sabato 1 dicembre 2018

FIJI - Viaggio in paradiso


FIJI : ( quasi ) il paradiso

Una sera d'inverno, guardando le foto di Aitutaki e delle altre isole australi, ci siamo innamorati dei colori del mare e delle spiagge di quei posti.
Da quel momento, ogni occasione è stata buona per sospirare davanti ad un immagine, ad un filmato o a qualsiasi cosa ci richiamasse alla mente le isole del Pacifico, fino a quando, un giorno, stufi di guardare fotografie, abbiamo cominciato a pensare di andarci.
Prima con scarsa convinzione, poi
  • valutando costi e tempi di viaggio,
  • cercando notizie sulla stagione migliore, per evitare troppa pioggia,
  • approfondendo il tema dei visti australiani,
  • preparando un piano dei voli possibili dagli USA o dall'Europa,
  • confrontando le opzioni di soggiorno,
abbiamo deciso di fare sul serio, ma dopo qualche conto, la somma da sborsare era veramente troppa.
I voli che ci avrebbero dovuto portare da Viti Levu ( la più grande delle Fiji ) fino ad Aitutaki ed il soggiorno in hotel ( oltre 200 euro per quelli nemmeno troppo speciali ) facevano schizzare il prezzo intorno ai 5.000- euro a testa, per un periodo di circa 2 settimane.
Un poco arrabbiati e delusi, abbiamo iniziato a rivolgere le nostre attenzioni ad isole più facilmente raggiungibili, che non comportassero grosse donazioni di sangue.
Il 14 di Marzo andiamo in Agenzia per l'acquisto dei biglietti aerei.
Ci viene consigliato di rivedere il piano dei voli per evitare una duplice sosta in Australia ed il giorno successivo ci confermano la partenza per il giorno 27 Settembre con ritorno a Milano il 17 Ottobre.
Il tragitto acquistato prevede :
  • la partenza da Malpensa con stop a Dubai ed Adelaide ed arrivo a Nadi dopo 23 ore e 40 minuti di volo e soste agli scali per ulteriori 6 ore, dopo aver percorso quasi 12.500 miglia.
  • Il ritorno da Nadi con stop a Sydney ed a Dubai ed arrivo a Milano dopo 25 ore e 50 minuti di volo e soste agli scali per ulteriori 13,30 ore, per un tempo complessivo di quasi 40 ore.
A volo confermato sottoscriviamo l'assicurazione per tutti i rischi di viaggio.
Gis si mette subito alla ricerca di sistemazioni alberghiere con budget inferiori ai 150 euro, che prevedano almeno la colazione.
Dopo aver esaminato le possibili offerte di Booking, Agoda ed Expedia, è emerso un discreto quadro di fattibilità, che si è infine tradotto in 18 giorni di soggiorno, distribuito in buona parte delle isole Fiji, come segue :
  • 29/09 - 03/10 al Tambua Sands Beach Resort in Korotogo
  • 03/10 - 05/10 al Robinson Crousoe Island in Sigatoga
  • 05/10 - 09/10 al Fiji Orchid in Lautoka
  • 09/10 - 11/10 al Plantation Island Resort in Malolo Lailai
  • 11/10 - 12/10 al Wailoaloa Resort in Nadi
  • 12/10 - 15/10 all'Oarsman's Bay Lodge in Nacula
  • 15/10 - 16/10 al Wailoaloa Resort in Nadi
Ognuno di questi posti ci avrebbe avvicinato al successivo, consentendoci di abbreviare gli spostamenti e facendoci gustare una diversa prospettiva di viaggio.
Nei giorni successivi controlliamo che tutte le date corrispondano alle nostre esigenze e raccogliamo le prenotazioni con gli appunti di viaggio in un bel faldone che, di giorno in giorno, diventa sempre più pesante.
Finalmente possiamo dimenticarci della parte operativa ed in iniziare a conoscere ( nel web ) i posti dove andremo.
Il tempo passa inesorabile ed arriva la fine di Agosto.
Restano ancora da prenotare ed acquistare i trasferimenti ( via mare ) da :
  • Nadi a Nacula
  • Nadi a Malolo Lailai
Un poco spaventati da quella che pare essere la possibilità di non trovare posti sul traghetto per Nacula, trattandosi di un lungo percorso ( oltre 4 ore ), eseguito una sola volta al giorno, con molte fermate ai resort disseminati nelle varie isole dell'arcipelago delle Yasawa, decidiamo di fare l'acquisto on-line , che va a buon fine con qualche difficoltà, non riuscendo a capire che bisognava usare la parola magica “ I confirm “ posta in un riquadro in calce alle varie mail ricevute.
Rimandiamo l'acquisto del trasporto a Malolo perchè ci sembra meno impegnativo e con maggior disponibilità di trasferimenti giornalieri.
Nei giorni precedenti la partenza ( come suggerito dai diversi giornali di viaggio ) ci attrezziamo di adattatori per prese elettriche, repellenti per zanzare, creme solari ed iniziamo lo stivaggio delle valigie ( impresa non facile ) perchè GIS vuole solo il suo bagaglio a mano.
Per evitare alzatacce mattutine prenotiamo un hotel a poca distanza dall'aeroporto di Malpensa, dove pernotteremo la notte avanti il volo.

