venerdì 28 ottobre 2016

Grecia - Skiathos 2016

SKIATHOS 2016


Anche quest'anno la Grecia ha lanciato il suo appello e noi abbiamo risposto : Skiathos!!!

Eccoci, dunque, di ritorno dalla solita Agenzia di Viaggi con in tasca la prenotazione per una settimana di vacanza nelle Sporadi dall' 8 al 15 Luglio.

Il caso ( Gis ) ha voluto che ci si presentasse un offerta di EDEN VIAGGI-MARGO' per una settimana in hotel, proprio in centro a Skiathos Town, al prezzo eccezionale di 1500,00- euro per due, comprendente il volo da Verona, il soggiorno ed il transfert da e per l'aeroporto.

Come sempre, in attesa che venga il giorno della partenza, iniziamo le ricerche su Internet per scoprire le bellezze nascoste di quest'isola che pare abbia un infinità di ottime spiagge.

Al fine di evitare seccature all'arrivo ho provveduto a noleggiare, tramite Rentalcars, un auto per tre giorni, ma l'idea non è stata poi così buona, come vedremo.



Venerdì 08-07-2016

E' arrivato il fatidico giorno ed alle 9,00 del mattino siamo in viaggio.

Questa volta abbiamo solo un piccolo problema ad una rotonda, per trovare il parcheggio ( perso in mezzo alla campagna ) dove lasciare l'auto , da dove ci portano in aeroporto.

Il volo è quasi in orario, a causa del fatto che l'aeroporto di Skiathos può ospitare solo 3 aeromobili per volta ed è necessario che il posto sia libero e quindi con circa mezz'ora di ritardo atterriamo su una piccola pista che da bordo mare finisce in mare dall'altro lato dell'isola.

Gli addetti EDEN raccolgono i nostri bagagli, che ritroveremo sulla porta dell'hotel, e dopo un breve percorso in auto ed a piedi per piccole stradine, eccoci giunti a destinazione : il THYMI'S HOME.

La camera è piccola, il bagno microscopico, ma l'ambiente è pulito, simpatico e confortevole, con una bella finestra che si affaccia su una stradina pedonale.

Fa caldo, ma nemmeno troppo e così rinunciamo all'aria condizionata, preferendo l'aria fresca che entra dalla finestra con le persiane.

Sistemate alla meno peggio le valigie, eccoci in strada per la prima esplorazione nei dintorni.

L'hotel è a circa 100 metri dalla strada principale, a circa 500 metri dal porto e dalla bella passeggiata lungo la banchina a cui sono ormeggiate molte barche a motore ed a vela che offrono escursioni via mare verso le spiagge più belle e le altre isole dell'arcipelago.

A destra il lungomare termina con la città vecchia, a sinistra si arriva, dopo un paio di km., fino all'aeroporto ed a ogni passo si aprono ristoranti, bar e negozi di ogni genere, che possono soddisfare qualsiasi necessità.

E' quasi sera, siamo stanchi e dopo aver comprato bibite, qualche dolce ed un poco di frutta, rientriamo in hotel per una cena al volo ed il meritato riposo.


Sabato 09-07-2016

L'anticipo di un ora, a causa del fuso orario, mi sveglia di buon'ora e così, mentre Gis dorme ancora tranquilla, scendo per la via principale per acquistare colazione.

Ad un centinaio di metri dall'hotel trovo una panetteria, focacceria, pasticceria, bar, etc. che ha una bellissima esposizione di merce dolce/salata ed esagerando ( !! ), con una decina di euro, acquisto un poco di tutto.

Mentre Gis resta in hotel a gustare gli ottimi dolci e la frutta, riprendo la strada per andare a cercare l'agenzia che deve noleggiarci l'auto.

Maps ( l'applicazione di Google ) me la segnala a circa 1 km dopo la fine del porto, lungo la strada dei ristoranti appollaiati in riva al mare, ma dopo non uno, ma almeno due km percorsi, non avendo trovato nessuno ed essendo arrivato sin quasi all'inizio della pista dell'aeroporto, mi arrendo e ritorno da dove ero partito, accorgendomi che l'hotel presso cui si trova l'agenzia di noleggio è proprio all'incrocio delle strade alla fine del passeggio sul porto.

