MAURITIUS
2017
ovvero , tutto quello che abbiamo fatto ed altro che
non doveva succedere.
E' un
pomeriggio di circa metà Maggio, quando l'occhio attento di Gis
trova, sul sito di “Pirati in viaggio”, un'allettante offerta
di volo, operato da Meridiana, per Mauritius.
Già altre
volte avevamo dovuto rinunciare a questa interessante meta a causa
dei prezzi esorbitanti e così, appurato che il costo del volo di
A/R non superava i 500 euro, abbiamo iniziato a preparare la vacanza.
Nel giro di
qualche giorno, superate le difficoltà dell'accreditamento presso la
compagnia di volo, classificabile tra una low-cost ed un charter di
linea , ci siamo aggiudicati due posti per un costo totale di 967,10
euro, ai quali si è aggiunta la prenotazione dei posti per ulteriori
56 euro.
Stabilita la
data di partenza ( 3/12/2017 ) e quella di ritorno ( 11/12/2017 ) non
restava che : cercare un albergo,
- assicurare il viaggio,
- trovare un trasferimento da e per l'aeroporto di Mauritius,
- trovare treni compatibili per arrivare a Malpensa,
- raccogliere informazioni su dove e cosa fare,
- ottimizzare il tutto.
Dopo aver
vagliato le offerte di Booking, avevamo già scelto un hotel a Mont
Choisy, ma abbiamo annullato immediatamente la conferma della
prenotazione perchè avremmo dovuto pagare l'hotel quasi 6 mesi prima
o (nella migliore delle ipotesi) in una data non certa.
A questo
punto la nostra ricerca si è spostata su Agoda e la selezione si è
rivolta ad un hotel di Trou aux biches, il Palmiste, con buone
recensioni, un aspetto molto accattivante, poco lontano dal mare, in
centro paese ed a poca distanza dalla stazione dei bus.
Confermiamo
la prenotazione, scegliendo non la camera con il costo più basso, ma
una con vista giardino o piscina per il prezzo di 598,50 per 7 notti,
da pagarsi nei giorni prossimi all'arrivo, senza una scadenza
precisa.
Passa
l'estate ed alla fine di Settembre acquistiamo anche una polizza
assicurativa che copre i rischi di malattia in viaggio e la perdita
del bagaglio, pagando complessivamente 127,50 euro.
A questo
punto Meridiana inizia la danza degli spostamenti dell'ora di
partenza e per due volte il volo viene procrastinato di circa
mezz'ora.
Nulla di grave
? Non proprio.
Quando
mancano un paio di settimane alla partenza, ci accorgiamo che le
Ferrovie cambieranno l'orario da estivo ad invernale proprio il
giorno 11 Dicembre ed è impossibile sapere a che ora avremo l'ultimo
Malpensa Express, che normalmente è verso le 0,30
Consci che
non potremo usufruire dell'ultimo treno per Brescia, prenotiamo una
camera d'hotel a Milano nei pressi della Stazione Centrale ( prezzo
di 71,91 euro ) ed acquistiamo i biglietti di sola andata, confidando
di poter trovare, al rientro, un qualsiasi mezzo di trasporto (
treno / bus ).
Riusciamo a
trovare con Internet un servizio taxi che ci traghetterà
dall'aeroporto di Mauritius all'hotel ( circa 70 km. ) ad un prezzo
ragionevole : 3.000 rupie pari a 76,00 euro per A/R.
… e siamo pronti a partire.
Domenica 3 e Lunedì 4 Dicembre
Arriva
finalmente il gran giorno e lasciamo Brescia nel primo pomeriggio
dopo un veloce pranzo e tutto procede normalmente fino all'arrivo in
aeroporto dove scopriamo che il volo è stato ritardato di un'altra
ora.
Ci armiamo di
pazienza ed aspettiamo la chiamata d'imbarco.
Il volo è
lungo e noioso, la notte è interminabile anche se interrotta da una
frugale cena e da un paio di film proiettati su uno schermo troppo
distante.
