SALENTO 2017
Non ricordo cosa ci
abbia risvegliato il desiderio di fare una settimana di vacanza a
Settembre, ma una sera ci siamo trovati a desiderare di partire per
la Puglia, a cercare un volo RyanAir con destinazione Brindisi ed a
programmare sette giorni di avventura in Salento.
Una volta fissato il
volo, con partenza da Bergamo-Orio il 12 e rientro il 19 Settembre,
Gis si è lanciata nell'ardua impresa della scelta dei migliori hotel
al minor prezzo, tutti con colazione inclusa.
Non è stato facile
programmare soste che ci consentissero di essere sempre abbastanza
vicini ai luoghi da esplorare, non troppo lontani dal precedente e
sulla strada per il successivo, ma alla fine ecco il programma :
12/09 ( km. 120 ) -
arrivo a Brindisi in mattinata, prelievo auto a noleggio,
trasferimento lungo la costa oltre Torre dell'Orso e sosta per la
notte a Borgagne alla Masseria “Bosco di Makyva”.
13 -14 /09 ( km. 255 ) -
litoranea fino a Santa Maria di Leuca e sosta di 2 giorni presso il B
& B “Il Pappagallo”, per esplorare la costa fino a Torre San
Giovanni, le spiagge di Pescoluse e l'estremo Salento.
15/09 ( km. 75 ) -
litoranea da Santa Maria di Leuca fino a Gallipoli con alloggio
presso il B & B “Villa Gallipoli”,
16 -17/09 ( km. 195) -
litoranea da Gallipoli a Porto Cesareo, per gustare le spiagge fino a
Leporano Marina, con sosta di 2 giorni all'hotel “Il Riccio”
18/09 ( km. 99 ) - da
Porto Cesareo a Alberobello, con sosta notturna al B&B “Il
Leccio”,
19/09 ( km.75 ) - da
Alberobello all'aeroporto di Brindisi e rientro a Brescia.
Stabilito il percorso
e le tappe, acquistati i biglietti per l'aereo, confermate le
prenotazioni ( tutte con pagamento presso la struttura ), è iniziata
l'attesa del giorno di partenza e l'esplorazione del web alla ricerca
di più dettagliate informazioni.
A circa due settimane
dalla partenza, aderendo ad una strepitosa offerta di RyanAir,
abbiamo acquistato il noleggio di un'auto per 7 giorni al prezzo
stracciato di 120 euro, assicurazioni comprese.
12 Settembre 2017
Si parte!!
L'aereo lascerà l'aeroporto alle 10,35 e con un probabile
temporale in arrivo, è meglio metterci per strada già dal mattino
presto, ripromettendoci di non sbagliare l'ingresso in autostrada;
invece, a causa delle solite indicazioni poco precise, infiliamo la
BRE.BE.MI. che dobbiamo lasciare dopo pochi km. per cercare
l'ingresso sulla Venezia – Milano.
A circa metà strada incappiamo in un tremendo acquazzone che
rallenta tutto il traffico a passo d'uomo e ci fa perdere altro
tempo.
Arriviamo al parcheggio in netto ritardo ed in aeroporto giusto in
tempo per sbrigare le formalità di controllo bagagli ed imbarco.
Il volo, durato circa 90 minuti, è tranquillo ed in perfetto
orario.
Fa caldo ed aspettare, prima la navetta che ci conduce fino al
punto di noleggio, poi che si esaurisca la coda d'attesa per la
consegna dell'auto, infine caricare i bagagli ed approntare il
navigatore per il viaggio, mi procura il primo bagno ...di sudore.
Percorriamo velocemente una bella strada che ci conduce fino oltre
Lecce, dove decidiamo ( non senza qualche dissenso tra noi ) di
percorrere la litoranea che ci fa godere dei primi panorami marini di
questa parte della nostra Italia.
Qui la costa è quasi sempre alta o rocciosa, le spiagge sono
nascoste, lontane dalla strada principale e devono essere cercate
avventurandosi in percorsi non sempre agevoli e poco segnalati.
Passiamo per S. Foca e proseguendo
per Torre dell'Orso deviamo per la spiaggia delle “2 sorelle”,
che raggiungiamo dopo aver vagato in aperta campagna fino ad un
grande parcheggio posto a circa 300 metri dal mare, a cui si arriva
passando attraverso una fitta pineta.
