” dove passeremo la notte, ma non sia mai detto che si possa trovare qualcosa subito.
Pur avendo una vaga idea di dove avrebbe dovuto essere, arrivati ad una rotonda in mezzo al nulla, pensiamo di essere andati troppo oltre e torniamo sui nostri passa.
Sbagliato!!!
Stanchi di cercare di indovinare, telefoniamo per più informazioni e questa volta riusciamo ad arrivare in una bella villa sistemata su una collinetta a lato della strada.
Accolti a braccia aperte e con grande cordialità, ci viene assegnata una bella, grande, ordinata, pulitissima ed accogliente camera, che ci fa dimenticare quella di “Villa Gallipoli”
Chiediamo di poter cenare al ristorante interno del B&B e dovendo far passare alcune ore, ci viene suggerito di visitare Polignano a Mare, a circa 30 km.
La strada è ottima, in gran parte a due carreggiate, ed in breve siamo a destinazione.
Qui niente spiaggia, solo un caratteristico sbocco a mare di un torrente tra due alte pareti rocciose.







Ma la vera particolarità è che il paese è costruito tutto lungo un'alta falesia rocciosa, con le case che si stringono l'una all'altra lungo le stratte viuzze a strapiombo sul mare.
Quando inizia a far sera, rientriamo per la cena.
Polpette della tradizione locale, bruschette, fantastiche orecchiette con cime di rapa, un buon secondo piatto chiudono una giornata molto intensa.

19 Settembre 2017
Ci svegliamo dopo una notte di sereno riposo e la colazione che ci attende potrebbe bastare per qualche giorno : cappuccino, brioche, frutta fresca e secca, marmellata casalinga, mozzarelle, bruschetta, formaggio, pane e tante altre buone cose.
Ringraziamo, salutiamo la cara padrona di casa e andiamo verso l'aeroporto di Brindisi passando prima al punto di riconsegna dell'auto.
Questa volta siamo addirittura in anticipo e dobbiamo far passare un paio d'ore prima dell'imbarco.
Volo tranquillo ed atterraggio in perfetto orario.
Ci riprendiamo l'auto dal parcheggio e per non tornare troppo presto, andiamo a dare un'occhiata all'Orio Center, appena fuori aeroporto.
Avevo già visto, in altri posti, un concentrato di negozi, ma non tanti così.
Francamente penso che quando l'offerta è tanta, prima o poi, si trova sempre qualcosa di meglio di quello che si è appena comprato e si è tentati rifare l'acquisto : addio risparmi !
Spuntino veloce ad uno dei tanti bar/ristoranti del Centro e poi verso casa.
Arriviamo senza problemi, stanchi, ma con molti bei ricordi.


Note :
  • Il viaggio è stato pensato ed organizzato da noi, per una spesa di circa 650 euro a testa, tutto compreso.
  • I luoghi turistici hanno la “faccia” pulita, ma basta alzare il tappetino e si trova la spazzatura.
  • Indimenticabile il panorama di Santa Maria di Leuca dal terrazzo della camera.
  • Gallipoli ( la parte storica ) è veramente bella e piena di vita.
  • Porto Cesareo, a parte l'orribile viabilità con un eccesso di sensi unici, mi è piaciuta per la zona del porto piena di vita.
  • Le spiagge delle “Maldive del Salento” hanno mantenuto solo in parte le promesse pubblicizzate.
  • Le spiagge più belle sono quelle tra Torre Lapillo e Punta Prosciutto, in parte territorio tarantino.







