FIJI
: ( quasi ) il paradiso
Una sera d'inverno,
guardando le foto di Aitutaki e delle altre isole australi, ci siamo
innamorati dei colori del mare e delle spiagge di quei posti.
Da quel momento, ogni
occasione è stata buona per sospirare davanti ad un immagine, ad un
filmato o a qualsiasi cosa ci richiamasse alla mente le isole del
Pacifico, fino a quando, un giorno, stufi di guardare fotografie,
abbiamo cominciato a pensare di andarci.
Prima con scarsa
convinzione, poi
- valutando costi e tempi di viaggio,
- cercando notizie sulla stagione migliore, per evitare troppa pioggia,
- approfondendo il tema dei visti australiani,
- preparando un piano dei voli possibili dagli USA o dall'Europa,
- confrontando le opzioni di soggiorno,
abbiamo
deciso di fare sul serio, ma dopo qualche conto, la somma da sborsare
era veramente troppa.
I voli che ci avrebbero
dovuto portare da Viti Levu ( la più grande delle Fiji ) fino ad
Aitutaki ed il soggiorno in hotel ( oltre 200 euro per quelli nemmeno
troppo speciali ) facevano schizzare il prezzo intorno ai 5.000-
euro a testa, per un periodo di circa 2 settimane.
Un poco arrabbiati e
delusi, abbiamo iniziato a rivolgere le nostre attenzioni ad isole
più facilmente raggiungibili, che non comportassero grosse donazioni
di sangue.
Il 14 di Marzo andiamo
in Agenzia per l'acquisto dei biglietti aerei.
Ci viene consigliato di
rivedere il piano dei voli per evitare una duplice sosta in Australia
ed il giorno successivo ci confermano la partenza per il giorno 27
Settembre con ritorno a Milano il 17 Ottobre.
Il tragitto acquistato
prevede :
- la partenza da Malpensa con stop a Dubai ed Adelaide ed arrivo a Nadi dopo 23 ore e 40 minuti di volo e soste agli scali per ulteriori 6 ore, dopo aver percorso quasi 12.500 miglia.
- Il ritorno da Nadi con stop a Sydney ed a Dubai ed arrivo a Milano dopo 25 ore e 50 minuti di volo e soste agli scali per ulteriori 13,30 ore, per un tempo complessivo di quasi 40 ore.
A volo confermato
sottoscriviamo l'assicurazione per tutti i rischi di viaggio.
Gis si mette subito
alla ricerca di sistemazioni alberghiere con budget inferiori ai 150
euro, che prevedano almeno la colazione.
Dopo aver esaminato le
possibili offerte di Booking, Agoda ed Expedia, è emerso un discreto
quadro di fattibilità, che si è infine tradotto in 18 giorni di
soggiorno, distribuito in buona parte delle isole Fiji, come segue :
- 29/09 - 03/10 al Tambua Sands Beach Resort in Korotogo
- 03/10 - 05/10 al Robinson Crousoe Island in Sigatoga
- 05/10 - 09/10 al Fiji Orchid in Lautoka
- 09/10 - 11/10 al Plantation Island Resort in Malolo Lailai
- 11/10 - 12/10 al Wailoaloa Resort in Nadi
- 12/10 - 15/10 all'Oarsman's Bay Lodge in Nacula
- 15/10 - 16/10 al Wailoaloa Resort in Nadi
Ognuno di questi posti
ci avrebbe avvicinato al successivo, consentendoci di abbreviare gli
spostamenti e facendoci gustare una diversa prospettiva di viaggio.
Nei giorni successivi
controlliamo che tutte le date corrispondano alle nostre esigenze e
raccogliamo le prenotazioni con gli appunti di viaggio in un bel
faldone che, di giorno in giorno, diventa sempre più pesante.
Finalmente possiamo
dimenticarci della parte operativa ed in iniziare a conoscere ( nel
web ) i posti dove andremo.
Il tempo passa
inesorabile ed arriva la fine di Agosto.
Restano ancora da
prenotare ed acquistare i trasferimenti ( via mare ) da :
- Nadi a Nacula
- Nadi a Malolo Lailai
Un poco spaventati da
quella che pare essere la possibilità di non trovare posti sul
traghetto per Nacula, trattandosi di un lungo percorso ( oltre 4 ore
), eseguito una sola volta al giorno, con molte fermate ai resort
disseminati nelle varie isole dell'arcipelago delle Yasawa, decidiamo
di fare l'acquisto on-line , che va a buon fine con qualche
difficoltà, non riuscendo a capire che bisognava usare la parola
magica “ I confirm “ posta in un riquadro in calce alle
varie mail ricevute.
Rimandiamo l'acquisto
del trasporto a Malolo perchè ci sembra meno impegnativo e con
maggior disponibilità di trasferimenti giornalieri.
Nei giorni precedenti
la partenza ( come suggerito dai diversi giornali di viaggio ) ci
attrezziamo di adattatori per prese elettriche, repellenti per
zanzare, creme solari ed iniziamo lo stivaggio delle valigie (
impresa non facile ) perchè GIS vuole solo il suo bagaglio a mano.
Per evitare alzatacce
mattutine prenotiamo un hotel a poca distanza dall'aeroporto di
Malpensa, dove pernotteremo la notte avanti il volo.
Finalmente arriva il
giorno !!!