Finalmente arriva il giorno !!!

26 – 29 Settembre 2018
Con calma ci alziamo, facciamo colazione e con il bus raggiungiamo la stazione di Brescia, poi, in treno, quella di Milano e senza fretta, con il Malpensa Express, l'aeroporto, dove ci raccoglie la navetta dell'hotel.
Una cena più che discreta, un buon sonno ed un tranquillo risveglio ci fanno arrivare rilassati al desk della Qantas e poi alle operazioni di controllo bagagli.
La partenza è puntuale.
Ricordavo i voli di Emirates come il top, ma anche se si sono allargati gli aerei, sono un poco scaduti i servizi a bordo :
- pranzo, cena e colazione appena sufficienti,
- film in gran parte in inglese ( pur essendo un volo con partenza dall'Italia ) o altre lingue sconosciute,
- videogiochi non eccezionali.
Le ore passano lente e gli stop negli aeroporti servono a sgranchirci le gambe, ma non ad alleviare la stanchezza ed il sonno incombente.
Ad Adelaide ci viene incontro un commesso che ci porta, in tutta fretta, al controllo bagagli per il transito verso Nadi, perchè l'aeroporto alle 23 chiude e tutte le operazioni devono essere sbrigate prima.
Qui incontriamo un simpatico assistente di dogana, italiano emigrato da tempo in questa parte del mondo.
Sul volo Adelaide/Nadi scambiamo qualche parola con il nostro vicino australiano, che all'atterraggio, in cambio dell'acquisto di liquori al duty-free , prima di salutarci, ci guida fuori dell'aeroporto e ci indirizza verso un buon cambiavalute.
Poi, sul luogo degli arrivi, non accorgendoci che i taxi stazionano dietro l'angolo, finiamo per chiedere, al boss della piazza, un passaggio su un autobus privato, pieno di persone dirette ad altri hotel, che ci chiede un importo pari a quello di un taxi ( 80 FJD a testa pari a circa 35 euro ).
Gis non è molto d'accordo e non vorrebbe accettare, ma io sono quasi distrutto dalla mancanza di sonno ed insisto per chiudere la transazione e scoppia la prima litigata.
Per strada il bus si ferma a Sigatoga presso un emporio dove compriamo solo alcune cartoline ( i francobolli sono venduti solo agli uffici postali ) e faccio pace con Gis davanti ad una buona ice-chocolate.
Un'ora dopo siamo al Tambua Sands Beach sulla Coral coast in Korotogo , dove alla reception non ci viene riconosciuto un anticipo di 70 euro prelevati dalla carta di credito a Marzo ( oggi 16 Novembre, mentre scrivo, nonostante la promessa di restituirceli, sono ancora in loro mani )
Il resort è molto carino e consiste in un grande fabbricato dove ci sono uffici, sala da pranzo, bar ed servizi per i 20 “bure” ( bungalow ) posizionati fronte mare, composti da una camera con bagno e patio esterno con sedie e tavolo.

Tutto attorno un bel prato, alberi di cocco, piante, fiori ed una piscina completano un bel quadro guastato da pioggia e nuvole che nel pomeriggio hanno avuto il sopravvento.
La giornata è divenuta grigia, il mare incolore e la lunga spiaggia è piena dei sassi lasciati scoperti dalla bassa marea.
Ci accontentiamo di una breve passeggiata lungo la spiaggia battuta da una pioggerellina insistente.
Mentre vago per il resort, cercando di rubare qualche buona immagine, mi fermo al banco della SKELLY'S TOURS LIMITED, agente di viaggio, e, con il beneplacito di Gis acquisto, per 198 FJD un'escursione alle dune di sabbia, al villaggio delle maioliche, al mercato cittadino ed al luogo di preparazione della “KAVA”.
La sera arriva presto.
La cena è buona e non cara, poi a letto perchè domani si parte abbastanza presto.

30 Settembre 2018
Dopo colazione ci mettiamo in attesa del trasporto, che tarda senza giustificato motivo.
Un grosso SUV, condotto da un simpatico autista che sarà la nostra guida, ci raccoglie e dopo una mezz'ora di strada, ci affacciamo all'ingresso del parco delle “sand dunes”, dove iniziamo, sotto un sole molto caldo, un percorso fatto di salite e discese, tratti lungo il mare agitato da un forte vento e percorsi tra grandi alberi ombrosi.
Nei tratti dove manca la vegetazione, la sabbia scoperta viene violentemente sollevata dal vento ed abbiamo la sensazione di essere punti da molti spilli.


Riprendiamo il tour e, per un tratto di strada non asfaltata, raggiungiamo un piccolo villaggio ( una ventina di capanne ) dove, dopo essere stati presentati a diverse autorità, veniamo introdotti alla “fabbrica” del vasellame ed altri oggetti in terra cotta, di cui ci viene mostrata la preparazione manuale prima della cottura nel forno di casa ( !!!! ) ed impermeabilizzazione con resine di alberi.
Segue uno stage di danza, cui veniamo associati, tra le risate di tutti.
La visita finisce con un offerta “volontaria” e l'acquisto di un oggetto.
Riprendiamo la strada verso Sigatoga dove, per un'ora, facciamo il giro delle strade e di qualche negozio e del mercato alimentare cittadino, colorato e pieno di odori di spezie ( esperienza molto interessante ).