Dopo la quiete
notturna, l'aereo si anima nuovamente per la colazione, che viene
servita durante la manovra di avvicinamento a Mauritius, dove
arriviamo verso le 10 di Lunedì, in una calda mattina con un cielo
quasi tutto coperto da nuvole.
La coda al
controllo passaporti è lunghissima e ci stupisce trovare, tra i
documenti da compilare, un questionario riguardante la nostra salute
al momento dell'ingresso in Mauritius, ( in Italia era successo a
causa di un'epidemia influenzale molto tempo fa ).
Riusciamo a
ritrovare la nostra valigia, che nel frattempo è stata accatastata
con le altre, ed ad arrivare all'ingresso sperando di incontrare il
nostro contatto, che dovrebbe accoglierci con un cartello recante il
nostro nome.
Dopo aver ben
guardato attorno ed aver respinto diverse proposte di noleggio,
chiamo al telefono il nostro referente che nel giro di una decina di
minuti fa correre all'ingresso il nostro autista, che se la dormiva
tranquillamente, anche se ciò era dovuto al caldo ed al ritardo
dell'aereo.
Una bella
strada veloce ci porta in circa 1 ora, da una parte all'altra
dell'isola e con l'aiuto ( non richiesto ) del personale dell'hotel
ammucchiamo i bagagli davanti alla reception.
Notiamo altre
persone in attesa e quando ci dicono di metterci comodi, ci offrono
una bibita ed una delle ragazze della reception ci fa fare il giro
turistico dell'hotel, non faccio fatica a credere che tutto sia
dovuto ad un normale senso di ospitalità.
Mentre
insistono perchè si resti seduti e tranquilli, arriva una montagna
alta 1,80 e 120 kg. Di peso che si presenta come il responsabile di
…?... ( dopo il volo sento poco, lui sussurra e c'è abbastanza
casino ), ma riesco a capire che la nostra stanza non c'è per il
motivo che …? … : nulla che ci convinca.
Ci offrono un
grande appartamento , fuori dall'hotel a circa 200 metri, in un
edificio a tre piani con una piscina che pare una tinozza.
Il posto non
è da buttare, ma non ci interessa un intero appartamento di 100
metri che, comunque, ha parecchi difetti strutturali.
Arriva un
altro “manager” ( ? ) , che, in un buon italiano, ci promette che
il nostro esilio durerà solo tre giorni e poi avremo una camera in
hotel.
Accettiamo
controvoglia e con il morale a terra, perchè qualsiasi cosa ci fosse
stata offerta, non era sicuramente il posto che avevamo visto su
Internet e sognato per tanto tempo.
E' solo il
primo pomeriggio e non resistendo alla tentazione di guardarci in
giro, arriviamo fino alla spiaggia, accolti dalla luce di un giorno
poco speciale, con il sole che va e viene, coperto da grandi nuvole,
mentre la temperatura è mitigata da qualche refolo di vento.
Percorriamo
tutta la grande, lunga e bianca spiaggia, prima in un senso e poi
nell'altro, passando davanti agli alberghi allineati all'arenile,
sino all'ansa che fronteggia Mont Choisy.
Siamo stanchi,
ma chi ci ferma ?
Ritorniamo in
albergo per cambiarci ed uscire a cena, fermandoci al SOUVENIR, un
ristorantino molto apprezzato su Trip Advisor, che ci ha pienamente
soddisfatti ogni volta che siamo ritornati.
La cena della
prima sera è : - totani fritti con riso e verdure
- polpo in umido con contorni.
La spesa è
sicuramente modesta : circa 25 euro.
Si ritorna in dependence per la prima notte.
Martedì 5 Dicembre
Ci alziamo ed
andiamo verso il ristorante dell'hotel per fare una colazione che ci
convince poco : scarsa qualità e nemmeno troppa scelta.
Il programma
di oggi prevedeva un'escursione con mezzi pubblici locali lungo la
costa fino a Grand Baie, ma mentre ci guardiamo in giro veniamo
agganciati dall'autista di un taxi che si propone per il trasporto.
Dopo una
lunga e laboriosa contrattazione pattuiamo in 700 rupie ( 20 euro )
il compenso per un tragitto con due brevi fermate durante il percorso
e fine corsa alla spiaggia di Grand Baie.