26
– 29 Settembre 2018
Con calma ci alziamo,
facciamo colazione e con il bus raggiungiamo la stazione di Brescia,
poi, in treno, quella di Milano e senza fretta, con il Malpensa
Express, l'aeroporto, dove ci raccoglie la navetta dell'hotel.
Una cena più che
discreta, un buon sonno ed un tranquillo risveglio ci fanno arrivare
rilassati al desk della Qantas e poi alle operazioni di controllo
bagagli.
La partenza è
puntuale.
Ricordavo i voli di
Emirates come il top, ma anche se si sono allargati gli aerei, sono
un poco scaduti i servizi a bordo :
-
pranzo, cena e colazione appena sufficienti,
-
film in gran parte in inglese ( pur essendo un volo con partenza
dall'Italia ) o altre lingue sconosciute,
-
videogiochi non eccezionali.
Le ore passano lente e
gli stop negli aeroporti servono a sgranchirci le gambe, ma non ad
alleviare la stanchezza ed il sonno incombente.
Ad Adelaide ci viene
incontro un commesso che ci porta, in tutta fretta, al controllo
bagagli per il transito verso Nadi, perchè l'aeroporto alle 23
chiude e tutte le operazioni devono essere sbrigate prima.
Qui incontriamo un
simpatico assistente di dogana, italiano emigrato da tempo in questa
parte del mondo.
Sul volo Adelaide/Nadi
scambiamo qualche parola con il nostro vicino australiano, che
all'atterraggio, in cambio dell'acquisto di liquori al duty-free ,
prima di salutarci, ci guida fuori dell'aeroporto e ci indirizza
verso un buon cambiavalute.
Poi, sul luogo degli
arrivi, non accorgendoci che i taxi stazionano dietro l'angolo,
finiamo per chiedere, al boss della piazza, un passaggio su un
autobus privato, pieno di persone dirette ad altri hotel, che ci
chiede un importo pari a quello di un taxi ( 80 FJD a testa pari a
circa 35 euro ).
Gis non è molto
d'accordo e non vorrebbe accettare, ma io sono quasi distrutto dalla
mancanza di sonno ed insisto per chiudere la transazione e scoppia la
prima litigata.
Per strada il bus si
ferma a Sigatoga presso un emporio dove compriamo solo alcune
cartoline ( i francobolli sono venduti solo agli uffici postali ) e
faccio pace con Gis davanti ad una buona ice-chocolate.
Un'ora dopo siamo al
Tambua Sands Beach sulla Coral coast in Korotogo , dove alla
reception non ci viene riconosciuto un anticipo di 70 euro prelevati dalla carta di credito a Marzo ( oggi 16 Novembre, mentre scrivo,
nonostante la promessa di restituirceli, sono ancora in loro mani )
Il resort è molto
carino e consiste in un grande fabbricato dove ci sono uffici, sala
da pranzo, bar ed servizi per i 20 “bure” ( bungalow )
posizionati fronte mare, composti da una camera con bagno e patio
esterno con sedie e tavolo.
Tutto attorno un bel
prato, alberi di cocco, piante, fiori ed una piscina completano un
bel quadro guastato da pioggia e nuvole che nel pomeriggio hanno
avuto il sopravvento.
La giornata è divenuta
grigia, il mare incolore e la lunga spiaggia è piena dei sassi
lasciati scoperti dalla bassa marea.
Ci accontentiamo di una
breve passeggiata lungo la spiaggia battuta da una pioggerellina
insistente.
Mentre vago per il
resort, cercando di rubare qualche buona immagine, mi fermo al banco
della SKELLY'S TOURS LIMITED, agente di viaggio, e, con il
beneplacito di Gis acquisto, per 198 FJD un'escursione alle dune di
sabbia, al villaggio delle maioliche, al mercato cittadino ed al
luogo di preparazione della “KAVA”.
La sera arriva presto.
La cena è buona e non
cara, poi a letto perchè domani si parte abbastanza presto.
30
Settembre 2018
Dopo colazione ci
mettiamo in attesa del trasporto, che tarda senza giustificato
motivo.
Un grosso SUV, condotto
da un simpatico autista che sarà la nostra guida, ci raccoglie e
dopo una mezz'ora di strada, ci affacciamo all'ingresso del parco
delle “sand dunes”, dove iniziamo, sotto un sole molto caldo, un
percorso fatto di salite e discese, tratti lungo il mare agitato da
un forte vento e percorsi tra grandi alberi ombrosi.
Nei tratti dove manca
la vegetazione, la sabbia scoperta viene violentemente sollevata dal
vento ed abbiamo la sensazione di essere punti da molti spilli.
Riprendiamo il tour e,
per un tratto di strada non asfaltata, raggiungiamo un piccolo
villaggio ( una ventina di capanne ) dove, dopo essere stati
presentati a diverse autorità, veniamo introdotti alla “fabbrica”
del vasellame ed altri oggetti in terra cotta, di cui ci viene
mostrata la preparazione manuale prima della cottura nel forno di
casa ( !!!! ) ed impermeabilizzazione con resine di alberi.
Segue uno stage di
danza, cui veniamo associati, tra le risate di tutti.
La visita finisce con
un offerta “volontaria” e l'acquisto di un oggetto.
Riprendiamo la strada
verso Sigatoga dove, per un'ora, facciamo il giro delle strade e di
qualche negozio e del mercato alimentare cittadino, colorato e pieno
di odori di spezie ( esperienza molto interessante ).