mercoledì 6 settembre 2017

Grecia 2017 : vacanza a Corfù

Corfù
E' una sera di Febbraio, si parla di vacanze e ci torna in mente che sono due anni che, per un motivo o l'altro, dobbiamo rinunciare a Corfù ed in modo particolare a “Villa Fiorita” in Paleokastritza.
Il giorno successivo, dopo qualche indagine sulla disponibilità dei voli e dell'alloggio, decidiamo di iniziare l'avventura che ci porterà a Corfù, in Grecia ancora una volta.
Il 9 Febbraio completiamo la prenotazione dei voli e (provvisoriamente) dell'hotel, ma siamo solo all'inizio.
Siamo ai primi di Marzo, quando Ryanair ci comunica che il nostro volo verrà posticipato di un ora, con arrivo a Corfù alle 22,15 e , quindi, considerato che per il tempo di sbarco, l'uscita dall'aeroporto e le formalità per il ritiro di un auto, occorre almeno un'ora, decidiamo di dormire la prima notte in città e proseguire il giorno dopo per Paleokastritza.
Prenotiamo un albergo a Pontikonisi, ma guardando meglio, ci accorgiamo che il luogo è situato a circa 3 km. dall'aeroporto, mentre l'hotel Bretagna è a circa 800 metri, facilmente percorribili a piedi.
Dopo aver ulteriormente modificato tutte le prenotazioni , il soggiorno sarà :
  • il 4 Luglio presso il l'hotel Bretagna,
  • dal 5 al 13 Luglio presso Villa Fiorita.
Sperando che non ci siano altre modifiche da fare, lasciamo scorrere il tempo che ci separa dal viaggio.
Mancano un paio di settimane alla partenza e con il dubbio se affittare subito un'auto o farlo sul posto, ci dedichiamo a raccogliere notizie sulle spiagge, sulle attrazioni e su cosa fare sull'isola.
La carta stampata è tanta, ma necessaria, perchè sembra che le cose interessanti siano veramente molte.

4 Luglio 2017
Sono le 16 circa del pomeriggio, quando saliamo in auto e proviamo a raggiungere Orio al Serio.
Sbaglio l'ingresso in autostrada e ci ritroviamo sulla BRE.BE.MI. in un continuo esci-entra a causa di lavori in corso.
Con i nervi a fior di pelle, si torna indietro e riusciamo, percorrendo la solita A4, a raggiungere il parcheggio, dove abbiamo prenotato per lasciare l'auto.
Passiamo i controlli della sicurezza ed arriviamo al gate giusto in tempo per l'imbarco.
Il tranquillo volo dura circa 1 e ½ e , raggiunta l'uscita, in una calda sera, ci incamminiamo verso l'hotel che è veramente a pochi passi.
Un simpatico boss ci accoglie e dopo le formalità di rito, lasciati i bagagli, andiamo a mangiare qualcosa in un ristorantino trovato non molto lontano : polpo e calamari alla griglia.
Dopo una passeggiata sul lungomare, rientriamo in hotel, dove un simpaticissimo portiere notturno, ci informa sui trasporti cittadini : per fortuna, la stazione del GREEN BUS, che ci porterà a Paleokastritza, non è molto lontana .

5 Luglio 2017
Dopo un buon sonno, scendiamo a far colazione e poi eccoci pronti ad iniziare l'esplorazione di Corfù Town.
A poca distanza passa il bus della linea 2 per Kanoni e dopo una breve attesa, siamo in viaggio.
Attraversiamo parte della città fino ad un elevato promontorio da dove la vista si allarga sulla baia e su una piccola chiesetta bianca ( il monastero di VLACHERNA ), posta a poca distanza dalla riva, su un'isoletta collegata a terra da un passaggio pedonale.




Sotto un sole caldo ed accecante, scendiamo le scale che portano a questo gioiello ( uno dei punti più fotografato di Corfù ) e gustiamo lo spettacolo di questo luogo, della vicina “isoletta dei topi” e l'atterraggio degli aerei in arrivo sulla pista che inizia a poche centinaia di metri, a bordo mare.
Riprendiamo il bus ed in breve ci troviamo a San Rocco Square, il centro nevralgico della città, da dove, a piedi, cominciamo il nostro giro di esplorazione, dirigendoci verso Spianada Square e la Old Fortress.
Il percorso è breve ed interessante, ma il caldo micidiale, per cui, giunti davanti all'ingresso della storica fortezza e pagati 2 euro, con calma, iniziamo la salita al vecchio faro : bella la vista sulla baia, piccolo e poco interessante il museo con qualche reperto bizantino e documenti dei restauri eseguiti dagli inglesi, piuttosto malandata la costruzione e quel che resta delle fortificazioni.









