venerdì 28 ottobre 2016

Phuket quattro anni dopo.

PHUKET 2.0 - Quattro anni dopo.

Come spesso succede, mentre si guarda ad Ovest, cercando una favorevole occasione a Cuba o nei Caraibi, ecco spuntare da Est la Thailandia : nuovamente PHUKET!!!!!!!!

14 – 15 Aprile 2016

….e fu così che il 14 Aprile verso le 10 del mattino, si è ripetuto il rituale delle partenze da Malpensa : Stazione di Brescia, Stazione di Milano e Malpensa Express.
Il viaggio in treno dura circa 2 ore, ma è assolutamente comodo perchè si arriva proprio dentro l'aeroporto.
Eravamo già stati a Kata quattro anni prima ( hotel CHABA ), ma la ghiotta offerta di “ Caesar Tour “ ( 900 euro per volo, una settimana di soggiorno e transfer ) ci è sembrata irresistibile ed abbiamo acquistato il pacchetto turistico senza troppo pensarci.
Il volo THAI di circa 11 ore è stato abbastanza scomodo perchè, grazie alla prenotazione al risparmio del Tour Operator, siamo finiti proprio in coda all'aereo, negli ultimi posti, dove sembra di stare in un gigantesco e rumoroso frullatore che ti scuote continuamente.
Giunti a Bangkok, dove non è mai facile trovare il gate dei voli interni, con un ulteriore ora di volo siamo arrivati a Phuket e qui siamo stati raccolti, con molta calma, dall'autista di un minibus che ci ha portati in albergo, dopo altri 45 minuti di strada percorsa in un traffico pazzesco, arrivando a destinazione verso le ore 14,00 locali (finalmente!!!)
Già lungo il percorso fino a Kata abbiamo notato molti cambiamenti, sia nella sistemazione della strada, ora per buona parte a più corsie, sia nell'enorme numero di nuovi palazzi e case sorte lungo la trafficata arteria, in sostituzione delle scadenti abitazioni che ricordavamo.
Qui il vento del cambiamento ha soffiato molto forte dalla nostra ultima visita e molti luoghi sono diventati irriconoscibili : palazzi al posto di modeste abitazioni, un fiorire di attività e l'eliminazione del provvisorio dopo la sventura dello tsunami.
Tutto è più europeo : le strade seguono uno sviluppo molto più razionale, negozi ed imprese commerciali sembrano più disciplinate, anche se non mancano le molteplici attività legate allo street-food ( guai se non fosse così !!!!).
Il Sugar Marina Resort Fashion è un ex 4 stelle ancora in ottimo stato e la camera che ci hanno assegnato è grande, luminosa, con un bel bagno con una grande doccia ed una grande vasca sistemata proprio in mezzo alla camera ( che idea ?? !!)
Bella la piscina raccolta tra le ali dell'albergo e con l'acqua fin troppo calda quando il sole la colpisce.
Dalla finestra ci affacciamo su una strada priva di traffico automobilistico, ma non senza ristoranti, saloni di massaggio, bar, uno studio di tatuaggi ed alcune bancarelle per la vendita di frutta, dolci e uno specialissimo gelato fatto al momento con gli ingredienti richiesti dal consumatore ( frutta, cioccolato, etc. ), tritati a mano, stesi sottilmente su una piastra criogenica e raccolti con una grande spatola che riavvolge il tutto come fosse un sigaro.
Come non assaggiare questa specialità sconosciuta ?
La mia preferita : il mango.
Il prezzo ? 80 bath = 2 euro.
Aperte le valigie e fatta una doccia, eccoci subito per strada a gustare i primi scorci di questa vacanza sulla grande spiaggia di Kata e la lunghissima passeggiata a bordo mare che arriva fino a Karon.
La sera ci sorprende ancora per strada a bighellonare.
Dopo aver molto guardato in giro per decidere in quale ristorante fermarci decidiamo per il nuovo “Tagliere di Massimo” a pochi passi dall'hotel, sapendo che qui la qualità è sicura, anche se i prezzi sono decisamente più alti della media, anche chiedendo cibi della cucina locale.
Il primo giorno in Thai finisce qui, dovendo smaltire quasi 20 ore di viaggio e 6 ore di differenza di fuso orario.