Per evitare di dover
sorseggiare la KAVA, descritta con un saporaccio di terra, ci
facciamo fermare presso un super-store dove riescono a venderci un
paio di magliette.
Rientrati in hotel,
completiamo la giornata con una passeggiata, in parte sulla spiaggia
e poi fino al fino al primo villaggio, rischiando nuovamente qualche
rovescio di pioggia.
La cena ha un menu
simile a quello del giorno precedente, ma le varianti di piatti con
pollo sono sempre disponibili.
1°
Ottobre 2018
La bassa marea ha
scoperto il reef ed alcuni abitanti locali “pescano” il pesce
prelevandolo tra le pozzanghere : pesci di molti colori e di buona
taglia.
Il vento ed una
leggera pioggerella ci rovinano tutta la giornata, costringendoci a
restare in hotel e limitando le nostre passeggiate alla spiaggia.
2
Ottobre 2018
Finalmente un poco di
sole!!
La giornata si
preannuncia splendida e ne approfittiamo per scoprire cosa c'è lungo
la Queen Road : quasi nulla per un paio di chilometri, poi l'accesso
ad una bellissima spiaggia di sabbia bianca , lunga e deserta, con un
mare dagli splendidi colori.
Non abbiamo portato i
costumi, ma che importa?
In giro non c'è anima
viva ed il bagno lo faccio, subito !!
Un'asciugata al sole e
poi a calpestare quella soffice sabbia dove nessuno è passato da
giorni.
Inizia qui la nostra
raccolta di conchiglie gettate dal mare sull'arenile.
Che bello ritornare,
passo dopo passo, accarezzati dal sole del pomeriggio!!
Al bar scopriamo che un
Magnum costa 12 FJD, ma oggi festeggiamo.
A sera rifacciamo le
valigie, pronti a lasciare l'hotel per la destinazione successiva.
3
Ottobre 2018
L'appuntamento con
l'autobus che ci porterà al Robinson Crousoe Island è per le 7,30
con la raccomandazione di essere presenti alle 7,15 alla reception.
Nonostante l'abitudine
alla non puntualità, anche il personale dell'hotel inizia a
preoccuparsi verso le 9,00 quando del bus non c'è traccia e si cerca
di capire chi verrà a prenderci, ma arriva un bell'autobus
turistico, strapieno di australiani, che ci raccoglie e ci porta fino
ad una specie di imbarcadero lungo un fiume.
Qui veniamo fatti
salire su una lancia veloce che, in 30 minuti circa, superate le
diverse secche presenti lungo il fiume e prima dell'isola di Robinson
Crousoe, ci scarica su una bella spiaggia, mentre inizia a piovere.
L'accoglienza, con
canto corale e musica, allontana per un poco il maltempo, ma, proprio
mentre arrivano i bagagli nel piccolissimo “bure”, che sembra
fatto per i 7 nani, non solo ricomincia a piovere fuori, ma anche
dentro : sul letto.
La riparazione dura
parecchio, ma ne approfittiamo per una lunga chiacchierata con una
giovane donna di servizio, che ci racconta tante belle cose
interessanti.
Avvertiti da una
bionda, che pare l' organizzatrice degli eventi, ci mettiamo in coda
al buffet della mensa, prima che arrivi l'orda ( più di un centinaio
di persone ) di coloro che faranno tappa qui, fino a sera.
Il pasto con discreta
offerta di antipasti, due primi a scelta e tre secondi ( uno pesce )
non è certo all'altezza di un ristorante, ma ci accontentiamo,
sperando in un miglioramento successivo.
Le carni, il pesce e le
verdure vengono cotte nel forno scavato nel terreno, secondo l'usanza
indigena di questa parte di mondo.
La pioggia cresce
d'intensità e ci costringe nel bure, ma è quasi un sollievo,
dovendo smaltire il trambusto del viaggio.
Ci rendiamo conto che
non esiste nemmeno un piccolo armadio e che le valige debbono restare
a terra.
Il bagno ( tutto nostro
) sta fuori , a circa 10 metri , e se piove... c'è da divertirsi.
Pure la doccia è a
cielo aperto e … piove!!!
Eppure, l'abbiamo
voluta noi la vita di Robinson Crousoe.
Nel tardo pomeriggio ci
deliziano con una gara di corsa tra granchi e quando arriva la sera,
viene servita una cena fatta degli avanzi del giorno, cui partecipa
ancora molta parte dei turisti giornalieri, invitati allo spettacolo
di danze, canti e giochi di abilità con torce infuocate.
Un grande falò acceso
sulla spiaggia illumina l'evento, creando suggestive lame di luce.
E' ora di andare a
dormire.
4
Ottobre 2018
Un
pallido sole ci aiuta a raggiungere una pessima colazione e ci
accompagna per un giro completo dell'isola ( 1 ora perdendo tempo qui
e la ) e ci accorgiamo ( con rabbia ) che qui stanno costruendo
nuovi fabbricati, mettendo a rischio tutto il fragile ecosistema con
gli scarichi a mare non depurati.
Si,
perchè lungo tutta la spiaggia galleggia una discreta quantità di
schiuma di detersivo e non tutti i rifiuti vengono raccolti.
La
giornata trascorre lenta, il tempo è ritornato a fare i capricci :
nessuna voglia di fare un bagno.