Ritorniamo sulla grande piazza, dove ci fermiamo a gustare una buona baklava ed a bere qualcosa, prima di riprendere il cammino verso il nostro hotel per recuperare le valige.
Acquistare i biglietti per Paleokastriza è stata quasi una tragedia ( greca ) : ci hanno mandato da un posto all'altro, per ritornare, infine, da dove avevamo cominciato ed ho il sospetto ( quasi la certezza ) che ci abbiano rifilato un biglietto non adatto, perchè il bigliettaio aveva cominciato ad obiettare qualcosa, rinunciando, poi, per la sua scarsa conoscenza dell'inglese a contestarci qualche addebito.
Riesco a scorgere Villa Fiorita ( che nessuno sapeva esistesse ) ed a far arrestare il bus ad una fermata non più lontana di 200 metri dalla nostra destinazione.
Una simpatica, non più giovane signora, che mi ricorda tanto la gente di una volta, ci accoglie ed accompagna all'alloggio : molto carino e fresco, con un bel terrazzino, con un piccolo angolo cottura ed un bagno ancor più minuscolo, ma pulito e come lo avevamo immaginato.
A circa 300 metri un primo microscopico negozio dove acquistiamo il necessario per la colazione del giorno dopo e poi una veloce cena da Petrino, il bar/ristorante interno al complesso.
Qualche foto al panorama, una doccia e poi a dormire.

6 Luglio 2017
Al risveglio, dopo la colazione in terrazza con un a vista spettacolare sulla baia, a piedi cerchiamo di raggiungere le spiagge (a circa 1½ km. la più lontana) lasciandoci incantare dai magnifici colori del golfo, che intravediamo in basso, tra la vegetazione.






Arrivati al porto, prenotiamo, per la sera, un giro in barca per spiagge, grotte e tramonto sul mare, poi , lasciato il litorale, ci arrampichiamo fino al monastero, che si affaccia sul golfo, in cima alla collina.
Troviamo i monaci a pranzo e mentre attendiamo che il monastero riapra i battenti, spendiamo il tempo dell'attesa arrampicandoci, per uno scosceso sentiero, fino al punto panoramico più alto del promontorio, da dove si può ammirare lo spettacolo della baia sottostante e di un mare splendido.
Un gelato ed una bibita ( pagati come champagne e caviale ) ci danno l'energia per accedere al sito monastico, percorrendo un bel viale carrabile interamente acciottolato, che si infila sotto un portico ricoperto di piante fiorite.
Molto suggestivi l'assolato giardino di fiori ed odori, contrapposto al buio interno della chiesetta ed il luminoso campanile , che svetta su un cortile adorno di buganvillee.
Dopo circa un ora, riscendiamo verso le spiagge fermandoci alla più piccola : Ampelaki, tutta sassi e sole.



Il caldo è troppo e ci trasferiamo verso un luogo più ombroso sulla “main beach” , dove aspettiamo il momento dell'imbarco per il tour delle spiagge.



Sono le 19,30 e molte persone si accalcano sul pontile di imbarco, ma a noi tocca una barca speciale, quella che resterà a vedere i colori del tramonto.
Fuori dal riparo della baia c'è un mare piuttosto formato, che però non spaventa nessuno,tanto meno quelli che stanno facendo il pieno di ouzo e vino , anche se ogni tanto arriva una secchiata d'acqua che rinfresca tutti.
Completiamo l'interessante tour di spiagge e grotte ed aspettiamo il tramonto proprio sotto il capo che ospita il monastero visto al mattino.
I colori del tramonto non sono eccezionali, ma è stato bello.
Mentre si ritorna in hotel, troviamo un'auto a noleggio a 250 euro per tutti i 6 giorni rimanenti, con riconsegna in aeroporto.
Cena e meritato riposo.

7 Luglio 2017
Colazione e poi verso le spiagge, provando prima a sinistra, poi a destra, ma scegliendo infine la spiaggia principale.
Abbiamo acquistato un ombrellone, nemmeno tanto grande, che ci consente di restare sotto un sole impietoso, mentre ci diamo il cambio per andare a fare un tuffo in un'acqua veramente gelida.
La giornata è quasi al termine e ci avviamo a ritirare l'auto, una bianca Panda, in discreto stato di manutenzione.
Approfittiamo del mezzo di trasporto per cenare alla taverna Spiros, che è bella fuori, ma scarsa in cucina  ( 28 euro in due per una moussaka ed un pasticcio vegetariano ).
La giornata si chiude qui.