16 Aprile 2016
Ci svegliamo ancora piuttosto fuori forma, ma curiosi di sapere cosa ci sarà servito a colazione.
Le recensioni lette su Trip sono buone, ma....non si può mai sapere.
La sala è grande, pulita ed attorno sono sistemati i tavoli con cibi caldi o freddi, dolci o salati, frutta e dolci : c'è solo l'imbarazzo della scelta ed essendo il primo giorno ci scappa l'abbuffata.
A mattina inoltrata, carichi di buone intenzioni, ci dirigiamo verso la spiaggia e scopriamo che un editto reale ha proibito di occupare gli arenili con ombrelloni e lettini : la spiaggia senza alcun ingombro sembra immensa, ma ci siamo persi l'ombra ed il caldo è esagerato.
Ci rifugiamo al margine della spiaggia, dove alcuni alberi riescono a schermare i raggi solari e dopo aver sistemato le nostre cose, ci buttiamo in un'acqua che pare brodo caldo.
I colori non sono quelli dei Caraibi, ma oggi la luce è abbastanza buona, anche se scopriremo che la Thailandia può essere, oltre che il paese del sorriso, anche quello delle nebbie.
Restiamo in spiaggia per molto tempo prima di ritornare in hotel, fare una doccia con riposino e ritornare per le strade in attesa che arrivi un incantevole tramonto che tinge il cielo di rosso, di arancio, di rosa e di viola.
Rinunciando alla solita camminata, ci lasciamo incantare dal MALI SEA FOOD, ristorante dell'hotel, dove è in agguato la prima fregatura : cibo pessimo e caro.
Delusi guadagniamo la nostra camera e …..buona notte.

17 Aprile 2016
Oggi la nostra meta è Kata Noi, la spiaggia più piccola ( circa 1 Km ).
Lentamente ci incamminiamo su per la collina fino a giungere alla scalinata che porta alla spiaggia, anch'essa divenuta più grande per l'assenza di ombrelloni e lettini.
Trovato l'albero giusto a fianco dell'ingresso di un grande hotel, sistemiamo le nostre cose e dopo aver scambiato qualche parola con la guardia dell'hotel proviamo ad entrare in acqua sfidando grandi onde che non sembrano troppo amichevoli.
Il tempo passa presto ed a pomeriggio inoltrato riprendiamo la strada del ritorno fino ad incrociare la strada che ci porta all'estremità della grande spiaggia di Kata, dove ammucchiati uno all'altro, ci sono alcuni bei ristoranti, che ci ripromettiamo di frequentare nei prossimi giorni.
Il ristorante di questa sera è al quadrivio all'uscita di Kata e probabilmente questa è stata la miglior cena fra tutte, con una spesa di circa 16 euro in due.
Sulla strada del ritorno Gis inizia la raccolta dépliant per valutare le offerte delle diverse gite in barca nel golfo e finiamo per dar fiducia ad una simpatica signora che ha il proprio banco a 100 metri dal nostro hotel.
La proposta “5 in 1 – Canoe” ci convince più di altre ed al prezzo di circa 50 euro per ciascuno acquistiamo una gita all'isola di Panak, di Hong, di Panyee, di James Bond oltre altre amenità che scopriremo nella giornata di domani.

