domenica 4 febbraio 2018

Messico, la terra dei Maya


Nella terra dei Maya – Vacanze 2014


Da qualche giorno si parla, sempre con maggior frequenza, di lasciare l'inverno lombardo per mete con mari caldi, spiagge bianche baciate da un caldo sole.
Gis, da qualche giorno, è all'opera per trovare qualche offerta conveniente sulla rete web.
Nei nostri pensieri c'è il Messico, che, nel periodo antecedente il Natale, ha buone temperature ed un meteo accettabile nella zona della Riviera Maya.
Finalmente, dopo aver rincorso le tante offerte sui vari siti, appare in Eden Viaggi quello che cercavamo : 11 giorni a Playacar, presso il Reef Resort Hotel allo strepitoso prezzo di 1.300- euro circa ( all inclusive ), per una vacanza che pare confezionata su misura per noi dall'11 al 22 Dicembre 2014.
Si vola in Agenzia per prenotare e dare inizio al nuovo sogno.
Come sempre, si cercano tutte le possibili notizie utili circa le attrazioni locali, i trasporti, la storia del luogo, il meteo, etc. reperibili in Internet.
Si stampano le notizie più interessanti, si consultano le recensioni di Trip, si approfondiscono gli argomenti ed arriva il giorno in cui il Tour Operator ci comunica il time-table della vacanza : siamo convocati a Milano alle 04,00 dell'11Dicembre.

La notizia non ci sconvolge particolarmente perchè ne eravamo, in parte, al corrente anche se non riusciamo a comprendere il motivo di essere presenti in aeroporto tanto tempo prima delle partenza che avverrà solo dopo le 08,00 del mattino.
Da bravi turisti low-cost ci rassegniamo a compiere il nostro dovere, che comporta di dover trascorrere una notte insonne davanti al banco del check-in in un aeroporto poco ospitale, dove i lavori per EXPO stanno travolgendo ogni cosa.
Arriva il fatidico giorno : un taxi ci porta in stazione per il treno regionale che ci trasferisce a Milano Centrale, dove saliamo sull'ultimo Malpensa Express, che arriva in aeroporto a mezzanotte ed un quarto.
Ci inoltriamo in un aeroporto quasi deserto, dove nella grande sala delle partenze, pochissime persone, molto assonnate, attendono il trascorrere del tempo mancante , che lentamente ( troppo ) si consuma fino all'avvio delle pratiche di imbarco.
Manca qualche minuto alle 04,00 quando compaiono i primi viaggiatori che, preoccupati dall'eccesso di peso dei loro bagagli, si danno un gran d'affare trasferendo cose da una valigia ad un'altra.
Non puntualissima è l'apertura del desk del check-in, dove una loquace capoturno, incurante del ritardo, arringa le proprie truppe elargendo istruzioni e consigli ( ma non poteva pensarci prima ? ).
Passiamo indenni al controllo bagagli, quello dei passaporti ed attendiamo annoiati la chiamata del volo.
Finalmente si parte!!!!, ...ma ci attendono oltre 13 ore di volo, uno scalo a l'Havana ed il caos dell'aeroporto di Cancun,
Il volo è tranquillo e tra colazione, pasto e lettura di un buon libro, qualche chiacchiera ed un pisolino, si arriva a Cuba, dove veniamo invitati a scendere, passare un secondo controllo bagagli ( molto superficiale, ma seccante ).
Attendiamo per due ore che sia finita la pulizia dell'aeromobile, sia fatto carburante e venga completato l'imbarco dei passeggeri che ritorneranno a Milano via Cancun.
Dopo un'altra ora di volo, piacevolmente trascorsa ad osservare dall'alto le coste, le mille isolette, il reef ed il bel mare di Cuba e della penisola dello Yucatan, sbarchiamo trovando una marea di persone in coda per il controllo dei passaporti.
Circa mezz'ora dopo, superato l'ostacolo, veniamo premiati dalla luce rossa della dogana che ci indirizza verso l'ispezione manuale dei bagagli, che ci vengono resi sottosopra, dopo un inutile opera di rimescolamento.
Gis riesce a scovare l'addetto dell'EDEN che ci conduce al bus del transfer, dove conosciamo gli altri partecipanti alla vacanza in terra Maya, mentre con molta pazienza si aspetta di recuperare i soliti ritardatari.
Si arriva in hotel dopo le 19,00 anziché le 16,00 previste e dopo la consegna delle chiavi della camera 121, prima villa a destra, piano rialzato con veduta sul giardino ( ? ) confinante con il Riu Palace, possiamo rilassarci ed iniziare la vacanza.






