sabato 21 ottobre 2017

Il Salento Pugliese

 SALENTO 2017

Non ricordo cosa ci abbia risvegliato il desiderio di fare una settimana di vacanza a Settembre, ma una sera ci siamo trovati a desiderare di partire per la Puglia, a cercare un volo RyanAir con destinazione Brindisi ed a programmare sette giorni di avventura in Salento.
Una volta fissato il volo, con partenza da Bergamo-Orio il 12 e rientro il 19 Settembre, Gis si è lanciata nell'ardua impresa della scelta dei migliori hotel al minor prezzo, tutti con colazione inclusa.
Non è stato facile programmare soste che ci consentissero di essere sempre abbastanza vicini ai luoghi da esplorare, non troppo lontani dal precedente e sulla strada per il successivo, ma alla fine ecco il programma :

12/09 ( km. 120 ) - arrivo a Brindisi in mattinata, prelievo auto a noleggio, trasferimento lungo la costa oltre Torre dell'Orso e sosta per la notte a Borgagne alla Masseria “Bosco di Makyva”.
13 -14 /09 ( km. 255 ) - litoranea fino a Santa Maria di Leuca e sosta di 2 giorni presso il B & B “Il Pappagallo”, per esplorare la costa fino a Torre San Giovanni, le spiagge di Pescoluse e l'estremo Salento.
15/09 ( km. 75 ) - litoranea da Santa Maria di Leuca fino a Gallipoli con alloggio presso il B & B “Villa Gallipoli”,
16 -17/09 ( km. 195) - litoranea da Gallipoli a Porto Cesareo, per gustare le spiagge fino a Leporano Marina, con sosta di 2 giorni all'hotel “Il Riccio”
18/09 ( km. 99 ) - da Porto Cesareo a Alberobello, con sosta notturna al B&B “Il Leccio”,
19/09 ( km.75 ) - da Alberobello all'aeroporto di Brindisi e rientro a Brescia.

Stabilito il percorso e le tappe, acquistati i biglietti per l'aereo, confermate le prenotazioni ( tutte con pagamento presso la struttura ), è iniziata l'attesa del giorno di partenza e l'esplorazione del web alla ricerca di più dettagliate informazioni.
A circa due settimane dalla partenza, aderendo ad una strepitosa offerta di RyanAir, abbiamo acquistato il noleggio di un'auto per 7 giorni al prezzo stracciato di 120 euro, assicurazioni comprese.

12 Settembre 2017
Si parte!!
L'aereo lascerà l'aeroporto alle 10,35 e con un probabile temporale in arrivo, è meglio metterci per strada già dal mattino presto, ripromettendoci di non sbagliare l'ingresso in autostrada; invece, a causa delle solite indicazioni poco precise, infiliamo la BRE.BE.MI. che dobbiamo lasciare dopo pochi km. per cercare l'ingresso sulla Venezia – Milano.
A circa metà strada incappiamo in un tremendo acquazzone che rallenta tutto il traffico a passo d'uomo e ci fa perdere altro tempo.
Arriviamo al parcheggio in netto ritardo ed in aeroporto giusto in tempo per sbrigare le formalità di controllo bagagli ed imbarco.
Il volo, durato circa 90 minuti, è tranquillo ed in perfetto orario.
Fa caldo ed aspettare, prima la navetta che ci conduce fino al punto di noleggio, poi che si esaurisca la coda d'attesa per la consegna dell'auto, infine caricare i bagagli ed approntare il navigatore per il viaggio, mi procura il primo bagno ...di sudore.
Percorriamo velocemente una bella strada che ci conduce fino oltre Lecce, dove decidiamo ( non senza qualche dissenso tra noi ) di percorrere la litoranea che ci fa godere dei primi panorami marini di questa parte della nostra Italia.
Qui la costa è quasi sempre alta o rocciosa, le spiagge sono nascoste, lontane dalla strada principale e devono essere cercate avventurandosi in percorsi non sempre agevoli e poco segnalati.
Passiamo per S. Foca e proseguendo per Torre dell'Orso deviamo per la spiaggia delle “2 sorelle”, che raggiungiamo dopo aver vagato in aperta campagna fino ad un grande parcheggio posto a circa 300 metri dal mare, a cui si arriva passando attraverso una fitta pineta.
Bella la vista che si apre sui due grandi massi affiancati che si ergono dal mare azzurro e molto bella la spiaggia che intravediamo ai piedi della scogliera.



