venerdì 9 maggio 2025

L'Egitto dei Faraoni


 
 Per qualche tempo l'idea del viaggio ti insegue, diventa più grande e poi ti conquista, fino a quando non decidi di realizzarla.

   Così, nemmeno questa volta, sono riuscito a resistere all'idea di realizzare il mio desiderio per trovarmi, faccia a faccia, con l'antico mondo dei Faraoni. A metà Marzo ho iniziato a pensare e  progettare il viaggio. Questa è la parte che mi piace di più perchè non ha le difficoltà del viaggio vero e proprio e perchè la mente è libera di fantasticare mentre elabora il programma.

  Ricordando l'esperienza negativa  del precedente ingresso in Egitto, quando, ignaro della necessità della tassa e delle formalità del visto turistico, mi sono trovato in difficoltà all'uscita dell'aeroporto di Marsa Alam e pensando che solo grazie all'intervento di una guida di un gruppo arrivato con il medesimo volo, ho potuto soddisfare tale formalità,  ho provato a procurarmi il visto tramite il sito governativo ufficiale. Purtroppo, non essendo in grado di inviare una copia dei documenti necessari, nel formato richiesto, ho dovuto girare la pratica ad una Agenzia specializzata che in un paio di giorni ha provveduto al disbrigo dell'incombenza, presentando, però,  un conto di oltre il doppio del costo del visto.

   Per il volo, dopo aver cercato tra quelli economici, per evitare di fare il giro di mezzo mondo, ho creduto di far bene ad affidarmi ad EgyptAir , compagnia di bandiera. Nulla da dire :

 - sull'orario del volo in partenza alle 15.30 con arrivo al Cairo verso le 20.00 ,

 - sulla quantità di bagaglio da poter imbarcare,

 - sul costo, nemmeno troppo esoso, ma scoprirò, a mie spese, che.....

   Come sempre, ho cercato su Booking , un hotel che offrisse una sistemazione a Giza, non lontano dai siti archeologici e che avesse i servizi necessari per un comodo soggiorno. La mia scelta è caduta sul TUYA PYRAMIDS WIEW, che pur essendo in ottima posizione, ha, successivamente,  presentato diversi aspetti negativi.



                                                             Tuya Pyramids Wiew
    A pochi giorni dalla partenza , inizio a riempire il mio soggiorno di cose da fare.  Ho scelto tra le offerte di Booking, non trovando nulla di più interessante,  una serata di navigazione sul Nilo, rivolgendo, poi, le mie attenzioni a GET Y OUR GUIDE , che pur con prezzi esorbitanti, offriva un tour, con guida parlante italiano, ai siti archeologici di Saqqara, Menfi e Giza. Ho lasciato all'intuito del momento le ulteriori attività.

   Arriva, finalmente ,  il 20 Aprile e con le valige pronte e chiuse, non resta che partire.

   Fino a Milano tutto bene, ma, da qui in poi, molte cose non  andranno come speravo.

   La prima difficoltà nasce già in stazione, dove, per problemi alla linea elettrica, hanno soppresso il Malpensa Express delle 10,30 che avrebbe dovuto portarmi all'aeroporto.  Non posso aspettare i probabili prossimi treni perchè mancano solo poco più di tre ore alla chiusura del gate e decido di correre, sotto la pioggia,  a prendere uno dei bus che collegano la Stazione Centrale con Malpensa.  La percorrenza è regolare ed arrivo in tempo per leggere che la partenza del mio aereo è stata rimandata.   Alle 18 circa ci imbarchiamo ed il volo arriva al Cairo con oltre 3 ore di ritardo.  Arrivo all'uscita verso mezzanotte , ma del taxi che avevo prenotato, pagato e che doveva aspettarmi , nemmeno l'ombra.  Salgo sul primo mezzo che trovo, ma l'autista ha qualche difficoltà a trovare l'hotel, nonostante la consulenza telefonica della reception. Finalmente mi accompagnano in una camera che non è quella che avevo prenotato e che ho appena pagato. E' troppo tardi per ogni cosa, sono stanco, non vedo l'ora di fare una doccia e dormire qualche ora.

21 Aprile

   Al mattino mi accorgo subito che la gestione italiana dell'hotel è cosa di qualche anno prima. La banda di improvvisatori che mi ha ricevuto continua a non capire le mie ragioni o finge di farlo. Arriviamo ad un compromesso : io rinuncio alla vista delle piramidi ed ho una camera migliore. Finalmente, al bar, posso assaporare un cappuccino degno di tale nome, come nemmeno in Italia si trova spesso. Anche la colazione non è male, con ottimi dolci  e frutta.