A
pranzo le razioni si riducono ulteriormente ( abbonda solo l'insalata
) e a cena avremo spaghetti scotti da condire con la carne tritata
avanzata ; GIS deve accontentarsi della pasta ed di un pezzo di
pane.
Una
versione ridotta dello spettacolo del giorno prima, viene messa in
onda per onorare il pensiero romano “ panem et circensem “.
Per
fortuna avevamo stabilito di fermarci solo 2 giorni.
5
Ottobre 2018
Ore
09,00 : suona la campana che ci chiama all'imbarco su una lancia
veloce che in 40 minuti ci porta all'imbarcadero da cui eravamo
partiti, speranzosi di trovare sole e spiagge fantastiche.
E' da una decina di minuti che aspettiamo chiedendo ai presenti chi deve
prelevarci, ( tutti gli altri sono partiti ), ma il nostro
autista sembra latitare.
Dopo
un buon quarto d'ora, quando pensavamo di essere stati bidonati, uno
dei presenti si ricorda che dietro alla siepe c'è un tale che sta
dormendo in macchina : è il nostro contatto, che svegliato
immediatamente, prende la strada e ci lascia all'aeroporto di Nadi.
Ne
approfittiamo per cambiare qualche euro, ma non facciamo in tempo ad
uscire dall'aeroporto, che abbiamo già acquistato un'escursione di
un giorno all'isola di Mana, programmata per ….domani.
Facciamo
pranzo ad un bel bar/ristorante dell'aeroporto, dove mi portano un
buonissimo carpaccio di tonno.
Usciamo
e questa volta, senza esitazioni, andiamo a cercare un taxi, che dopo
una breve contrattazione ( Gis si diverte un sacco ), per 30 FJD, ci
porta al The Fiji Orchid, un hotel sorto nella villa appartenuta
all'attore Raymond Burr ( Perry Mason ) a circa 20 chilometri
dall'aeroporto di Nadi.
Alla
reception ho l'impressione che si sia arrivati inaspettati, ma poi,
la simpatica addetta ci risolve, subito, un paio di piccoli problemi
e quando il nostro cameriere personale ci scorta al bure n. 3,
attraverso un fantastico giardino tra fiori e piante, restiamo a
bocca aperta per quello che vediamo : il nostro bungalow è tutto una
vetrata, coperto da una doppia tensostruttura, immerso nella
vegetazione che lo circonda interamente.
La
camera è molto grande con un letto fantastico, un mobile bar con
buona scelta di tea e caffè, poltrone con tavolino in legno
massiccio, cabina armadio in un grande bagno, che ci lascia
interdetti quando scopriamo che i vetri non si arrestano nemmeno
attorno alla doccia e che si è praticamente nudi in giardino, con
gente in piscina a pochi metri.
Ce
ne facciamo subito una ragione e nei giorni successivi ci divertiremo
ad usare una doccia tanto singolare.
Usciamo
per dare un'occhiata ai luoghi vicini, avvertiti che la spiaggia è
brutta e sporca.
Assolutamente
vero!! anche se l'arenile segue il profilo di una grande baia
selvaggia che potrebbe avere ottime aspettative.
Intorno
nulla, escluso :
- un resort semi abbandonato, posto in un grande e disordinato parco alberato,
- una fattoria con insegna per vendita di prodotti caseari,
- capre, cavalli e mucche in libertà,
- una strada in fondo naturale di raccordo a quella più importante per Lautoka,
- il cancello d'ingresso all'hotel perennemente chiuso, con apertura disponibile a chiamata vocale, se si riesce a farsi sentire.
Arriva
la sera e comincia a piovigginare quando saliamo la buia scalinata
che ci porta sino al ristorante ( 6 tavoli come i bure ) dove, con
un servizio ridondante, ci viene servita la più buona aragosta mai
mangiata e che forse mai mangeremo.
6
Ottobre 2018
Ore
06,00 : ci portano una fantastica colazione in camera.
Ore
07,00 : arriva il taxi che ci trasferisce per 90 FJD a testa al
porto di Denarau per l'imbarco.
Il
counter che doveva aprire alle 08,15 ci fa aspettare per un pezzo e
finalmente ci imbarchiamo.
La
giornata è splendida, il mare calmo ed i colori meravigliosi.
Davanti
ai nostri occhi sfilano i primi isolotti delle Mamanuca, piccoli
scogli con fitta vegetazione e spiagge di sabbia bianca, su cui sono
stati costruiti ottimi resort.
Il
catamarano si ferma presso ciascuno di essi per sbarcare od imbarcare
le persone che apposite barche traghettano, non essendoci abbastanza
fondale per avvicinarsi.
Lo
spettacolo della natura ci sbalordisce, mentre ce ne riempiamo gli
occhi e quando imbocchiamo la pass di Mana, le trasparenze sono
davvero incredibili e l'azzurro, in tutte le sue tonalità, è
ovunque.
L'attracco
è ad un grande pontile di legno, accolti dalla solita banda di
cantori e chitarristi.
Ci
accompagnano da un lato all'altro dell'isola ( 10 minuti a piedi )
lasciandoci nei pressi di tre belle piscine azzurre, dove gli scatti
fotografici partono a raffica.
Chiedo
a un tizio, seduto sotto un gazebo, di scattarci qualche foto e
scopriamo che è un discendente di italiani, emigrati in Australia.