18 Aprile 2016
Sveglia alle 07,00 e, senza il tempo di fare colazione, eccoci in attesa del minibus che deve raccoglierci e portarci all'imbarco.
L'attesa è breve, ma non tutti sono puntuali, specialmente le due ragazze cinesi che si sono fatte aspettare un buon quarto d'ora davanti al loro hotel perchè nell'attesa erano andate a passeggio.
Dopo un' ora di viaggio in un traffico infernale, ci hanno scaricato a Ban Ao Po, davanti ad una costruzione indefinibile in cui ci viene offerta la colazione ( immangiabile ) e dove acquisto una sacca stagna per le macchine fotografiche.
Finalmente ci fanno percorrere un lungo pontile fino ad un piccolo battello dove ci imbarcano insieme ad un'altra cinquantina di persone.
Trovata un'onorevole sistemazione sul ponte superiore all'ombra di una tenda, mentre ci viene offerta acqua e coca cola, attraversiamo la grande baia mettendo la prua verso un mare di ….nebbia.
Per oltre un'ora proseguiamo verso Nord in mezzo ad una foschia che limita la visuale a 500/600 metri e nella quale si indovina la grande quantità di isolotti a panettone caratteristici di questa parte del golfo.
La barca viene ormeggiata nei pressi di una di queste piccole verdi montagne che emergono in mezzo al mare e, dopo una veloce corsa su una long-tail, sbarchiamo all'isola di PANYEE, dove è insediata una comunità di pescatori mussulmani ( qui la maggioranza è di religione buddista ).
Già da lontano appare evidente la tipica costruzione di una moschea con cupole dorate, ridossata ad uno dei soliti panettoni rocciosi che sovrasta la miriade di povere case su palafitte.
La visita è molto più veloce del necessario, tanto veloce che non si ha nemmeno il tempo di fissare qualche immagine di vita quotidiana, prima di essere nuovamente condotti al battello, dove viene servito un vero pranzo con diverse portate di pesce e carne, mentre si fa rotta verso l'isola di JAMES BOND.
Magnifica la vista dell'enorme monolite che sorge nello spazio di mare antistante Khao Ping Kan dove è stato girato il film “L'uomo dalla pistola d'oro”, ma troppa gente e poco tempo non aiutano a godere dello spettacolo.
Si riparte verso HONG, una serie di isolette e monoliti che proteggono un sito marino di particolare bellezza con acqua verde smeraldo , alla cui laguna si accede attraverso un arco scavato nella roccia calcarea.
Dopo una buona mezz'ora di navigazione a bordo di minuscole canoe in gomma condotte da personale locale, si ritorna al battello per dirigere verso l'isola di PANAK, dove avremo una grande sorpresa.
Avevamo visto, in alcuni filmati sulla Thailandia, un luogo a forma di un alto catino contornato da rocce in cui viveva un gruppo di scimmie a cui si poteva giungere percorrendo una galleria naturale, in parte allagata durante l'alta marea, ma non avremmo mai pensato di arrivarci.
La “grotta di smeraldo” è il nome che viene dato a questo luogo fantastico, cui siamo arrivati pagaiando su una piccola canoa.
La giornata si chiude con una sosta in un luogo imprecisato dove siamo stati invitati a fare il bagno, ma ce ne siamo ben guardati per l'abbondanza di schiuma in acqua e per la sua particolare colorazione, tra il verde marcio ed il color fango.
Dopo il ritorno in porto ed un'altra ora di strada in un traffico apocalittico, al rientro in albergo, abbiamo deciso di fare, di lì ad un paio di giorni, una seconda escursione in barca, spinti dalla soddisfazione di quella appena vissuta.
Cena in un piccolo ristorantino dove mi hanno servito una seppia spacciandola per i calamari ordinati : non raccomandato.

19 Aprile 2016
Facciamo colazione e con molta calma ci avviciniamo alla spiaggia per cercare un posto all'ombra.
Il mare è piuttosto agitato e le onde giocano un brutto scherzo a Gis che si ritrova il costume pieno di una sabbia finissima, che non se ne vuole andare.
Anch'io non sto molto bene e dopo mezzogiorno decidiamo di tornare in albergo per rimettere a posto tutte le cose che non funzionano.
Una passeggiata lungo tutta la spiaggia ci riporta nei luoghi già visti quattro anni prima e dobbiamo ammettere che, nel bene o nel male, nessuno ha dormito in questo posto.
A sera ci troviamo in spiaggia per fare foto al tramonto e per un bagno prima di andare a cena in questo giorno di tanto, tanto relax.
Sulla strada del ritorno in hotel ci fermiamo dalla solita “agenzia di viaggi”, dove, pur contrattando, non riusciamo a strappare grandi sconti e per altri 50 euro a testa riusciamo a partecipare ad un escursione che ci porterà tra le isole del Golfo.


