lunedì 28 luglio 2025

Canarie, la terra dei vulcani

Canarie, Tenerife.

   E' arrivato il tempo per un nuovo viaggio, ma dove?
   Non ho più voglia  di affrontare lunghe percorrenze ed interminabili ore di volo : non rimane che l'area mediterranea o distanze percorribili in circa 4 ore. 
   Purtroppo, all'inizio  dell'Autunno, le mete raggiungibili si riducono notevolmente e voglio evitare di ritornare in luoghi già conosciuti. 
Escludo: 
- per questioni di meteo, l'area insulare della Grecia, Creta e Rodi  dove, pur con una temperatura ancora gradevole, le giornate risentono dell'abbassamento della temperatura,
- l'area della Turchia, Israele  ed il vicino oriente, per motivi di sicurezza,
- il Mar Rosso e l'Egitto , che sono state una meta degli ultimi tre anni,
- Algeria e Libia, per questioni di sicurezza,
......non restano che la Tunisia, il Marocco o guardare appena fuori dal Mediterraneo.
    Molti anni fa' ero approdato a Lanzarote nelle Canarie e ricordo ancora il piacevole clima settembrino e l'aspra bellezza dei luoghi. 
   Ho deciso : la prossima meta sarà TENERIFE, dove è ancora estate e le temperature sono  gradevoli tutto l'anno. 
   Inizio ad esplorare il Web per informazioni generali sui luoghi e poi uso Booking per individuare una sistemazione che mi consenta libertà di movimento. 
In un primo tempo trovo, nella parte Sud-Est dell'Isola,  un appartamento  nel centro residenziale EL CHARI in Poris de Abona, ma, considerando che senza un adeguato mezzo di trasporto dovrei limitare i miei movimenti a ben poca cosa, cancello l'idea e sposto la ricerca su LOS CRISTIANOS, piccola cittadina in una zona fortemente turistica.   
   Perchè senza mezzo di trasporto ?  
  Perchè ho provato a cercare un auto presso le maggiori compagnie di noleggio ( quelle degli aeroporti ) ma quando devo dichiarare la mia età, tutte mi chiudono la porta in faccia.  Rassegnato ho scelto, per questo motivo, un centro cittadino da cui partono bus nelle diverse direzioni per potermi spostare sul territorio. 
   Non sarà facile viaggiare perchè  pur essendo il sistema di trasporti pubblici  molto esteso, è complicato e non tutte le destinazioni sono raggiungibili.
   Dopo una attenta ricerca tra le offerte di Booking, trovo un monolocale ancora libero proprio sul fronte del porto di Los Cristianos, prospicente la zona del passeggio serale, a pochi passi da bar, ristoranti, spiagge e dalle diverse attività turistiche. 
    Confermo la scelta dall' 8 al 15 di Ottobre ed in quelle date prenoto il volo con Ryanair.
    Considerando che non avrò un auto mia, prenoto anche  il servizio taxi dall'aeroporto. 

8 Ottobre
   Arrivare a Bergamo non è mai stato un problema perchè i bus arrivano in un ora in aeroporto.
   Con il rilascio delle carte di imbarco elettroniche,  non serve più fare il check-in ed una volta passati i controlli di sicurezza, non resta che attendere la chiamata al gate e l'imbarco non presenta difficoltà. 
   Il volo è operato da Wizz Air Malta .
  Quattro ore e trenta minuti dopo atterriamo all'aeroporto di Tenerife Sud in una giornata che si sta scaldando nel sole di un caldo pomeriggio.  
  Vado al punto di assegnazione dei taxi e in pochi minuti sono in viaggio con un autista chiacchierone, che però non conosce il punto di destinazione e mi lascia davanti ad un condominio a 200 metri da una rotonda che ( scoprirò poi ) segna l'ingresso in Los Cristianos. 
   Chiedo lì intorno e poi fermo un altro taxi, che mi fa fare un bel giro turistico lasciandomi in un posto che è vicino, ma non è quello di arrivo. 
   Inizia, così,  un pellegrinaggio, avanti ed indietro, destra e sinistra, fino a quando qualcuno riesce ad indicarmi il luogo dove ritirare le chiavi dell'alloggio : é un ristorante in cui mi fermo per mangiare qualcosa, ma la cameriera, quando mi consegna le chiavi, non sa indicarmi qual'è      "l'edificio ARCO"      dove è ubicato l'alloggio  ( scoprirò poco dopo che siamo a meno di  200 metri ).  
   Mi alzo, stanco, sudato, trascinando la valigia  e mentre attraverso la piazza riconosco la facciata della casa, come pubblicata nel sito di Booking.
   Tutto ciò è successo  perchè siamo in una zona pedonale a cui non è  permesso accedere a nessun veicolo ed a causa delle indicazioni, molto approssimative, della proprietà. 
   L'alloggio è carino, quasi affacciato sulla spiaggia, a due passi dalla stazione marittima ed adiacente alla lunghissima passeggiata che costeggia il lungomare. 
   Dopo una doccia veloce, mi rimetto in strada per dare un occhiata attorno  e trovo un piccolo negozio di alimentari, ma i dolci di una pasticceria vincono di buona misura : la cena è assicurata.
   Qualche strada più in là , all'ingresso della stazione marittima, c'è l'ufficio della CICAR,  un autonoleggio al quale mi rivolgo per informazioni ed esco stringendo un contratto per i prossimi cinque giorni : problema risolto.