In uno squallido ufficio, un tizio, piuttosto in disordine, mi fa notare che l'auto mi sarà consegnata alle 11 e che sono appena le 10,30.

Nulla da fare, devo ritornare in hotel.

Ne approfittiamo per raccogliere le nostre cose da spiaggia, le macchine fotografiche, i viveri e ritorniamo all'agenzia per il ritiro dell'auto.

Ci danno un piccolo fuoristrada, molto vecchio, molto giù di carrozzeria, con la capotte piena di buchi, con uno sterzo durissimo ed un cambio manuale che oppone resistenza ad ogni occasione, ma siamo pronti per iniziare l'esplorazione dell'isola.

Le prime spiagge da visitare saranno : Banana e Koukounaries, a Sud-Ovest dell'isola.

Facciamo benzina ( più cara che in Italia ) e siamo subito in viaggio.

Le indicazioni latitano e dopo qualche incertezza sulla via da seguire, arriviamo al grande parcheggio di Koukounaries da dove ci arrampichiamo, per una ripida e stretta strada sterrata, sino all'uliveto che ospita le vetture dei bagnanti.

La spiaggia, circa 400 metri di sabbia dorata bagnata da acque cristalline, ospita un piccolo stabilimento balneare da cui proviene musica ad alto volume, piuttosto fastidiosa, ed un bar all'ombra di grandi pini.

Ci accomodiamo con le nostre attrezzature in un tratto ombroso e dopo esserci guardati attorno, a turno, ci allontaniamo in cerca degli scatti più belli ; sulla destra, dopo un tratto di spiaggia deserta e molto assolata, una scogliera naturale si spinge in mare e mi accorgo che più persone vanno oltre.

Arrivo in cresta al baluardo di pietre e dall'altro lato, scopro un'altra bella spiaggia quasi identica a quella alle mie spalle, molto affollata.

Appena alzo la macchina fotografica un coro di proteste si leva dalle persone più vicine e mi rendo conto che nessuno ha indumenti addosso : nudisti !!!

Mi arrendo.

Dopo un paio di foto scattate di nascosto, ritorno dove Gis mi aspetta in attesa di fare il primo bagno, ma scopriamo che mentre il sole è molto caldo, l'acqua è piuttosto fredda.

Facciamo un veloce pranzo a base di frutta e quando il sole inizia a farci spostare, decidiamo di cambiare spiaggia.

Ritorniamo al grande parcheggio di Koukounaries e ci affacciamo su quella che è la spiaggia più famosa, lunga e bella dell'isola, circondata da una fitta foresta di pini, che delimita l'oasi naturale alla sue spalle.

Purtroppo, per la fama che la riguarda, è anche molto frequentata.

Troviamo posto proprio all'ingresso della spiaggia, alle spalle di uno stabilimento balneare a fianco dell'ufficio del Diving e ci impadroniamo di alcuni lettini apparentemente abbandonati sotto i pini, facendo del luogo la nostra base.

Nessuno viene a disturbarci ed a turno ci tuffiamo in un acqua decisamente poco calda, per poi dedicarci alla fotografia di alcuni tratti di spiaggia particolarmente interessanti.

Poichè la giornata è ancora lunga e star fermi non ci piace, decidiamo di partire verso le spiagge della costa Ovest.

Dopo una lunga arrampicata sulle colline, per strade in parte a fondo naturale, arriviamo ad Aselinos, una spiaggia aspra ed assolata, dove, alla foce di un torrentello asciutto, è sorta la solita taverna con relativo stabilimento balneare.

L'acqua è bella, limpida con colori blu scuri, ma il luogo non è di nostro gradimento.

Ripresa la strada, ci imbattiamo nell'indicazione del monastero di Panagia Kounistria, cui dedichiamo una breve visita, scoprendo una graziosa chiesetta dalle pareti completamente ricoperte di affreschi.

Per una larga e comoda strada sterrata che ci consente bellissimi scorci di panorama dall'alto, arriviamo a Micros Aselinos, una spiaggetta molto carina, a cui rinunciamo di accedere per la poca voglia di percorrere un pericoloso sentiero tutto in discesa verso il mare.

Intorno a noi solo pini, silenzio ed in basso un mare dall'azzurro stupendo.

