SKIATHOS
2016
Anche quest'anno la
Grecia ha lanciato il suo appello e noi abbiamo risposto :
Skiathos!!!
Eccoci, dunque, di
ritorno dalla solita Agenzia di Viaggi con in tasca la prenotazione
per una settimana di vacanza nelle Sporadi dall' 8 al 15 Luglio.
Il caso ( Gis ) ha
voluto che ci si presentasse un offerta di EDEN VIAGGI-MARGO' per una
settimana in hotel, proprio in centro a Skiathos Town, al prezzo
eccezionale di 1500,00- euro per due, comprendente il volo da Verona,
il soggiorno ed il transfert da e per l'aeroporto.
Come sempre, in attesa
che venga il giorno della partenza, iniziamo le ricerche su Internet
per scoprire le bellezze nascoste di quest'isola che pare abbia un
infinità di ottime spiagge.
Al fine di evitare
seccature all'arrivo ho provveduto a noleggiare, tramite Rentalcars,
un auto per tre giorni, ma l'idea non è stata poi così buona, come
vedremo.
Venerdì
08-07-2016
E' arrivato il
fatidico giorno ed alle 9,00 del mattino siamo in viaggio.
Questa volta abbiamo
solo un piccolo problema ad una rotonda, per trovare il parcheggio (
perso in mezzo alla campagna ) dove lasciare l'auto , da dove ci
portano in aeroporto.
Il volo è quasi in
orario, a causa del fatto che l'aeroporto di Skiathos può ospitare
solo 3 aeromobili per volta ed è necessario che il posto sia libero
e quindi con circa mezz'ora di ritardo atterriamo su una piccola
pista che da bordo mare finisce in mare dall'altro lato dell'isola.
Gli addetti EDEN
raccolgono i nostri bagagli, che ritroveremo sulla porta dell'hotel,
e dopo un breve percorso in auto ed a piedi per piccole stradine,
eccoci giunti a destinazione : il THYMI'S HOME.
La camera è piccola,
il bagno microscopico, ma l'ambiente è pulito, simpatico e
confortevole, con una bella finestra che si affaccia su una stradina
pedonale.
Fa caldo, ma nemmeno
troppo e così rinunciamo all'aria condizionata, preferendo l'aria
fresca che entra dalla finestra con le persiane.
Sistemate alla meno
peggio le valigie, eccoci in strada per la prima esplorazione nei
dintorni.
L'hotel è a circa 100
metri dalla strada principale, a circa 500 metri dal porto e dalla
bella passeggiata lungo la banchina a cui sono ormeggiate molte
barche a motore ed a vela che offrono escursioni via mare verso le
spiagge più belle e le altre isole dell'arcipelago.
A destra il lungomare
termina con la città vecchia, a sinistra si arriva, dopo un paio di
km., fino all'aeroporto ed a ogni passo si aprono ristoranti, bar e
negozi di ogni genere, che possono soddisfare qualsiasi necessità.
E' quasi sera, siamo
stanchi e dopo aver comprato bibite, qualche dolce ed un poco di
frutta, rientriamo in hotel per una cena al volo ed il meritato
riposo.
Sabato 09-07-2016
L'anticipo di un ora, a causa del fuso orario, mi sveglia di
buon'ora e così, mentre Gis dorme ancora tranquilla, scendo per la
via principale per acquistare colazione.
Ad un centinaio di metri dall'hotel trovo una panetteria,
focacceria, pasticceria, bar, etc. che ha una bellissima esposizione
di merce dolce/salata ed esagerando ( !! ), con una decina di euro,
acquisto un poco di tutto.
Mentre Gis resta in hotel a gustare gli ottimi dolci e la frutta,
riprendo la strada per andare a cercare l'agenzia che deve
noleggiarci l'auto.
Maps ( l'applicazione di Google ) me la segnala a circa 1 km dopo
la fine del porto, lungo la strada dei ristoranti appollaiati in riva
al mare, ma dopo non uno, ma almeno due km percorsi, non avendo
trovato nessuno ed essendo arrivato sin quasi all'inizio della pista
dell'aeroporto, mi arrendo e ritorno da dove ero partito,
accorgendomi che l'hotel presso cui si trova l'agenzia di noleggio è
proprio all'incrocio delle strade alla fine del passeggio sul porto.
In uno squallido ufficio, un tizio, piuttosto in disordine, mi fa
notare che l'auto mi sarà consegnata alle 11 e che sono appena le
10,30.
Nulla da fare, devo ritornare in hotel.
Ne approfittiamo per raccogliere le nostre cose da spiaggia, le
macchine fotografiche, i viveri e ritorniamo all'agenzia per il
ritiro dell'auto.