9 Ottobre
    Per fare colazione ho bisogno di qualcosa da mettere sotto i denti ed a cinquanta metri, nel vicoletto sulla destra, vedo un piccolo forno che ha allestito un area di ristoro esterna. Quello che cercavo, con i miei complimenti al fornaio, che mi serve un ottimo cappuccino con dei croissants fantastici. 
   Ritiro, senza troppe complicazioni, un auto nemmeno troppo usata e con la cartina dell'isola sotto gli occhi decido di avventurarmi, prima lungo la costa per curiosare tra i grandi alberghi di Playa de las Americas fino a Costa Adeje e poi verso l'interno. 
   Seguo le indicazioni che indicano LOS GIGANTES per ammirare l'immensa e ripida  scogliera che sorge a picco dal mare

     e poi, per una serie di strade e stradine, seguo la costa in direzione del PARQUE del TEIDE, un  gigantesco vulcano che, esplodendo in era preistorica, ha formato l'isola. Attualmente è inattivo da più di 100 anni, ma il suo ciclo di attività è di circa 150 anni.
   I panorami che si susseguono raccontano storie di grandi sconvolgimenti naturali e di fuoco fuoriuscito dalla terra : la pietra nera che giace attorno è un chiaro segno del riversamento di lava sgorgata dalle bocche del vulcano, tuttora ben visibili. 





   Mi accosto ad una guida locale che sta conversando con altri italiani e raccolgo molte interessanti notizie sull'enorme super vulcano e sulla storia dell'isola.
    La strada del rientro è lunga, ma il paesaggio ed una bella superstrada veloce che attraversa l'isola da  un capo all'altro, rendono il viaggio meno noioso. 
   Rientro a Los Cristianos a pomeriggio inoltrato ed inizio la disperata ricerca di un parcheggio che trovo a circa 1 km. dell'alloggio, ma la bella passeggiata lungo la  spiaggia e la sfilata dei negozi, rendono piacevole il cammino. 
    Mi fermo ad un chiosco che pratica intermediazione di attività turistiche ed acquisto una gita organizzata a LA GOMERA, piccola isola a circa 30 km. , dove conosceremo paesaggi e  vita locale. 
Ho ancora buona luce per scattare qualche fotografia sul lungomare, prima di cercare un luogo dove far cena.


   La scelta dei ristoranti è ampia ma non facile e finisco tra le braccia di ristoratori italiani che mi deludono ampiamente : tante parole, pochi fatti.

 10 Ottobre
   Il rito della colazione si ripete presso il piccolo forno con spaccio,  perchè quasi tutti i bar e ristoranti sono chiusi fino a mattina inoltrata. 
   Ritrovo l'auto e ripercorrendo la veloce superstrada del giorno,  arrivo alla punta estrema dell'isola e dopo Santa Cruz, mi tentano le indicazioni di LAS TERESITAS  e mi godo un paio d'ore su questa splendida spiaggia.





 Non oso fare il bagno perchè l'acqua non ha la temperatura giusta, anche se fa veramente molto caldo.
    Lascio la spiaggia e mi arrampico per una ripida salita che porta verso Taganana e Punta Anaga, ma sbaglio qualcosa e mi ritrovo alla fine di una strada che non conduce da nessuna parte. Dall'alto si scorgono bei panorami ed  una spiaggia dal colore insolito : totalmente nera. 
Incuriosito decido di scendere e mi ritrovo su un litorale di lava pietrificata con ciotoli e sabbia nera dove è stato insediato uno stabilimento balneare, non molto frequentato a causa della stagione inoltrata, ma dove ancora pochi coraggiosi godono gli utimi raggi di sole.