Bella la vista che si apre sui due grandi massi affiancati che si
ergono dal mare azzurro e molto bella la spiaggia che intravediamo ai
piedi della scogliera.
Dopo le solite fotografie, lasciamo il posto per riportarci sulla
strada principale ed iniziare a cercare il luogo dove faremo sosta
per la notte, ma ci lasciamo distrarre dall'indicazione “BAIA DEI
TURCHI” che sappiamo essere la più bella attrazione della costa.
Arriviamo all'ingresso del parcheggio, ma la richiesta di 5 euro,
la strada da percorrere a piedi e l'ora tarda, ci fanno riconsiderare
la decisione e decidiamo di provare a raggiungere la “Masseria
Bosco di Makyva”.
Che non fosse cosa facile lo avevo pensato, ma che il navigatore
ci mollasse in mezzo alla campagna, non lo avevo considerato.
Solo dopo aver scelto di dirigerci verso il paese di Borgagne,
all'improvviso appare un cartello con l'indicazione che cercavamo e
dopo qualche chilometro di stradine di campagna, eccoci finalmente
arrivati!
Bella la campagna circostante, bella la costruzione, bella la
camera, meravigliosa la piscina in cui ci tuffiamo per un momento di
relax, ottima la cena che ci viene servita al ristorante interno.
Il letto non è dei più morbidi, ma la stanchezza vince ogni
cosa.
13 Settembre 2017
Facciamo colazione e dopo aver pagato il conto ( meno di 100 euro,
compresa la cena ) ripartiamo in direzione della Baia dei Turchi,
fiancheggiando i laghi Alimini , che intravediamo tra una verde
cortina di alberi.
Raggiunto il parcheggio, a piedi, dopo aver attraversato una
grande pineta, arriviamo al mare ed alla lunga spiaggia, ridossata ad
una costa rocciosa, con bella sabbia, ma di piccole dimensioni.
L'unico stabilimento balneare che troviamo non è molto invitante
e continuiamo lungo il litorale proseguendo la camminata per
sentieri aperti tra cespugli di mirto e pini marittimi, fino ad una
bella spiaggetta di sabbia chiara dove frange un mare dall'acqua
cristallina e dai bei colori cangianti.
Ci fermiamo per il bagno e dopo un paio d'ore, ritorniamo al
parcheggio dove ad un chiosco mobile Gis assaggia una fetta di
anguria prima di infilarsi in pineta per raggiungere un'altra
spiaggia.
Delusione totale !!! non c'è spiaggia, solo rocce ed un sasso che
mi spappola l'alluce.
Riprendiamo la strada principale verso Otranto fermandoci al faro
di Punta Palascia, poi a Torre S. Emiliano ed infine a Porto Badisco,
una minuscola spiaggia in fondo ad un fiordo in miniatura.
I chilometri di strada che ci separano da Santa Maria di Leuca
sono molti, ma le soste a Santa Cesarea Terme, alla Grotta Zinzulusa,
dove effettuiamo una breve visita guidata ed al salto del Ciolo,
rendono meno monotono il viaggio, che a pomeriggio inoltrato ci porta
alla meta.
La ricerca del “B&B Il Pappagallo”, arrampicato in
collina, presenta ( come sempre ) qualche difficoltà, ma la vista
che ci si presenta dal terrazzo della camera ci appaga di ogni fatica
: tutta Leuca è ai nostri piedi e l'alto faro bianco si staglia
all'orizzonte mentre il sole è al tramonto.
A buio scendiamo ( 1 Km. a piedi ) in città e dopo aver invano
cercato uno dei ristoranti che ci erano stati indicati, ci
accomodiamo al tavolo di un chiosco mobile, dove ci servono una buona
frittura di gamberi e calamari, insalata e patatine, 2 bibite al
prezzo di 25 euro.
Il ritorno, in salita, aiuta la digestione, ma rompe le gambe.
14 Settembre 2017
Dopo una gustosa ed abbondante colazione, con torte a volontà, si
parte per la costa ionica eliminando il percorso previsto
nell'interno, ma privilegiando l'esplorazione della costa fino a
Torre San Giovanni, con la speranza di poter vedere le Maldive in
Salento. ( ! )
La litoranea si snoda attraverso le località affacciate sul mare
che inizialmente ( vicino a Leuca ) offrono una schiera di torri di
guardia poste su costa rocciosa e qualche spiaggetta, poi da Torre
Vado in avanti le grandi spiagge di Marina di Pescoluse, Torre Pali,
Lido Marini, Torre Mozza e Torre San Giovanni, dove la costa
ridiventa rocciosa.