Ci danno un piccolo fuoristrada, molto vecchio, molto giù di
carrozzeria, con la capotte piena di buchi, con uno sterzo durissimo
ed un cambio manuale che oppone resistenza ad ogni occasione, ma
siamo pronti per iniziare l'esplorazione dell'isola.
Le prime spiagge da visitare saranno : Banana e Koukounaries, a
Sud-Ovest dell'isola.
Facciamo benzina ( più cara che in Italia ) e siamo subito in
viaggio.
Le indicazioni latitano e dopo qualche incertezza sulla via da
seguire, arriviamo al grande parcheggio di Koukounaries da dove ci
arrampichiamo, per una ripida e stretta strada sterrata, sino
all'uliveto che ospita le vetture dei bagnanti.
La spiaggia, circa 400 metri di sabbia dorata bagnata da acque
cristalline, ospita un piccolo stabilimento balneare da cui proviene
musica ad alto volume, piuttosto fastidiosa, ed un bar all'ombra di
grandi pini.
Ci accomodiamo con le nostre attrezzature in un tratto ombroso e
dopo esserci guardati attorno, a turno, ci allontaniamo in cerca
degli scatti più belli ; sulla destra, dopo un tratto di spiaggia
deserta e molto assolata, una scogliera naturale si spinge in mare e
mi accorgo che più persone vanno oltre.
Arrivo in cresta al baluardo di pietre e dall'altro lato, scopro
un'altra bella spiaggia quasi identica a quella alle mie spalle,
molto affollata.
Appena alzo la macchina fotografica un coro di proteste si leva
dalle persone più vicine e mi rendo conto che nessuno ha indumenti
addosso : nudisti !!!
Mi arrendo.
Dopo un paio di foto scattate di nascosto, ritorno dove Gis mi
aspetta in attesa di fare il primo bagno, ma scopriamo che mentre il
sole è molto caldo, l'acqua è piuttosto fredda.
Facciamo un veloce pranzo a base di frutta e quando il sole inizia
a farci spostare, decidiamo di cambiare spiaggia.
Ritorniamo al grande parcheggio di Koukounaries e ci affacciamo su
quella che è la spiaggia più famosa, lunga e bella dell'isola,
circondata da una fitta foresta di pini, che delimita l'oasi naturale
alla sue spalle.
Purtroppo, per la fama che la riguarda, è anche molto
frequentata.
Troviamo posto proprio all'ingresso della spiaggia, alle spalle di
uno stabilimento balneare a fianco dell'ufficio del Diving e ci
impadroniamo di alcuni lettini apparentemente abbandonati sotto i
pini, facendo del luogo la nostra base.
Nessuno viene a disturbarci ed a turno ci tuffiamo in un acqua
decisamente poco calda, per poi dedicarci alla fotografia di alcuni
tratti di spiaggia particolarmente interessanti.
Poichè la giornata è ancora lunga e star fermi non ci piace,
decidiamo di partire verso le spiagge della costa Ovest.
Dopo una lunga arrampicata sulle colline, per strade in parte a
fondo naturale, arriviamo ad Aselinos, una spiaggia aspra ed
assolata, dove, alla foce di un torrentello asciutto, è sorta la
solita taverna con relativo stabilimento balneare.
L'acqua è bella, limpida con colori blu scuri, ma il luogo non è
di nostro gradimento.
Ripresa la strada, ci imbattiamo nell'indicazione del monastero di
Panagia Kounistria, cui dedichiamo una breve visita, scoprendo una
graziosa chiesetta dalle pareti completamente ricoperte di affreschi.
Per una larga e comoda strada sterrata che ci consente bellissimi
scorci di panorama dall'alto, arriviamo a Micros Aselinos, una
spiaggetta molto carina, a cui rinunciamo di accedere per la poca
voglia di percorrere un pericoloso sentiero tutto in discesa verso il
mare.
Intorno a noi solo pini, silenzio ed in basso un mare dall'azzurro
stupendo.
Mentre il sole si abbassa all'orizzonte, iniziamo a ritornare verso
l'hotel, ma davanti a Troulos non resistiamo alla tentazione di
ammirarne la spiaggia, che si rivelerà bella ma piuttosto stretta e
piena di attrezzature balneari.
Dopo una buona doccia, ci mettiamo in strada per arrivare ad un
ristorante adocchiato la sera prima, il LIMANAKI, che si affaccia
sulla baia di Skiathos ed offre cena “les pieds en l'eau”.
Da subito qualcosa non mi aveva convinto avendo notato che il
quarto pallino di Trip era stato colorato da loro stessi, ma Gis con
la prospettiva di una mussaka vegetariana, si è accomodata ad un
tavolo in riva al mare e lì abbiamo atteso una buona mezz'ora prima
che qualcuno si degnasse di acquisire le ordinazioni.