Il primo stop
è a Cap Malheurex davanti alla bellissima chiesetta dal tetto rosso
che è stata costruita in riva al mare, così da restare inserita in
un panorama che toglie il fiato : acqua azzurra che bagna una
piccola spiaggia di sabbia chiara orlata da alberi nella cui chioma
spicca il rosso dei fiori dei flamboyants che colorano il cielo in
cui galleggiano graziose nuvole bianche.
Le fotografie
partono a raffica ed i nostri occhi cercano, senza stancarsi, una
prospettiva diversa che valorizzi lo spettacolo del luogo.
Si riparte
verso Perybère, che ci delude a causa ( forse ) della scarsa luce
del momento e della piccola spiaggia molto affollata.
Si riparte
subito e dopo pochi minuti arriviamo all'arenile di Grand Baie, in
centro paese, dove fa bella mostra di sé una serie di flamboyants
dalla rossa chioma.
Dopo qualche
indecisione, ci dirigiamo verso un vicino tempio indù, tutto rosa,
che visitiamo subito e grazie alle informazioni raccolte sul luogo,
ci viene indicato quello appartenente alla religione Tamil, che
effettivamente cercavamo, posto all'altro lato della baia.
Per circa 5
euro, un taxi non ufficiale, ci porta a destinazione e lo spettacolo
di decorazioni e statue che ornano, dentro e fuori, il tempio ci
stupisce, anche se per fare quelle fotografie ci costa 200 rupie.
Decidiamo di
ritornare in centro usando un autobus che si fa attendere per un buon
quarto d'ora e che ci darà un primo assaggio della guida spericolata
degli autisti attraverso le strette strade locali, piuttosto
affollate di persone, auto ed altri ostacoli, che vengono
miracolosamente evitati, anche se con qualche disagio per i poveri
passeggeri sballottati qua e la.
Dal lungomare
raggiungiamo un grande bazar cinese in cui i diversi negozi si
pigiano uno contro l'altro, tanto che è difficile capire dove sta la
merce di uno e quella dell'altro.
Una breve
sosta per bere un buon succo di frutta, ci da l'energia necessaria e
poi, facendo un giro per la cittadina, arriviamo fino ad un grande
centro commerciale simile ai nostri, dove i diversi negozi stanno
spalla a spalla, mostrando prodotti quasi uguali.
Riprendiamo
un altro bus che ci porta a Mont Choisy, di cui apprezziamo la bella
spiaggia, anche se non ci sono le palme che ci attendavamo di vedere
e che per questo ci pare meno allettante.
Al ritorno,
prima di finire in hotel, acquistiamo, per il giorno dopo,
un'escursione con auto privata che per il prezzo di 40 euro a testa
ci condurrà, attraversando tutta Mauritius, fino alle Terre colorate
di Chamarel ed a Tamarin.
Qualche
fotografia ai giardini dell'hotel, una buona cena e poi a dormire per
cercare di recuperare le forze per il giorno dopo.
Mercoledì 6 Dicembre
Sono da poco
passate le 7 quando suona la sveglia e si va a fare una veloce
colazione.
Alle 8 siamo
pronti davanti all'ingresso, aspettando chi si fa attendere per oltre
un quarto d'ora, adducendo a propria scusa, il fatto di essere
andato a cercarci da un'altra parte.
Si parte, ma
come presto scopriremo, ci fermeremo in ogni posto dove il tipo potrà
avere una percentuale sugli acquisti effettuati :
- negozio di prodotti locali dai prezzi esagerati,
- boutique di tappeti, pellicce, abiti di lusso, etc.
- fabbrica di modellini di barche,
- altro....
Finalmente si
arriva a Trou aux cerfs, un antico vulcano spento con
all'interno un piccolo lago, ma nulla da vedere oltre un bel panorama
sui lontani 5 PITONS.
La fermata
successiva è al Ganga Talao o Grand Bassin ,
dove sulla strada troneggia una grande statua femminile e una di
Schiva alta oltre 30 metri.