Mentre il sole si abbassa all'orizzonte, iniziamo a ritornare verso l'hotel, ma davanti a Troulos non resistiamo alla tentazione di ammirarne la spiaggia, che si rivelerà bella ma piuttosto stretta e piena di attrezzature balneari.


Dopo una buona doccia, ci mettiamo in strada per arrivare ad un ristorante adocchiato la sera prima, il LIMANAKI, che si affaccia sulla baia di Skiathos ed offre cena “les pieds en l'eau”.

Da subito qualcosa non mi aveva convinto avendo notato che il quarto pallino di Trip era stato colorato da loro stessi, ma Gis con la prospettiva di una mussaka vegetariana, si è accomodata ad un tavolo in riva al mare e lì abbiamo atteso una buona mezz'ora prima che qualcuno si degnasse di acquisire le ordinazioni.

Quello che ci è stato servito era decisamente scadente, sopratutto l'agnello con patate, che per la prima volta in vita loro si incontravano in quel piatto in un ambiente freddo e poco amichevole.

Solo il conto ( oltre 30 euro ) è stato all'altezza della location.

La giornata termina con una passeggiata lungo il porto in una tiepida sera.



Domenica 10-07-2016

Mi sveglio di buon'ora e procuro nuova frutta e dolci per la sopravvivenza.

Abbiamo deciso di andare alla vecchia città di Kastro, via terra, pur sapendo che la strada non è delle migliori e decisamente molto lunga.

Iniziamo il viaggio giungendo ad un quadrivio senza alcuna indicazione, dove una turista italiana, anche lei in cerca di qualcosa di introvabile, ci conforta con qualche utile indicazione.

Proseguiamo per molti km. per strade piuttosto strette con tratti non asfaltati, per salite assurde e discese a rompicollo, fino a rivedere il mare ai nostri piedi ed il sito di Kastro sul cucuzzolo di un capo che sporge a picco su una costa rocciosa.


Lasciata l'auto a lato strada, proseguiamo a piedi e scopriamo, lungo l'erta discesa, prima una baracca in cui si effettua servizio bar, poi, un bel parcheggio ( inutile perchè ho lasciato l'auto 300 metri sopra ) ed il sentiero per arrivare al sito storico abitato, in epoche successive, da greci e turchi, prima di essere abbandonato.

La stradina sterrata che ci porta alle rovine dell'antico abitato è veramente brutta, infida ed a tratti adatta solo ad alpinisti, ma la voglia di scoprire il panorama che quel posto offre, mi mette le ali ai piedi, tanto che riesco a distanziare e perdere Gis, cui ho raccomandato di fermarsi se la discesa diventa troppo difficile, essendo equipaggiata solo con ciabatte da mare.

Il panorama sull'azzurro mare, sulle spiagge sassose, sulle ripide scogliere sottostanti è eccezionale e con il fiato grosso mi arrampico fino all'antica porta di accesso al perimetro murario, iniziando l'esplorazione tra le molte macerie di quelle che paiono case, depositi, alcune chiese e chissà cos'altro.

Mentre Gis ancora non compare, mi infilo in quella che doveva essere la chiesa principale, di cui sono rimasti muri e tetto, scoprendo, tra tracce di incendio, affreschi sacri e pitture murali di una certa bellezza.

Rinunciando a raggiungere il punto più alto, dove si erge l'asta della bandiera, vado incontro a Gis che nel frattempo è giunta sino alla scala che porta alla cinta muraria.

Terminato il tour del sito, riprendiamo la via del ritorno e dopo aver litigato ed aver avuto ragione sulla strada da seguire, ci fermiamo a gustare una fresca e dolce fetta di anguria, all'ombra dell'ospitale dehors dell'improvvisato bar perso in questo luogo.

Sulla lunga strada del ritorno troviamo un bel posto panoramico che ci mostra dall'alto tutta la città di Skiathos, l'aeroporto, il porto e la baia antistante con le isole.

Quando raggiungiamo i sobborghi della città, decidiamo di andare a vedere le spiagge di Capo Kalamaki a circa 6/7 km. dalla città e davanti ai nostri occhi passano le località di Nostos, Kanapitsa, Diamand, Vromolimnos e Agia Paraskevi con i loro litorali bagnati da un mare splendido.

Per buona parte del pomeriggio, ci fermiamo a chiacchierare con una coppia di italiani sotto i grandi pini di una spiaggetta con taverna e dopo un buon bagno, ritorniamo verso l'hotel.