Rientro a Los Cristianos, non senza aver molto apprezzato questo lato di questa bellissima isola e la giornata si conclude  alla ricerca di un parcheggio introvabile ed una lunga passeggiata nella splendida e tiepida serata.

11 Ottobre  
   Oggi provo a fare la costa Nord e l'interno dell'isola.
   Quando arrivo al Bivio Los Gigantes / Santiago del Teide, proseguo in direzione Nasca affrontando una tortuosa strada di montagna che si  arrampica  tra impervie pareti rocciose con splendidi panorami a tratti nascosti  dalla nebbia che, poco per volta, si dirada al calore del sole. 



   Il paesino di Nasca è arroccato su una ripida scarpata che domina una profonda valle, ma  già di prima mattina è impossibile sostare in prossimità dell'abitato perchè una decina di  bus occupano i punti strategici disponibili della carreggiata e mi posso concedere solo una veloce sosta fotografica.
   Proseguo verso Punta de Teno, arrivando ad un bellissimo faro che svetta sull'estrema propaggine est dell'isola. 


   Lascio il posto dirigendomi verso Buenavista del Norte e Garachico, incontrando, lungo la costa, splendidi paesaggi lunari di roccia lavica che offrono la possibilità, a pochi coraggiosi,  di fare il bagno in calette rocciose tormentate da un mare agitato. 


Nelle ampie zone pianeggianti, a ridosso di un erta parete rocciosa, hanno organizzato grandi coltivazioni di banane e quando affronto la ripida strada del ritorno verso Santiago del Teide, si susseguono panorami con vista  mozzafiato, che spazia lungo la costa sottostante.


   La giornata mi ha molto  impegnato in una guida difficoltosa  per strade di montagna che hanno richiesto molta attenzione ed impegno al volante e la stanchezza si fà sentire.
Per questo motivo, poco oltre il mio domicilio, trovo una forneria/pasticceria che mi conquista e che risolve il problema della cena.
Mi addormento in un attimo.

12 Ottobre
    Oggi proverò a fare una breve incursione verso l'interno dell'isola per poi ritornare lungo la costa.
   Ripercorro strade già fatte nei giorni scorsi Verso Adeje, poi Vilaflor, Granadilla , Arico Fasnia e Guimar. Faccio rotta verso La Caleta e percorrendo in parte la superstrada  TF-1 e le strade secondarie che congiungono i  diversi abitati , continuo costeggiando verso Punta del Abrigo e Poris de Abona. 
  I paesaggi non cambiano molto : coste selvagge e dirupate, aride distese di terre abbandonate o , dove c'è la possibilità di sfruttare qualche sorgenre d'acqua, verdi aree coltivate in mezzo al nulla, piccoli paesi di campagna e tentativi di urbanizzazione a scopo turistico (?). 
   Nulla che mi faccia desiderare di stare qui invece che a Los Cristianos.
  

Voglio ricordarmi di un unico luogo incantato : PUERTITO DE ADEJE , quattro case malconce che si stringono attorno ad un bar che domina una piccola bella spiaggetta di sabbia color oro. Mi sono fermato per un sorso di caffè freddo e poi per mettere i piedi nell'acqua, prima di recuperare l'auto lasciata in un polveroso parcheggio a pagamento.


   Dopo ore di girovagare senza una meta, non so esattamente dove sono, ma la cartina mi indica alcune curiosità da vedere e scopro così :
- una costa aspra e selvaggia fatta di nere rocce laviche dove il mare si rompe con un suono che mette nostalgia,
- una piccola spiaggia scura tra due braccia di  solida roccia, qualche casa a fare da contorno ed una sfilata di palme con i piedi nell'acqua,
- un arco scolpito dal vento e dalla pioggia nell'arenaria di color ocra, che riporta alla mente quelli grandi e pomposi dei parchi americani. Scendo  fino alla sua base per qualche fotografia, ma non c'è molto da vedere.


   Riprendo la strada verso Los Cristianos , passando lungo la costa, dove alcune realtà inaspettate ( i campi da golf a sud dell'aeroporto ed Amarilla Marina ) risvegliano la mia curiosità, senza potermi fermare a causa dell'ora ormai tarda.
  Arrivato in appartamento, mi vesto per la cena e mi fermo ad un ottimo ristorante che trovo quasi sotto casa  : pasto eccellente, ma prezzi salati.
   Quattro passi sul lungomare e poi...buona notte.