Sulla riva
del lago sottostante è posto un bianco tempio, molto affollato, in
cui facciamo conoscenza con una serie di fantasiosi personaggi più o
meno sacri, comprese alcune scimmie che qui trovano pranzo e cena.
La fermata
successiva è nel grande piazzale in prossimità di un immenso bosco
di alberi di “Callistemon” di fronte ad una forra in cui si
scorge ( poco ) una sola cascata delle 5 esistenti a Tamarin.
Proviamo a
trovare un luogo più adatto per fare fotografie e ci incamminiamo
per un sentiero che dopo qualche metro si rivela poco adatto ai
sandali di Gis, mentre io provo ad andare avanti per capire se si
può scendere fino al salto d'acqua.
Convinto di
avere molto tempo a disposizione, continuo a scendere, per una buona
mezz'ora, percorrendo un sentiero impossibile, fino al primo salto
d'acqua e poi, dopo qualche foto, inizio la risalita.
Quando
riemergo dal sentiero, trovo tutti in agitazione ( Gis, tassista,
guardaparco, etc. ), preoccupati ed allarmati perchè forse non è
così normale scendere fino in fondo e perchè ….certe cose, alla
mia età, non si fanno ed è passato troppo tempo senza che me ne
accorgessi.
Ripartiamo
e ci fermiamo al punto panoramico con vista sul Black
River, approfittandone per
comprare una maglietta per sostituire quella che indosso, ormai
zuppa.
La
tappa successiva è al Parco di Chamarel ( 500 rupie ) per uno
sguardo ( da lontano ) alla doppia cascata e per accedere al parco
delle “Terre Colorate”,
dove il vulcano ha costruito questo strano ambiente.
Finalmente
qualcosa di bello !!!
Quindi,
nonostante la nostra guida ci abbia appena annunciato che salteremo
la sosta alla spiaggia di Flic en Flac, dobbiamo resistere ad un
ulteriore tentativo del nostro uomo di farci fermare ad un (... ? )
interattivo.
All'ennesimo
rifiuto riparte a tutta velocità e divenuto improvvisamente muto,
evita ogni altro commento sino all'arrivo.
Stanchi, ci
fermiamo a cena e poi rientriamo in camera.
Giovedì
7 Dicembre
Oggi si
trasloca.
Dopo la
colazione chiudiamo le valige, perchè ci confermano che avremo la
camera in hotel.
La giornata è
piuttosto brutta, nuvolosa e ventosa, ma è il giorno che abbiamo
deciso di passare sulla spiaggia di Flic en Flac.
Dopo una
breve attesa, inizia una lunga corsa sfrenata in bus fino a Port
Louis, dove, effettuati un paio di cambi di automezzo, proseguiamo
per la nostra destinazione.
Ci scaricano
davanti ad una lunga bianca spiaggia, orlata di grandi alberi, che
non sembra brutta ma che una lieve pioggerellina, vento e grandi
nuvole nere all'orizzonte, rendono inospitale.
Rifacciamo la
strada a ritroso e siamo appena saliti sull'autobus, quando si
scatena un forte temporale che allaga le strade e ci accompagna fino
a Port Louis.
La fortuna ci
fa trovare la immediata coincidenza e possiamo raggiungere il nostro
hotel, dove ci consegnano le chiavi della nuova camera : bella, con
un grande bagno e davanti alla piscina.
Sistemate le
nostre cose, rieccoci per strada per esplorare una parte di Trou aux
Biches che non avevamo ancora visto.
Troviamo,
lungo una una strada che non avevamo mai percorso, una sperduta
agenzia aperta ed acquistiamo una gita in barca alle isole Point de
Mire, Platte e Gabrielle, spendendo 2400 rupie pari a 60 euro per
due.
Cena con
gamberoni giganti e poi a goderci la nuova sistemazione.
Venerdì 8 Dicembre
Fatta
colazione aspettiamo il transfer che questa volta è puntuale, ma il
giro per raccogliere i vari clienti è piuttosto lungo ed il caldo si
fa sentire, stipati nel piccolo van.
Ci portano a
Grand Baie e dalla spiaggia, con un gommone strapieno, che pare quello
dei migranti di casa nostra, ci imbarcano su un catamarano.