La curiosità e la voglia di trovare il mare caraibico che la
pubblicità decanta con intere pagine, ci spinge avanti, ma di
caraibico quasi nulla, anzi :
- la sabbia delle spiagge è una bella sabbia dorata, ma ben lontana dal colore candido delle spiagge coralline.
- anche se il mare ha bei colori e trasparenze apprezzabili, qui mancano gli azzurri.
- in molti punti la costa si immerge subito in acqua profonda e la presenza di sassi nei primi metri rende difficoltoso il bagno.
Dopo aver ficcanasato in molti posti, decidiamo di tornare verso
le “Maldive del Salento” ,a Marina di Pescoluse ( tra
Torre Pali e Torre Vado ), ma incappiamo in un canale con acque
sporche e puzzolenti che dal porto di Torre Pali prosegue alle
spalle della spiaggia, fino a gettarsi in mare.
Siamo rimasti solo per il tempo di documentare lo scempio.
Piuttosto delusi, non avendo trovato nulla di particolarmente
affascinante, riprendiamo la strada, ma non potendo rinunciare ad un
bagno, ci avviciniamo ad una spiaggia del lungo litorale di
Pescoluse, dove troviamo posto sotto un ombrellone, senza che nessuno
venga a reclamare il corrispettivo dell'occupazione.
L'acqua è trasparente e poco profonda, la sabbia dorata è
abbastanza pulita e non c'è molta gente attorno : restiamo.
Nelle prime ore del pomeriggio, senza aver pagato, lasciamo la
spiaggia e ritorniamo a Santa Maria di Leuca, arrampicandoci fino al
faro ed al Santuario.
Bella la vista, imponenti le costruzioni che si affacciano sulla
piazza, da cui si domina tutta Leuca, ma a secco la cascata
artificiale creata dall'acquedotto pugliese, qui giunto a fine corsa.
Scendiamo in città ed iniziamo a gironzolare prima sul lungomare
dal porto fino in centro, poi per le vie interne dove troviamo una
sfilata di bellissime ville d'epoca, che ci dicono quanta importanza
avesse Leuca già agli inizi del secolo.
Un gustosissimo, enorme gelato sostituisce il pranzo e ci da nuove
energie per proseguire l'esplorazione di Leuca ed avendoci
incuriosito la denominazione di “torre dell'uomo morto” ci
rechiamo sul posto.
A sera ritorniamo in hotel per una doccia e più tardi rifacciamo
la discesa in città per ripetere la cena del giorno precedente.
15 Settembre 2017
Arriva il momento di lasciare l'hotel ed iniziare l'avvicinamento
a Gallipoli, ma non senza aver provato a cercare la spiaggia
“incantevole” promessa dalla pubblicità.
Prima di Torre Pali abbandoniamo la strada principale e su uno
sterrato arriviamo ad un grande parcheggio alle spalle di uno
stabilimento balneare che, a fianco, ha lo scarico in mare del
canale che avevamo visto ieri.
Lasciamo subito il posto.
Gis insiste per trovare lo stabilimento balneare che ha come
insegna un enorme lettino che occupa tutta una rotonda stradale e
dopo un paio di corse a vuoto tra Torre Vado e Torre Pali, alle
“Maldive del Salento” troviamo il posto giusto, ma irritato
dall'accoglienza e dal prezzo del parcheggio, mi rifiuto di accedere
alla spiaggia e cambiamo posto.
Ripassiamo per Torre San Giovanni ed andiamo verso le Isole Pazze
( mare con trasparenze fantastiche ), Torre Suda ( ben restaurata )
e Torre Pizzo.
Troviamo a naso l'indicazione di un resort con logo “Torre
Pizzo” e seguendo quell'indicazione, per una brutta e stretta
strada di campagna, arriviamo ad un enorme parcheggio antistante una
fitta pineta.
Per la prima ed ultima volta, ci è consentito sostare con l'auto
senza pretendere un obolo.
Giunti in riva al mare i nostri occhi vedono quello che abbiamo
cercato invano fino ad ora : Lido Pizzo, fatto di sabbia bianca
finissima, mare dalle trasparenze azzurre e sullo sfondo il profilo di Gallipoli.
