domenica 4 febbraio 2018

Mauritius 2017

MAURITIUS 2017
ovvero , tutto quello che abbiamo fatto ed altro che non doveva succedere.

E' un pomeriggio di circa metà Maggio, quando l'occhio attento di Gis trova, sul sito di “Pirati in viaggio”, un'allettante offerta di volo, operato da Meridiana, per Mauritius.
Già altre volte avevamo dovuto rinunciare a questa interessante meta a causa dei prezzi esorbitanti e così, appurato che il costo del volo di A/R non superava i 500 euro, abbiamo iniziato a preparare la vacanza.
Nel giro di qualche giorno, superate le difficoltà dell'accreditamento presso la compagnia di volo, classificabile tra una low-cost ed un charter di linea , ci siamo aggiudicati due posti per un costo totale di 967,10 euro, ai quali si è aggiunta la prenotazione dei posti per ulteriori 56 euro.
Stabilita la data di partenza ( 3/12/2017 ) e quella di ritorno ( 11/12/2017 ) non restava che : cercare un albergo,
  • assicurare il viaggio,
  • trovare un trasferimento da e per l'aeroporto di Mauritius,
  • trovare treni compatibili per arrivare a Malpensa,
  • raccogliere informazioni su dove e cosa fare,
  • ottimizzare il tutto.
Dopo aver vagliato le offerte di Booking, avevamo già scelto un hotel a Mont Choisy, ma abbiamo annullato immediatamente la conferma della prenotazione perchè avremmo dovuto pagare l'hotel quasi 6 mesi prima o (nella migliore delle ipotesi) in una data non certa.
A questo punto la nostra ricerca si è spostata su Agoda e la selezione si è rivolta ad un hotel di Trou aux biches, il Palmiste, con buone recensioni, un aspetto molto accattivante, poco lontano dal mare, in centro paese ed a poca distanza dalla stazione dei bus.
Confermiamo la prenotazione, scegliendo non la camera con il costo più basso, ma una con vista giardino o piscina per il prezzo di 598,50 per 7 notti, da pagarsi nei giorni prossimi all'arrivo, senza una scadenza precisa.
Passa l'estate ed alla fine di Settembre acquistiamo anche una polizza assicurativa che copre i rischi di malattia in viaggio e la perdita del bagaglio, pagando complessivamente 127,50 euro.
A questo punto Meridiana inizia la danza degli spostamenti dell'ora di partenza e per due volte il volo viene procrastinato di circa mezz'ora.
Nulla di grave ? Non proprio.
Quando mancano un paio di settimane alla partenza, ci accorgiamo che le Ferrovie cambieranno l'orario da estivo ad invernale proprio il giorno 11 Dicembre ed è impossibile sapere a che ora avremo l'ultimo Malpensa Express, che normalmente è verso le 0,30
Consci che non potremo usufruire dell'ultimo treno per Brescia, prenotiamo una camera d'hotel a Milano nei pressi della Stazione Centrale ( prezzo di 71,91 euro ) ed acquistiamo i biglietti di sola andata, confidando di poter trovare, al rientro, un qualsiasi mezzo di trasporto ( treno / bus ).
Riusciamo a trovare con Internet un servizio taxi che ci traghetterà dall'aeroporto di Mauritius all'hotel ( circa 70 km. ) ad un prezzo ragionevole : 3.000 rupie pari a 76,00 euro per A/R.
… e siamo pronti a partire.