Il viaggio
dura più di un'ora e ( per fortuna ) il mare è poco agitato e la
giornata bellissima.
Già
in lontananza le spiagge dell'Ile
Platte
e quelle dell'Ilot
Gabrielle
lasciano intravedere colori spettacolari e quando la barca ormeggia,
non si sa come guardare lo spettacolo che è davanti a nostri occhi :
mare con trasparenze di ogni colore, sabbia candida ed un cielo
azzurro fanno impazzire tutte le macchine fotografiche.
Un breve
bagno per scoprire cosa si cela tra i coralli della barriera e poi
….una fotografia dietro l'altra.
Verso
mezzogiorno ci trasferiscono all'Ile Platte utilizzando una
barchetta trainata da un gommone e qui ci viene servito un vero
pranzo con pasta, carne e pesce.
Mentre
l'equipaggio raccogli tutto quello che è stato portato qui, noi
possiamo tranquillamente ammirare questo luogo meraviglioso, per un
tempo che ci pare troppo breve.
Il ritorno è
inevitabile e non privo di una piccola sorpresa : non c'è il
transfer per il rientro.
Ormai i
trasporti di Mauritius ci sono famigliari e non è un problema
ritornare in hotel.
Prima di
raggiungere l'hotel, sono passato al diving, ( quello sulla spiaggia
di Trou aux Biches, dove ho conosciuto un simpatico istruttore ) e mi
sono lasciato andare : domani immersione.
Troviamo
il Souvenir chiuso e ci dobbiamo accontentare del The
Spoon,
che non è poi così male.
A fine cena,
in luogo del dolce, passiamo a bere un buonissimo succo di mango
fatto al momento.
Sabato 9 Dicembre
Oggi è una
bella giornata e dopo una splendida immersione sul reef a Nord,
decidiamo di andare a visitare il giardino botanico di Pamplemousses,
utilizzando i mezzi pubblici.
Mentre stiamo
ancora aspettando alla fermata, si avvicina un'auto ed il conducente
si offre di portare noi ed un tizio, ( lì presente e pure lui in
attesa ) a destinazione per l'irrisoria somma di 50 rupie a testa.
Accettiamo ed
in meno di mezz'ora siamo a destinazione.
All'ingresso
del parco acquistiamo 2 biglietti per 400 rupie ( 10 euro ) e ci
accodiamo ad un gruppo di una decina di persone, pronto al tour,
guidato da una simpatica guida che parla un italiano quasi perfetto.
Le
precisazioni della guida sono molto interessanti e davanti ai nostri
occhi scorrono piante enormi e fiori non comuni di cui ci viene
spiegata la particolarità.
Nessuno si è
annoiato o stancato durante la passeggiata, che è continuata per
oltre un'ora.
Completato il
giro passando dal laghetto in stile giapponese e dal recinto delle
grandi tartarughe, non
abbiamo la minima idea di dove andare a prendere un bus e solo grazie
ad una gentilissima persona che passava per caso, veniamo indirizzati
a circa 500 metri, qualche strada più in là.
Purtroppo
l'attesa è stata lunga ed il viaggio molto scomodo, ma infine
rieccoci in hotel.
Ripetiamo la
cena al The Spoon e poiché sul finire della cena inizia a piovere,
senza indugio, ce la diamo a gambe, per finire la serata al solito
bar per un estratto di mango meraviglioso.
Domenica 10
Dicembre
La vacanza
sta per finire ed io ne approfitto per replicare l'immersione sul
reef a Sud, in una zona molto più bella e popolata di quella di
ieri.
Una murena
verde, con la testa grande più della mia, ci ha intrattenuto per
parecchio tempo nascondendosi e riapparendo tra i rami di un
cespuglio di coralli.
All'arrivo in
spiaggia, una lunga passeggiata a ridosso degli alberghi e poi in
piscina per godere degli ultimi istanti di vacanza, ma...mentre Gis
resta tranquilla in acqua, a me viene il sospetto che ci possa essere
qualche problema sul biglietto aereo di ritorno ed, in effetti, manca
la tratta da Roma a Milano.