Per evitare di dover sorseggiare la KAVA, descritta con un saporaccio di terra, ci facciamo fermare presso un super-store dove riescono a venderci un paio di magliette.
Rientrati in hotel, completiamo la giornata con una passeggiata, in parte sulla spiaggia e poi fino al fino al primo villaggio, rischiando nuovamente qualche rovescio di pioggia.
La cena ha un menu simile a quello del giorno precedente, ma le varianti di piatti con pollo sono sempre disponibili.


1° Ottobre 2018
La bassa marea ha scoperto il reef ed alcuni abitanti locali “pescano” il pesce prelevandolo tra le pozzanghere : pesci di molti colori e di buona taglia.
Il vento ed una leggera pioggerella ci rovinano tutta la giornata, costringendoci a restare in hotel e limitando le nostre passeggiate alla spiaggia.


2 Ottobre 2018
Finalmente un poco di sole!!
La giornata si preannuncia splendida e ne approfittiamo per scoprire cosa c'è lungo la Queen Road : quasi nulla per un paio di chilometri, poi l'accesso ad una bellissima spiaggia di sabbia bianca , lunga e deserta, con un mare dagli splendidi colori.
Non abbiamo portato i costumi, ma che importa?
In giro non c'è anima viva ed il bagno lo faccio, subito !!
Un'asciugata al sole e poi a calpestare quella soffice sabbia dove nessuno è passato da giorni.


Inizia qui la nostra raccolta di conchiglie gettate dal mare sull'arenile.
Che bello ritornare, passo dopo passo, accarezzati dal sole del pomeriggio!!
Al bar scopriamo che un Magnum costa 12 FJD, ma oggi festeggiamo.
A sera rifacciamo le valigie, pronti a lasciare l'hotel per la destinazione successiva.


3 Ottobre 2018
L'appuntamento con l'autobus che ci porterà al Robinson Crousoe Island è per le 7,30 con la raccomandazione di essere presenti alle 7,15 alla reception.
Nonostante l'abitudine alla non puntualità, anche il personale dell'hotel inizia a preoccuparsi verso le 9,00 quando del bus non c'è traccia e si cerca di capire chi verrà a prenderci, ma arriva un bell'autobus turistico, strapieno di australiani, che ci raccoglie e ci porta fino ad una specie di imbarcadero lungo un fiume.
Qui veniamo fatti salire su una lancia veloce che, in 30 minuti circa, superate le diverse secche presenti lungo il fiume e prima dell'isola di Robinson Crousoe, ci scarica su una bella spiaggia, mentre inizia a piovere.



L'accoglienza, con canto corale e musica, allontana per un poco il maltempo, ma, proprio mentre arrivano i bagagli nel piccolissimo “bure”, che sembra fatto per i 7 nani, non solo ricomincia a piovere fuori, ma anche dentro : sul letto.


La riparazione dura parecchio, ma ne approfittiamo per una lunga chiacchierata con una giovane donna di servizio, che ci racconta tante belle cose interessanti.
Avvertiti da una bionda, che pare l' organizzatrice degli eventi, ci mettiamo in coda al buffet della mensa, prima che arrivi l'orda ( più di un centinaio di persone ) di coloro che faranno tappa qui, fino a sera.
Il pasto con discreta offerta di antipasti, due primi a scelta e tre secondi ( uno pesce ) non è certo all'altezza di un ristorante, ma ci accontentiamo, sperando in un miglioramento successivo.
Le carni, il pesce e le verdure vengono cotte nel forno scavato nel terreno, secondo l'usanza indigena di questa parte di mondo.
La pioggia cresce d'intensità e ci costringe nel bure, ma è quasi un sollievo, dovendo smaltire il trambusto del viaggio.
Ci rendiamo conto che non esiste nemmeno un piccolo armadio e che le valige debbono restare a terra.
Il bagno ( tutto nostro ) sta fuori , a circa 10 metri , e se piove... c'è da divertirsi.
Pure la doccia è a cielo aperto e … piove!!!
Eppure, l'abbiamo voluta noi la vita di Robinson Crousoe.
Nel tardo pomeriggio ci deliziano con una gara di corsa tra granchi e quando arriva la sera, viene servita una cena fatta degli avanzi del giorno, cui partecipa ancora molta parte dei turisti giornalieri, invitati allo spettacolo di danze, canti e giochi di abilità con torce infuocate.
Un grande falò acceso sulla spiaggia illumina l'evento, creando suggestive lame di luce.
E' ora di andare a dormire.


4 Ottobre 2018
Un pallido sole ci aiuta a raggiungere una pessima colazione e ci accompagna per un giro completo dell'isola ( 1 ora perdendo tempo qui e la ) e ci accorgiamo ( con rabbia ) che qui stanno costruendo nuovi fabbricati, mettendo a rischio tutto il fragile ecosistema con gli scarichi a mare non depurati.
Si, perchè lungo tutta la spiaggia galleggia una discreta quantità di schiuma di detersivo e non tutti i rifiuti vengono raccolti.
La giornata trascorre lenta, il tempo è ritornato a fare i capricci : nessuna voglia di fare un bagno.
A pranzo le razioni si riducono ulteriormente ( abbonda solo l'insalata ) e a cena avremo spaghetti scotti da condire con la carne tritata avanzata ; GIS deve accontentarsi della pasta ed di un pezzo di pane.
Una versione ridotta dello spettacolo del giorno prima, viene messa in onda per onorare il pensiero romano “ panem et circensem “.
Per fortuna avevamo stabilito di fermarci solo 2 giorni.