   Oggi non ho attività prenotate , ma di ciondolare senza far nulla non se ne parla, così scendo in reception per chiedere un taxi per andare al Cairo. Alla fine di una  estenuante trattativa, complicata  dal mio inglese quasi inesistente, concordiamo per una guida automunita che mi accompagnerà in diversi punti della città fermandosi il tempo necessario per farmi conoscere i luoghi. Dopo una mezz'ora arriva il mio accompagnatore, studente di lettere,  con cui concordiamo un programma di circa 5 ore per una cifra inferiore ai 30 euro.

   Si inizia dalla Cittadella del Cairo, una fortificazione costruita nel 1176 come protezione contro i Crociati, che ci accoglie tra le sue immense mura e ci mostra tutta la città ai suoi piedi. Al suo interno sono visitabili La moschea di Muhammad Ali, la moschea di al-Nasir Muhammad, il palazzo dell'Harem, la moschea di Sulayman Pascià, il museo delle carrozze,  il Burj al-Turfa, l'antica prigione militare, il museo della Polizia, il Palazzo AL-Gawhara ed il museo dell'Esercito. Ci incamminiamo verso la moschea di Muhammad Alì ( moschea di alabastro ), immensa con grandi cupole e minareti , che svetta sulla sommità del colle e, passo dopo passo, da una moschea all'altra, finiamo la camminata con uno sguardo ad una ammucchiata di mezzi militari desueti, che lasciamo alle spalle mentre percorriamo il bellissimo piazzale che ci porta all'uscita. Dopo un ultimo sguardo al Cairo dalla terrazza panoramica , decidiamo di lasciare il luogo.








   




Ci dirigiamo verso la città vecchia ( Misr Al-Qadima )dove, in un traffico apocalittico,  il cuore copto si fonde nella Cairo islamica. La mia guida continua instancabile fino ad arrivare alla grande moschea di Khan el-Khalili, che mi ha stupito per il numero di persone presenti alla preghiera e per l'immenso spazio interno, che ha la copertura sorretta da una fitta foresta di colonne.

   Ormai stanchi, ci concediamo una sosta per l'acquisto di una maglietta ricordo, un segnalibro di papiro dipinto e profumi caratteristici da usare negli ambienti casalinghi.

A pomeriggio inoltrato ritorno in Hotel, cercando di capire dove trovare cibo per la cena, ma opto per il ristorante interno dell'hotel perchè sono stanco e fa caldissimo.

22 Aprile

   Dopo la colazione resto in attesa dell'auto che deve prelevarmi per portarmi all'appuntamento con l'incaricato di Getyourguide, per visitare i luoghi archeologici di Saqqara, Menfi e Cairo.

  L'autista mi porta davanti ad un hotel dove incontro  Omar   , professore universitario di storia egiziana, che parla un ottimo italiano  e che resterà a mia disposizione ( con auto ed autista) fino alle 18 di oggi. Decidiamo di iniziare il tour da Saqqara per sfruttare una temperatura che non si è fatta ancora troppo calda. Per una buona mezz'ora continuiamo a seguire strade secondarie  lungo canali colmi d'acqua e poi arriva improvvisamente la sabbia del deserto. Davanti a noi la piramide a gradoni di Djoser, l'antesignana per eccellenza. Si entra nel sito da una stretta porta da cui si diparte una sfilata di alte colonne che ci accompagnano fino al cospetto della grande piramide, ai resti del Serapeum ed alla sepoltura del faraone Horemheb. Non avevo mai letto che qui il Faraone partecipasse periodicamente ad una cerimonia in cui lui stesso partecipava  all'uccisione dei tori omaggio dei governatori della Province e che, terminate le uccisioni,  le loro carni fossero offerte al popolo perchè se ne cibasse. Il sito è vastissimo e contiene reperti importati, seppur in qualche modo sottovalutati.


   Riprendiamo l'auto per recarci alla necropoli di Memphis dove il famoso colosso di Ramses II cattura l'attenzione dei visitatori unitamente ad altre statue di altri faraoni, sfingi e reperti adagiati in questo museo all'aria aperta.