Arriva
l'ora del pranzo, che consumiamo presso il self-service del resort,
prima di trasferirci sulla spiaggia a lato dell'imbarcadero,
all'ombra di alcune palme da cocco.
E'
tutto molto bello ed il bagno è assolutamente irrinunciabile.
Purtroppo
arriva l'ora del ritorno e buona parte del viaggio avviene al calare
del sole e spunta un arcobaleno tra le nuvole sopra Nadi.
Poichè
non abbiamo prenotato la cena in hotel, ci fermiamo in un simpatico
localino sulla bella piazzetta retrostante il molo di arrivo e
mentre gustiamo ottimi piatti, godiamo anche di uno spettacolo di
danze e giochi di abilità con torce accese.
Prendiamo
un taxi al volo e rientriamo in hotel, pregustando la dormita che ci
aspetta.
7
Ottobre 2018
Abbiamo
programmato una sortita fino a Lautoka per vedere la città e, dopo
colazione, ci avviamo a piedi verso la strada principale.
Fatti
pochi passi, veniamo abbordati da uno scassato furgoncino che ci
offre un passaggio nel cassone pieno di vari rottami e non avendo il
coraggio di rifiutare, seduti sulla sponda, con il rischio di finire
a terra, arriviamo alla fermata dei bus per la città.
Non
aspettiamo molto e quando arriviamo ci rendiamo conto che la città è
praticamente deserta perchè oggi è domenica.
Non
sapevamo che questo è il giorno in cui tutti si fermano e che
ristoranti, bar, negozi e perfino gli autobus delle linee secondarie,
si astengono dal lavoro.
Per
fortuna c'è sempre qualcuno che non si attiene alle regole.
Troviamo
un mercato di alimentari aperto ancora per qualche ora, presso cui
acquistiamo un poco di biscotti di cocco e due Magnum latte e menta,
che qui vanno fortissimo.
Andiamo
verso un parco fronte mare, dove, seduti su una panchina, facciamo
pranzo.
Per
scacciare la noia, ci addentriamo in città e lungo l'arteria
principale troviamo qualche negozio di vestiario ancora aperto, dove,
dovendo togliere la mia camicia bagnata di sudore, compro una
maglietta adatta al bisogno.
Proseguiamo
nel giro degli negli acquisti, fino a quando, stanchi, non ci
facciamo riaccompagnare in hotel.
Confermiamo,
via web, la prenotazione del passaggio in barca per Malolo Lailai ed
il soggiorno al Plantation Island Resort.
8
Ottobre 2018
Ha
piovuto per buona parte della notte ed ora piove a dirotto.
Ci
hanno lasciato davanti alla porta due ombrelli, che ci servono per
arrivare fino al ristorante per la colazione.
Che
fare ?
Avremmo
dovuto visitare i giardini del “Gigante addormentato” dove si
coltivano innumerevoli qualità di orchidee, ma c'è tutto bagnato e
non ci sembra il giorno adatto.
Andremo
a dare un occhiata alla città di Nadi.
Rischiando
un bagno dal cielo, arriviamo alla fermata del bus, che fermata dopo
fermata, ci porta in centro.
Nulla
di particolarmente attraente, anche se, con una botta di fortuna,
arriviamo fino all'ufficio postale e bighellonando qua e là,
raggiungiamo, senza volerlo, un molto conosciuto tempio Indù, che
Gis avrebbe voluto vedere comunque.
Stanchi
e con un'incombente minaccia di pioggia, ritorniamo in hotel per la
cena.
Ricomponiamo
le valige, pronti a partire per la prossima meta.
9
Ottobre 2018
Dopo
colazione arriva a prenderci un taxi, che gentilmente l'hotel ci ha offerto gratuitamente fino all'aeroporto di Nadi, dimezzandoci i costi
per arrivare a Port Denarau.
Troviamo
aperto il counter della Malolo Cat, che ci conferma l'imbarco e
prende le valige portandole a bordo.
Abbiamo
un poco di tempo che spendiamo gironzolando per i negozi del porto,
aspettando la chiamata della partenza.
La
giornata ha molte nuvole e durante il tragitto riceviamo acqua dal
cielo.
Quando
arriviamo al resort, il tempo non ha ancora deciso cosa fare, ma
almeno ha smesso di piovere.
L'attesa
alla reception è abbastanza lunga ed abbiamo l'occasione di
incontrare Navi, uno dei factotum del resort, che forse comprendendo
le nostre difficoltà con la lingua, ci guida nelle formalità di
registrazione e ci accompagna alla nostra camera, proprio davanti
alla piscina grande, ma abbastanza lontana dal centro delle attività
e dal rumore.
Il
posto è molto bello : un grande prato con alberi di cocco e piante
di fiori.
Tutto
l'immenso spazio verde è disseminato di villette singole, doppie o fabbricati con più alloggi ( come quello dove alloggiamo), dove ogni abitazione
è composta da patio, salottino all'ingresso, un'immensa camera con 3
letti, doccia e bagno.
Non
possiamo fare a meno di iniziare subito un giro d'esplorazione e,
lasciate le valige all'ingresso, andiamo a conoscere il posto,
trovando, ogni volta che ne abbiamo bisogno, il nostro Navi.
Dopo
molto girare, arriva la sera e, pensando alla cena, cerchiamo di
arrangiarci acquistando qualcosa al bar.