Domenica 3 e Lunedì 4 Dicembre
Arriva finalmente il gran giorno e lasciamo Brescia nel primo pomeriggio dopo un veloce pranzo e tutto procede normalmente fino all'arrivo in aeroporto dove scopriamo che il volo è stato ritardato di un'altra ora.
Ci armiamo di pazienza ed aspettiamo la chiamata d'imbarco.
Il volo è lungo e noioso, la notte è interminabile anche se interrotta da una frugale cena e da un paio di film proiettati su uno schermo troppo distante.
Dopo la quiete notturna, l'aereo si anima nuovamente per la colazione, che viene servita durante la manovra di avvicinamento a Mauritius, dove arriviamo verso le 10 di Lunedì, in una calda mattina con un cielo quasi tutto coperto da nuvole.
La coda al controllo passaporti è lunghissima e ci stupisce trovare, tra i documenti da compilare, un questionario riguardante la nostra salute al momento dell'ingresso in Mauritius, ( in Italia era successo a causa di un'epidemia influenzale molto tempo fa ).
Riusciamo a ritrovare la nostra valigia, che nel frattempo è stata accatastata con le altre, ed ad arrivare all'ingresso sperando di incontrare il nostro contatto, che dovrebbe accoglierci con un cartello recante il nostro nome.
Dopo aver ben guardato attorno ed aver respinto diverse proposte di noleggio, chiamo al telefono il nostro referente che nel giro di una decina di minuti fa correre all'ingresso il nostro autista, che se la dormiva tranquillamente, anche se ciò era dovuto al caldo ed al ritardo dell'aereo.
Una bella strada veloce ci porta in circa 1 ora, da una parte all'altra dell'isola e con l'aiuto ( non richiesto ) del personale dell'hotel ammucchiamo i bagagli davanti alla reception.
Notiamo altre persone in attesa e quando ci dicono di metterci comodi, ci offrono una bibita ed una delle ragazze della reception ci fa fare il giro turistico dell'hotel, non faccio fatica a credere che tutto sia dovuto ad un normale senso di ospitalità.
Mentre insistono perchè si resti seduti e tranquilli, arriva una montagna alta 1,80 e 120 kg. Di peso che si presenta come il responsabile di …?... ( dopo il volo sento poco, lui sussurra e c'è abbastanza casino ), ma riesco a capire che la nostra stanza non c'è per il motivo che …? … : nulla che ci convinca.
Ci offrono un grande appartamento , fuori dall'hotel a circa 200 metri, in un edificio a tre piani con una piscina che pare una tinozza.
Il posto non è da buttare, ma non ci interessa un intero appartamento di 100 metri che, comunque, ha parecchi difetti strutturali.
Arriva un altro “manager” ( ? ) , che, in un buon italiano, ci promette che il nostro esilio durerà solo tre giorni e poi avremo una camera in hotel.
Accettiamo controvoglia e con il morale a terra, perchè qualsiasi cosa ci fosse stata offerta, non era sicuramente il posto che avevamo visto su Internet e sognato per tanto tempo.
E' solo il primo pomeriggio e non resistendo alla tentazione di guardarci in giro, arriviamo fino alla spiaggia, accolti dalla luce di un giorno poco speciale, con il sole che va e viene, coperto da grandi nuvole, mentre la temperatura è mitigata da qualche refolo di vento.






Percorriamo tutta la grande, lunga e bianca spiaggia, prima in un senso e poi nell'altro, passando davanti agli alberghi allineati all'arenile, sino all'ansa che fronteggia Mont Choisy.
Siamo stanchi, ma chi ci ferma ?
Ritorniamo in albergo per cambiarci ed uscire a cena, fermandoci al SOUVENIR, un ristorantino molto apprezzato su Trip Advisor, che ci ha pienamente soddisfatti ogni volta che siamo ritornati.
La cena della prima sera è : - totani fritti con riso e verdure
- polpo in umido con contorni.
La spesa è sicuramente modesta : circa 25 euro.
Si ritorna in dependence per la prima notte.

Martedì 5 Dicembre
Ci alziamo ed andiamo verso il ristorante dell'hotel per fare una colazione che ci convince poco : scarsa qualità e nemmeno troppa scelta.
Il programma di oggi prevedeva un'escursione con mezzi pubblici locali lungo la costa fino a Grand Baie, ma mentre ci guardiamo in giro veniamo agganciati dall'autista di un taxi che si propone per il trasporto.
Dopo una lunga e laboriosa contrattazione pattuiamo in 700 rupie ( 20 euro ) il compenso per un tragitto con due brevi fermate durante il percorso e fine corsa alla spiaggia di Grand Baie.
Il primo stop è a Cap Malheurex davanti alla bellissima chiesetta dal tetto rosso che è stata costruita in riva al mare, così da restare inserita in un panorama che toglie il fiato : acqua azzurra che bagna una piccola spiaggia di sabbia chiara orlata da alberi nella cui chioma spicca il rosso dei fiori dei flamboyants che colorano il cielo in cui galleggiano graziose nuvole bianche.