Dopo le solite fotografie, lasciamo il posto per riportarci sulla strada principale ed iniziare a cercare il luogo dove faremo sosta per la notte, ma ci lasciamo distrarre dall'indicazione “BAIA DEI TURCHI” che sappiamo essere la più bella attrazione della costa.
Arriviamo all'ingresso del parcheggio, ma la richiesta di 5 euro, la strada da percorrere a piedi e l'ora tarda, ci fanno riconsiderare la decisione e decidiamo di provare a raggiungere la “Masseria Bosco di Makyva”.
Che non fosse cosa facile lo avevo pensato, ma che il navigatore ci mollasse in mezzo alla campagna, non lo avevo considerato.
Solo dopo aver scelto di dirigerci verso il paese di Borgagne, all'improvviso appare un cartello con l'indicazione che cercavamo e dopo qualche chilometro di stradine di campagna, eccoci finalmente arrivati!
Bella la campagna circostante, bella la costruzione, bella la camera, meravigliosa la piscina in cui ci tuffiamo per un momento di relax, ottima la cena che ci viene servita al ristorante interno.
Il letto non è dei più morbidi, ma la stanchezza vince ogni cosa.

13 Settembre 2017
Facciamo colazione e dopo aver pagato il conto ( meno di 100 euro, compresa la cena ) ripartiamo in direzione della Baia dei Turchi, fiancheggiando i laghi Alimini , che intravediamo tra una verde cortina di alberi.
Raggiunto il parcheggio, a piedi, dopo aver attraversato una grande pineta, arriviamo al mare ed alla lunga spiaggia, ridossata ad una costa rocciosa, con bella sabbia, ma di piccole dimensioni.
L'unico stabilimento balneare che troviamo non è molto invitante e continuiamo lungo il litorale proseguendo la camminata per sentieri aperti tra cespugli di mirto e pini marittimi, fino ad una bella spiaggetta di sabbia chiara dove frange un mare dall'acqua cristallina e dai bei colori cangianti.






Ci fermiamo per il bagno e dopo un paio d'ore, ritorniamo al parcheggio dove ad un chiosco mobile Gis assaggia una fetta di anguria prima di infilarsi in pineta per raggiungere un'altra spiaggia.
Delusione totale !!! non c'è spiaggia, solo rocce ed un sasso che mi spappola l'alluce.
Riprendiamo la strada principale verso Otranto fermandoci al faro di Punta Palascia, poi a Torre S. Emiliano ed infine a Porto Badisco, una minuscola spiaggia in fondo ad un fiordo in miniatura.
I chilometri di strada che ci separano da Santa Maria di Leuca sono molti, ma le soste a Santa Cesarea Terme, alla Grotta Zinzulusa, dove effettuiamo una breve visita guidata ed al salto del Ciolo, rendono meno monotono il viaggio, che a pomeriggio inoltrato ci porta alla meta.
La ricerca del “B&B Il Pappagallo”, arrampicato in collina, presenta ( come sempre ) qualche difficoltà, ma la vista che ci si presenta dal terrazzo della camera ci appaga di ogni fatica : tutta Leuca è ai nostri piedi e l'alto faro bianco si staglia all'orizzonte mentre il sole è al tramonto.


A buio scendiamo ( 1 Km. a piedi ) in città e dopo aver invano cercato uno dei ristoranti che ci erano stati indicati, ci accomodiamo al tavolo di un chiosco mobile, dove ci servono una buona frittura di gamberi e calamari, insalata e patatine, 2 bibite al prezzo di 25 euro.
Il ritorno, in salita, aiuta la digestione, ma rompe le gambe.