Passeggiando per la strada principale, ci è venuto appetito e questa volta ci fermiamo al Golden Corner, un localino dove io assaggio un ottimo giros con patatine e Gis una feta con insalata, per la strepitosa spesa di circa 12 euro.



Lunedì 11-07-2016

Mentre ci avviamo a cercare l'auto, parcheggiata a quasi un km. di distanza, acquistiamo la frutta che mangeremo sulla spiaggia e siamo pronti a ripartire alla scoperta di nuovi luoghi.

Con qualche difficoltà per trovarne l'accesso, arriviamo alla spiaggia di Agia Eleni, una lunga spiaggia di sabbia dorata, orlata da una fitta foresta di pini, bagnata da un bel mare azzurro, trasparente e cristallino.

Dopo qualche fotografia, decidiamo di proseguire per altri lidi lungo la strada non asfaltata che abbiamo visto a circa 200 metri più sopra, proponendoci di ritornare qui per la bellezza del luogo.

Iniziamo una lunga salita attraverso una rigogliosa pineta, per una strada generalmente in buone condizioni, fino ad intravedere Krifti Amnos, dove una piccola taverna si accompagna ad uno sparuto gruppo di ombrelloni di fronte ad uno spettacolare mare azzurro, che bagna una piccola spiaggia di sabbia dorata.

Continuando per alcuni km., dopo aver parcheggiato l'auto alla meno peggio, attraversiamo a piedi una bella pineta e seguendo il letto di un torrente in secca arriviamo a Mandraki Beach, una assolata spiaggia dall'aspetto selvaggio, che termina contro un'alta parete di terra rossa.

La solita sgualcita taverna e poche file di ombrelloni completano una scena, che pare un poco desolata anche se a me ha ispirato subito un senso di pace e profonda tranquillità.


Con rammarico lasciamo il posto senza fare il solito bagno e dopo una buona mezz'ora arriviamo all'altra bella spiaggia di Mandraki Elias, un lungo arenile ben attrezzato, cui si accede attraversando una pineta e poi una passerella di legno per evitare di sprofondare nella sabbia che forma il substrato del terreno.

Nonostante la bellezza del luogo, decidiamo di ritornare alla spiaggia di Agia Eleni per trascorrervi il resto della giornata e tuffarci nella sua splendida acqua.

A pomeriggio inoltrato, mangiamo qualcosa al ristorantino della spiaggia e quando comincia a calare il sole, siamo pronti per rientrare in hotel.

Appena giunti in città riconsegniamo l'auto e programmiamo la giornata successiva.

Passeggiando lungo il molo del porto, ci facciamo conquistare da una simpatica signora italiana e prenotiamo una gita con la barca di HARIS-KONSTANTINOS , glass bottom cruises , che per il prezzo di 30 euro a testa ci porterà, domani, a Skopelos Town, nell'isola omonima, al Santuario di Agios Ioannis ( dove sono state girate alcune scene del film Mamma Mia ) e poi alla spiaggia di Lalaria.

Rientrando in hotel gustiamo un trancio di pizza e poco oltre, in un vicolo laterale, troviamo un Tizio che prepara gli “ice rolls” con frutta fresca, come in Thailandia e non resistiamo alla tentazione di gustare questa deliziosa specialità, prima di finire la giornata.


Martedì 12-07-2016

In perfetto orario andiamo al porto per l'imbarco e dopo aver messo piede a bordo e lasciato l'ormeggio, ci accorgiamo che ( forse ) non sarà una gita perfetta :

    • la barca non ha il fondo di vetro,
    • la gente imbarcata è troppa e non ci sono comodi posti a sedere per tutti,
    • il pranzo a bordo consiste in un misero panino con prosciutto e formaggio,
    • appena usciti dal porto inizia il ballo delle onde e qualcuno soffre il mal di mare,
    • le bevande bisogna guadagnarsele scendendo in cucina ( anche con mare mosso ),
    • il vento annaffia le persone sedute al giardinetto di poppa ed ancor più quelle a prua,
    • sul ponte superiore un sole impietoso carbonizza chi non trova posto in salone,
    • si fuma in ogni luogo ( il comandante per primo ) e ciò provoca molto fastidio,
    • il mare continua a montare e la velocità si riduce di molto dovendolo affrontare di prua.