Il
cielo piange e per oggi, ci basta.
10
Ottobre 2018
Appena
svegli, guardiamo il cielo che mostra, tra tante nuvole, anche un
poco di sole.
Abbiamo
fame ( causa il digiuno del giorno prima ) e nell'immensa sala che
ospita il ristorante c'è già molta gente e tanta confusione.
Per
avere la colazione bisogna pagare all'ingresso la bellezza di 43 FJD
a testa, ma a disposizione c'è ogni ben di Dio.
Vorremmo
andare sul grande banco di sabbia che si vede davanti all'isola, ma
troviamo tutti tour operator chiusi : oggi è il FIJI DAY e nessuno
lavora.
Delusi,
non sapendo che fare, decidiamo di camminare sulla lunga spiaggia che
sembra non finire mai.
Un
paio d'ore dopo, mentre stiamo osservando un enorme mucchio di
biciclette disastrate, arriva Navi al quale chiediamo se esistono
altre spiagge sull'isola.
La
risposta è reticente, ma ammette che ne esiste una, molto brutta.
Navi
si offre per condurci a fotografarla e quando arriviamo,
attraversando un bel campo da golf, non possiamo che arrenderci
all'evidenza : solo sassi in bella mostra, anche per colpa della
bassa marea.
Per
addolcire la nostra delusione ci offre un passaggio, sul suo kart
elettrico, nella parte dell'isola, oltre la pista del piccolo
aeroporto, che in questo momento è off-limits a causa dei lavori di
costruzione di 6 nuovi bure.
La
passeggiata ci consente di scoprire un bellissimo resort ed un posto,
assolutamente eccezionale, dove le case costruite in un'insenatura
artificiale, hanno accesso alla barca parcheggiata proprio davanti.
Per
tutta la giornata, il tempo continua a cambiare facendo seguire, ad
una breve pioggia, il sole.
A
sera vengono accese, lungo la spiaggia, tante fiaccole che creano
fantastici riflessi sull'acqua ed il posto si veste di un'atmosfera
da fiaba.
Arriva
l'ora di cena e si ripete il rituale della colazione, con la
differenza che cenare costa 58 FJD a testa, escluse le bevande.
Assaggio
un ottimo pesce in salsa di cocco, poi altre pietanze molto gradevoli
e dai gusti inusuali, per finire con un dolce fatto di platano
cotto nel latte di cocco.
Restiamo
qualche momento ad osservare il personale che si esibisce in uno
spettacolo di danze e poi si torna in camera a preparare le valigie
per la prossima destinazione.
11
Ottobre 2018
Oggi
il sole splende ed il cielo è di un azzurro incantevole, ma
purtroppo dobbiamo partire in mattinata.
Ma
oggi è anche domenica, il giorno dedicato all'astensione dal lavoro
e molti ne approfittano per continuare la celebrazione
dell'indipendenza dall'Inghilterra.
L'area
adiacente alla reception è gremita di persone in maglia azzurra ( il
colore nazionale ) che nonostante il caldo organizzano , tra locali e
turisti, una partita di calcio, un tiro alla fune per uomini e
donne, una partita di beach volley ed altro.
Mentre
aspettiamo il catamarano che ci riporterà a Nadi, approfittiamo
della buona luce per scattare alcune foto che andranno a sostituire
quelle grige e con colori spenti dei giorni precedenti.
Durante
il viaggio di ritorno passiamo accanto a diversi piccoli pezzi di
paradiso gettati nell'azzurro del mare : spettacolo imperdibile!!
Il
tragitto per Denarau non è molto lungo e quando arriviamo in porto,
la “Malolo Cat” ci offre un passaggio gratuito sino all'hotel
dove passeremo la notte.
Sta
per iniziare a piovere e ci rifugiamo nella reception del Wailoaloa
Beach Resort ad un paio di chilometri dall'aeroporto, dove,
ad aspettarci, c'è la più strana ed incredibile umanità, cui nulla
importa del lavoro al quali si è dedicata.
Con
qualche difficoltà per la lingua, infine, otteniamo la camera e ci
consegnano i telecomandi dell'aria condizionata e della TV ,
lasciando a me il compito di trascinare la valigia più grande,
quella pesante.
La
camera è grande, perchè vi si nascondono molte sorprese :
- le lenzuola sono piene di macchie e con qualche buco,
- gli asciugamani sembrano di cartone confezionato con macchie e buchi,
- la porta della doccia non vuole aprirsi e poi ….acqua dappertutto,
- dietro alla cassetta di cacciata del water si nasconde un bellissimo ragno gigante, che spaventa Gis e che devo eliminare dopo averlo fatto uscire allo scoperto, utilizzando lo spray per le zanzare,
- l'aria in camera si è fatta molto fredda e il condizionatore non risponde al telecomando.Avvertiamo la Direzione che manda un fattorino che adotta la soluzione di staccare corrente, spegnendo tutto ( l' interruttore stava a soffitto ) ,
- dal bagno arriva un odore poco gradevole ed entrare non è piacevole,
- il frigo bar ( vuoto ), invece di raffreddare scalda.
Non
avremmo mai pensato di finire così in basso perchè c'è un bel
giardino, una discreta piscina con aree esterne ben attrezzate ed
intorno non è male, anche se il mare ( a 500 metri ? ) non si vede
proprio.