Le fotografie partono a raffica ed i nostri occhi cercano, senza stancarsi, una prospettiva diversa che valorizzi lo spettacolo del luogo.
Si riparte verso Perybère, che ci delude a causa ( forse ) della scarsa luce del momento e della piccola spiaggia molto affollata.
Si riparte subito e dopo pochi minuti arriviamo all'arenile di Grand Baie, in centro paese, dove fa bella mostra di sé una serie di flamboyants dalla rossa chioma.
Dopo qualche indecisione, ci dirigiamo verso un vicino tempio indù, tutto rosa, che visitiamo subito e grazie alle informazioni raccolte sul luogo, ci viene indicato quello appartenente alla religione Tamil, che effettivamente cercavamo, posto all'altro lato della baia.
Per circa 5 euro, un taxi non ufficiale, ci porta a destinazione e lo spettacolo di decorazioni e statue che ornano, dentro e fuori, il tempio ci stupisce, anche se per fare quelle fotografie ci costa 200 rupie.

Decidiamo di ritornare in centro usando un autobus che si fa attendere per un buon quarto d'ora e che ci darà un primo assaggio della guida spericolata degli autisti attraverso le strette strade locali, piuttosto affollate di persone, auto ed altri ostacoli, che vengono miracolosamente evitati, anche se con qualche disagio per i poveri passeggeri sballottati qua e la.
Dal lungomare raggiungiamo un grande bazar cinese in cui i diversi negozi si pigiano uno contro l'altro, tanto che è difficile capire dove sta la merce di uno e quella dell'altro.
Una breve sosta per bere un buon succo di frutta, ci da l'energia necessaria e poi, facendo un giro per la cittadina, arriviamo fino ad un grande centro commerciale simile ai nostri, dove i diversi negozi stanno spalla a spalla, mostrando prodotti quasi uguali.
Riprendiamo un altro bus che ci porta a Mont Choisy, di cui apprezziamo la bella spiaggia, anche se non ci sono le palme che ci attendavamo di vedere e che per questo ci pare meno allettante.







Al ritorno, prima di finire in hotel, acquistiamo, per il giorno dopo, un'escursione con auto privata che per il prezzo di 40 euro a testa ci condurrà, attraversando tutta Mauritius, fino alle Terre colorate di Chamarel ed a Tamarin.
Qualche fotografia ai giardini dell'hotel, una buona cena e poi a dormire per cercare di recuperare le forze per il giorno dopo.

Mercoledì 6 Dicembre
Sono da poco passate le 7 quando suona la sveglia e si va a fare una veloce colazione.
Alle 8 siamo pronti davanti all'ingresso, aspettando chi si fa attendere per oltre un quarto d'ora, adducendo a propria scusa, il fatto di essere andato a cercarci da un'altra parte.
Si parte, ma come presto scopriremo, ci fermeremo in ogni posto dove il tipo potrà avere una percentuale sugli acquisti effettuati :
  • negozio di prodotti locali dai prezzi esagerati,
  • boutique di tappeti, pellicce, abiti di lusso, etc.
  • fabbrica di modellini di barche,
  • altro....
Finalmente si arriva a Trou aux cerfs, un antico vulcano spento con all'interno un piccolo lago, ma nulla da vedere oltre un bel panorama sui lontani 5 PITONS.