8 Luglio 2017
La sveglia del sole che filtra dalle persiane, ci butta giù dal letto e dopo colazione, si parte per il primo giorno di esplorazione sulla costa Nord/Ovest con destinazione Agios Georgios.
Nonostante il navigatore in auto, ci rendiamo ben presto conto che non sarà facile arrivare a tutte le mete previste, perchè sulle strade non esistono quasi indicazioni o sono messe in punti inutili.
Continuerà così per tutti i giorni futuri, complicandoci la ricerca dei luoghi da vedere, perchè solo qualcuno è elencato nel data base del navigatore e gli altri non si sa come cercarli.
Arriviamo alla spiaggia di Agios Georgios, ma non è poi così bella, anche se lunga, di sabbia di media grossezza ed attrezzata con spogliatoi e docce.



Ci arrampichiamo sulla collina proseguendo in direzione Arillas ed Agios Stefanos, che sparisce quando ( forse ) manca poco all'arrivo ed allora puntiamo verso Avliotes / Peroulades in direzione Capo Drastis, per strada asfaltata fino al parcheggio superiore, a circa 600 metri dal mare.




Dopo i primi scatti dall'alto, decidiamo di scendere verso il mare in una nuvola di polvere e qui, proprio a pochi passi dove finisce la strada, c'è un posticino all'ombra a non più di 50 metri dal canyon da dove una barca porta i turisti a vedere Capo Drastis o il Canal d'Amour.
Aspettiamo il traghettatore che si dimostra un ottimo cicerone, spiegandoci le ragioni di questo e quello, senza risparmio di parole per illustraci questa meravigliosa scogliera dalla insolita natura.
La gita dura circa 1 ora ed al termine riprendiamo l'auto ed appena possiamo uscire dal polverone non troviamo più le indicazioni per la prossima meta : il Canal d'Amour a Sidari.
Riusciamo, però, a trovare la via che porta al “7th heaven cafe” un locale a picco sulle scogliere di Capo Drastis, con tanto di passerella trasparente a 100 metri sopra la spiaggia.
In qualche modo, litigando sull'utilità del navigatore e sulla scelta della via, riprendiamo la strada che ci porta in centro a Sidari e lasciata l'auto, andiamo al punto di erosione della falesia.
A mio parere, il posto non è così entusiasmante, paragonato alla assoluta bellezza e grandezza di Capo Drastis, ( visto poco prima ), anche se alcuni scorci di costa sono veramente notevoli.









Mi rifiuto di fare il bagno in una pozza chiusa tra due pareti, dove penso che il fondo sia fango e non sabbia e Gis fa i musi.
Riprendiamo la strada costiera verso Roda senza trovare spiagge su cui fare sosta e quando inizia ad imbrunire, si ritorna a Paleokastritza per la cena ed una buona dormita fino al giorno dopo.

9 Luglio 2017
Colazione e poi in marcia verso la costa Nord/Est, dove avevamo interrotto ieri, dalle parti di Roda.
La prima meta di oggi è Kalamaki, a cui si arriva per una strada a precipizio che conduce direttamente a una grande e brutta spiaggia, che si intuisce essere stata sommersa durante l'alta marea, a causa del suolo compatto ed umido, in gran parte.
Abbandoniamo subito il posto e facciamo rotta verso Kassiopi dove arriviamo e finiamo in un “cul de sac” attorno al piccolo porto turistico, avendo invano cercato la strada per Agios Stefanos Sinion.
Grazie alle indicazioni di un locale gentile noleggiatore d'auto , ci infiliamo per una stretta e ripida strada che ci conduce prima ad ammirare il panorama del paesino di Agios Stefanos Sinion e poi ad una serie di spiaggette di ciottoli bianchi con un acqua cristallina ( Avlaki – Kalami ), fino a Barbati.







Nonostante la bellissima natura dei luoghi, poichè i sassi non vanno d'accordo con Gis, riprendiamo la strada e dirigiamo verso Ermones ( sulla costa Ovest ) per il bagno pomeridiano.
Anche se non è tutta sabbia, il posto ci piace per la sua acqua azzurra e solo a pomeriggio inoltrato, facciamo una sosta in taverna per pranzo/cena.
Ritorniamo in hotel e concludiamo la giornata con la solita passeggiata per gli acquisti.