14 Settembre 2017
Dopo una gustosa ed abbondante colazione, con torte a volontà, si parte per la costa ionica eliminando il percorso previsto nell'interno, ma privilegiando l'esplorazione della costa fino a Torre San Giovanni, con la speranza di poter vedere le Maldive in Salento. ( ! )
La litoranea si snoda attraverso le località affacciate sul mare che inizialmente ( vicino a Leuca ) offrono una schiera di torri di guardia poste su costa rocciosa e qualche spiaggetta, poi da Torre Vado in avanti le grandi spiagge di Marina di Pescoluse, Torre Pali, Lido Marini, Torre Mozza e Torre San Giovanni, dove la costa ridiventa rocciosa.
La curiosità e la voglia di trovare il mare caraibico che la pubblicità decanta con intere pagine, ci spinge avanti, ma di caraibico quasi nulla, anzi :
  • la sabbia delle spiagge è una bella sabbia dorata, ma ben lontana dal colore candido delle spiagge coralline.
  • anche se il mare ha bei colori e trasparenze apprezzabili, qui mancano gli azzurri.
  • in molti punti la costa si immerge subito in acqua profonda e la presenza di sassi nei primi metri rende difficoltoso il bagno.
Dopo aver ficcanasato in molti posti, decidiamo di tornare verso le “Maldive del Salento” ,a Marina di Pescoluse ( tra Torre Pali e Torre Vado ), ma incappiamo in un canale con acque sporche e puzzolenti che dal porto di Torre Pali prosegue alle spalle della spiaggia, fino a gettarsi in mare.
Siamo rimasti solo per il tempo di documentare lo scempio.
Piuttosto delusi, non avendo trovato nulla di particolarmente affascinante, riprendiamo la strada, ma non potendo rinunciare ad un bagno, ci avviciniamo ad una spiaggia del lungo litorale di Pescoluse, dove troviamo posto sotto un ombrellone, senza che nessuno venga a reclamare il corrispettivo dell'occupazione.
L'acqua è trasparente e poco profonda, la sabbia dorata è abbastanza pulita e non c'è molta gente attorno : restiamo.



Nelle prime ore del pomeriggio, senza aver pagato, lasciamo la spiaggia e ritorniamo a Santa Maria di Leuca, arrampicandoci fino al faro ed al Santuario.
Bella la vista, imponenti le costruzioni che si affacciano sulla piazza, da cui si domina tutta Leuca, ma a secco la cascata artificiale creata dall'acquedotto pugliese, qui giunto a fine corsa.
Scendiamo in città ed iniziamo a gironzolare prima sul lungomare dal porto fino in centro, poi per le vie interne dove troviamo una sfilata di bellissime ville d'epoca, che ci dicono quanta importanza avesse Leuca già agli inizi del secolo.
Un gustosissimo, enorme gelato sostituisce il pranzo e ci da nuove energie per proseguire l'esplorazione di Leuca ed avendoci incuriosito la denominazione di “torre dell'uomo morto” ci rechiamo sul posto.
A sera ritorniamo in hotel per una doccia e più tardi rifacciamo la discesa in città per ripetere la cena del giorno precedente.

15 Settembre 2017
Arriva il momento di lasciare l'hotel ed iniziare l'avvicinamento a Gallipoli, ma non senza aver provato a cercare la spiaggia “incantevole” promessa dalla pubblicità.
Prima di Torre Pali abbandoniamo la strada principale e su uno sterrato arriviamo ad un grande parcheggio alle spalle di uno stabilimento balneare che, a fianco, ha lo scarico in mare del canale che avevamo visto ieri.
Lasciamo subito il posto.
Gis insiste per trovare lo stabilimento balneare che ha come insegna un enorme lettino che occupa tutta una rotonda stradale e dopo un paio di corse a vuoto tra Torre Vado e Torre Pali, alle “Maldive del Salento” troviamo il posto giusto, ma irritato dall'accoglienza e dal prezzo del parcheggio, mi rifiuto di accedere alla spiaggia e cambiamo posto.
Ripassiamo per Torre San Giovanni ed andiamo verso le Isole Pazze ( mare con trasparenze fantastiche ), Torre Suda ( ben restaurata ) e Torre Pizzo.
Troviamo a naso l'indicazione di un resort con logo “Torre Pizzo” e seguendo quell'indicazione, per una brutta e stretta strada di campagna, arriviamo ad un enorme parcheggio antistante una fitta pineta.
Per la prima ed ultima volta, ci è consentito sostare con l'auto senza pretendere un obolo.
Giunti in riva al mare i nostri occhi vedono quello che abbiamo cercato invano fino ad ora : Lido Pizzo, fatto di sabbia bianca finissima, mare dalle trasparenze azzurre e sullo sfondo il profilo di Gallipoli.


