Nella
terra dei Maya – Vacanze 2014
Da
qualche giorno si parla, sempre con maggior frequenza, di lasciare
l'inverno lombardo per mete con mari caldi, spiagge bianche baciate
da un caldo sole.
Gis,
da qualche giorno, è all'opera per trovare qualche offerta
conveniente sulla rete web.
Nei
nostri pensieri c'è il Messico, che, nel periodo antecedente
il Natale, ha buone temperature ed un meteo accettabile nella zona
della Riviera Maya.
Finalmente,
dopo aver rincorso le tante offerte sui vari siti, appare in Eden
Viaggi quello che cercavamo : 11 giorni a Playacar, presso il Reef
Resort Hotel allo strepitoso prezzo di 1.300- euro circa ( all
inclusive ), per una vacanza che pare confezionata su misura per noi
dall'11 al 22 Dicembre 2014.
Si
vola in Agenzia per prenotare e dare inizio al nuovo sogno.
Come
sempre, si cercano tutte le possibili notizie utili circa le
attrazioni locali, i trasporti, la storia del luogo, il meteo, etc.
reperibili in Internet.
Si
stampano le notizie più interessanti, si consultano le
recensioni di Trip, si approfondiscono gli argomenti ed arriva il
giorno in cui il Tour Operator ci comunica il time-table della
vacanza : siamo convocati a Milano alle 04,00 dell'11Dicembre.
Da
bravi turisti low-cost ci rassegniamo a compiere il nostro dovere,
che comporta di dover trascorrere una notte insonne davanti al banco
del check-in in un aeroporto poco ospitale, dove i lavori per EXPO
stanno travolgendo ogni cosa.
Arriva
il fatidico giorno : un taxi ci porta in stazione per il treno
regionale che ci trasferisce a Milano Centrale, dove saliamo
sull'ultimo Malpensa Express, che arriva in aeroporto a mezzanotte ed
un quarto.
Ci
inoltriamo in un aeroporto quasi deserto, dove nella grande sala
delle partenze, pochissime persone, molto assonnate, attendono il
trascorrere del tempo mancante , che lentamente ( troppo ) si consuma
fino all'avvio delle pratiche di imbarco.
Manca
qualche minuto alle 04,00 quando compaiono i primi viaggiatori che,
preoccupati dall'eccesso di peso dei loro bagagli, si danno un gran
d'affare trasferendo cose da una valigia ad un'altra.
Non
puntualissima è l'apertura del desk del check-in, dove una
loquace capoturno, incurante del ritardo, arringa le proprie truppe
elargendo istruzioni e consigli ( ma non poteva pensarci prima ? ).
Passiamo
indenni al controllo bagagli, quello dei passaporti ed attendiamo
annoiati la chiamata del volo.
Finalmente
si parte!!!!, ...ma ci attendono oltre 13 ore di volo, uno scalo a
l'Havana ed il caos dell'aeroporto di Cancun,
Il
volo è tranquillo e tra colazione, pasto e lettura di un buon
libro, qualche chiacchiera ed un pisolino, si arriva a Cuba, dove
veniamo invitati a scendere, passare un secondo controllo bagagli (
molto superficiale, ma seccante ).
Attendiamo
per due ore che sia finita la pulizia dell'aeromobile, sia fatto
carburante e venga completato l'imbarco dei passeggeri che
ritorneranno a Milano via Cancun.
Dopo
un'altra ora di volo, piacevolmente trascorsa ad osservare dall'alto
le coste, le mille isolette, il reef ed il bel mare di Cuba e della
penisola dello Yucatan, sbarchiamo trovando una marea di persone in
coda per il controllo dei passaporti.
Circa
mezz'ora dopo, superato l'ostacolo, veniamo premiati dalla luce rossa
della dogana che ci indirizza verso l'ispezione manuale dei bagagli,
che ci vengono resi sottosopra, dopo un inutile opera di
rimescolamento.
Gis
riesce a scovare l'addetto dell'EDEN che ci conduce al bus del
transfer, dove conosciamo gli altri partecipanti alla vacanza in
terra Maya, mentre con molta pazienza si aspetta di recuperare i
soliti ritardatari.
Si
arriva in hotel dopo le 19,00 anziché le 16,00 previste e dopo
la consegna delle chiavi della camera 121, prima villa a destra,
piano rialzato con veduta sul giardino ( ? ) confinante con il Riu
Palace, possiamo rilassarci ed iniziare la vacanza.
Una
breve passeggiata fino al ristorante per una veloce cena a buffet e
poi a cercare di recuperare un poco di sonno.