Una breve passeggiata fino al ristorante per una veloce cena a buffet e poi a cercare di recuperare un poco di sonno.

Giorno 1° - 12/12/14
La luce inonda la camera e ci invita ad alzarci.
Il cielo pare imbronciato, ma nel tempo che impieghiamo a vestirci ed arrivare in sala colazione, il sole fa capolino e le nuvole si aprono, svelando una bella e calda giornata.
Dopo una piacevole colazione, decidiamo, di comune accordo, di non esagerare con l'attività nei primi giorni e di recuperare il salto di fuso orario ( 7 ore avanti ), dedicandoci ad una prima passeggiata, senza correre il rischio di bruciarci al sole, per fare foto alla spiaggia ed ad un mare che cangia la propria tonalità di colori dal trasparente all'azzurro intenso.



Dopo circa 1 km. interrompiamo bruscamente la camminata, ricordando di non aver chiuso la cassetta di sicurezza ed aver lasciato, in bella vista, denaro ed altro.
Di corsa in albergo per ovviare al guaio, fortunatamente senza conseguenze ( ad altri non andrà così bene ).
Dopo aver trovato due lettini ed un ombrellone libero, proviamo i primi tuffi in un'acqua non proprio calda, ma che consente un buon tempo di immersione e relax.
La giornata scorre lentamente e quando il sole accarezza l'orizzonte, spingiamo la nostra curiosità nelle adiacenze, arrivando sino al piccolo centro commerciale, dove una decina di negozietti allettano i turisti con grande quantità di merce, non sempre a buon mercato e di poca qualità.
Mi lascio convincere ad acquistare la prima di molte altre magliette.
Gis prova e compra un paio di occhiali da sole in sostituzione di quelli rotti.
Rientriamo per la cena, che, personalmente, troverò sempre gradevole, con abbondanza di scelte, anche se qualche pietanza sarà saccheggiata ( a scapito dei ritardatari ) senza pietà.

Giorno 2° - 13/12
Dopo un buon sonno ed una buona colazione, salutati da una bella giornata, decidiamo di arrivare a Playa del Carmen, percorrendo, a piedi, la distanza di circa 1 km lungo la riva del mare.
Ammirando o disapprovando le ville ed i grandi residence costruiti a ridosso della bellissima spiaggia, arriviamo al molo di partenza dei ferry che approdano a Cozumel.
Passando attraverso il dehors di “El senor Frog” ci immettiamo in una piazza in cui giganteggia un'enorme scultura in bronzo, raffigurante due figure umane contrapposte che vengono sollevate in alto da un'onda.






Nel recinto della piazza notiamo il palo da cui i “voladores” eseguono il loro numero lasciandosi cadere a terra appesi per i piedi ad una cima.
Ci immettiamo sulla 5^ Avenida ( un vero mercato in strada ) dove, uno a fianco del successivo, piccoli e grandi esercizi commerciali vivacizzano la strada, quando, ad ogni passo qualcuno cerca di attirare il turista all'interno del negozio per offrire la propria merce o grida per attirare l'attenzione dei probabili clienti.
Dopo nemmeno 10 minuti cresce la voglia di essere lasciati in pace.
Camminando nella folla che in certi momenti rende difficile proseguire, cerchiamo un punto di riferimento trovato in internet : l'agenzia turistica di tre italiani, che qui hanno trovato una possibilità di lavoro.
Uno sconosciuto, dalla fluente parlata italiana, ci indirizza esattamente a ciò che cerchiamo e proprio sotto l'insegna dell'hotel “Banana” troviamo il minuscolo ufficio della “Caribe Viaggi” da cui acquistiamo, per circa 4.500 pesos, le escursioni per l'Isla Contoy / Mujeres e Tulum / Cobà / Playa Paraiso.
Vaghiamo senza una precisa meta fino al momento di far rientro in albergo, dove, dopo un buon bagno in mare ed una doccia calda, arriva la sera.

Giorno 3° - 14/12
Il giorno trascorre pigramente in spiaggia tra mare, ristorante, passeggiata e visita al centro commerciale, dove facciamo cambiare moneta per completare i pagamenti delle escursioni.