Chiediamo
alla Direzione di poter fare colazione alle 6,30 perchè il bus della
Awensome passerà a prenderci alle 7,15.
La
risposta è affermativa, ma la realtà sarà diversa.
Ci
accomodiamo in un bel dehors che ha la funzione di ristorante e ci
tocca scegliere il tavolo, non per la posizione, ma facendo
attenzione alle macchie sulla tovaglia.
Nonostante
tutto la cena è buona ( non abbiamo guardato la pulizia della cucina
) ed il prezzo ridicolo : 20 euro in due.
Cerchiamo
di dormire, con il rumore degli aerei in partenza che ci tiene
compagnia.
12
Ottobre 2018
La
sveglia ci augura una buona giornata.
Il
tempo è incerto, ma sta per volgere al bello.
Aspettiamo
che il personale metta in tavola qualcosa per colazione e sono già
quasi le 7,00.
Agguantiamo
le valigie e le trasciniamo a bordo strada.
Il
bus, per fortuna, passa con qualche minuto di ritardo, ma ormai è
fatta.
Alla
partenza non dobbiamo fare coda perchè i nostri biglietti sono stati
acquistati e pagati in internet e non resta che goderci gli ultimi
momenti bighellonando tra i negozi del porto.
Nelle
prossime quattro ore e mezza accostiamo a molti resort costruiti su
isolotti coronati da spiagge bianche e mare stupendo, ma quando
arriviamo nel golfo che precede l'isola di Nacula, restiamo a bocca
aperta e senza fiato : c'è un mare azzurro come non avevamo ancora
mai visto, con i colori che ci hanno fatto innamorare di questa parte
del mondo.
Il
grande catamarano su cui siamo imbarcati si ferma a debita distanza
dalla riva e veniamo fatti scendere ed imbarcati su una lancia con
altre persone.
All'arrivo
presso l'OARSMAN BAY LODGE, sotto un sole cocente, ci viene
offerto un cocco fresco da bere, mentre la Direttrice ci intrattiene
circa le modalità del soggiorno.
L'alloggio
che ci assegnano è un grazioso bure azzurro ( in seconda fila ma con
il mare proprio davanti ) con un bel patio arredato da seggiole,
tavolo e lettini da spiaggia ; ha una grande camera finestrata su
tre lati, un armadio ( !! ) , un bagno con lavabo e wc separato,
doccia esterna a cielo aperto.
Tutto
molto bello.
Lo
spettacolo dei colori è da non credere ed immediatamente, armate le
macchine fotografiche, non riusciamo a smettere di scattare foto alla
spiaggia, al mare ed a quel posto che pare un sogno.
Come
non fare un bel bagno ? Anzi due, tre.....
Arriva
la sera ed il rullo del tamburo ci avverte che la cena è in tavola,
sotto il porticato del fabbricato che ospita le camere comuni, la
direzione, la cucina ed il bar.
Le
portate sono semplici : una zuppa od una pasta ed piatto a scelta
tra pollo e pollo.
Gis
ha chiesto di avere pesce, perchè non mangia carne, ma ha avuto solo
delle ottime omelette.
Non
importa, perchè il posto è così bello che fa passare la fame.
Aspettiamo
la sera per guardare il tramonto sulla riva del mare, ma non ci
saranno mai i colori che avremmo voluto.
13
Ottobre 2018
La
giornata è bellissima ed il sole splende caldo.
Dopo
colazione, con una lancia veloce, ci portano, attraversando la baia,
fino ad una grotta comunicante con il mare, allagata in parte e che
ha due sale comunicanti tra loro attraverso un passaggio sommerso di
circa due metri, che facciamo trattenendo il respiro.
Le
pareti della cavità scavata dal mare, ad ogni grido vibrano e
rimbombano.
Al
ritorno, vorremmo poterci fermare sulla spiaggia di un isolotto
meraviglioso, ma ci riportano al lodge per il pranzo, che viene
servito per tutti a mezzogiorno in punto.
Il
pomeriggio trascorre sulla bellissima spiaggia a fianco, lunga fino
ad un affioramento di rocce vulcaniche, che impediscono il passaggio
alla baia successiva di cui si intravedono gli splendidi colori del
mare.
Dopo
qualche bagno, sulla via del ritorno, scorgo l'insegna di un diving
presso il Blue Lagoon, resort accanto al nostro : entro e prenoto un
immersione per il giorno successivo.
Poi,
instancabili, a meravigliarci della bellezza che ci circonda.
14
Ottobre 2018
La
sveglia è alle 8,00, al rullo del tamburo, che chiama per la
colazione.
Il
sole splende, come non avevamo mai visto.
Vorremmo
che venissero cambiati i teli da bagno, ma il riassetto della camera
consiste unicamente in un velocissimo passaggio con la scopa, per
portare fuori la sabbia che si raccoglie con i piedi.
Restiamo
in spiaggia fino a quando non arriva l'ora di presentarmi al diving.
Nella
grande sala dove sono sistemate le vasche di risciacquo, le
attrezzature e le bombole, c'è gran movimento perchè l'istruttore
sta facendo lezione ai neofiti sub che affronteranno, oggi , la
prima immersione in mare aperto.
Chi
ci accompagnerà in mare ( con me ci sono due donne ) è uno
stralunato istruttore australiano, che si dimostrerà un ottimo
subacqueo, conducendoci a vedere un mondo che non mi sarei mai
aspettato.