Giorno
1° - 12/12/14
La
luce inonda la camera e ci invita ad alzarci.
Il
cielo pare imbronciato, ma nel tempo che impieghiamo a vestirci ed
arrivare in sala colazione, il sole fa capolino e le nuvole si
aprono, svelando una bella e calda giornata.
Dopo
una piacevole colazione, decidiamo, di comune accordo, di non
esagerare con l'attività nei primi giorni e di recuperare il
salto di fuso orario ( 7 ore avanti ), dedicandoci ad una prima
passeggiata, senza correre il rischio di bruciarci al sole, per fare
foto alla spiaggia ed ad un mare che cangia la propria tonalità
di colori dal trasparente all'azzurro intenso.
Dopo
circa 1 km. interrompiamo bruscamente la camminata, ricordando di non
aver chiuso la cassetta di sicurezza ed aver lasciato, in bella
vista, denaro ed altro.
Di
corsa in albergo per ovviare al guaio, fortunatamente senza
conseguenze ( ad altri non andrà così bene ).
Dopo
aver trovato due lettini ed un ombrellone libero, proviamo i primi
tuffi in un'acqua non proprio calda, ma che consente un buon tempo di
immersione e relax.
La
giornata scorre lentamente e quando il sole accarezza l'orizzonte,
spingiamo la nostra curiosità nelle adiacenze, arrivando sino
al piccolo centro commerciale, dove una decina di negozietti
allettano i turisti con grande quantità di merce, non sempre a
buon mercato e di poca qualità.
Mi
lascio convincere ad acquistare la prima di molte altre magliette.
Gis
prova e compra un paio di occhiali da sole in sostituzione di quelli
rotti.
Rientriamo
per la cena, che, personalmente, troverò sempre gradevole, con
abbondanza di scelte, anche se qualche pietanza sarà
saccheggiata ( a scapito dei ritardatari ) senza pietà.
Giorno
2° - 13/12
Dopo
un buon sonno ed una buona colazione, salutati da una bella giornata,
decidiamo di arrivare a Playa del Carmen, percorrendo, a piedi, la
distanza di circa 1 km lungo la riva del mare.
Ammirando
o disapprovando le ville ed i grandi residence costruiti a ridosso
della bellissima spiaggia, arriviamo al molo di partenza dei ferry
che approdano a Cozumel.
Passando
attraverso il dehors di “El senor Frog” ci immettiamo in
una piazza in cui giganteggia un'enorme scultura in bronzo,
raffigurante due figure umane contrapposte che vengono sollevate in
alto da un'onda.
Nel
recinto della piazza notiamo il palo da cui i “voladores”
eseguono il loro numero lasciandosi cadere a terra appesi per i piedi
ad una cima.
Ci
immettiamo sulla 5^ Avenida ( un vero mercato in strada ) dove, uno a
fianco del successivo, piccoli e grandi esercizi commerciali
vivacizzano la strada, quando, ad ogni passo qualcuno cerca di
attirare il turista all'interno del negozio per offrire la propria
merce o grida per attirare l'attenzione dei probabili clienti.
Dopo
nemmeno 10 minuti cresce la voglia di essere lasciati in pace.
Camminando
nella folla che in certi momenti rende difficile proseguire,
cerchiamo un punto di riferimento trovato in internet : l'agenzia
turistica di tre italiani, che qui hanno trovato una possibilità
di lavoro.
Uno
sconosciuto, dalla fluente parlata italiana, ci indirizza esattamente
a ciò che cerchiamo e proprio sotto l'insegna dell'hotel
“Banana” troviamo il minuscolo ufficio della “Caribe
Viaggi” da cui acquistiamo, per circa 4.500 pesos, le
escursioni per l'Isla Contoy / Mujeres e Tulum / Cobà / Playa
Paraiso.
Vaghiamo
senza una precisa meta fino al momento di far rientro in albergo,
dove, dopo un buon bagno in mare ed una doccia calda, arriva la sera.
Giorno
3° - 14/12
Il
giorno trascorre pigramente in spiaggia tra mare, ristorante,
passeggiata e visita al centro commerciale, dove facciamo cambiare
moneta per completare i pagamenti delle escursioni.
Giorno
4° - 15/12
Alle
06,15, al suono della sveglia, ci alziamo ed andiamo alla reception a
aspettare il mini-van per 10 persone, che arriva puntuale con a bordo
una ragazza che si dichiara italiana di origini siciliane e che ci
farà da guida per tutto il percorso.
Dopo
aver raccolto tutti i partecipanti, raggiungiamo in circa un'ora,
Cancun ( Porto Juarez ) che ci lasciamo alle spalle per raggiungere
uno sperduto approdo , dove ci fanno attendere a lungo la barca che
ci porterà a destinazione.