   Ripartiamo e l'auto ci lascia all'ingresso pedonale del sito delle piramidi di Giza. Con una buona sgambata si arriva di fronte alle 3  grandi piramidi con immediato accesso esterno alla piramide di Cheope. Rinuncio ad introdurmi all'interno del monumento per il caldo opprimente e perchè è troppo interessante tutto quello che ha da raccontare Omar circa le ipotesi della costruzione di questi colossi.  Spostandosi sul lato posteriore della piramide di Micerino si vedono chiaramente le tre più piccole delle "regine" ed altre edificazioni più piccole che restano nascoste altrimenti. Bellissimo il panorama delle piramidi con lo sfondo della città, guastato da una specie di nebbia color ocra.


   Con una breve camminata si accede al sito della Sfinge, in quei giorni inaccessibile per restauri in corso, e resta la delusione di dover ammirare da lontano questo incredibile monumento.

   E' prassi fermarsi ai negozi di ricordi e per ristorarsi con  un sorso di succo di canna da zucchero prima di far ritorno in hotel.

   Al ritorno la stanchezza ha il sopravvento e ripeto la cena al ristorante dell'hotel.

23 Aprile

   Mi riprendo lentamente dalla stanchezza del giorno precedente e poichè nessuno, fino ad ora,  ha ancora rifatto la camera , segnalo la cosa in reception con anche il fatto che la doccia perde acqua come un secchio senza fondo. Mi dicono che devo lasciare la chiave perchè altrimenti non possono entrare : fatto.

   Esco a piedi in direzione delle piramidi che troneggiano a poca distanza e nemmeno 10 minuti dopo un taxi mi sta portando a passeggio da Giza verso il Cairo, senza una meta precisa. Le auto sfrecciano affiancate su 4 corsie di marcia e qualcuno rischia la vita per attraversare il fiume di auto. Intorno si vedono le ferite inferte ai palazzi che hanno fatto posto a questa specie di superstrada, che non ha nemmeno lontanamente risolto i problemi di un traffico eterogeneo composto da carretti trainati da animali, vecchi autocarri, bus in fin di vita ed auto di ogni genere.

   Arriva la sera ed i messaggi di chi deve venire a prendermi  per la cena in barca sul Nilo mi fanno pensare che avremo qualche difficoltà. Ho esaurito il credito e si è spento Internet, ma con un colpo di fortuna incrocio il tipo giusto. Fa tutto da solo e dopo una lunga attesa all'imbarco, superata la coda,  mi trova un posto in prima fila per lo spettacolo : dervisci rotanti ( o simili ) e danza del ventre. La cena in self service è deludente, ma la serata, nel complesso, è stata piacevole.







24 Aprile

   Alla reception chiedo di avere un taxi per andare al Grande Museo Egizio del Cairo, ma come al solito, per poter lucrare qualche lira, mi convincono ad usare un trasporto privato, che ( dicono ) verrà a riprendermi nel punto in cui sono stato lasciato.  All'ingresso del Museo non c'è molta gente in coda e l'accesso è veloce. L'esposizione dei reperti è grande ma non quanto immaginavo. Lo spazio dedicato agli arredi della tomba ed alla maschera di  TutanKhamon è poca cosa e presumo che parte delle cose rinvenute sia ancora in qualche magazzino in attesa di essere esposto al nuovo grande museo di Giza. Il divieto assoluto di eseguire fotografie sottrae molto al piacere della visita. Due ore e 30 minuti dopo sono nel punto esatto dove ero stato lasciato, ma del mio autista nessuna traccia. Mentre arrostisco sotto il sole, passa una buona mezz'ora e conscio di essere stato dimenticato, telefono in hotel perchè rintraccino il tizio. Mi dicono che è in viaggio, ma arriva dopo un tempo maggiore di quello che necessita tra Giza ed il Cairo.

   Decido di andare a cenare in un ristorantino non troppo lontano. Il posto è triste, il cibo appena passabile, non accettano carte di credito e moneta estera :  lascio lo zainetto in ostaggio ed accompagnato dal cameriere vado a prelevare moneta egiziana dall'ATM di un distributore di carburante sulla strada principale. Questa passeggiata  mi permetterà di scoprire il locale in cui cenerò nelle restanti sere.

   Rientro in hotel e la stanza è nuovamente da riordinare e nessuno ha fatto nulla per la doccia.