La bellezza del posto toglie il fiato, ma qualcosa non va : sulla
riva mucchi di alghe che uno stanco bagnino prova a spostare ed
appena dietro lo stabilimento balneare, una montagna di alghe
marcescenti.
Ci avviamo verso Punta della Suina, luogo simbolo di questo tratto
di costa e pur con pareri contrastanti, prendiamo posto sotto un
ombrellone : 23 euro.
Devo ammettere che il litorale di Lido Pizzo è assolutamente più
panoramico, ma qui l'acqua non ha problemi di alghe, anche se la
sabbia è poca ed assediata dalle rocce.
In acqua c'è più di qualche pietra, ma è limpida e bassa per
una decina di metri.
Il tempo corre in fretta ed a ricordarci che il “B&B Villa
Gallipoli” ci aspetta, arriva una telefonata del proprietario, che
vuole essere rassicurato del nostro arrivo.
Dopo l'ennesimo bagno, lasciata la spiaggia, iniziamo la ricerca
del posto dove passeremo la notte : il luogo sembrava vicino a
Gallipoli, ma è a più di 5 Km.
La camera è la peggiore di tutto il viaggio.
Qualche problema iniziale viene superato, ma non sarà così per il
letto, per i rumori mattutini e per la colazione, a dir poco scarsa.
Essendo abbastanza presto, facciamo un salto fino a Gallipoli.
La parte della città vecchia, costruita su un'isola e racchiusa
tra i bastioni del castello, è una bellissima cittadina, piena di
vita, negozi e ristoranti, dove ci saremmo fermati volentieri se non
avessimo prenotato altrove.
E' quasi buio ed il navigatore non trova l'indirizzo dell'”Aia
Noa”, il ristorante che ci è stato indicato a circa 4 km. dal
B&B, nel paese di Alezio, ma dopo qualche tentativo, con un poco
di fortuna, arriviamo a destinazione.
Buona la cena ad un prezzo modesto.
Notte agitata e sveglia prematura.
16 Settembre 2017
Consumata una misera colazione, pensiamo di raggiungere Porto
Cesareo, che non è molto distante, solo che ci viene la curiosità
di andare a vedere il Parco Naturale di Porto Selvaggio, prolungando
il percorso.
Seguendo la litoranea troviamo Torre Sabea, la “Montagna
Spaccata”, Torre Fiume “Quattro Colonne” su una costa rocciosa
frammista a belle spiaggette e quasi per caso arriviamo ai piedi di
Torre dell'Alto, da dove, compiuto a vuoto un paio di volte il
periplo del capo, ci dirigiamo all'area protetta di Porto Selvaggio.
La strada è stata lunga e lasciata l'auto, a piedi, ne
imbocchiamo un'altra in fondo naturale piuttosto malandato, che
sembra non finire mai.
Sotto un sole cocente, appena riparati dai grandi pini a lato
della strada, percorriamo circa 1 km. prima di arrivare a vedere
PORTO SELVAGGIO, una piccola insenatura rocciosa dove alcuni
coraggiosi prendono il sole e fanno il bagno, confortati dalla
presenza di un chiosco che distribuisce bibite e panini.
Un poco delusi, ma consapevoli di aver visto qualcosa di
esclusivo, riprendiamo la strada del ritorno, che è tutta in salita
con sassi buttati qua e la e ci fa ansimare e sudare parecchio.
Riprendiamo la strada litoranea ed a Sant'Isidoro, sotto la torre
omonima, vediamo una bella spiaggia di sabbia chiara bagnata da un
mare con bei colori e decidiamo di fermarci per il bagno.
Poichè a Porto Cesareo mancano solo pochi km. ,restiamo fino a
pomeriggio inoltrato, godendo di una magnifica giornata di sole.
Questa volta il navigatore è stato bravo : ci ha portato proprio
davanti all'hotel “ Riccio”, dove, nella piazza antistante,
abbiamo anche trovato parcheggio.
L'hotel non è una meraviglia, anche se hanno fatto qualche lavoro
di sistemazione.
La nostra camera ha la finestra su un lastrico solare che pare
bombardato e poi abbandonato a se stesso, ma dove troviamo uno
stenditoio utile per i costumi bagnati.
Ci facciamo consigliare un ristorante vicino, che cerchiamo solo
dopo aver bighellonato intorno per un'ora buona..