5 Ottobre 2018
Ore 09,00 : suona la campana che ci chiama all'imbarco su una lancia veloce che in 40 minuti ci porta all'imbarcadero da cui eravamo partiti, speranzosi di trovare sole e spiagge fantastiche.
E' da una decina di minuti che aspettiamo chiedendo ai presenti chi deve prelevarci, ( tutti gli altri sono partiti ), ma il nostro autista sembra latitare.
Dopo un buon quarto d'ora, quando pensavamo di essere stati bidonati, uno dei presenti si ricorda che dietro alla siepe c'è un tale che sta dormendo in macchina : è il nostro contatto, che svegliato immediatamente, prende la strada e ci lascia all'aeroporto di Nadi.
Ne approfittiamo per cambiare qualche euro, ma non facciamo in tempo ad uscire dall'aeroporto, che abbiamo già acquistato un'escursione di un giorno all'isola di Mana, programmata per ….domani.
Facciamo pranzo ad un bel bar/ristorante dell'aeroporto, dove mi portano un buonissimo carpaccio di tonno.
Usciamo e questa volta, senza esitazioni, andiamo a cercare un taxi, che dopo una breve contrattazione ( Gis si diverte un sacco ), per 30 FJD, ci porta al The Fiji Orchid, un hotel sorto nella villa appartenuta all'attore Raymond Burr ( Perry Mason ) a circa 20 chilometri dall'aeroporto di Nadi.
Alla reception ho l'impressione che si sia arrivati inaspettati, ma poi, la simpatica addetta ci risolve, subito, un paio di piccoli problemi e quando il nostro cameriere personale ci scorta al bure n. 3, attraverso un fantastico giardino tra fiori e piante, restiamo a bocca aperta per quello che vediamo : il nostro bungalow è tutto una vetrata, coperto da una doppia tensostruttura, immerso nella vegetazione che lo circonda interamente.


La camera è molto grande con un letto fantastico, un mobile bar con buona scelta di tea e caffè, poltrone con tavolino in legno massiccio, cabina armadio in un grande bagno, che ci lascia interdetti quando scopriamo che i vetri non si arrestano nemmeno attorno alla doccia e che si è praticamente nudi in giardino, con gente in piscina a pochi metri.
Ce ne facciamo subito una ragione e nei giorni successivi ci divertiremo ad usare una doccia tanto singolare.
Usciamo per dare un'occhiata ai luoghi vicini, avvertiti che la spiaggia è brutta e sporca.
Assolutamente vero!! anche se l'arenile segue il profilo di una grande baia selvaggia che potrebbe avere ottime aspettative.
Intorno nulla, escluso :
  • un resort semi abbandonato, posto in un grande e disordinato parco alberato,
  • una fattoria con insegna per vendita di prodotti caseari,
  • capre, cavalli e mucche in libertà,
  • una strada in fondo naturale di raccordo a quella più importante per Lautoka,
  • il cancello d'ingresso all'hotel perennemente chiuso, con apertura disponibile a chiamata vocale, se si riesce a farsi sentire.
Arriva la sera e comincia a piovigginare quando saliamo la buia scalinata che ci porta sino al ristorante ( 6 tavoli come i bure ) dove, con un servizio ridondante, ci viene servita la più buona aragosta mai mangiata e che forse mai mangeremo.

6 Ottobre 2018
Ore 06,00 : ci portano una fantastica colazione in camera.
Ore 07,00 : arriva il taxi che ci trasferisce per 90 FJD a testa al porto di Denarau per l'imbarco.
Il counter che doveva aprire alle 08,15 ci fa aspettare per un pezzo e finalmente ci imbarchiamo.
La giornata è splendida, il mare calmo ed i colori meravigliosi.
Davanti ai nostri occhi sfilano i primi isolotti delle Mamanuca, piccoli scogli con fitta vegetazione e spiagge di sabbia bianca, su cui sono stati costruiti ottimi resort.






Il catamarano si ferma presso ciascuno di essi per sbarcare od imbarcare le persone che apposite barche traghettano, non essendoci abbastanza fondale per avvicinarsi.
Lo spettacolo della natura ci sbalordisce, mentre ce ne riempiamo gli occhi e quando imbocchiamo la pass di Mana, le trasparenze sono davvero incredibili e l'azzurro, in tutte le sue tonalità, è ovunque.
L'attracco è ad un grande pontile di legno, accolti dalla solita banda di cantori e chitarristi.
Ci accompagnano da un lato all'altro dell'isola ( 10 minuti a piedi ) lasciandoci nei pressi di tre belle piscine azzurre, dove gli scatti fotografici partono a raffica.
Chiedo a un tizio, seduto sotto un gazebo, di scattarci qualche foto e scopriamo che è un discendente di italiani, emigrati in Australia.
Arriva l'ora del pranzo, che consumiamo presso il self-service del resort, prima di trasferirci sulla spiaggia a lato dell'imbarcadero, all'ombra di alcune palme da cocco.