13 Ottobre
   Ancora piuttosto stanco dalle molte ore passate alla guida nel giorno precedente, decido di affrontare solo percorsi veloci e facili. Dopo la colazione, mi infilo in superstrada e mi avvio verso Santa Cruz de Tenerife, la capitale.
   Il viaggio è tranquillo e noioso.
   Circa un ora dopo sono in arrivo, ma sbaglio uscita e mi ritrovo diretto a La Laguna, bella cittadina con una interessante storia.  Ritorno verso  Santa Cruz e per un paio d'ore giro per la città, senza una meta precisa, fermandomi dove l'ispirazione mi suggerisce. 


   Più tardi, nella zona del porto commerciale, per combattere il caldo diventato opprimente, mi intrufolo in un grande centro commerciale dove faccio spesa da Tezenis e mi lascio incuriosire dall'insegna di un interessante mostra dedicata alle "pietre del cielo"   (frammenti di meteoriti ) trovate sull'isola.
   E' solo pomeriggio e già penso al rientro perchè vorrei riconsegnare l'auto, dovendo   domani  partecipare alla gita a La Gomera.
   Riconsegno la vettura senza che nessuno si degni di controllarne il suo stato e finalmente liberato dal peso di trovare un parcheggio, mi concedo un attimo di tregua all'ombra degli alberi della piazza.
   Preparo lo zainetto con qualche capo di vestiario di ricambio, metto in carica la macchina fotografica e  controllo i documenti per  l'imbarco, che avverrà domani alle 8,00.
   Cena veloce e poi a dormire, dopo aver puntato la sveglia alle 7,00.

14 Ottobre 
   Alle 7,30 eccomi pronto davanti alla stazione marittima, cercando di capire dove convertire il voucher per il viaggio. 
   Ho qualche difficoltà a capire dove presentarmi perchè lo sportello della Compagnia ARMAS è ben nascosto e la guida italiana che  deve accompagnarci è bellamente in ritardo. Tutto si sistema e saliamo a bordo in perfetto orario.
   Siamo diretti a San Sebastian de La Gomera, una "piccola" isola a circa 1 ora di navigazione dal porto di Los Cristianos con il seguente programma :
- tour guidato alla scoperta delle bellezze naturali del luogo,
- pranzo al ristorante la ZULA con dimostrazione del "silbo gomero", fischio che sostituisce il linguaggio,
- passeggiata nel parco naturale del Garajonay,
- tempo libero a San Sebastian e rientro.
  Il tempo è splendido ed è un piacere osservare i maestosi panorami che si presentano ai nostri occhi  mentre il bus si arrampica per le strade dell'isola : più brullo e secco quello verso Sud , verdeggiante ed umido quello a Nord. 
   Due microclimi completamente diversi, che consentono coltivazioni agricole differenziate per la maggior disponibilità di acqua a Nord.
   Il pranzo molto frugale, è fatto di assaggi di specialità culinarie del posto, invece , molto interessante la dimostrazione del fischio che viene usato all'aperto in luogo delle parole, che a distanza, seppur gridate, potrebbero venir fraintese.
   La visita al parco naturale del Garajonay è troppo veloce.
   Appena il tempo di rendersi conto di quanto la natura sia incredibile creando un luogo, dove in assenza di pioggia gli alberi stessi creano un microclima umido che consente la vita a loro stessi ed ai muschi che catturano le gocce d'acqua restituendole all'ambiente e già è ora di andar via.


   Le fermate  nei punti panoramici migliori non mancano. 





  Il tempo scorre veloce, così che non resta che il tempo per una passeggiata in prossimità del punto di imbarco, prima della partenza alle 17,15.
   Rientrato in appartamento preparo le valige per il ritorno di domani.
   Ad operazione terminata, mi concedo un buonissimo gelato italiano in luogo della cena.

15 Ottobre 
  Ho tutto il tempo necessario per fare colazione, raccogliere le mie cose e mettermi in strada aspettando che passi un taxi, che in 30 minuti mi lascia davanti all'ingresso dell'aeroporto.
   Il volo di Ryanair dovrebbe partire alle 13.20, ma ha un ora di ritardo. 
   Ad Orio aspetto più di un ora il bus per Brescia, ma poi, nonostante i ritardi accumulati,
tutto procede regolarmente e...sono a casa.
   





venerdì 9 maggio 2025

L'Egitto dei Faraoni


 
 Per qualche tempo l'idea del viaggio ti insegue, diventa più grande e poi ti conquista, fino a quando non decidi di realizzarla.