Con l'aiuto
di uno dei ragazzi della reception iniziamo a completare l'acquisto
dei posti, ma prima non funziona Internet, poi manca questo e quello
ed infine quando è il momento di stampare il biglietto, esce solo
una pagina bianca.
Dopo aver
provato diverse volte, chiamiamo, in Italia, Meridiana (
fortunatamente con il telefono dell'hotel ) e quando ci dicono che
tutto dovrebbe essere risolto, tutto è come prima.
Decido che,
se tutto va male, ci metteranno a terra quando arriviamo a Roma, ma
...non mi sembra verosimile.
Rifacciamo le
valige, cercando di non lasciare nulla in qualche cassetto e per
finire la giornata e la vacanza, ritorniamo al Souvenir per un'ottima
cena con gamberoni e pesce grigliato.
Dopo il solito
succo di mango, si va a dormire perchè il transfer ci aspetta domani
alle 8,30.
Lunedì 11 Dicembre
E' triste
lasciare l'hotel, ma dopo aver riconsegnato le chiavi ed i teli da
spiaggia, ci mettiamo in attesa dell'auto che ci porterà in
aeroporto.
L'attesa è
breve e dopo circa un'ora eccoci a Mahebourg, all'ingresso del
terminal delle partenze, dove cambiamo le ultime rupie rimasteci.
Le formalità
di imbarco sono abbastanza veloci, nonostante una lunga coda ai desk
di Meridiana.
Quando
arriviamo nella zona di imbarco, ecco la cattiva notizia : volo
ritardato di quasi due ore.
Saliamo a
bordo con più di due ore di ritardo ed il tempo inizia a scorrere
lentamente, mentre dall'aereo rincorriamo i meravigliosi colori del
tramonto che ci accompagnano per alcune ore.
Atterriamo a
Milano poco prima delle 23,30 e tutto si trascina con una lentezza
esasperante : 15 minuti, prima dell'apertura delle porte,
- 20 minuti, prima di entrare in possesso della valigia ( la nostra è una delle ultime ),
- 10 minuti, prima di poter passare il controllo passaporti,
- 15 minuti, prima di raggiungere la stazione ferroviaria trascinando la valigia.
La ferale
notizia è che non ci sono più treni perchè l'ultimo è partito
mezz'ora prima.
Ci
suggeriscono di provare a cercare un bus al terminal 2, ma anche lì
, dopo mezz'ora di attesa, capiamo che nessuno ci porterà a Milano,
se non un taxi, per la non modica cifra di 100 euro.
Maledicendo
Meridiana, ritorniamo al Terminal UNO e ci apprestiamo a passarci il
resto della notte ( sono le 2,30 del mattino ), in attesa del primo
bus navetta delle ore 05,00.
Finalmente,
consci della nostra sorte e dell'impossibilità di raggiungere la
camera prenotata allo SMART HOTEL CENTRAL, per cui avevamo già
pagato 72,00 euro, ci consoliamo bevendo un paio di cioccolate calde
e ci teniamo compagnia in una notte veramente fredda, in un
aeroporto quasi deserto, frequentato solo da strani personaggi.
Alla Stazione
centrale di Milano, troviamo un treno che ci riporta a Brescia.
A casa, ci
infiliamo nel letto per qualche ora di sonno, assolutamente meritato.
Per
concludere, anche se con qualche spiacevole imprevisto, la vacanza è
stata bellissima :
-abbiamo
trovato tempo buono, anche se il cielo non è sempre stato limpido,
-abbiamo
visto spiagge fantastiche ed un mare dai colori indescrivibili,
-abbiamo
visto luoghi che immaginavamo diversi,
-abbiamo
trovata buon cibo a prezzi irrisori,
-abbiamo
fatto due escursioni che ci hanno portato in luoghi meravigliosi,
-abbiamo
capito che non bisogna fidarsi di MERIDIANA,
-abbiamo
capito cosa capita a chi resta a piedi, senza soluzioni possibili.
- …......
Il costo
totale di tutta la vacanza è stato di circa 2.400 euro , che
credo rappresentino una somma veramente esigua, sia per il viaggio
che per il soggiorno.