E' tutto molto bello ed il bagno è assolutamente irrinunciabile.
Purtroppo arriva l'ora del ritorno e buona parte del viaggio avviene al calare del sole e spunta un arcobaleno tra le nuvole sopra Nadi.
Poichè non abbiamo prenotato la cena in hotel, ci fermiamo in un simpatico localino sulla bella piazzetta retrostante il molo di arrivo e mentre gustiamo ottimi piatti, godiamo anche di uno spettacolo di danze e giochi di abilità con torce accese.
Prendiamo un taxi al volo e rientriamo in hotel, pregustando la dormita che ci aspetta.


7 Ottobre 2018
Abbiamo programmato una sortita fino a Lautoka per vedere la città e, dopo colazione, ci avviamo a piedi verso la strada principale.
Fatti pochi passi, veniamo abbordati da uno scassato furgoncino che ci offre un passaggio nel cassone pieno di vari rottami e non avendo il coraggio di rifiutare, seduti sulla sponda, con il rischio di finire a terra, arriviamo alla fermata dei bus per la città.
Non aspettiamo molto e quando arriviamo ci rendiamo conto che la città è praticamente deserta perchè oggi è domenica.
Non sapevamo che questo è il giorno in cui tutti si fermano e che ristoranti, bar, negozi e perfino gli autobus delle linee secondarie, si astengono dal lavoro.
Per fortuna c'è sempre qualcuno che non si attiene alle regole.
Troviamo un mercato di alimentari aperto ancora per qualche ora, presso cui acquistiamo un poco di biscotti di cocco e due Magnum latte e menta, che qui vanno fortissimo.
Andiamo verso un parco fronte mare, dove, seduti su una panchina, facciamo pranzo.
Per scacciare la noia, ci addentriamo in città e lungo l'arteria principale troviamo qualche negozio di vestiario ancora aperto, dove, dovendo togliere la mia camicia bagnata di sudore, compro una maglietta adatta al bisogno.
Proseguiamo nel giro degli negli acquisti, fino a quando, stanchi, non ci facciamo riaccompagnare in hotel.
Confermiamo, via web, la prenotazione del passaggio in barca per Malolo Lailai ed il soggiorno al Plantation Island Resort.

8 Ottobre 2018
Ha piovuto per buona parte della notte ed ora piove a dirotto.
Ci hanno lasciato davanti alla porta due ombrelli, che ci servono per arrivare fino al ristorante per la colazione.
Che fare ?
Avremmo dovuto visitare i giardini del “Gigante addormentato” dove si coltivano innumerevoli qualità di orchidee, ma c'è tutto bagnato e non ci sembra il giorno adatto.
Andremo a dare un occhiata alla città di Nadi.
Rischiando un bagno dal cielo, arriviamo alla fermata del bus, che fermata dopo fermata, ci porta in centro.
Nulla di particolarmente attraente, anche se, con una botta di fortuna, arriviamo fino all'ufficio postale e bighellonando qua e là, raggiungiamo, senza volerlo, un molto conosciuto tempio Indù, che Gis avrebbe voluto vedere comunque.



Stanchi e con un'incombente minaccia di pioggia, ritorniamo in hotel per la cena.
Ricomponiamo le valige, pronti a partire per la prossima meta.

9 Ottobre 2018
Dopo colazione arriva a prenderci un taxi, che gentilmente l'hotel ci ha offerto gratuitamente fino all'aeroporto di Nadi, dimezzandoci i costi per arrivare a Port Denarau.
Troviamo aperto il counter della Malolo Cat, che ci conferma l'imbarco e prende le valige portandole a bordo.
Abbiamo un poco di tempo che spendiamo gironzolando per i negozi del porto, aspettando la chiamata della partenza.
La giornata ha molte nuvole e durante il tragitto riceviamo acqua dal cielo.
Quando arriviamo al resort, il tempo non ha ancora deciso cosa fare, ma almeno ha smesso di piovere.
L'attesa alla reception è abbastanza lunga ed abbiamo l'occasione di incontrare Navi, uno dei factotum del resort, che forse comprendendo le nostre difficoltà con la lingua, ci guida nelle formalità di registrazione e ci accompagna alla nostra camera, proprio davanti alla piscina grande, ma abbastanza lontana dal centro delle attività e dal rumore.
Il posto è molto bello : un grande prato con alberi di cocco e piante di fiori.
Tutto l'immenso spazio verde è disseminato di villette singole, doppie o  fabbricati con più alloggi ( come quello dove alloggiamo), dove ogni abitazione è composta da patio, salottino all'ingresso, un'immensa camera con 3 letti, doccia e bagno.



Non possiamo fare a meno di iniziare subito un giro d'esplorazione e, lasciate le valige all'ingresso, andiamo a conoscere il posto, trovando, ogni volta che ne abbiamo bisogno, il nostro Navi.
Dopo molto girare, arriva la sera e, pensando alla cena, cerchiamo di arrangiarci acquistando qualcosa al bar.
Il cielo piange e per oggi, ci basta.