Mentre
inganniamo l'attesa con una veloce e frugale colazione, gentilmente
offerta dall'organizzazione, arrivano altri minibus che portano
gente, che si aggiunge al nostro gruppo.
A
bordo ci equipaggiano di giubbetto salvagente e dopo 40 minuti ci
fermiamo a ridosso di un reef povero di vita, dove cerco di catturare
immagini di pesci che non vogliono collaborare.
Lo
sbarco ad Isla Contoy, una piccola roccia eletta a parco naturale,
finisce direttamente nei servizi igienici dell'isola, dove sembra
che tutti abbiano bisogno di lasciare qualcosa.
Ci
accodiamo alla nostra guida che ci introduce nel piccolo, simpatico
museo di storia naturale e ci scorta per tutta l'isola sino al luogo
di nidificazione delle numerose FRAGATE ( Fregate ), che qui hanno
eletto dimora.
Dopo
un pranzo modesto ma saporito, cucinato in loco, ci disperdiamo sulla
spiaggia , chi a prendere il sole, chi a fare il bagno, chi a
pisolare, chi a fare foto.
Alle
14,00 tuta la truppa viene chiamata a raccolta ed imbarcata ed in 30
minuti trasportata al porticciolo di Isla Mujeres, dove liberi da
vincoli, ci disperdiamo tra le diverse vie adiacenti, concedendoci,
al bar del porto, un fresco latte di cocco, consumato direttamente
nella sua noce.
Una
lunga passeggiata lungo la spiaggia ci conduce ad ammirare lo
splendido spettacolo del sole che sta tramontando.
La
navigazione del ritorno sembra non finire mai e solo a sera inoltrata
riusciamo a cenare, per poi rifugiarci in camera a smaltire la
stanchezza.
Giorno
5° - 16/12
Ancora
stanchi per l'escursione del giorno avanti, optiamo per l'assoluto
relax in spiaggia e brevi passeggiate sulla riva del mare.
Dopo
cena subito a nanna, dopo aver allarmato tutte le possibili sveglie.
Giorno
6° - 17/12
Un
suono fastidioso interrompe il nostro sonno e ci butta giù dal
letto ad un'ora impossibile, ma necessaria per fare una veloce
colazione ed andare all'ingresso ad attendere il minibus che ci
porterà a Tulum, Playa Paraiso e Cobà.
Rimpiangiamo
l'allegra e simpatica guida messico-italiana del giorno prima, anche
se apprezziamo la cultura e la proprietà di linguaggio di
quella odierna.
Dopo
circa un'ora di viaggio, giungiamo all'ampio piazzale della zona
archeologica di Tulum, dove tutti i bus si raccolgono per scaricare
la folla di turisti che, in maggior parte a piedi, percorre il
chilometro di strada che porta alla biglietteria ed all'ingresso del
sito, dove divisi per lingue d'origine, veniamo introdotti alle
rovine.
Davanti
a noi si apre la magnifica vista del parco archeologico su cui
troneggia “El Castillo”, principale e meglio conservata
attrattiva del luogo, che si affaccia su una bellissima spiaggetta di
sabbia bianca ed un mare dai fantastici colori, cui si accede per una
ripida scala in legno.
La
vista che si gode alle spalle del “ Castillo “ è
assolutamente eccezionale, per i colori del mare, della terra, del
cielo e quando arriva il momento di lasciare il sito, non si riesce a
staccare gli occhi da tanta bellezza.
Una
veloce corsa in bus ci lascia in un non ben identificato luogo di
Playa Paraiso, a godere per un'ora dello spettacolo di questo tratto
di costa : sabbia bianchissima, mare turchese dai colori cangianti,
sole caldo palme scosse dal vento e la magia di una natura che
cattura l'anima.
Viene
il momento di ripartire per Cobà, che dista almeno una
cinquantina di km. che percorriamo abbastanza velocemente ed
agevolmente per strade ben tenute.
Ci
fermiamo, per il pranzo, in un ristorante che, sotto un ampio
capannone, ospita almeno 300 persone cui viene servito un pasto
economico costituito da ottimi piatti locali.
Fortunatamente
sopravvissuto ad una salsa verde dal gusto esplosivo, mi accodo ad
una nuova guida, che ci porta all'ingresso del parco archeologico
distante non più di 300 metri e qui, dopo una breve escursione
nella storia del luogo, ci lascia liberi di decidere se fare a piedi
od in bicicletta i 4 km. circa che ci separano dal cuore del sito.