20 Aprile 2016
Oggi è il giorno dedicato al “fai da te”.
Verso le dieci del mattino saltiamo su un mezzo di trasporto pubblico ( un vecchio autocarro con panche in legno ) che ci lascia nei pressi del CHALONG CIRCLE, dove un taxi ci porta al Seashell Museum : bello e molto interessante per la vastità della sua raccolta di conchiglie di ogni parte del mondo.
Al termine della visita, a piedi, percorriamo sotto il sole, il chilometro che ci separa da Rawai, dove ci aspetta un pantagruelico pasto di gamberi che acquistiamo dai pescatori e facciamo cuocere dal ristorante di fronte.
Per smaltire l'eccesso di calorie passeggiamo lungo la spiaggia notando che tutta una serie di attività è stata fatta cessare impoverendo l'attrattiva di questo villaggio di “zingari del mare”.
Rientriamo a Kata in taxi, non senza una sosta al punto panoramico da cui si scorgono le tre spiagge di Kata Noi, Kata Yai e Karon ( accidenti alla foschia !!!).
La serata finisce con la solita passeggiata ed un bagno in mare.

21 Aprile 2016

L'appuntamento con il minibus che ci trasporterà al luogo di imbarco è per le 8,30 ( fortunatamente dopo aver fatto colazione ) , ma dobbiamo attendere almeno 20 minuti prima che uno spaesato autista si faccia vivo.
Dopo aver girato per Kata in lungo ed in largo per raccogliere altri partecipanti, arriviamo dalle parti di Rawai dove l'attesa si prolunga nella bottega di uno strano ibrido cinese, che chiacchiera, chiacchiera ….. ma non combina niente.
Mentre passa il tempo, ci rendiamo conto che siamo contornati solo da turisti cinesi e che siamo gli unici europei di un gruppo di circa 20 persone.
Finalmente ( ore 10 ed oltre ) saliamo su un bel motoscafo che dopo una veloce traversata si avvicina ad un traballante molo di cubi galleggianti e ci sbarca a LONE ISLAND sulla spiaggia del Cruiser Island Resort.
La spiaggia è di una bellissima sabbia bianca, l'acqua ha bei colori ed il resort ( abbastanza mal concio ) ha una bella piscina, che ci viene messa a disposizione in attesa del pranzo.
Perdiamo tempo andando alla scoperta del posto ( non male ) , passeggiando e restando in acqua fino a quando ci fanno accomodare ad un tavolo con tre coppie di ragazzi cinesi che divorano allegramente tutto quello che ci viene servito, maneggiando le bacchette da veri maestri.
Il cibo è buono, ma la zuppa incendiaria.
Si riparte per Coral Island dove si ripete lo sbarco tramite pontile galleggiante e Gis finisce a pavimento non avendo visto un ostacolo.
Quando arriviamo sulla spiaggia siamo chiamati a raccolta sotto le palme, dove è stata sistemata una grande quantità di seggiole per ospitare alcune centinaia, anzi un migliaio di cinesi : in qualsiasi direzione si guardi ci sono solo loro.
Il posto è abbastanza squallido, chiassoso, un poco sporco e decisamente poco gradevole, ma questo è quello che ci offre CORAL ISLAND, in versione low-cost, invasa dal turismo di massa.
Ci consoliamo guardando una spiaggia di sabbia bianca con un mare incantevole dai colori eccezionali, ma anche piccoli battelli che imballano i motori proprio a riva, una marea di pseudo sub che si immerge in pochi metri d'acqua, senza specifica preparazione e che torna sulla spiaggia con la convinzione di aver compiuto un'impresa eroica.
Lasciamo il posto con qualche rimpianto per quello che viene così tanto maltrattato da migliaia di persone, pensando a quanto doveva essere bello qualche anno fa e dirigiamo la prua verso RACHA ISLAND.
Già da lontano si capisce che questo luogo ha un fascino eccezionale : sabbia bianca ed acque limpide di un azzurro stupendo.
Un primo tentativo di sbarco viene respinto, per l'affollamento al solito pontile galleggiate, lungo almeno 150 metri, così il nostro battello è costretto a sostare a ridosso di una parete rocciosa a circa 500 metri dalla spiaggia.
Abbrancata maschera e boccaglio, dopo pochi metri devo stare attento a non spalancare la bocca per la sorpresa : una miriade di piccoli pesci del reef danza nell'acqua sottostante insieme a grandi e coloratissimi pesci pappagallo ed altri con livree che non conosco.
Troppo presto ci chiamano a raccolta e questa volta lo sbarco ha successo.
Appena toccata la sabbia veniamo invitati a restare al sole ed a non andare oltre perchè la spiaggia è privata : proprietà dell'hotel costruito in quel posto.
Il sole è veramente troppo forte per la nostra pelle e dobbiamo riparaci in una stradina che costeggia un fabbricato pieno di malandati negozi che fanno corona ad un altro hotel.
Molto delusi dall'accoglienza, rinunciamo a qualsiasi serio tentativo di esplorazione ed aspettiamo che trascorra il tempo previsto per la sosta, rimpiangendo di dover rinunciare a tanta bellezza.
Si rientra in porto e veniamo subito trasportati in hotel.
Siamo stanchi, ma non possiamo rinunciare alla solita uscita serale con la cena che avrà il minor prezzo tra tutte : circa 11 euro in due.
Al rientro in camera completiamo la preparazione delle valige perchè domani è l'ultimo giorno di vacanza.