L'osteria Regina, tanto brutta fuori quanto accogliente dentro, ci
fa mangiare molto bene al prezzo di 30 euro in due.
Una breve passeggiata tra negozi, ristoranti e bar nella zona del
passeggio, poi a nanna.
17 Settembre 2017
Molto varia la colazione con un buon servizio bar.
La giornata non pare essere delle migliori ( è il 17 ) e si
preannuncia burrasca.
Riprendiamo l'auto per scoprire le spiagge a Nord di Porto
Cesareo, ma pare proprio che la giornata non sia quella giusta : si è
alzato un vento forte e fastidioso, che sta agitando il mare.
Raggiungiamo, da bravi turisti infaticabili, le spiagge di Torre
Chianca, Torre Lapillo e Punta Prosciutto che sono praticamente
deserte per il brutto tempo.
Cerchiamo di far passare la giornata andando per torri e scopriamo
che dopo Torre Colimena si apre la zona umida protetta di Salina
Monaci, che sta già in provincia di Taranto.
Una lunga passeggiata in riva al mare ci mostra un bel litorale
sabbioso che fa scudo a questo luogo di protezione dell'avifauna
locale e di transito.
Peccato che il vento non dia tregua.
Riprendiamo l'auto e senza una meta precisa, passato un piccolo
paese, ci troviamo invischiati in una serie infinita di sensi unici
alla periferia di Porto Cesareo e solo grazie all'orientamento di Gis
riusciamo a ritornare all'hotel.
Stanchi dell'auto, andiamo a passeggiare sul lungomare e nella
zona portuale, dove c'è molta gente che sta facendo la nostra
stessa cosa, dopo aver lasciato le spiagge.
Prenotiamo la cena da Antimo, ristorante che ha lunghe code di
attesa e chi è senza prenotazione rischia di non trovare posto.
Ci presentiamo alle 20,00 circa, quando già molta gente è
seduta ai tavoli e ci sistemano a metà sala, a fianco di una coppia
non più tanto giovane.
Il servizio è abbastanza rapido ed in poco tempo ci vengono
portate polpette e bruschette, che dovrebbero tenerci buoni in attesa
degli antipasti, che arrivano in un grande piatto,facendo bella
mostra, ma il gusto....
Scopriamo che i nostri vicini abitano a meno di 30 km. da Brescia
ed inizia uno scambio di informazioni sulle spiagge e su cosa fare.
Arrivano anche le tagliatelle ai ricci e gamberi ed i paccheri con
aragosta, che ancora una volta hanno qualche piccolo difetto.
La cena termina con un conto di 75 euro, che per essere digerito
ha bisogno di una lunga passeggiata serale.
Dispiace aver buttato via l'ultimo giorno nei luoghi dove
avrebbero dovuto esserci le spiagge più belle, ma non resta che
attendere il mattino.
18 Settembre 2017
Dopo colazione eccoci ancora sulle spiagge che ieri non erano
frequentabili.
Oggi è tutta un'altra cosa : il mare ha i colori da cartolina che
ci aspettavamo, la sabbia è soffice ed è piacevole passeggiare a
piedi nudi, ,il sole caldo ci invita a restare , ma non si può.
Facciamo due brevi soste sulle spiagge tra Torre Lapillo e Punta
Prosciutto per scattare le foto che ieri non abbiamo potuto fare per
il maltempo ed a malincuore riprendiamo la strada per Alberobello.
Ci è stato raccomandato di non seguire la strada che passa
all'interno per Avetrana, Manduria, Francavilla, Taranto,
Martinafranca e Locorotondo, ma ci sembrava uno spreco di carburante
fare quasi 40 km. di strada in più per tornare verso Lecce, Brindisi
e Fasano, anche se probabilmente più veloce.
Avevamo ragione noi : la strada era abbastanza dritta e
tranquilla, senza intoppi e ci ha permesso di visitare Locorotondo,
che è apparso sulla nostra strada e che ci è subito parso
imperdibile.
Ci siamo arrampicati sino ad uno degli accessi al paese e poi di
vicolo in vicolo, piazzetta dopo piazzetta abbiamo fatto il pieno di
bellissimi scorci, di bianche case l'una addossata all'altra, di un
borgo incantato di cui, seppure ne avessimo già visto le immagini
sul web, non si può che apprezzarne la candida bellezza.