10 Luglio 2017
Dopo una buona colazione in terrazza, riprendiamo l'auto dirigendoci verso la costa e le spiagge di Sud/Ovest.
Mentre è agevole percorrere la strada principale, non è altrettanto facile tenere una direzione utile percorrendo un dedalo di stradine, in collina o per una campagna semi abbandonata, perdendo la cognizione delle posizione in mancanza di indicazioni utili.
Arriviamo a Pelekas , descritto come “villaggio tradizionale molto caratteristico” dove un parcheggio da10 posti accoglie tutti gli sfortunati che arrivano fino lì .
Approfittiamo della sosta per provare ad acquistare il pranzo, ma qui nemmeno le banane hanno una faccia convincente.
Proseguiamo fino a vedere ( dall'alto ) la bella spiaggia di Mirthiotissas, perchè la strada, in forte pendenza, è veramente dissestata e siamo ancora innervositi da una raschiatura al parafango posteriore, durante la manovra eseguita per imboccare la strada che conduce qui.
Ci accontentiamo di fare fotografie da lontano, pur intravedendo un magnifico paesaggio e colori stupendi.
Lungo la costa, per stradine di campagna con solo vaghi riferimenti alle taverne locali, scopriamo delle belle spiagge con sabbia e sassi tra Kondogialos e Gialiskari.
Dopo brevi soste dedicate alle fotografie, ci muoviamo verso Agios Gordios, dove ci aspetta una sorpresa : la nebbia.
Quando ci affacciamo sul golfo, una spessa coltre biancastra all'orizzonte, ci copre la vista del paese e quando arriviamo sulla spiaggia, una velatura grigiastra copre ancora il sole.





Troviamo fortunosamente un piccolo parcheggio a pagamento dove abbandoniamo l'auto per cercare un posto tranquillo dell'arenile su cui poter piantare il nostro ombrellone.
In un primo momento ci fermiamo in un posto con sabbia frammista a molti sassi, che a Gis non piace ed allora si lancia alla ricerca di un luogo migliore, che trova nella parte meridionale dell'arenile.
In un grande spazio di bella e soffice sabbia di spiaggia libera, sistemiamo le nostre cose e restiamo fino a pomeriggio inoltrato, bagnandoci ripetutamente, arrostendoci al sole e pranzando con due gustosi panini acquistati ad una vicina taverna.
Ritorniamo in hotel e dopo cena, eseguito un vano tentativo di giocare a carte in terrazza a causa delle zanzare, ci abbandoniamo alle braccia di Morfeo.

11 Luglio 2017
Oggi l'ispirazione ci conduce a Sud di Corfù Town : prima dal lato Ovest e poi da quello ad Est.
Mentre stiamo aggirando la città, riusciamo a passare davanti alll'Achilleion, senza fermarci.
Proseguendo lungo il primo tratto costa a Sud di Corfù Town, troviamo paesi e spiagge che offrono ben poco a causa di un mare incolore o panorami brulli e polverosi.
Arriviamo fino alla baia di Lefkimmis e casualmente, per alleviare la stanchezza dei tanti chilometri già percorsi, ci fermiamo davanti ad un piccolo bar, molto ombroso ed attraente.
Scopriamo così la spiaggia di Notos, piccola ma con colori magnifici, acque basse e calde, dove facciamo un sosta per un bagno perfetto.










Continuiamo lungo buona parte della costa di questa baia, fatta di piccole spiagge ed un bel mare, fino a quando la strada ci conduce verso l'altro lato dell'isola che risaliamo fino al “Korrission lake”, un brutto specchio di acqua salmastra chiuso da una lunga barriera di sabbia su cui corre una strada assolata e tutta buche.
La spiaggia, costituita da sabbia dorata, è lunghissima, ma da insolazione in una delle giornate più calde trascorse sull'isola.
Ci rifugiamo per qualche istante presso una piccola taverna, il cui proprietario dice di saper parlare sei lingue, oltre un discreto italiano ed all'ombra di un grande albero, gustiamo un poco di frutta.
Davanti ai nostri occhi sfilano le spiagge di Moraitika, Tsaki, Benitses e Mesongi, dove ci fermiamo solo il tempo di fare qualche foto, per poi riprendere la lunga strada del ritorno.
Oggi abbiamo superato 100 chilometri di strada percorsa.
Arriviamo verso sera in hotel e la stanchezza consiglia di mangiare qualcosa e riposare in attesa del giorno successivo.