La bellezza del posto toglie il fiato, ma qualcosa non va : sulla riva mucchi di alghe che uno stanco bagnino prova a spostare ed appena dietro lo stabilimento balneare, una montagna di alghe marcescenti.
Ci avviamo verso Punta della Suina, luogo simbolo di questo tratto di costa e pur con pareri contrastanti, prendiamo posto sotto un ombrellone : 23 euro.
Devo ammettere che il litorale di Lido Pizzo è assolutamente più panoramico, ma qui l'acqua non ha problemi di alghe, anche se la sabbia è poca ed assediata dalle rocce.
In acqua c'è più di qualche pietra, ma è limpida e bassa per una decina di metri.
Il tempo corre in fretta ed a ricordarci che il “B&B Villa Gallipoli” ci aspetta, arriva una telefonata del proprietario, che vuole essere rassicurato del nostro arrivo.
Dopo l'ennesimo bagno, lasciata la spiaggia, iniziamo la ricerca del posto dove passeremo la notte : il luogo sembrava vicino a Gallipoli, ma è a più di 5 Km.
La camera è la peggiore di tutto il viaggio.
Qualche problema iniziale viene superato, ma non sarà così per il letto, per i rumori mattutini e per la colazione, a dir poco scarsa.
Essendo abbastanza presto, facciamo un salto fino a Gallipoli.
La parte della città vecchia, costruita su un'isola e racchiusa tra i bastioni del castello, è una bellissima cittadina, piena di vita, negozi e ristoranti, dove ci saremmo fermati volentieri se non avessimo prenotato altrove.
E' quasi buio ed il navigatore non trova l'indirizzo dell'”Aia Noa”, il ristorante che ci è stato indicato a circa 4 km. dal B&B, nel paese di Alezio, ma dopo qualche tentativo, con un poco di fortuna, arriviamo a destinazione.
Buona la cena ad un prezzo modesto.
Notte agitata e sveglia prematura.

16 Settembre 2017
Consumata una misera colazione, pensiamo di raggiungere Porto Cesareo, che non è molto distante, solo che ci viene la curiosità di andare a vedere il Parco Naturale di Porto Selvaggio, prolungando il percorso.
Seguendo la litoranea troviamo Torre Sabea, la “Montagna Spaccata”, Torre Fiume “Quattro Colonne” su una costa rocciosa frammista a belle spiaggette e quasi per caso arriviamo ai piedi di Torre dell'Alto, da dove, compiuto a vuoto un paio di volte il periplo del capo, ci dirigiamo all'area protetta di Porto Selvaggio.
La strada è stata lunga e lasciata l'auto, a piedi, ne imbocchiamo un'altra in fondo naturale piuttosto malandato, che sembra non finire mai.
Sotto un sole cocente, appena riparati dai grandi pini a lato della strada, percorriamo circa 1 km. prima di arrivare a vedere PORTO SELVAGGIO, una piccola insenatura rocciosa dove alcuni coraggiosi prendono il sole e fanno il bagno, confortati dalla presenza di un chiosco che distribuisce bibite e panini.





Un poco delusi, ma consapevoli di aver visto qualcosa di esclusivo, riprendiamo la strada del ritorno, che è tutta in salita con sassi buttati qua e la e ci fa ansimare e sudare parecchio.
Riprendiamo la strada litoranea ed a Sant'Isidoro, sotto la torre omonima, vediamo una bella spiaggia di sabbia chiara bagnata da un mare con bei colori e decidiamo di fermarci per il bagno.
Poichè a Porto Cesareo mancano solo pochi km. ,restiamo fino a pomeriggio inoltrato, godendo di una magnifica giornata di sole.
Questa volta il navigatore è stato bravo : ci ha portato proprio davanti all'hotel “ Riccio”, dove, nella piazza antistante, abbiamo anche trovato parcheggio.
L'hotel non è una meraviglia, anche se hanno fatto qualche lavoro di sistemazione.
La nostra camera ha la finestra su un lastrico solare che pare bombardato e poi abbandonato a se stesso, ma dove troviamo uno stenditoio utile per i costumi bagnati.
Ci facciamo consigliare un ristorante vicino, che cerchiamo solo dopo aver bighellonato intorno per un'ora buona..
L'osteria Regina, tanto brutta fuori quanto accogliente dentro, ci fa mangiare molto bene al prezzo di 30 euro in due.
Una breve passeggiata tra negozi, ristoranti e bar nella zona del passeggio, poi a nanna.