   Così, nemmeno questa volta, sono riuscito a resistere all'idea di realizzare il mio desiderio per trovarmi, faccia a faccia, con l'antico mondo dei Faraoni. A metà Marzo ho iniziato a pensare e  progettare il viaggio. Questa è la parte che mi piace di più perchè non ha le difficoltà del viaggio vero e proprio e perchè la mente è libera di fantasticare mentre elabora il programma.

  Ricordando l'esperienza negativa  del precedente ingresso in Egitto, quando, ignaro della necessità della tassa e delle formalità del visto turistico, mi sono trovato in difficoltà all'uscita dell'aeroporto di Marsa Alam e pensando che solo grazie all'intervento di una guida di un gruppo arrivato con il medesimo volo, ho potuto soddisfare tale formalità,  ho provato a procurarmi il visto tramite il sito governativo ufficiale. Purtroppo, non essendo in grado di inviare una copia dei documenti necessari, nel formato richiesto, ho dovuto girare la pratica ad una Agenzia specializzata che in un paio di giorni ha provveduto al disbrigo dell'incombenza, presentando, però,  un conto di oltre il doppio del costo del visto.

   Per il volo, dopo aver cercato tra quelli economici, per evitare di fare il giro di mezzo mondo, ho creduto di far bene ad affidarmi ad EgyptAir , compagnia di bandiera. Nulla da dire :

 - sull'orario del volo in partenza alle 15.30 con arrivo al Cairo verso le 20.00 ,

 - sulla quantità di bagaglio da poter imbarcare,

 - sul costo, nemmeno troppo esoso, ma scoprirò, a mie spese, che.....

   Come sempre, ho cercato su Booking , un hotel che offrisse una sistemazione a Giza, non lontano dai siti archeologici e che avesse i servizi necessari per un comodo soggiorno. La mia scelta è caduta sul TUYA PYRAMIDS WIEW, che pur essendo in ottima posizione, ha, successivamente,  presentato diversi aspetti negativi.



                                                             Tuya Pyramids Wiew
    A pochi giorni dalla partenza , inizio a riempire il mio soggiorno di cose da fare.  Ho scelto tra le offerte di Booking, non trovando nulla di più interessante,  una serata di navigazione sul Nilo, rivolgendo, poi, le mie attenzioni a GET Y OUR GUIDE , che pur con prezzi esorbitanti, offriva un tour, con guida parlante italiano, ai siti archeologici di Saqqara, Menfi e Giza. Ho lasciato all'intuito del momento le ulteriori attività.

   Arriva, finalmente ,  il 20 Aprile e con le valige pronte e chiuse, non resta che partire.

   Fino a Milano tutto bene, ma, da qui in poi, molte cose non  andranno come speravo.

   La prima difficoltà nasce già in stazione, dove, per problemi alla linea elettrica, hanno soppresso il Malpensa Express delle 10,30 che avrebbe dovuto portarmi all'aeroporto.  Non posso aspettare i probabili prossimi treni perchè mancano solo poco più di tre ore alla chiusura del gate e decido di correre, sotto la pioggia,  a prendere uno dei bus che collegano la Stazione Centrale con Malpensa.  La percorrenza è regolare ed arrivo in tempo per leggere che la partenza del mio aereo è stata rimandata.   Alle 18 circa ci imbarchiamo ed il volo arriva al Cairo con oltre 3 ore di ritardo.  Arrivo all'uscita verso mezzanotte , ma del taxi che avevo prenotato, pagato e che doveva aspettarmi , nemmeno l'ombra.  Salgo sul primo mezzo che trovo, ma l'autista ha qualche difficoltà a trovare l'hotel, nonostante la consulenza telefonica della reception. Finalmente mi accompagnano in una camera che non è quella che avevo prenotato e che ho appena pagato. E' troppo tardi per ogni cosa, sono stanco, non vedo l'ora di fare una doccia e dormire qualche ora.