Decidiamo,
dopo un inutile tentativo di trovare la bici adatta a Gis, di
noleggiare un triciclo con conducente ( 120 pesos ) che ci scorrazza
per una strada sterrata che si addentra in una fitta foresta sino ai
piedi della “piramide”, dove non resistiamo alla
tentazione di arrivare in cima, per constatare che siamo immersi in
un mare di verde di cui non si scorge la fine.
Dopo
le dovute soste ai vari monumenti, terminato il tempo libero a
disposizione, ci riconsegniamo all'autista del bus che ci riporta in
hotel.
Cena,
breve passeggiata e poi la resa per stanchezza.
Giorno
7° - 18/12
Pensando
che oggi sarebbe già finita una normale vacanza di 7 giorni,
ci godiamo ancor più un'altra splendida giornata di relax.
A
cena convinco Gis ad assaggiare un “TANGO/MANGO” versione
locale del Daiquiri, che viene apprezzata più per la parte
coreografica del colore, che per la componente gustativa.
In
futuro apprezzeremo solo la versione analcolica.
Prima
di dormire programmiamo l'escursione del giorno dopo, che sarà
del tipo “ fai da te “.
Giorno
8° - 19/12
Ci
alziamo con molta calma e dopo colazione, giunti alla reception, facciamo
chiamare un taxi per arrivare sino alla zona di partenza dei
“collettivos”, minibus per 10/12 persone, che percorrono,
senza tregua, il tragitto Playa del Carmen – Tulun o Cancun.
Appena
l'automezzo è colmo, si parte, comunicando all'autista la
propria destinazione, che oggi è il “Cenote DOS OJOS”
( 2 occhi ) che dista circa 35 km.
La
fermata è proprio davanti all'ingresso, a meno di 200 metri da
una piccola costruzione in legno che funge da reception, dove ci
viene detto che l'ingresso costa 100 pesos a persona, senza
specificare che a nostro rischio resta il compito di raggiungere il
cenote con circa 10 km. di strada dissestata difficilmente
percorribile con le biciclette messe GRATUITAMENTE a disposizione dei
clienti.
Per
ovviare al problema, paghiamo altri 800 pesos per un passaggio in
auto che ci fa arrivare fino al deposito delle attrezzature
subacquee, dove ci vengono consegnate una muta tutta buchi, una
maschera e le pinne per immergerci nel primo dei 2 OCCHI, dove si
tiene una specie di “scuola guida”, essendo di superficie
ridotta e poco profondo, anche se bello e con acqua molto
trasparente.
Dopo
15 minuti di nuotata, usciamo e veniamo indirizzati al secondo “
occhio “ , molto più grande e profondo fino a 20 metri.
Ci
viene assegnata una torcia subacquea e tutti in fila ci addentriamo,
nuotando, nelle diverse sale delle grotte interne, passando tra
stalattiti che arrivano a pelo d'acqua o che proseguono in immersione
fino a congiungersi con le stalagmiti che si ergono dal fondo.
In
alcuni tratti il soffitto è ad una decina di centimetri sopra
la nostra testa, in altri il tetto è altissimo ed abitato da
silenziosi pipistrelli, che disturbati dalle voci e dalle luci,
spiccano il volo per trovare un riparo più sicuro.
Quaranta
minuti dopo, piuttosto infreddoliti dalla lunga immersione in acqua
non propriamente calda, ci ritroviamo al punto di partenza e
ritorniamo a vedere la luce del giorno.
Svestita
la muta-gruviera e riabituato il corpo alla temperatura esterna,
andiamo a zonzo per il bel parco pieno di verde, facendo acquisti e
raccogliendo immagini di questo luogo straordinario.
Quando
riteniamo esaurita la visita, un autista ci riaccompagna all'entrata
e poi, con una veloce corsa sun un collettivos strapieno, ci facciamo
portare a Playa del Carmen ( 80 pesos in 2 ).
Al
rientro in hotel, una calda e croccante pizza ci aiuta a disperdere
la stanchezza.
Dopo
una lunga doccia calda ed una buona cena, eccoci pronti a programmare
l'escursione alla spiaggia di Akumal, dove abbiamo intenzione di
andare il giorno dopo.
Giorno
9° - 20/12
Il
cielo promette acqua, ma si parte ugualmente.
Il
taxi ci porta alla partenza dei collettivos, da dove imbarchiamo per
Akumal ( playa ) passando attraverso una pioggia da diluvio
universale, che riesce persino a far rallentare la corsa del minibus.