Quasi a mezzogiorno ci sbarcano a Skopelos e con solo un'ora a disposizione il giro per la città è ridotto di conseguenza.

Ci avviciniamo ad una bianchissima caratteristica chiesa che incombe sul lato dritto del porto e poi, mentre io mi fermo qualche minuto per guardare dentro ad una piccola cappella, Gis tira dritto e ci perdiamo di vista.

Mentre lei gira da sopra nei vicoletti, io ritorno al porto ed aspetto.... fino a quando non la rivedo, quasi al momento di andar via.

Ritorniamo a bordo ed un mare impietoso ci accompagna fin sotto la Cappella di Agios Ioannis, dove , mentre dall'altra barca qualcuno viene fatto scendere, a noi viene proposto di fare il bagno con un tuffo dalla barca.

Poichè star fermi con mare grosso è come fare un giro in frullatore, più di una persona inizia a soffrire ed il Comandante ha la bella pensata di trasferirsi in altro luogo.

Alla spiaggia di Lalaria nemmeno ci avviciniamo, ma ce ne viene proposta un'altra, senza nemmeno consultarci.

Ci troviamo, dopo un'altra ora di strada, di fronte ad una minuscola spiaggetta ridossata dall'isola di Tsougrias, dove ci viene proposto il bagno in un mare dai magnifici colori, ma... la spiaggia è irraggiungibile a causa della distanza cui la barca è stata ormeggiata, nonostante non ci siano bassi fondali.

Finalmente rientriamo in porto !!!!!!

Anche se il Comandante si riserva sempre il diritto di cambiare il programma dell'escursione in ragione delle condizioni meteo, nessuno dell'equipaggio ha avuto il coraggio di essere presente a raccogliere lagnanze.

Mentre rientriamo in albergo, capitiamo davanti ad una tipica taverna greca, dove ci fermiamo a mangiare una discreta mussaka, per un prezzo ragionevole.

A fine cena proseguiamo la nostra passeggiata su lungomare verso la città vecchia e raccogliamo diverse proposte per una seconda escursione in barca per il giorno dopo.

A dormire, per svegliarci presto.



Mercoledì 13-07-2016

Ci presentiamo all'imbarco e ci vengono assegnati due posti su una dura panca di legno, che diventano sempre più stretti e scomodi, man mano che la gente viene fatta salire e stipata sino all'inverosimile ( altro che migranti ).

La prima meta è la sassosa ed assolata spiaggia di Lalaria, la cui caratteristica è di essere ridossata ad una ripida parete di roccia biancastra che all'estremità Sud finisce in mare con una formazione ad arco.

All'arrivo la barca accosta di poppa alla riva e viene gettata una passerella per consentire l'accesso a terra, ma il mare è gonfio e qualcuno rischia un pericoloso tuffo fuori programma.

L'acqua è meravigliosamente limpida, di un azzurro tenue, tendente al bianco, che si scurisce con la profondità del mare e ricorda le meravigliose tonalità caraibiche.

Il sole picchia caldo ed impietoso e ci costringe a trovare un poco di ombra a ridosso degli alti baluardi di roccia, fino a quando, circa due ore dopo, veniamo raccolti per l'imbarco, compiendo un altro miracolo di scalata alla passerella gettata dalla barca.

La navigazione riprende alla volta della spiaggia di Kastro, dove, raggiunta la spiaggia, viene ripetuta l'operazione di sbarco e poi la lunga fila di persone sciama per un arduo sentiero, in parte verso le rovine del sito ed in parte verso la locale taverna.

Ritenendo inutile ritornare tra le rovine di Kastro, ci accomodiamo in taverna dove un'insalata con qualche fetta di pane ci costa più che un'aragosta.

Le operazioni di imbarco si concludono felicemente, pur dovendo attendere i soliti ritardatari che hanno mal valutato il tempo necessario per andare e tornare dalla rocca.

Si riparte ed una imprevista sosta al porto di Skiathos dove sbarcano alcune persone, ci consente di vedere, dal mare, il Bourtzi, l'isolotto ( ora collegato alla terra ) che ospita una grande villa con giardini.

Dopo una mezz'ora di navigazione ci avviciniamo all'isola di Tsougrias, le cui grandi e belle lingue di sabbia sono ben visibili anche dall'aereo durante le manovre di atterraggio.