17 Settembre 2017
Molto varia la colazione con un buon servizio bar.
La giornata non pare essere delle migliori ( è il 17 ) e si preannuncia burrasca.
Riprendiamo l'auto per scoprire le spiagge a Nord di Porto Cesareo, ma pare proprio che la giornata non sia quella giusta : si è alzato un vento forte e fastidioso, che sta agitando il mare.
Raggiungiamo, da bravi turisti infaticabili, le spiagge di Torre Chianca, Torre Lapillo e Punta Prosciutto che sono praticamente deserte per il brutto tempo.
Cerchiamo di far passare la giornata andando per torri e scopriamo che dopo Torre Colimena si apre la zona umida protetta di Salina Monaci, che sta già in provincia di Taranto.
Una lunga passeggiata in riva al mare ci mostra un bel litorale sabbioso che fa scudo a questo luogo di protezione dell'avifauna locale e di transito.
Peccato che il vento non dia tregua.
Riprendiamo l'auto e senza una meta precisa, passato un piccolo paese, ci troviamo invischiati in una serie infinita di sensi unici alla periferia di Porto Cesareo e solo grazie all'orientamento di Gis riusciamo a ritornare all'hotel.
Stanchi dell'auto, andiamo a passeggiare sul lungomare e nella zona portuale, dove c'è molta gente che sta facendo la nostra stessa cosa, dopo aver lasciato le spiagge.
Prenotiamo la cena da Antimo, ristorante che ha lunghe code di attesa e chi è senza prenotazione rischia di non trovare posto.
Ci presentiamo alle 20,00 circa, quando già molta gente è seduta ai tavoli e ci sistemano a metà sala, a fianco di una coppia non più tanto giovane.
Il servizio è abbastanza rapido ed in poco tempo ci vengono portate polpette e bruschette, che dovrebbero tenerci buoni in attesa degli antipasti, che arrivano in un grande piatto,facendo bella mostra, ma il gusto....
Scopriamo che i nostri vicini abitano a meno di 30 km. da Brescia ed inizia uno scambio di informazioni sulle spiagge e su cosa fare.
Arrivano anche le tagliatelle ai ricci e gamberi ed i paccheri con aragosta, che ancora una volta hanno qualche piccolo difetto.
La cena termina con un conto di 75 euro, che per essere digerito ha bisogno di una lunga passeggiata serale.
Dispiace aver buttato via l'ultimo giorno nei luoghi dove avrebbero dovuto esserci le spiagge più belle, ma non resta che attendere il mattino.

18 Settembre 2017
Dopo colazione eccoci ancora sulle spiagge che ieri non erano frequentabili.
Oggi è tutta un'altra cosa : il mare ha i colori da cartolina che ci aspettavamo, la sabbia è soffice ed è piacevole passeggiare a piedi nudi, ,il sole caldo ci invita a restare , ma non si può.




Facciamo due brevi soste sulle spiagge tra Torre Lapillo e Punta Prosciutto per scattare le foto che ieri non abbiamo potuto fare per il maltempo ed a malincuore riprendiamo la strada per Alberobello.






Ci è stato raccomandato di non seguire la strada che passa all'interno per Avetrana, Manduria, Francavilla, Taranto, Martinafranca e Locorotondo, ma ci sembrava uno spreco di carburante fare quasi 40 km. di strada in più per tornare verso Lecce, Brindisi e Fasano, anche se probabilmente più veloce.
Avevamo ragione noi : la strada era abbastanza dritta e tranquilla, senza intoppi e ci ha permesso di visitare Locorotondo, che è apparso sulla nostra strada e che ci è subito parso imperdibile.
Ci siamo arrampicati sino ad uno degli accessi al paese e poi di vicolo in vicolo, piazzetta dopo piazzetta abbiamo fatto il pieno di bellissimi scorci, di bianche case l'una addossata all'altra, di un borgo incantato di cui, seppure ne avessimo già visto le immagini sul web, non si può che apprezzarne la candida bellezza.
Nulla fuori posto e precise opere di manutenzione, ne hanno fatto un piccolo gioiello.
Due ore dopo, stanchi di camminare, riprendiamo la strada per Alberobello, che annuncia la sua personalità ed originalità, quando compaiono i primi trulli sparsi per la campagna.
Parcheggiamo l'auto in un uliveto ed a piedi arriviamo all'abitato antico, costituito interamente da trulli di tutte le dimensioni, con uno, due, tre coni di copertura in pietra.