Giorno 4° - 15/12
Alle 06,15, al suono della sveglia, ci alziamo ed andiamo alla reception a aspettare il mini-van per 10 persone, che arriva puntuale con a bordo una ragazza che si dichiara italiana di origini siciliane e che ci farà da guida per tutto il percorso.
Dopo aver raccolto tutti i partecipanti, raggiungiamo in circa un'ora, Cancun ( Porto Juarez ) che ci lasciamo alle spalle per raggiungere uno sperduto approdo , dove ci fanno attendere a lungo la barca che ci porterà a destinazione.
Mentre inganniamo l'attesa con una veloce e frugale colazione, gentilmente offerta dall'organizzazione, arrivano altri minibus che portano gente, che si aggiunge al nostro gruppo.
A bordo ci equipaggiano di giubbetto salvagente e dopo 40 minuti ci fermiamo a ridosso di un reef povero di vita, dove cerco di catturare immagini di pesci che non vogliono collaborare.
Lo sbarco ad Isla Contoy, una piccola roccia eletta a parco naturale, finisce direttamente nei servizi igienici dell'isola, dove sembra che tutti abbiano bisogno di lasciare qualcosa.
Ci accodiamo alla nostra guida che ci introduce nel piccolo, simpatico museo di storia naturale e ci scorta per tutta l'isola sino al luogo di nidificazione delle numerose FRAGATE ( Fregate ), che qui hanno eletto dimora.
Dopo un pranzo modesto ma saporito, cucinato in loco, ci disperdiamo sulla spiaggia , chi a prendere il sole, chi a fare il bagno, chi a pisolare, chi a fare foto.





Alle 14,00 tuta la truppa viene chiamata a raccolta ed imbarcata ed in 30 minuti trasportata al porticciolo di Isla Mujeres, dove liberi da vincoli, ci disperdiamo tra le diverse vie adiacenti, concedendoci, al bar del porto, un fresco latte di cocco, consumato direttamente nella sua noce.



Una lunga passeggiata lungo la spiaggia ci conduce ad ammirare lo splendido spettacolo del sole che sta tramontando.





La navigazione del ritorno sembra non finire mai e solo a sera inoltrata riusciamo a cenare, per poi rifugiarci in camera a smaltire la stanchezza.

Giorno 5° - 16/12
Ancora stanchi per l'escursione del giorno avanti, optiamo per l'assoluto relax in spiaggia e brevi passeggiate sulla riva del mare.

Dopo cena subito a nanna, dopo aver allarmato tutte le possibili sveglie.

Giorno 6° - 17/12
Un suono fastidioso interrompe il nostro sonno e ci butta giù dal letto ad un'ora impossibile, ma necessaria per fare una veloce colazione ed andare all'ingresso ad attendere il minibus che ci porterà a Tulum, Playa Paraiso e Cobà.
Rimpiangiamo l'allegra e simpatica guida messico-italiana del giorno prima, anche se apprezziamo la cultura e la proprietà di linguaggio di quella odierna.
Dopo circa un'ora di viaggio, giungiamo all'ampio piazzale della zona archeologica di Tulum, dove tutti i bus si raccolgono per scaricare la folla di turisti che, in maggior parte a piedi, percorre il chilometro di strada che porta alla biglietteria ed all'ingresso del sito, dove divisi per lingue d'origine, veniamo introdotti alle rovine.
Davanti a noi si apre la magnifica vista del parco archeologico su cui troneggia “El Castillo”, principale e meglio conservata attrattiva del luogo, che si affaccia su una bellissima spiaggetta di sabbia bianca ed un mare dai fantastici colori, cui si accede per una ripida scala in legno.




La vista che si gode alle spalle del “ Castillo “ è assolutamente eccezionale, per i colori del mare, della terra, del cielo e quando arriva il momento di lasciare il sito, non si riesce a staccare gli occhi da tanta bellezza.


Una veloce corsa in bus ci lascia in un non ben identificato luogo di Playa Paraiso, a godere per un'ora dello spettacolo di questo tratto di costa : sabbia bianchissima, mare turchese dai colori cangianti, sole caldo palme scosse dal vento e la magia di una natura che cattura l'anima.











Viene il momento di ripartire per Cobà, che dista almeno una cinquantina di km. che percorriamo abbastanza velocemente ed agevolmente per strade ben tenute.
Ci fermiamo, per il pranzo, in un ristorante che, sotto un ampio capannone, ospita almeno 300 persone cui viene servito un pasto economico costituito da ottimi piatti locali.
Fortunatamente sopravvissuto ad una salsa verde dal gusto esplosivo, mi accodo ad una nuova guida, che ci porta all'ingresso del parco archeologico distante non più di 300 metri e qui, dopo una breve escursione nella storia del luogo, ci lascia liberi di decidere se fare a piedi od in bicicletta i 4 km. circa che ci separano dal cuore del sito.
Decidiamo, dopo un inutile tentativo di trovare la bici adatta a Gis, di noleggiare un triciclo con conducente ( 120 pesos ) che ci scorrazza per una strada sterrata che si addentra in una fitta foresta sino ai piedi della “piramide”, dove non resistiamo alla tentazione di arrivare in cima, per constatare che siamo immersi in un mare di verde di cui non si scorge la fine.