25 Aprile

     Ieri ho, casualmente,  trovato in internet un'offerta per un tour, con autista privato e guida, ad Alessandria per visitare la parte storica del porto, le catacombe, la biblioteca. Dopo un intenso scambio di messaggi e di promesse da parte di un fantomatico manager, concordo che alle 8.30 di questa mattina vengano a  prelevarmi in Hotel.  Si presenta puntuale un ragazzino che nemmeno parla inglese, ma con cui si instaura un ottimo filing. La distanza da percorrere è di oltre 200 km. e superare il Cairo non è cosa semplice, poi la strada si snoda agevolmente, interrotta da una sosta per la colazione, che ci mancava.

   Il traffico di Alessandria non è molto diverso da quello del Cairo e di Giza : un caos. Perfino il mio autista, per arrivare all'appuntamento con la guida, deve sudare le proverbiali 7 camicie ed in un paio di punti ci passiamo almeno due volte. Al vecchio porto, dove era collocato il colosso posto all'ingresso, incontro la mia guida, che fortunatamente parla un poco di francese e riusciamo a capirci. Mi indica un muro di pietra dicendomi che è tutto quello che resta delle attività umane in quel luogo : delusione. Delle catacombe,  franate per la maggior parte, restano solo poche stanze di scarso interesse : visita conclusa in 20 minuti. 


Partiamo alla volta della Biblioteca        ( non quella che fu distrutta dai Romani) ma quella nuova, costruita con i fondi dell'Europa. E' posta in un nuovo edificio di cemento e vetro, architettonicamente apprezzabile , con l'interno sistemato come una serie di gradinate sulle quali sono distribuite le risorse librarie ( circa un milione di volumi ) : ottima vista scenografica.

 Ci fermiamo per un caffè prima di risalire in auto per toccare alcuni punti interessanti della città e per qualche fotografia.

   Il ritorno è più monotono dell'andata ed i tempi si sono allungati per il traffico caotico lungo il percorso.

   Cerco il ristorante che avevo visto la sera prima e non mi ero sbagliato : servizio a buffet, ottimo cibo, conto minimo ( 10 euro ).

26 Aprile

   Per l'ultimo giorno ho programmato, a mattinata inoltrata,  una visita al nuovissimo museo egizio di Giza, ancora in fase di allestimento. Mi avvio, camminando lentamente per attenuare il caldo ed  é facile arrivare a destinazione, distante circa un paio di km.  Il sito è veramente enorme, basti pensare che tra il cancello di accesso e l'ingresso al museo ci sono più di 300 metri ed un enorme piazzale.  Il nuovo  modernissimo fabbricato, fregiato dalla riproduzione dei cartigli dei Faraoni, ha un'ampiezza interna incredibile, tanto che perfino le grandi statue, ivi collocate, sembrano minuscole. Perfino il biglietto di ingresso è esagerato per l'Egitto : 5 euro. Sono aperti l'atrio, alcune sale del 1° piano e l'esposizione di statue lungo la scalinata fino al piano superiore.

  La visita, considerato che più del 50% delle sale è ancora vuoto, si esaurisce in un ora, ma ho ancora ben presente lo stupore e la meraviglia suscitata dall'ampiezza questo luogo.

  Pensavo che ritornare sarebbe stato facile, ma ho confuso due strade parallele, così, mentre cercavo la giusta direzione, sono stato abbordato da un taxi ed io sono stato ben contento di accettare il trasporto fino all'hotel.

   La camera è sempre da rigovernare, ma non mi interessa più.

   Rifaccio le valige e poi vado a cena nel medesimo ristorante delle sera precedente.

27 Aprile

   Raccolgo tutto quello che ho acquistato in questi giorni e lo  aggiungo in valigia, senza nessun problema di pesi.

   Dopo la colazione ed una passeggiata perditempo , chiedo alla reception di chiamare un taxi e quando inizia la danza delle proposte di cose inutili al fine di  poter lucrare qualche lira ( egiziana ),  questa volta non ci sto, mi arrabbio e chiamo il tipo che mi aveva portato alla cena sul Nilo, che in mezz'ora è sul posto.

   Forse sono state le maledizioni dei receptionist od il destino avverso,  ma il volo che  avrebbe dovuto partire alle 13.55 è decollato alle 18.30. Il ritardo è d'obbligo. 

   L'arrivo a Milano è fortunatamente avvenuto ancora in orario per prendere il  Malpensa Express e da Milano per Brescia l'ultimo treno. 

   Poteva andar peggio e per questa volta tutto é bene quel che finisce bene.





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