Pochi
km. prima del punto di arrivo, rispunta un sole incerto che ci aiuta,
tra un acquazzone e l'altro, a raggiungere la punta estrema del
litorale, dove le formazioni coralline del reef si fondono con la
costa in modo così poco entusiasmante, da farci decidere di
riprendere la strada verso il centro della spiaggia.
Camminando
a bordo mare, incontriamo alcune ville abbandonate da tempo, un
resort molto carino e ben tenuto ed infine la lunga spiaggia orlata
di palme.
L'ordine
e la pulizia del luogo è piuttosto approssimativa e facciamo
fatica a trovare un posto decente, dove non vi siano stati lasciati
rifiuti, alghe ed altro.
Il
tempo è ancora incerto ed il cielo scuro, ma trovato un
posticino dove lasciare la nostra roba, mi butto in acqua alla
ricerca delle famose tartarughe stanziali, che trovo a meno di 100
metri dalla riva mentre brucano su un fondale dall'acqua molto bassa.
Spunta
un sole a tratti molto caldo e ne approfittiamo per una passeggiata
in cerca di inquadrature del paesaggio, che, purtroppo, non ha i
colori di Playacar.
Rientriamo
in hotel per una meritata merenda, in attesa di chiudere una giornata
piuttosto movimentata.
Giorno
10° – 21/12
La
vacanza volge al termine e vogliamo dedicare la giornata ad una più
accurata visita di Playa del Carmen e della sua spiaggia.
Dopo
colazione, ci incamminiamo lungo la riva su cui il mare agitato degli
ultimi giorni ha gettato una grande quantità di alghe, che i
più volenterosi sotterrano sulla spiaggia.
Arriviamo
al molo di partenza dei traghetti per Cozumel ed alla piazzetta dove
i voladores volteggiano legati per i piedi ad un alto palo e
proseguendo oltre la grande scultura bronzea posta sulla spiaggia,
lentamente percorriamo la lunga spiaggia su cui si affacciano
alberghi, ristoranti, residences e costruzioni di vario tipo, che
sembrano volersi gettare a mare, tanto sono vicine alla riva.
L'unico
bell'edificio è un albergo : il “El Tai “ che
ricorda vagamente l'architettura di Bangkok, mentre tutte le restanti
sono solo immensamente ingombranti e fuori luogo, avendo rubato
spazio all'arenile che ora deve essere protetto dall'erosione del
mare.
Arriviamo
fino ad un grande molo che si protende in mare davanti all'Avenida
Constitucion da dove una bella spiaggia si snoda per parecchi km.
dopo il capo che delimita l'abitato di Playa del Carmen.
Al
ritorno, dopo una fugace occhiata al sito delle rovine Maya di
Playacar, godiamo dell'ultimo bagno in mare davanti all'hotel.
Giorno
11° – 22/12
Ci
svegliamo consapevoli che prima di sera lasceremo questo piccolo
paradiso dal sole caldo.
Armiamo
le macchine fotografiche per gli ultimi scatti, anche se il cielo è
scuro ed imbronciato, tanto che all'ora di pranzo si scatena un
furibondo temporale, che disperde chi era rimasto in piscina a
prendere fino all'ultimo raggio di sole.
Chiudiamo
le valige, consegniamo le chiavi, regoliamo il conto e ci mettiamo in
attesa del transfer per l'aeroporto, che aspettiamo inutilmente fin
verso le 18,30-
Il
tempo passa, e quando sono le 2o nessuno ci ha ancora raccolto,
nonostante ripetute telefonate fatte alla referente di Margò.
Dopo
l'ennesimo sollecito spunta un minibus che, con calma, raccoglie noi
ma lascia terra un'altra persona colpevole di essersi temporaneamente
allontanata dal gruppo.
Arriviamo
al check-in con il desk già chiuso, ma fortunatamente dopo di
noi dovevano ancora imbarcare i vacanzieri diretti a Roma.
Questa
volta ci è andata bene!!!!!!
Il
viaggio di ritorno è stato lungo e noioso, interrotto da
pranzo, cena, un poco di musica ed un paio di film, senza quasi
riuscire a chiudere un occhio per la scomodità del sedile.
Giorno
12° - 23/12
Sbarchiamo
a Malpensa dopo le 15,00 e dopo aver recuperato i bagagli, esaurito
le formalità di frontiera, riusciamo ad arrivare a Milano per
le 17,00 e finalmente a casa.
Ci
vorranno parecchi giorni per smaltire il cambio di fuso orario ed
adattarsi alle temperatura invernali, ma ci consola il fatto che è
N A T A L E !!!!!
Una vacanza perfetta, vissuta
in un ambiente piacevole, in un buon hotel, con un mare stupendo dai
colori assolutamente da ricordare.
Fine
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