La fermata successiva è al Ganga Talao o Grand Bassin , dove sulla strada troneggia una grande statua femminile e una di Schiva alta oltre 30 metri.
Sulla riva del lago sottostante è posto un bianco tempio, molto affollato, in cui facciamo conoscenza con una serie di fantasiosi personaggi più o meno sacri, comprese alcune scimmie che qui trovano pranzo e cena.
La fermata successiva è nel grande piazzale in prossimità di un immenso bosco di alberi di “Callistemon” di fronte ad una forra in cui si scorge ( poco ) una sola cascata delle 5 esistenti a Tamarin.
Proviamo a trovare un luogo più adatto per fare fotografie e ci incamminiamo per un sentiero che dopo qualche metro si rivela poco adatto ai sandali di Gis, mentre io provo ad andare avanti per capire se si può scendere fino al salto d'acqua.
Convinto di avere molto tempo a disposizione, continuo a scendere, per una buona mezz'ora, percorrendo un sentiero impossibile, fino al primo salto d'acqua e poi, dopo qualche foto, inizio la risalita.
Quando riemergo dal sentiero, trovo tutti in agitazione ( Gis, tassista, guardaparco, etc. ), preoccupati ed allarmati perchè forse non è così normale scendere fino in fondo e perchè ….certe cose, alla mia età, non si fanno ed è passato troppo tempo senza che me ne accorgessi.
Ripartiamo e ci fermiamo al punto panoramico con vista sul Black River, approfittandone per comprare una maglietta per sostituire quella che indosso, ormai zuppa.
La tappa successiva è al Parco di Chamarel ( 500 rupie ) per uno sguardo ( da lontano ) alla doppia cascata e per accedere al parco delle “Terre Colorate”, dove il vulcano ha costruito questo strano ambiente.





Finalmente qualcosa di bello !!!
Quindi, nonostante la nostra guida ci abbia appena annunciato che salteremo la sosta alla spiaggia di Flic en Flac, dobbiamo resistere ad un ulteriore tentativo del nostro uomo di farci fermare ad un (... ? ) interattivo.
All'ennesimo rifiuto riparte a tutta velocità e divenuto improvvisamente muto, evita ogni altro commento sino all'arrivo.
Stanchi, ci fermiamo a cena e poi rientriamo in camera.

Giovedì 7 Dicembre
Oggi si trasloca.
Dopo la colazione chiudiamo le valige, perchè ci confermano che avremo la camera in hotel.
La giornata è piuttosto brutta, nuvolosa e ventosa, ma è il giorno che abbiamo deciso di passare sulla spiaggia di Flic en Flac.
Dopo una breve attesa, inizia una lunga corsa sfrenata in bus fino a Port Louis, dove, effettuati un paio di cambi di automezzo, proseguiamo per la nostra destinazione.
Ci scaricano davanti ad una lunga bianca spiaggia, orlata di grandi alberi, che non sembra brutta ma che una lieve pioggerellina, vento e grandi nuvole nere all'orizzonte, rendono inospitale.





Rifacciamo la strada a ritroso e siamo appena saliti sull'autobus, quando si scatena un forte temporale che allaga le strade e ci accompagna fino a Port Louis.
La fortuna ci fa trovare la immediata coincidenza e possiamo raggiungere il nostro hotel, dove ci consegnano le chiavi della nuova camera : bella, con un grande bagno e davanti alla piscina.
Sistemate le nostre cose, rieccoci per strada per esplorare una parte di Trou aux Biches che non avevamo ancora visto.
Troviamo, lungo una una strada che non avevamo mai percorso, una sperduta agenzia aperta ed acquistiamo una gita in barca alle isole Point de Mire, Platte e Gabrielle, spendendo 2400 rupie pari a 60 euro per due.
Cena con gamberoni giganti e poi a goderci la nuova sistemazione.

Venerdì 8 Dicembre
Fatta colazione aspettiamo il transfer che questa volta è puntuale, ma il giro per raccogliere i vari clienti è piuttosto lungo ed il caldo si fa sentire, stipati nel piccolo van.
Ci portano a Grand Baie e dalla spiaggia, con un gommone strapieno, che pare quello dei migranti di casa nostra, ci imbarcano su un catamarano.
Il viaggio dura più di un'ora e ( per fortuna ) il mare è poco agitato e la giornata bellissima.
Già in lontananza le spiagge dell'Ile Platte e quelle dell'Ilot Gabrielle lasciano intravedere colori spettacolari e quando la barca ormeggia, non si sa come guardare lo spettacolo che è davanti a nostri occhi : mare con trasparenze di ogni colore, sabbia candida ed un cielo azzurro fanno impazzire tutte le macchine fotografiche.