22 Aprile 2016
Scendiamo a far colazione e poi in piscina ad aspettare che arrivi l'ora del trasferimento in aeroporto.
Verso le 17 arriva un minibus che ci trasferisce all'aeroporto di Phuket, da dove alle 20,35 si leva il nostro aereo che ci sbarca a Bangkok alle 22,00.
Il volo per Milano è alle 00,40 e per più di due ore non ci resta che passeggiare per diversi chilometri facendo scorrere le centinaia di negozi che ciclicamente si ripetono lungo il percorso.
L'aeroporto di Bangkok è una cosa eccezionale, ma questa è la quarta volta che devo far passare le ore qui e la cosa è ormai piuttosto monotona.
Sono bastate alcune file di sedili più avanti ed il viaggio è diventato sopportabile.
Due film, molta musica, mezzo libro e qualche minuto di sonno : eccoci a Malpensa alle 07,35 dopo 13 ore di volo.
Un caffè ( pessimo ) all'uscita dell'aeroporto, poi in treno fino a Brescia.
Cerchiamo di adattarci al nuovo fuso orario, ma sarà battaglia persa per almeno altri 15 giorni.

Abbiamo visto cose che ci ha fatto piacere vedere ed altre che non avremmo voluto :
    - abbiamo visto che tutto un popolo ha fatto fronte comune per migliorarsi dopo la distruzione dello tsunami,
    - abbiamo visto bellezze naturali non comuni,
    - abbiamo visto come per vile denaro si può distruggere quello che la natura ha creato,
    - abbiamo visto che si sta correndo ai ripari e che è di questi giorni la notizia che lo Stato Thailandese ha impedito l'accesso ad alcuni siti di bellezza incomparabile,
    - abbiamo visto ….la nebbia, tra le isole di Hong,
    ed abbiamo sempre negli occhi tanti, tanti posti meravigliosi.


Alcune fotografie :

La piscina
La spiaggia di Kata

La spiaggia di Kata Noi

Moschea a PANYEEE Island



Panyee Island




James Bond Island

Hong

Hong


























Rawai

Spiagge di Kata Noi, Kata e Patong

Lone Island

Coral Island

Racha beach



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