21 Aprile

   Al mattino mi accorgo subito che la gestione italiana dell'hotel è cosa di qualche anno prima. La banda di improvvisatori che mi ha ricevuto continua a non capire le mie ragioni o finge di farlo. Arriviamo ad un compromesso : io rinuncio alla vista delle piramidi ed ho una camera migliore. Finalmente, al bar, posso assaporare un cappuccino degno di tale nome, come nemmeno in Italia si trova spesso. Anche la colazione non è male, con ottimi dolci  e frutta.

   Oggi non ho attività prenotate , ma di ciondolare senza far nulla non se ne parla, così scendo in reception per chiedere un taxi per andare al Cairo. Alla fine di una  estenuante trattativa, complicata  dal mio inglese quasi inesistente, concordiamo per una guida automunita che mi accompagnerà in diversi punti della città fermandosi il tempo necessario per farmi conoscere i luoghi. Dopo una mezz'ora arriva il mio accompagnatore, studente di lettere,  con cui concordiamo un programma di circa 5 ore per una cifra inferiore ai 30 euro.

   Si inizia dalla Cittadella del Cairo, una fortificazione costruita nel 1176 come protezione contro i Crociati, che ci accoglie tra le sue immense mura e ci mostra tutta la città ai suoi piedi. Al suo interno sono visitabili La moschea di Muhammad Ali, la moschea di al-Nasir Muhammad, il palazzo dell'Harem, la moschea di Sulayman Pascià, il museo delle carrozze,  il Burj al-Turfa, l'antica prigione militare, il museo della Polizia, il Palazzo AL-Gawhara ed il museo dell'Esercito. Ci incamminiamo verso la moschea di Muhammad Alì ( moschea di alabastro ), immensa con grandi cupole e minareti , che svetta sulla sommità del colle e, passo dopo passo, da una moschea all'altra, finiamo la camminata con uno sguardo ad una ammucchiata di mezzi militari desueti, che lasciamo alle spalle mentre percorriamo il bellissimo piazzale che ci porta all'uscita. Dopo un ultimo sguardo al Cairo dalla terrazza panoramica , decidiamo di lasciare il luogo.








   




Ci dirigiamo verso la città vecchia ( Misr Al-Qadima )dove, in un traffico apocalittico,  il cuore copto si fonde nella Cairo islamica. La mia guida continua instancabile fino ad arrivare alla grande moschea di Khan el-Khalili, che mi ha stupito per il numero di persone presenti alla preghiera e per l'immenso spazio interno, che ha la copertura sorretta da una fitta foresta di colonne.

   Ormai stanchi, ci concediamo una sosta per l'acquisto di una maglietta ricordo, un segnalibro di papiro dipinto e profumi caratteristici da usare negli ambienti casalinghi.

A pomeriggio inoltrato ritorno in Hotel, cercando di capire dove trovare cibo per la cena, ma opto per il ristorante interno dell'hotel perchè sono stanco e fa caldissimo.

22 Aprile

   Dopo la colazione resto in attesa dell'auto che deve prelevarmi per portarmi all'appuntamento con l'incaricato di Getyourguide, per visitare i luoghi archeologici di Saqqara, Menfi e Cairo.

  L'autista mi porta davanti ad un hotel dove incontro  Omar   , professore universitario di storia egiziana, che parla un ottimo italiano  e che resterà a mia disposizione ( con auto ed autista) fino alle 18 di oggi. Decidiamo di iniziare il tour da Saqqara per sfruttare una temperatura che non si è fatta ancora troppo calda. Per una buona mezz'ora continuiamo a seguire strade secondarie  lungo canali colmi d'acqua e poi arriva improvvisamente la sabbia del deserto. Davanti a noi la piramide a gradoni di Djoser, l'antesignana per eccellenza. Si entra nel sito da una stretta porta da cui si diparte una sfilata di alte colonne che ci accompagnano fino al cospetto della grande piramide, ai resti del Serapeum ed alla sepoltura del faraone Horemheb. Non avevo mai letto che qui il Faraone partecipasse periodicamente ad una cerimonia in cui lui stesso partecipava  all'uccisione dei tori omaggio dei governatori della Province e che, terminate le uccisioni,  le loro carni fossero offerte al popolo perchè se ne cibasse. Il sito è vastissimo e contiene reperti importati, seppur in qualche modo sottovalutati.


   Riprendiamo l'auto per recarci alla necropoli di Memphis dove il famoso colosso di Ramses II cattura l'attenzione dei visitatori unitamente ad altre statue di altri faraoni, sfingi e reperti adagiati in questo museo all'aria aperta.