Nulla fuori posto e precise opere di manutenzione, ne hanno fatto
un piccolo gioiello.
Due ore dopo, stanchi di camminare, riprendiamo la strada per
Alberobello, che annuncia la sua personalità ed originalità, quando
compaiono i primi trulli sparsi per la campagna.
Parcheggiamo l'auto in un uliveto ed a piedi arriviamo all'abitato
antico, costituito interamente da trulli di tutte le dimensioni, con
uno, due, tre coni di copertura in pietra.
Lo spettacolo è affascinante e le inquadrature fotografiche
vengono ripetute in continuazione, senza stancarsi, trovando sempre
nuove visuali.
Prima la strada in discesa, poi quella in salita ed una veloce
visita alla chiesa/trullo per onorare la bellezza di questo luogo di
antica bellezza.
E' ora di raggiungere il B&B “IL LECCIO” dove passeremo la
notte, ma non sia mai detto che si possa trovare qualcosa subito.
Pur avendo una vaga idea di dove avrebbe dovuto essere, arrivati
ad una rotonda in mezzo al nulla, pensiamo di essere andati troppo
oltre e torniamo sui nostri passa.
Sbagliato!!!
Stanchi di cercare di indovinare, telefoniamo per più
informazioni e questa volta riusciamo ad arrivare in una bella villa
sistemata su una collinetta a lato della strada.
Accolti a braccia aperte e con grande cordialità, ci viene
assegnata una bella, grande, ordinata, pulitissima ed accogliente
camera, che ci fa dimenticare quella di “Villa Gallipoli”
Chiediamo di poter cenare al ristorante interno del B&B e
dovendo far passare alcune ore, ci viene suggerito di visitare
Polignano a Mare, a circa 30 km.
La strada è ottima, in gran parte a due carreggiate, ed in breve
siamo a destinazione.
Qui niente spiaggia, solo un caratteristico sbocco a mare di un
torrente tra due alte pareti rocciose.
Ma la vera particolarità è che il paese è costruito tutto
lungo un'alta falesia rocciosa, con le case che si stringono l'una
all'altra lungo le stratte viuzze a strapiombo sul mare.
Quando inizia a far sera, rientriamo per la cena.
Polpette della tradizione locale, bruschette, fantastiche
orecchiette con cime di rapa, un buon secondo piatto chiudono una
giornata molto intensa.
19 Settembre 2017
Ci svegliamo dopo una notte di sereno riposo e la colazione che ci
attende potrebbe bastare per qualche giorno : cappuccino, brioche,
frutta fresca e secca, marmellata casalinga, mozzarelle, bruschetta,
formaggio, pane e tante altre buone cose.
Ringraziamo, salutiamo la cara padrona di casa e andiamo verso
l'aeroporto di Brindisi passando prima al punto di riconsegna
dell'auto.
Questa volta siamo addirittura in anticipo e dobbiamo far passare
un paio d'ore prima dell'imbarco.
Volo tranquillo ed atterraggio in perfetto orario.
Ci riprendiamo l'auto dal parcheggio e per non tornare troppo
presto, andiamo a dare un'occhiata all'Orio Center, appena fuori
aeroporto.
Avevo già visto, in altri posti, un concentrato di negozi, ma non
tanti così.
Francamente penso che quando l'offerta è tanta, prima o poi, si
trova sempre qualcosa di meglio di quello che si è appena comprato e
si è tentati rifare l'acquisto : addio risparmi !
Spuntino veloce ad uno dei tanti bar/ristoranti del Centro e poi
verso casa.
Arriviamo senza problemi, stanchi, ma con molti bei ricordi.
Note :
- Il viaggio è stato pensato ed organizzato da noi, per una spesa di circa 650 euro a testa, tutto compreso.
- I luoghi turistici hanno la “faccia” pulita, ma basta alzare il tappetino e si trova la spazzatura.
- Indimenticabile il panorama di Santa Maria di Leuca dal terrazzo della camera.
- Gallipoli ( la parte storica ) è veramente bella e piena di vita.
- Porto Cesareo, a parte l'orribile viabilità con un eccesso di sensi unici, mi è piaciuta per la zona del porto piena di vita.
- Le spiagge delle “Maldive del Salento” hanno mantenuto solo in parte le promesse pubblicizzate.
- Le spiagge più belle sono quelle tra Torre Lapillo e Punta Prosciutto, in parte territorio tarantino.
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