10 Ottobre 2018
Appena svegli, guardiamo il cielo che mostra, tra tante nuvole, anche un poco di sole.
Abbiamo fame ( causa il digiuno del giorno prima ) e nell'immensa sala che ospita il ristorante c'è già molta gente e tanta confusione.
Per avere la colazione bisogna pagare all'ingresso la bellezza di 43 FJD a testa, ma a disposizione c'è ogni ben di Dio.
Vorremmo andare sul grande banco di sabbia che si vede davanti all'isola, ma troviamo tutti tour operator chiusi : oggi è il FIJI DAY e nessuno lavora.
Delusi, non sapendo che fare, decidiamo di camminare sulla lunga spiaggia che sembra non finire mai.





Un paio d'ore dopo, mentre stiamo osservando un enorme mucchio di biciclette disastrate, arriva Navi al quale chiediamo se esistono altre spiagge sull'isola.
La risposta è reticente, ma ammette che ne esiste una, molto brutta.
Navi si offre per condurci a fotografarla e quando arriviamo, attraversando un bel campo da golf, non possiamo che arrenderci all'evidenza : solo sassi in bella mostra, anche per colpa della bassa marea.
Per addolcire la nostra delusione ci offre un passaggio, sul suo kart elettrico, nella parte dell'isola, oltre la pista del piccolo aeroporto, che in questo momento è off-limits a causa dei lavori di costruzione di 6 nuovi bure.
La passeggiata ci consente di scoprire un bellissimo resort ed un posto, assolutamente eccezionale, dove le case costruite in un'insenatura artificiale, hanno accesso alla barca parcheggiata proprio davanti.



Per tutta la giornata, il tempo continua a cambiare facendo seguire, ad una breve pioggia, il sole.
A sera vengono accese, lungo la spiaggia, tante fiaccole che creano fantastici riflessi sull'acqua ed il posto si veste di un'atmosfera da fiaba.
Arriva l'ora di cena e si ripete il rituale della colazione, con la differenza che cenare costa 58 FJD a testa, escluse le bevande.
Assaggio un ottimo pesce in salsa di cocco, poi altre pietanze molto gradevoli e dai gusti inusuali, per finire con un dolce fatto di platano cotto nel latte di cocco.
Restiamo qualche momento ad osservare il personale che si esibisce in uno spettacolo di danze e poi si torna in camera a preparare le valigie per la prossima destinazione.


11 Ottobre 2018
Oggi il sole splende ed il cielo è di un azzurro incantevole, ma purtroppo dobbiamo partire in mattinata.
Ma oggi è anche domenica, il giorno dedicato all'astensione dal lavoro e molti ne approfittano per continuare la celebrazione dell'indipendenza dall'Inghilterra.
L'area adiacente alla reception è gremita di persone in maglia azzurra ( il colore nazionale ) che nonostante il caldo organizzano , tra locali e turisti, una partita di calcio, un tiro alla fune per uomini e donne, una partita di beach volley ed altro.
Mentre aspettiamo il catamarano che ci riporterà a Nadi, approfittiamo della buona luce per scattare alcune foto che andranno a sostituire quelle grige e con colori spenti dei giorni precedenti.


Durante il viaggio di ritorno passiamo accanto a diversi piccoli pezzi di paradiso gettati nell'azzurro del mare : spettacolo imperdibile!!
Il tragitto per Denarau non è molto lungo e quando arriviamo in porto, la “Malolo Cat” ci offre un passaggio gratuito sino all'hotel dove passeremo la notte.
Sta per iniziare a piovere e ci rifugiamo nella reception del Wailoaloa Beach Resort ad un paio di chilometri dall'aeroporto, dove, ad aspettarci, c'è la più strana ed incredibile umanità, cui nulla importa del lavoro al quali si è dedicata.
Con qualche difficoltà per la lingua, infine, otteniamo la camera e ci consegnano i telecomandi dell'aria condizionata e della TV , lasciando a me il compito di trascinare la valigia più grande, quella pesante.
La camera è grande, perchè vi si nascondono molte sorprese :
  • le lenzuola sono piene di macchie e con qualche buco,
  • gli asciugamani sembrano di cartone confezionato con macchie e buchi,
  • la porta della doccia non vuole aprirsi e poi ….acqua dappertutto,
  • dietro alla cassetta di cacciata del water si nasconde un bellissimo ragno gigante, che spaventa Gis e che devo eliminare dopo averlo fatto uscire allo scoperto, utilizzando lo spray per le zanzare,
  • l'aria in camera si è fatta molto fredda e il condizionatore non risponde al telecomando.
    Avvertiamo la Direzione che manda un fattorino che adotta la soluzione di staccare corrente, spegnendo tutto ( l' interruttore stava a soffitto ) ,
  • dal bagno arriva un odore poco gradevole ed entrare non è piacevole,
  • il frigo bar ( vuoto ), invece di raffreddare scalda.
Non avremmo mai pensato di finire così in basso perchè c'è un bel giardino, una discreta piscina con aree esterne ben attrezzate ed intorno non è male, anche se il mare ( a 500 metri ? ) non si vede proprio.