   Ripartiamo e l'auto ci lascia all'ingresso pedonale del sito delle piramidi di Giza. Con una buona sgambata si arriva di fronte alle 3  grandi piramidi con immediato accesso esterno alla piramide di Cheope. Rinuncio ad introdurmi all'interno del monumento per il caldo opprimente e perchè è troppo interessante tutto quello che ha da raccontare Omar circa le ipotesi della costruzione di questi colossi.  Spostandosi sul lato posteriore della piramide di Micerino si vedono chiaramente le tre più piccole delle "regine" ed altre edificazioni più piccole che restano nascoste altrimenti. Bellissimo il panorama delle piramidi con lo sfondo della città, guastato da una specie di nebbia color ocra.


   Con una breve camminata si accede al sito della Sfinge, in quei giorni inaccessibile per restauri in corso, e resta la delusione di dover ammirare da lontano questo incredibile monumento.

   E' prassi fermarsi ai negozi di ricordi e per ristorarsi con  un sorso di succo di canna da zucchero prima di far ritorno in hotel.

   Al ritorno la stanchezza ha il sopravvento e ripeto la cena al ristorante dell'hotel.

23 Aprile

   Mi riprendo lentamente dalla stanchezza del giorno precedente e poichè nessuno, fino ad ora,  ha ancora rifatto la camera , segnalo la cosa in reception con anche il fatto che la doccia perde acqua come un secchio senza fondo. Mi dicono che devo lasciare la chiave perchè altrimenti non possono entrare : fatto.

   Esco a piedi in direzione delle piramidi che troneggiano a poca distanza e nemmeno 10 minuti dopo un taxi mi sta portando a passeggio da Giza verso il Cairo, senza una meta precisa. Le auto sfrecciano affiancate su 4 corsie di marcia e qualcuno rischia la vita per attraversare il fiume di auto. Intorno si vedono le ferite inferte ai palazzi che hanno fatto posto a questa specie di superstrada, che non ha nemmeno lontanamente risolto i problemi di un traffico eterogeneo composto da carretti trainati da animali, vecchi autocarri, bus in fin di vita ed auto di ogni genere.

   Arriva la sera ed i messaggi di chi deve venire a prendermi  per la cena in barca sul Nilo mi fanno pensare che avremo qualche difficoltà. Ho esaurito il credito e si è spento Internet, ma con un colpo di fortuna incrocio il tipo giusto. Fa tutto da solo e dopo una lunga attesa all'imbarco, superata la coda,  mi trova un posto in prima fila per lo spettacolo : dervisci rotanti ( o simili ) e danza del ventre. La cena in self service è deludente, ma la serata, nel complesso, è stata piacevole.







24 Aprile

   Alla reception chiedo di avere un taxi per andare al Grande Museo Egizio del Cairo, ma come al solito, per poter lucrare qualche lira, mi convincono ad usare un trasporto privato, che ( dicono ) verrà a riprendermi nel punto in cui sono stato lasciato.  All'ingresso del Museo non c'è molta gente in coda e l'accesso è veloce. L'esposizione dei reperti è grande ma non quanto immaginavo. Lo spazio dedicato agli arredi della tomba ed alla maschera di  TutanKhamon è poca cosa e presumo che parte delle cose rinvenute sia ancora in qualche magazzino in attesa di essere esposto al nuovo grande museo di Giza. Il divieto assoluto di eseguire fotografie sottrae molto al piacere della visita. Due ore e 30 minuti dopo sono nel punto esatto dove ero stato lasciato, ma del mio autista nessuna traccia. Mentre arrostisco sotto il sole, passa una buona mezz'ora e conscio di essere stato dimenticato, telefono in hotel perchè rintraccino il tizio. Mi dicono che è in viaggio, ma arriva dopo un tempo maggiore di quello che necessita tra Giza ed il Cairo.

   Decido di andare a cenare in un ristorantino non troppo lontano. Il posto è triste, il cibo appena passabile, non accettano carte di credito e moneta estera :  lascio lo zainetto in ostaggio ed accompagnato dal cameriere vado a prelevare moneta egiziana dall'ATM di un distributore di carburante sulla strada principale. Questa passeggiata  mi permetterà di scoprire il locale in cui cenerò nelle restanti sere.

   Rientro in hotel e la stanza è nuovamente da riordinare e nessuno ha fatto nulla per la doccia.