Dopo le dovute soste ai vari monumenti, terminato il tempo libero a disposizione, ci riconsegniamo all'autista del bus che ci riporta in hotel.
Cena, breve passeggiata e poi la resa per stanchezza.

Giorno 7° - 18/12
Pensando che oggi sarebbe già finita una normale vacanza di 7 giorni, ci godiamo ancor più un'altra splendida giornata di relax.
A cena convinco Gis ad assaggiare un “TANGO/MANGO” versione locale del Daiquiri, che viene apprezzata più per la parte coreografica del colore, che per la componente gustativa.
In futuro apprezzeremo solo la versione analcolica.
Prima di dormire programmiamo l'escursione del giorno dopo, che sarà del tipo “ fai da te “.

Giorno 8° - 19/12
Ci alziamo con molta calma e dopo colazione, giunti alla reception, facciamo chiamare un taxi per arrivare sino alla zona di partenza dei “collettivos”, minibus per 10/12 persone, che percorrono, senza tregua, il tragitto Playa del Carmen – Tulun o Cancun.
Appena l'automezzo è colmo, si parte, comunicando all'autista la propria destinazione, che oggi è il “Cenote DOS OJOS” ( 2 occhi ) che dista circa 35 km.
La fermata è proprio davanti all'ingresso, a meno di 200 metri da una piccola costruzione in legno che funge da reception, dove ci viene detto che l'ingresso costa 100 pesos a persona, senza specificare che a nostro rischio resta il compito di raggiungere il cenote con circa 10 km. di strada dissestata difficilmente percorribile con le biciclette messe GRATUITAMENTE a disposizione dei clienti.
Per ovviare al problema, paghiamo altri 800 pesos per un passaggio in auto che ci fa arrivare fino al deposito delle attrezzature subacquee, dove ci vengono consegnate una muta tutta buchi, una maschera e le pinne per immergerci nel primo dei 2 OCCHI, dove si tiene una specie di “scuola guida”, essendo di superficie ridotta e poco profondo, anche se bello e con acqua molto trasparente.



Dopo 15 minuti di nuotata, usciamo e veniamo indirizzati al secondo “ occhio “ , molto più grande e profondo fino a 20 metri.
Ci viene assegnata una torcia subacquea e tutti in fila ci addentriamo, nuotando, nelle diverse sale delle grotte interne, passando tra stalattiti che arrivano a pelo d'acqua o che proseguono in immersione fino a congiungersi con le stalagmiti che si ergono dal fondo.
In alcuni tratti il soffitto è ad una decina di centimetri sopra la nostra testa, in altri il tetto è altissimo ed abitato da silenziosi pipistrelli, che disturbati dalle voci e dalle luci, spiccano il volo per trovare un riparo più sicuro.
Quaranta minuti dopo, piuttosto infreddoliti dalla lunga immersione in acqua non propriamente calda, ci ritroviamo al punto di partenza e ritorniamo a vedere la luce del giorno.
Svestita la muta-gruviera e riabituato il corpo alla temperatura esterna, andiamo a zonzo per il bel parco pieno di verde, facendo acquisti e raccogliendo immagini di questo luogo straordinario.
Quando riteniamo esaurita la visita, un autista ci riaccompagna all'entrata e poi, con una veloce corsa sun un collettivos strapieno, ci facciamo portare a Playa del Carmen ( 80 pesos in 2 ).
Al rientro in hotel, una calda e croccante pizza ci aiuta a disperdere la stanchezza.
Dopo una lunga doccia calda ed una buona cena, eccoci pronti a programmare l'escursione alla spiaggia di Akumal, dove abbiamo intenzione di andare il giorno dopo.