12 Luglio 2017
Oggi l'obiettivo è quello di andare nella parte Nord occidentale verso Agios Stefanos, che ci era sfuggito il primo giorno e restare in zona per gustare il panorama e le spiagge della zona di Paleokastritza.
Pare, però, che il tempo abbia deciso diversamente mandando a coprire ogni cosa con un nebbione da pianura padana.
E' un insolito spettacolo vedere le valli colme di una coltre bianca e le spiagge coperte da un pennacchio grigio, che toglie visibilità e colori.
Dopo una serie di errori di navigazione, arriviamo finalmente al paese Agios Stefanos, dove una nebbia persistente ci nega la vista della sottostante spiaggia.
Scoraggiati, optiamo per un rapido ritorno a Lakones per fare foto dal monte che sovrasta Paleokastritza e quantunque la visibilità non sia delle migliori, il panorama è eccezionale.
Dal “Golden Fox” si gode di una vista magnifica che ci conferma di non aver sbagliato la location di questa vacanza.






Scendiamo verso il mare, non perdendo l'occasione per un rapido sguardo alla rocca di Angelokastro.
Per concludere la giornata con l'ultimo bagno, raggiungiamo Liapades, che ci delude per la piccola e disordinata spiaggia, quasi tutta sassi, anche se il mare ha un bel colore blu e le rocce sul lato destro nascondono alcune piscine naturali.
Dopo il bagno, sulla via del ritorno, ci fermiamo a far fotografie alla spiaggia della “Grotta” indovinando il momento con la giusta luce .




Ritorniamo in hotel per l'ultima notte e per godere dell'ultimo tramonto dal terrazzo della camera.
Prepariamo le valigie e … buonanotte.

13 Luglio 2017
Ultima colazione per finire le provviste rimaste e poi, dopo aver salutato i nostri ospiti, siamo in strada verso Corfù Town.
L'aereo è alle 21,00 ed abbiamo tutto il giorno a disposizione e tante cose rimaste da vedere.
Il parco del “Mon repos” ed il museo della sua villa sono la prima tappa, anche se per arrivarci ho fatto due volte il giro di mezza città.
Il parco è abbastanza mal tenuto, il tempio dorico è solo un ammasso di pietre ( risultava molto meno distrutto nel 1942 ) ed il museo cittadino è povero di reperti davvero interessanti.
Rieccoci alla “Spianada” di fronte alla vecchia fortezza per :
  • la pinacoteca municipale di Corfù,
  • l'esposizione di acqueforti di Federica Galli,
  • la mostra di arte orientale ( cinese, giapponese e paesi mediorientali ) .
Bella e molto varia la mostra di opere giapponesi che ci ha tenuti impegnati per quasi due ore.
Un ultimo giro a piedi nei vicoli e vicoletti della Città vecchia per l'acquisto degli ultimi souvenir.
di questa splendida vacanza, che, se pur con qualche riserva sulla bellezza ( non sempre ) delle spiagge, ci ha offerto un mare spettacolare e panorami indimenticabili.
Approfittiamo degli ultimi minuti di tempo per un piccolo tour della città dal lato del nuovo porto e , giunti in aeroporto, parcheggiamo l'auto e poi a completare le formalità di imbarco.
Il volo di rientro è tranquillo, come la corsa in auto fino a casa dove arriviamo verso mezzanotte.

Il costo per il soggiorno di nove giorni, noleggio auto, volo e quant'altro necessario è stato di circa 700 euro ciascuno.
Quello che mi ha fatto più arrabbiare è l'assenza di un'idonea segnaletica, che latita quasi completamente e costringe ad assurde ricerche della destinazione.
Anche se non mi è difficile perdere le staffe con lei (anche per poco) devo riconoscere che Gis è una compagna di viaggio fantastica, testarda e con tante ottime idee.