25 Aprile

     Ieri ho, casualmente,  trovato in internet un'offerta per un tour, con autista privato e guida, ad Alessandria per visitare la parte storica del porto, le catacombe, la biblioteca. Dopo un intenso scambio di messaggi e di promesse da parte di un fantomatico manager, concordo che alle 8.30 di questa mattina vengano a  prelevarmi in Hotel.  Si presenta puntuale un ragazzino che nemmeno parla inglese, ma con cui si instaura un ottimo filing. La distanza da percorrere è di oltre 200 km. e superare il Cairo non è cosa semplice, poi la strada si snoda agevolmente, interrotta da una sosta per la colazione, che ci mancava.

   Il traffico di Alessandria non è molto diverso da quello del Cairo e di Giza : un caos. Perfino il mio autista, per arrivare all'appuntamento con la guida, deve sudare le proverbiali 7 camicie ed in un paio di punti ci passiamo almeno due volte. Al vecchio porto, dove era collocato il colosso posto all'ingresso, incontro la mia guida, che fortunatamente parla un poco di francese e riusciamo a capirci. Mi indica un muro di pietra dicendomi che è tutto quello che resta delle attività umane in quel luogo : delusione. Delle catacombe,  franate per la maggior parte, restano solo poche stanze di scarso interesse : visita conclusa in 20 minuti. 


Partiamo alla volta della Biblioteca        ( non quella che fu distrutta dai Romani) ma quella nuova, costruita con i fondi dell'Europa. E' posta in un nuovo edificio di cemento e vetro, architettonicamente apprezzabile , con l'interno sistemato come una serie di gradinate sulle quali sono distribuite le risorse librarie ( circa un milione di volumi ) : ottima vista scenografica.

 Ci fermiamo per un caffè prima di risalire in auto per toccare alcuni punti interessanti della città e per qualche fotografia.

   Il ritorno è più monotono dell'andata ed i tempi si sono allungati per il traffico caotico lungo il percorso.

   Cerco il ristorante che avevo visto la sera prima e non mi ero sbagliato : servizio a buffet, ottimo cibo, conto minimo ( 10 euro ).

26 Aprile

   Per l'ultimo giorno ho programmato, a mattinata inoltrata,  una visita al nuovissimo museo egizio di Giza, ancora in fase di allestimento. Mi avvio, camminando lentamente per attenuare il caldo ed  é facile arrivare a destinazione, distante circa un paio di km.  Il sito è veramente enorme, basti pensare che tra il cancello di accesso e l'ingresso al museo ci sono più di 300 metri ed un enorme piazzale.  Il nuovo  modernissimo fabbricato, fregiato dalla riproduzione dei cartigli dei Faraoni, ha un'ampiezza interna incredibile, tanto che perfino le grandi statue, ivi collocate, sembrano minuscole. Perfino il biglietto di ingresso è esagerato per l'Egitto : 5 euro. Sono aperti l'atrio, alcune sale del 1° piano e l'esposizione di statue lungo la scalinata fino al piano superiore.

  La visita, considerato che più del 50% delle sale è ancora vuoto, si esaurisce in un ora, ma ho ancora ben presente lo stupore e la meraviglia suscitata dall'ampiezza questo luogo.

  Pensavo che ritornare sarebbe stato facile, ma ho confuso due strade parallele, così, mentre cercavo la giusta direzione, sono stato abbordato da un taxi ed io sono stato ben contento di accettare il trasporto fino all'hotel.

   La camera è sempre da rigovernare, ma non mi interessa più.

   Rifaccio le valige e poi vado a cena nel medesimo ristorante delle sera precedente.

27 Aprile

   Raccolgo tutto quello che ho acquistato in questi giorni e lo  aggiungo in valigia, senza nessun problema di pesi.

   Dopo la colazione ed una passeggiata perditempo , chiedo alla reception di chiamare un taxi e quando inizia la danza delle proposte di cose inutili al fine di  poter lucrare qualche lira ( egiziana ),  questa volta non ci sto, mi arrabbio e chiamo il tipo che mi aveva portato alla cena sul Nilo, che in mezz'ora è sul posto.

   Forse sono state le maledizioni dei receptionist od il destino avverso,  ma il volo che  avrebbe dovuto partire alle 13.55 è decollato alle 18.30. Il ritardo è d'obbligo. 

   L'arrivo a Milano è fortunatamente avvenuto ancora in orario per prendere il  Malpensa Express e da Milano per Brescia l'ultimo treno. 

   Poteva andar peggio e per questa volta tutto é bene quel che finisce bene.