Giorno 9° - 20/12
Il cielo promette acqua, ma si parte ugualmente.
Il taxi ci porta alla partenza dei collettivos, da dove imbarchiamo per Akumal ( playa ) passando attraverso una pioggia da diluvio universale, che riesce persino a far rallentare la corsa del minibus.
Pochi km. prima del punto di arrivo, rispunta un sole incerto che ci aiuta, tra un acquazzone e l'altro, a raggiungere la punta estrema del litorale, dove le formazioni coralline del reef si fondono con la costa in modo così poco entusiasmante, da farci decidere di riprendere la strada verso il centro della spiaggia.
Camminando a bordo mare, incontriamo alcune ville abbandonate da tempo, un resort molto carino e ben tenuto ed infine la lunga spiaggia orlata di palme.
L'ordine e la pulizia del luogo è piuttosto approssimativa e facciamo fatica a trovare un posto decente, dove non vi siano stati lasciati rifiuti, alghe ed altro.
Il tempo è ancora incerto ed il cielo scuro, ma trovato un posticino dove lasciare la nostra roba, mi butto in acqua alla ricerca delle famose tartarughe stanziali, che trovo a meno di 100 metri dalla riva mentre brucano su un fondale dall'acqua molto bassa.
Spunta un sole a tratti molto caldo e ne approfittiamo per una passeggiata in cerca di inquadrature del paesaggio, che, purtroppo, non ha i colori di Playacar.





Rientriamo in hotel per una meritata merenda, in attesa di chiudere una giornata piuttosto movimentata.

Giorno 10° – 21/12
La vacanza volge al termine e vogliamo dedicare la giornata ad una più accurata visita di Playa del Carmen e della sua spiaggia.
Dopo colazione, ci incamminiamo lungo la riva su cui il mare agitato degli ultimi giorni ha gettato una grande quantità di alghe, che i più volenterosi sotterrano sulla spiaggia.
Arriviamo al molo di partenza dei traghetti per Cozumel ed alla piazzetta dove i voladores volteggiano legati per i piedi ad un alto palo e proseguendo oltre la grande scultura bronzea posta sulla spiaggia, lentamente percorriamo la lunga spiaggia su cui si affacciano alberghi, ristoranti, residences e costruzioni di vario tipo, che sembrano volersi gettare a mare, tanto sono vicine alla riva.




L'unico bell'edificio è un albergo : il “El Tai “ che ricorda vagamente l'architettura di Bangkok, mentre tutte le restanti sono solo immensamente ingombranti e fuori luogo, avendo rubato spazio all'arenile che ora deve essere protetto dall'erosione del mare.
Arriviamo fino ad un grande molo che si protende in mare davanti all'Avenida Constitucion da dove una bella spiaggia si snoda per parecchi km. dopo il capo che delimita l'abitato di Playa del Carmen.
Al ritorno, dopo una fugace occhiata al sito delle rovine Maya di Playacar, godiamo dell'ultimo bagno in mare davanti all'hotel.

Giorno 11° – 22/12
Ci svegliamo consapevoli che prima di sera lasceremo questo piccolo paradiso dal sole caldo.
Armiamo le macchine fotografiche per gli ultimi scatti, anche se il cielo è scuro ed imbronciato, tanto che all'ora di pranzo si scatena un furibondo temporale, che disperde chi era rimasto in piscina a prendere fino all'ultimo raggio di sole.
Chiudiamo le valige, consegniamo le chiavi, regoliamo il conto e ci mettiamo in attesa del transfer per l'aeroporto, che aspettiamo inutilmente fin verso le 18,30-
Il tempo passa, e quando sono le 2o nessuno ci ha ancora raccolto, nonostante ripetute telefonate fatte alla referente di Margò.
Dopo l'ennesimo sollecito spunta un minibus che, con calma, raccoglie noi ma lascia terra un'altra persona colpevole di essersi temporaneamente allontanata dal gruppo.
Arriviamo al check-in con il desk già chiuso, ma fortunatamente dopo di noi dovevano ancora imbarcare i vacanzieri diretti a Roma.
Questa volta ci è andata bene!!!!!!
Il viaggio di ritorno è stato lungo e noioso, interrotto da pranzo, cena, un poco di musica ed un paio di film, senza quasi riuscire a chiudere un occhio per la scomodità del sedile.

Giorno 12° - 23/12
Sbarchiamo a Malpensa dopo le 15,00 e dopo aver recuperato i bagagli, esaurito le formalità di frontiera, riusciamo ad arrivare a Milano per le 17,00 e finalmente a casa.
Ci vorranno parecchi giorni per smaltire il cambio di fuso orario ed adattarsi alle temperatura invernali, ma ci consola il fatto che è N A T A L E !!!!!
Una vacanza perfetta, vissuta in un ambiente piacevole, in un buon hotel, con un mare stupendo dai colori assolutamente da ricordare.


                                   Fine


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