All'arrivo lo spettacolo è incredibile, per i colori del mare e per la meravigliosa spiaggia che si stende da questo lato dell'isola.

Sistemiamo le nostre cose all'ombra di un antico olivo a ridosso della spiaggia ed a turno facciamo il bagno e cerchiamo inquadrature per delle magnifiche fotografie.

Quando è l'ora del ritorno, ci dispiace veramente dover lasciare quel luogo, dove la natura ha compiuto un altro dei suoi capolavori.

Siamo stanchi e per evitare di camminare ci sistemiamo alla taverna del giorno precedente, dove la cara signora titolare del locale, ci ingozza di cibo.

La nostra camera d'hotel ci accoglie per una fantastica dormita.



Giovedì 14-07-2016

L'ultimo giorno a Skiathos lo passeremo interamente sulla spiaggia di Koukounaries ed essendo privi dell'auto, proveremo ad usare il servizio pubblico.

Con partenza dal porto vecchio, una piccola pilotina ad uso turistico ci porta, in meno di mezz'ora, al molo della spiaggia con 5 euro di spesa a testa e la vista dal mare delle spiagge che abbiamo frequentato in questi giorni.

Appena sbarcati, riprendiamo possesso dei lettini posti all'ombra dei grandi pini vicino al Diving, ma questa volta ci tocca pagare : 8 euro per tutto il giorno.

Dopo le prime foto, mi metto all'ombra mentre Gis esplora tutta la lunga spiaggia ( oltre 1 Km. ) sino ad un piccolo alaggio di barche posto alla foce del torrentello che versa in mare l'acqua dell'area umida alle spalle della pineta.

Ogni 200/300 metri hanno collocato uno stabilimento balneare con 5 / 6 o più file di lettini e parasole ( quelli con la paglia o le canne ) e molta spiaggia libera tra di loro.

Nei punti ritenuti strategici hanno posto ristorantini dai menù accattivanti e chioschi per la vendita di bevande, panini, gelati e quant'altro, a prezzi non eccessivamente cari.

A metà mattina, dalle barche partite da Skiathos Town, sono già state sbarcate centinaia ( meglio : migliaia ) di persone che hanno occupato ogni metro quadrato della spiaggia ed affollato gli stabilimenti balneari : una follia.

Chissà cosa succede a Ferragosto!!!!

Il tempo passa lento ed inesorabilmente arrivano le 17 ed anche l'ora di raccogliere le nostre cose e tornare verso l'hotel.

Per il ritorno scegliamo di usare il bus, un bell'autobus turistico, che dal grande parcheggio ci porta al porto nuovo, non lontano da dove eravamo partiti al mattino.

Una doccia veloce in hotel e poi l'ultima passeggiata per “odos Papadiamanti” tra la folla che rende viva questa strada piena di negozi e ristoranti di ogni tipo, fino al lungomare, dove proprio in fondo, scegliamo un simpatico locale con sedie impagliate e tavoli in legno dipinto di azzurro.

Il cibo non è eccezionale, ma il conto modesto.

Rientriamo in hotel, consci che questa sarà l'ultima notte.



Venerdì 15-07-2016

Alle 8,00, dopo aver lasciato i bagagli davanti all'hotel, ci rechiamo al punto di raccolta dove ci aspetta il pulmino che ci porta in aeroporto, dove la folla presente ci dice che è' l'ora delle partenze.

Sulla pista tre aerei attendono di partire, lasciando il posto a chi deve arrivare.

Con quasi un'ora di ritardo imbarchiamo e dopo un volo di un'oretta atterriamo a Verona.

Con molta calma arriva anche la navetta del parcheggio e finalmente, ritirata l'auto, riusciamo a metterci in autostrada.

Arriviamo a casa senza altri problemi.


Ottima vacanza, tanto sole, tante fotografie e molte cose da ricordare.

Qualche fotografia :

Banana Beach

Banana Beach

Koukounaries beach

Koukounaries




Aselinos
Aselinos




















Micro Aselinos
Kastro


La spiaggia di Kastro


Mandraki


Mandraki Elias


Skopelos porto


Agios Ioannis ( Mamma mia )




Lalaria









Lalaria beach


Tsougrias beach


Tsougrias beach


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