Chiediamo alla Direzione di poter fare colazione alle 6,30 perchè il bus della Awensome passerà a prenderci alle 7,15.
La risposta è affermativa, ma la realtà sarà diversa.
Ci accomodiamo in un bel dehors che ha la funzione di ristorante e ci tocca scegliere il tavolo, non per la posizione, ma facendo attenzione alle macchie sulla tovaglia.
Nonostante tutto la cena è buona ( non abbiamo guardato la pulizia della cucina ) ed il prezzo ridicolo : 20 euro in due.
Cerchiamo di dormire, con il rumore degli aerei in partenza che ci tiene compagnia.


12 Ottobre 2018
La sveglia ci augura una buona giornata.
Il tempo è incerto, ma sta per volgere al bello.
Aspettiamo che il personale metta in tavola qualcosa per colazione e sono già quasi le 7,00.
Agguantiamo le valigie e le trasciniamo a bordo strada.
Il bus, per fortuna, passa con qualche minuto di ritardo, ma ormai è fatta.
Alla partenza non dobbiamo fare coda perchè i nostri biglietti sono stati acquistati e pagati in internet e non resta che goderci gli ultimi momenti bighellonando tra i negozi del porto.
Nelle prossime quattro ore e mezza accostiamo a molti resort costruiti su isolotti coronati da spiagge bianche e mare stupendo, ma quando arriviamo nel golfo che precede l'isola di Nacula, restiamo a bocca aperta e senza fiato : c'è un mare azzurro come non avevamo ancora mai visto, con i colori che ci hanno fatto innamorare di questa parte del mondo.





Il grande catamarano su cui siamo imbarcati si ferma a debita distanza dalla riva e veniamo fatti scendere ed imbarcati su una lancia con altre persone.
All'arrivo presso l'OARSMAN BAY LODGE, sotto un sole cocente, ci viene offerto un cocco fresco da bere, mentre la Direttrice ci intrattiene circa le modalità del soggiorno.
L'alloggio che ci assegnano è un grazioso bure azzurro ( in seconda fila ma con il mare proprio davanti ) con un bel patio arredato da seggiole, tavolo e lettini da spiaggia ; ha una grande camera finestrata su tre lati, un armadio ( !! ) , un bagno con lavabo e wc separato, doccia esterna a cielo aperto.





Tutto molto bello.
Lo spettacolo dei colori è da non credere ed immediatamente, armate le macchine fotografiche, non riusciamo a smettere di scattare foto alla spiaggia, al mare ed a quel posto che pare un sogno.
Come non fare un bel bagno ? Anzi due, tre.....
Arriva la sera ed il rullo del tamburo ci avverte che la cena è in tavola, sotto il porticato del fabbricato che ospita le camere comuni, la direzione, la cucina ed il bar.
Le portate sono semplici : una zuppa od una pasta ed piatto a scelta tra pollo e pollo.
Gis ha chiesto di avere pesce, perchè non mangia carne, ma ha avuto solo delle ottime omelette.
Non importa, perchè il posto è così bello che fa passare la fame.
Aspettiamo la sera per guardare il tramonto sulla riva del mare, ma non ci saranno mai i colori che avremmo voluto.

13 Ottobre 2018
La giornata è bellissima ed il sole splende caldo.
Dopo colazione, con una lancia veloce, ci portano, attraversando la baia, fino ad una grotta comunicante con il mare, allagata in parte e che ha due sale comunicanti tra loro attraverso un passaggio sommerso di circa due metri, che facciamo trattenendo il respiro.
Le pareti della cavità scavata dal mare, ad ogni grido vibrano e rimbombano.
Al ritorno, vorremmo poterci fermare sulla spiaggia di un isolotto meraviglioso, ma ci riportano al lodge per il pranzo, che viene servito per tutti a mezzogiorno in punto.
Il pomeriggio trascorre sulla bellissima spiaggia a fianco, lunga fino ad un affioramento di rocce vulcaniche, che impediscono il passaggio alla baia successiva di cui si intravedono gli splendidi colori del mare.







Dopo qualche bagno, sulla via del ritorno, scorgo l'insegna di un diving presso il Blue Lagoon, resort accanto al nostro : entro e prenoto un immersione per il giorno successivo.
Poi, instancabili, a meravigliarci della bellezza che ci circonda.

14 Ottobre 2018
La sveglia è alle 8,00, al rullo del tamburo, che chiama per la colazione.
Il sole splende, come non avevamo mai visto.
Vorremmo che venissero cambiati i teli da bagno, ma il riassetto della camera consiste unicamente in un velocissimo passaggio con la scopa, per portare fuori la sabbia che si raccoglie con i piedi.
Restiamo in spiaggia fino a quando non arriva l'ora di presentarmi al diving.
Nella grande sala dove sono sistemate le vasche di risciacquo, le attrezzature e le bombole, c'è gran movimento perchè l'istruttore sta facendo lezione ai neofiti sub che affronteranno, oggi , la prima immersione in mare aperto.
Chi ci accompagnerà in mare ( con me ci sono due donne ) è uno stralunato istruttore australiano, che si dimostrerà un ottimo subacqueo, conducendoci a vedere un mondo che non mi sarei mai aspettato.
Entriamo in acqua a ridosso del reef, a poche centinaia di metri dalla costa e subito ci saluta un piccolo squalo di un paio di metri, che si lascia avvicinare quel tanto che basta.
L'immersione prosegue tra coralli molli di ogni tipo ( molti di quelli calcarei sono morti ed incrementano la barriera ), pesci colorati grandi e piccoli ed una serie infinita di meraviglie : ho contato almeno una decina di nidi di anemoni con pesci pagliaccio di tre diverse specie.
Dopo 55 minuti emergiamo, contenti di quello che la natura ci ha mostrato.
La giornata prosegue sulla spiaggia ed un ingresso furtivo al Blue Lagoon, che, pur avendo sistemazioni migliori, non ha il carattere e la rude particolarità dell'Oarsman.
Arriva la sera e dobbiamo preparare le valigie perchè questa è l'ultima notte qui : domani si ritorna a Nadi per prepararci al volo di ritorno.