Lo spettacolo è affascinante e le inquadrature fotografiche vengono ripetute in continuazione, senza stancarsi, trovando sempre nuove visuali.
Prima la strada in discesa, poi quella in salita ed una veloce visita alla chiesa/trullo per onorare la bellezza di questo luogo di antica bellezza.
E' ora di raggiungere il B&B “IL LECCIO” dove passeremo la notte, ma non sia mai detto che si possa trovare qualcosa subito.
Pur avendo una vaga idea di dove avrebbe dovuto essere, arrivati ad una rotonda in mezzo al nulla, pensiamo di essere andati troppo oltre e torniamo sui nostri passa.
Sbagliato!!!
Stanchi di cercare di indovinare, telefoniamo per più informazioni e questa volta riusciamo ad arrivare in una bella villa sistemata su una collinetta a lato della strada.
Accolti a braccia aperte e con grande cordialità, ci viene assegnata una bella, grande, ordinata, pulitissima ed accogliente camera, che ci fa dimenticare quella di “Villa Gallipoli”
Chiediamo di poter cenare al ristorante interno del B&B e dovendo far passare alcune ore, ci viene suggerito di visitare Polignano a Mare, a circa 30 km.
La strada è ottima, in gran parte a due carreggiate, ed in breve siamo a destinazione.
Qui niente spiaggia, solo un caratteristico sbocco a mare di un torrente tra due alte pareti rocciose.







Ma la vera particolarità è che il paese è costruito tutto lungo un'alta falesia rocciosa, con le case che si stringono l'una all'altra lungo le stratte viuzze a strapiombo sul mare.
Quando inizia a far sera, rientriamo per la cena.
Polpette della tradizione locale, bruschette, fantastiche orecchiette con cime di rapa, un buon secondo piatto chiudono una giornata molto intensa.

19 Settembre 2017
Ci svegliamo dopo una notte di sereno riposo e la colazione che ci attende potrebbe bastare per qualche giorno : cappuccino, brioche, frutta fresca e secca, marmellata casalinga, mozzarelle, bruschetta, formaggio, pane e tante altre buone cose.
Ringraziamo, salutiamo la cara padrona di casa e andiamo verso l'aeroporto di Brindisi passando prima al punto di riconsegna dell'auto.
Questa volta siamo addirittura in anticipo e dobbiamo far passare un paio d'ore prima dell'imbarco.
Volo tranquillo ed atterraggio in perfetto orario.
Ci riprendiamo l'auto dal parcheggio e per non tornare troppo presto, andiamo a dare un'occhiata all'Orio Center, appena fuori aeroporto.
Avevo già visto, in altri posti, un concentrato di negozi, ma non tanti così.
Francamente penso che quando l'offerta è tanta, prima o poi, si trova sempre qualcosa di meglio di quello che si è appena comprato e si è tentati rifare l'acquisto : addio risparmi !
Spuntino veloce ad uno dei tanti bar/ristoranti del Centro e poi verso casa.
Arriviamo senza problemi, stanchi, ma con molti bei ricordi.


Note :
  • Il viaggio è stato pensato ed organizzato da noi, per una spesa di circa 650 euro a testa, tutto compreso.
  • I luoghi turistici hanno la “faccia” pulita, ma basta alzare il tappetino e si trova la spazzatura.
  • Indimenticabile il panorama di Santa Maria di Leuca dal terrazzo della camera.
  • Gallipoli ( la parte storica ) è veramente bella e piena di vita.
  • Porto Cesareo, a parte l'orribile viabilità con un eccesso di sensi unici, mi è piaciuta per la zona del porto piena di vita.
  • Le spiagge delle “Maldive del Salento” hanno mantenuto solo in parte le promesse pubblicizzate.
  • Le spiagge più belle sono quelle tra Torre Lapillo e Punta Prosciutto, in parte territorio tarantino.