Un breve bagno per scoprire cosa si cela tra i coralli della barriera e poi ….una fotografia dietro l'altra.
Verso mezzogiorno ci trasferiscono all'Ile Platte utilizzando una barchetta trainata da un gommone e qui ci viene servito un vero pranzo con pasta, carne e pesce.
Mentre l'equipaggio raccogli tutto quello che è stato portato qui, noi possiamo tranquillamente ammirare questo luogo meraviglioso, per un tempo che ci pare troppo breve.









Il ritorno è inevitabile e non privo di una piccola sorpresa : non c'è il transfer per il rientro.
Ormai i trasporti di Mauritius ci sono famigliari e non è un problema ritornare in hotel.
Prima di raggiungere l'hotel, sono passato al diving, ( quello sulla spiaggia di Trou aux Biches, dove ho conosciuto un simpatico istruttore ) e mi sono lasciato andare : domani immersione.
Troviamo il Souvenir chiuso e ci dobbiamo accontentare del The Spoon, che non è poi così male.
A fine cena, in luogo del dolce, passiamo a bere un buonissimo succo di mango fatto al momento.

Sabato 9 Dicembre
Oggi è una bella giornata e dopo una splendida immersione sul reef a Nord, decidiamo di andare a visitare il giardino botanico di Pamplemousses, utilizzando i mezzi pubblici.
Mentre stiamo ancora aspettando alla fermata, si avvicina un'auto ed il conducente si offre di portare noi ed un tizio, ( lì presente e pure lui in attesa ) a destinazione per l'irrisoria somma di 50 rupie a testa.
Accettiamo ed in meno di mezz'ora siamo a destinazione.
All'ingresso del parco acquistiamo 2 biglietti per 400 rupie ( 10 euro ) e ci accodiamo ad un gruppo di una decina di persone, pronto al tour, guidato da una simpatica guida che parla un italiano quasi perfetto.
Le precisazioni della guida sono molto interessanti e davanti ai nostri occhi scorrono piante enormi e fiori non comuni di cui ci viene spiegata la particolarità.
Bellissimi lo stagno dei fiori di loto e la vasca delle ninfee con la fioritura appena all'inizio.



Nessuno si è annoiato o stancato durante la passeggiata, che è continuata per oltre un'ora.
Completato il giro passando dal laghetto in stile giapponese e dal recinto delle grandi tartarughe, non abbiamo la minima idea di dove andare a prendere un bus e solo grazie ad una gentilissima persona che passava per caso, veniamo indirizzati a circa 500 metri, qualche strada più in là.
Purtroppo l'attesa è stata lunga ed il viaggio molto scomodo, ma infine rieccoci in hotel.
Ripetiamo la cena al The Spoon e poiché sul finire della cena inizia a piovere, senza indugio, ce la diamo a gambe, per finire la serata al solito bar per un estratto di mango meraviglioso.