15 - Ottobre 2018
La giornata è triste, come noi, senza il sole che si ostina a restare nascosto.
Colazione, pranzo e attesa fino alle 13,00 della barca che ci deve riportare a Denarau.
Le procedure di imbarco sono identiche a quelle dell'arrivo ed il viaggio è abbastanza noioso.
Dentro di noi la consapevolezza che è tutto finito.
Mentre piove a dirotto, ci scaricano al Wailoaloa, che, purtroppo, avevamo prenotato per due notti, tra gli hotel cui la compagnia di navigazione Awensome fa riferimento per partenze ed arrivi.
Chiediamo di avere una buona camera ( pagando la differenza ), diversa dalla precedente, ma l'hotel è quello che è : niente da fare.
La nuova camera è meno puzzolente della precedente, ma lenzuola ed asciugamani lasciano molto a desiderare.
La cena, invece, è ancora abbastanza buona, anche se per fare le costine d'agnello, il cuoco si è auto affumicato.
La sveglia è per le 6,00 dovendo presentarci in aeroporto 3 ore prima della partenza.


16 – 17 Ottobre 2018
Il taxi è puntuale ed arriviamo al desk della Fiji Airline, che ancora non c'è nessuno in coda.
Facciamo colazione al KOKO NUI dell'aeroporto di Nadi, dove, come le altre volte, ci servono buone brioches ed un cappuccino da far concorrenza a quelli italiani.
L'attesa per l'imbarco è lunga, ma sarà ancora più lunga la sosta all'aeroporto di Sydney , 9 ore passate a bighellonare tra negozi, bar e self service.
Avevamo richiesto il visto di ingresso in Australia, proprio in considerazione di questa lunga sosta, ma il destino ha voluto che restasse chiuso in valigia, nella pancia dell'aereo.
Tutto procede senza intoppi ed i voli sono tranquilli.
Il tempo è scandito dai pasti, più o meno buoni, conditi da molta noia e molto sonno perso.
L'arrivo a Milano è in perfetto orario ed anche perdendo, per un paio di minuti, la corsa del Malpensa Express , abbiamo avuto la coincidenza del treno per Brescia in tempi abbastanza ravvicinati.
Un taxi ci riporta a casa prima delle 17,00, dove possiamo scrivere la parola FINE a questa avventura.

RIEPILOGO DEI COSTI :

( per 2 )
  • biglietti aerei                                                                €. 2.790,00
  • assicurazione                                                                     185,00
  • trasporti locali in Italia                                                          104,00 
hotel :
  • 29/09 - 03/10 al Tambua Sands Beach Resort in Korotogo            €. 418,00
  • 03/10 - 05/10 al Robinson Crousoe Island in Sigatoga                      212,00
  • 05/10 - 09/10 al Fiji Orchid in Lautoka                                            493,00
  • 09/10 - 11/10 al Plantation Island Resort in Malolo Lailai                   351,00
  • 11/10 - 12/10 al Wailoaloa Resort in Nadi                                          41,00
  • 12/10 - 15/10 all'Oarsman's Bay Lodge in Nacula                             386,00
  • 15/10 - 16/10 al Wailoaloa Resort in Nadi                                          41,00
  • 26/09 - 27/09 al First Hotel di Milano                                               133,00               (  2.075  )

trasporti alle Fiji :
  • Malolo Cat per Plantation Island                                            €. 310,00
  • Awensome per isole Yasawa                                                    355,00
  • taxi e                                                                                      320,00                   (  985,00  )

tour ed escursioni :
  • sands dunes e Sigatoga                                                                          €. 86,00
  • Mana island                                                                                              203,00
  • grotte di Nacula                                                                                           82,00
  • mia immersione                                                                                           63,00 
pasti :
  • Tambua                                   € 120,00
  • Robinson                                     65,00
  • Orchid                                       104,00
  • Plantation                                    91,00
  • Oarsman                                   180,00
  • altri e varie                                 150,00                                          (   710    )
          varie : 176 €                                                  per due 7.459   €

Alcune considerazioni :

  • ad eccezione dell'Oarsman, tutti gli hotel hanno voluto pagamenti anticipati,
  • la pulizia, ad eccezione del The Fiji Orchid, è sempre stata abbastanza superficiale,
  • i pasti non sono cari, ma sono molto poveri e pessimi in alcuni casi,
  • i trasporti hanno costi elevati, ma non troppo se si contrattano,
  • piove molto sull'isola più grande, dove la pioggia è molto presente al pomeriggio,
  • piove molto meno alle Yasawa,