Entriamo
in acqua a ridosso del reef, a poche centinaia di metri dalla costa
e subito ci saluta un piccolo squalo di un paio di metri, che si
lascia avvicinare quel tanto che basta.
L'immersione
prosegue tra coralli molli di ogni tipo ( molti di quelli calcarei
sono morti ed incrementano la barriera ), pesci colorati grandi e
piccoli ed una serie infinita di meraviglie : ho contato almeno una
decina di nidi di anemoni con pesci pagliaccio di tre diverse specie.
Dopo
55 minuti emergiamo, contenti di quello che la natura ci ha mostrato.
La
giornata prosegue sulla spiaggia ed un ingresso furtivo al Blue
Lagoon, che, pur avendo sistemazioni migliori, non ha il carattere e
la rude particolarità dell'Oarsman.
Arriva
la sera e dobbiamo preparare le valigie perchè questa è l'ultima
notte qui : domani si ritorna a Nadi per prepararci al volo di
ritorno.
15
- Ottobre 2018
La
giornata è triste, come noi, senza il sole che si ostina a restare
nascosto.
Colazione,
pranzo e attesa fino alle 13,00 della barca che ci deve riportare a
Denarau.
Le
procedure di imbarco sono identiche a quelle dell'arrivo ed il
viaggio è abbastanza noioso.
Dentro
di noi la consapevolezza che è tutto finito.
Mentre
piove a dirotto, ci scaricano al Wailoaloa, che, purtroppo, avevamo
prenotato per due notti, tra gli hotel cui la compagnia di
navigazione Awensome fa riferimento per partenze ed arrivi.
Chiediamo
di avere una buona camera ( pagando la differenza ), diversa dalla
precedente, ma l'hotel è quello che è : niente da fare.
La
nuova camera è meno puzzolente della precedente, ma lenzuola ed
asciugamani lasciano molto a desiderare.
La
cena, invece, è ancora abbastanza buona, anche se per fare le
costine d'agnello, il cuoco si è auto affumicato.
La
sveglia è per le 6,00 dovendo presentarci in aeroporto 3 ore prima
della partenza.
16
– 17 Ottobre 2018
Il
taxi è puntuale ed arriviamo al desk della Fiji Airline, che ancora
non c'è nessuno in coda.
Facciamo
colazione al KOKO NUI dell'aeroporto di Nadi, dove, come le altre
volte, ci servono buone brioches ed un cappuccino da far concorrenza
a quelli italiani.
L'attesa
per l'imbarco è lunga, ma sarà ancora più lunga la sosta
all'aeroporto di Sydney , 9 ore passate a bighellonare tra negozi,
bar e self service.
Avevamo
richiesto il visto di ingresso in Australia, proprio in
considerazione di questa lunga sosta, ma il destino ha voluto che
restasse chiuso in valigia, nella pancia dell'aereo.
Tutto
procede senza intoppi ed i voli sono tranquilli.
Il
tempo è scandito dai pasti, più o meno buoni, conditi da molta noia
e molto sonno perso.
L'arrivo
a Milano è in perfetto orario ed anche perdendo, per un paio di minuti, la corsa del
Malpensa Express , abbiamo avuto la coincidenza
del treno per Brescia in tempi abbastanza ravvicinati.
Un
taxi ci riporta a casa prima delle 17,00, dove possiamo scrivere la
parola FINE a questa avventura.
RIEPILOGO
DEI COSTI :
(
per 2 )
- biglietti aerei €. 2.790,00
- assicurazione 185,00
- trasporti locali in Italia 104,00
hotel
:
- 29/09 - 03/10 al Tambua Sands Beach Resort in Korotogo €. 418,00
- 03/10 - 05/10 al Robinson Crousoe Island in Sigatoga 212,00
- 05/10 - 09/10 al Fiji Orchid in Lautoka 493,00
- 09/10 - 11/10 al Plantation Island Resort in Malolo Lailai 351,00
- 11/10 - 12/10 al Wailoaloa Resort in Nadi 41,00
- 12/10 - 15/10 all'Oarsman's Bay Lodge in Nacula 386,00
- 15/10 - 16/10 al Wailoaloa Resort in Nadi 41,00
- 26/09 - 27/09 al First Hotel di Milano 133,00 ( 2.075 )
trasporti
alle Fiji :
- Malolo Cat per Plantation Island €. 310,00
- Awensome per isole Yasawa 355,00
- taxi e 320,00 ( 985,00 )
tour
ed escursioni :
- sands dunes e Sigatoga €. 86,00
- Mana island 203,00
- grotte di Nacula 82,00
- mia immersione 63,00
pasti
:
- Tambua € 120,00
- Robinson 65,00
- Orchid 104,00
- Plantation 91,00
- Oarsman 180,00
- altri e varie 150,00 ( 710 )
varie
:
176 € per
due
7.459 €
Alcune
considerazioni :
- ad eccezione dell'Oarsman, tutti gli hotel hanno voluto pagamenti anticipati,
- la pulizia, ad eccezione del The Fiji Orchid, è sempre stata abbastanza superficiale,
- i pasti non sono cari, ma sono molto poveri e pessimi in alcuni casi,
- i trasporti hanno costi elevati, ma non troppo se si contrattano,
- piove molto sull'isola più grande, dove la pioggia è molto presente al pomeriggio,
- piove molto meno alle Yasawa,
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