Domenica 10 Dicembre
La vacanza sta per finire ed io ne approfitto per replicare l'immersione sul reef a Sud, in una zona molto più bella e popolata di quella di ieri.
Una murena verde, con la testa grande più della mia, ci ha intrattenuto per parecchio tempo nascondendosi e riapparendo tra i rami di un cespuglio di coralli.
All'arrivo in spiaggia, una lunga passeggiata a ridosso degli alberghi e poi in piscina per godere degli ultimi istanti di vacanza, ma...mentre Gis resta tranquilla in acqua, a me viene il sospetto che ci possa essere qualche problema sul biglietto aereo di ritorno ed, in effetti, manca la tratta da Roma a Milano.
Con l'aiuto di uno dei ragazzi della reception iniziamo a completare l'acquisto dei posti, ma prima non funziona Internet, poi manca questo e quello ed infine quando è il momento di stampare il biglietto, esce solo una pagina bianca.
Dopo aver provato diverse volte, chiamiamo, in Italia, Meridiana ( fortunatamente con il telefono dell'hotel ) e quando ci dicono che tutto dovrebbe essere risolto, tutto è come prima.
Decido che, se tutto va male, ci metteranno a terra quando arriviamo a Roma, ma ...non mi sembra verosimile.
Rifacciamo le valige, cercando di non lasciare nulla in qualche cassetto e per finire la giornata e la vacanza, ritorniamo al Souvenir per un'ottima cena con gamberoni e pesce grigliato.
Dopo il solito succo di mango, si va a dormire perchè il transfer ci aspetta domani alle 8,30.

Lunedì 11 Dicembre
E' triste lasciare l'hotel, ma dopo aver riconsegnato le chiavi ed i teli da spiaggia, ci mettiamo in attesa dell'auto che ci porterà in aeroporto.
L'attesa è breve e dopo circa un'ora eccoci a Mahebourg, all'ingresso del terminal delle partenze, dove cambiamo le ultime rupie rimasteci.
Le formalità di imbarco sono abbastanza veloci, nonostante una lunga coda ai desk di Meridiana.
Quando arriviamo nella zona di imbarco, ecco la cattiva notizia : volo ritardato di quasi due ore.
Saliamo a bordo con più di due ore di ritardo ed il tempo inizia a scorrere lentamente, mentre dall'aereo rincorriamo i meravigliosi colori del tramonto che ci accompagnano per alcune ore.
Atterriamo a Milano poco prima delle 23,30 e tutto si trascina con una lentezza esasperante : 15 minuti, prima dell'apertura delle porte,
  • 20 minuti, prima di entrare in possesso della valigia ( la nostra è una delle ultime ),
  • 10 minuti, prima di poter passare il controllo passaporti,
  • 15 minuti, prima di raggiungere la stazione ferroviaria trascinando la valigia.
La ferale notizia è che non ci sono più treni perchè l'ultimo è partito mezz'ora prima.
Ci suggeriscono di provare a cercare un bus al terminal 2, ma anche lì , dopo mezz'ora di attesa, capiamo che nessuno ci porterà a Milano, se non un taxi, per la non modica cifra di 100 euro.
Maledicendo Meridiana, ritorniamo al Terminal UNO e ci apprestiamo a passarci il resto della notte ( sono le 2,30 del mattino ), in attesa del primo bus navetta delle ore 05,00.
Finalmente, consci della nostra sorte e dell'impossibilità di raggiungere la camera prenotata allo SMART HOTEL CENTRAL, per cui avevamo già pagato 72,00 euro, ci consoliamo bevendo un paio di cioccolate calde e ci teniamo compagnia in una notte veramente fredda, in un aeroporto quasi deserto, frequentato solo da strani personaggi.
Alla Stazione centrale di Milano, troviamo un treno che ci riporta a Brescia.
A casa, ci infiliamo nel letto per qualche ora di sonno, assolutamente meritato.


Per concludere, anche se con qualche spiacevole imprevisto, la vacanza è stata bellissima :
-abbiamo trovato tempo buono, anche se il cielo non è sempre stato limpido,
-abbiamo visto spiagge fantastiche ed un mare dai colori indescrivibili,
-abbiamo visto luoghi che immaginavamo diversi,
-abbiamo trovata buon cibo a prezzi irrisori,
-abbiamo fatto due escursioni che ci hanno portato in luoghi meravigliosi,
-abbiamo capito che non bisogna fidarsi di MERIDIANA,
-abbiamo capito cosa capita a chi resta a piedi, senza soluzioni possibili.
  • …......
Il costo totale di tutta la vacanza è stato di circa 2.400 euro , che credo rappresentino una somma veramente esigua, sia per il viaggio che per il soggiorno.


Nessun commento:

Posta un commento