Quello che ci è stato servito era decisamente scadente,
sopratutto l'agnello con patate, che per la prima volta in vita loro
si incontravano in quel piatto in un ambiente freddo e poco
amichevole.
Solo il conto ( oltre 30 euro ) è stato all'altezza della
location.
La giornata termina con una passeggiata lungo il porto in una
tiepida sera.
Domenica 10-07-2016
Mi sveglio di buon'ora e procuro nuova frutta e dolci per la
sopravvivenza.
Abbiamo deciso di andare alla vecchia città di Kastro, via terra,
pur sapendo che la strada non è delle migliori e decisamente molto
lunga.
Iniziamo il viaggio giungendo ad un quadrivio senza alcuna
indicazione, dove una turista italiana, anche lei in cerca di
qualcosa di introvabile, ci conforta con qualche utile indicazione.
Proseguiamo per molti km. per strade piuttosto strette con
tratti non asfaltati, per salite assurde e discese a rompicollo,
fino a rivedere il mare ai nostri piedi ed il sito di Kastro sul
cucuzzolo di un capo che sporge a picco su una costa rocciosa.
Lasciata l'auto a lato strada, proseguiamo a piedi e scopriamo,
lungo l'erta discesa, prima una baracca in cui si effettua servizio
bar, poi, un bel parcheggio ( inutile perchè ho lasciato l'auto 300
metri sopra ) ed il sentiero per arrivare al sito storico abitato,
in epoche successive, da greci e turchi, prima di essere
abbandonato.
La stradina sterrata che ci porta alle rovine dell'antico abitato
è veramente brutta, infida ed a tratti adatta solo ad alpinisti, ma
la voglia di scoprire il panorama che quel posto offre, mi mette le
ali ai piedi, tanto che riesco a distanziare e perdere Gis, cui ho
raccomandato di fermarsi se la discesa diventa troppo difficile,
essendo equipaggiata solo con ciabatte da mare.
Il panorama sull'azzurro mare, sulle spiagge sassose, sulle ripide
scogliere sottostanti è eccezionale e con il fiato grosso mi
arrampico fino all'antica porta di accesso al perimetro murario,
iniziando l'esplorazione tra le molte macerie di quelle che paiono
case, depositi, alcune chiese e chissà cos'altro.
Mentre Gis ancora non compare, mi infilo in quella che doveva
essere la chiesa principale, di cui sono rimasti muri e tetto,
scoprendo, tra tracce di incendio, affreschi sacri e pitture murali
di una certa bellezza.
Rinunciando a raggiungere il punto più alto, dove si erge l'asta
della bandiera, vado incontro a Gis che nel frattempo è giunta sino
alla scala che porta alla cinta muraria.
Terminato il tour del sito, riprendiamo la via del ritorno e dopo
aver litigato ed aver avuto ragione sulla strada da seguire, ci
fermiamo a gustare una fresca e dolce fetta di anguria, all'ombra
dell'ospitale dehors dell'improvvisato bar perso in questo luogo.
Sulla lunga strada del ritorno troviamo un bel posto panoramico
che ci mostra dall'alto tutta la città di Skiathos, l'aeroporto, il
porto e la baia antistante con le isole.
Quando raggiungiamo i sobborghi della città, decidiamo di andare
a vedere le spiagge di Capo Kalamaki a circa 6/7 km. dalla città e
davanti ai nostri occhi passano le località di Nostos, Kanapitsa,
Diamand, Vromolimnos e Agia Paraskevi con i loro litorali bagnati da
un mare splendido.
Per buona parte del pomeriggio, ci fermiamo a chiacchierare con
una coppia di italiani sotto i grandi pini di una spiaggetta con
taverna e dopo un buon bagno, ritorniamo verso l'hotel.
Passeggiando per la strada principale, ci è venuto appetito e
questa volta ci fermiamo al Golden Corner, un localino dove io
assaggio un ottimo giros con patatine e Gis una feta con insalata,
per la strepitosa spesa di circa 12 euro.
Lunedì 11-07-2016
Mentre ci avviamo a cercare l'auto, parcheggiata a quasi un km. di
distanza, acquistiamo la frutta che mangeremo sulla spiaggia e siamo
pronti a ripartire alla scoperta di nuovi luoghi.
Con qualche difficoltà per trovarne l'accesso, arriviamo alla
spiaggia di Agia Eleni, una lunga spiaggia di sabbia dorata, orlata
da una fitta foresta di pini, bagnata da un bel mare azzurro,
trasparente e cristallino.
Dopo qualche fotografia, decidiamo di proseguire per altri lidi
lungo la strada non asfaltata che abbiamo visto a circa 200 metri più
sopra, proponendoci di ritornare qui per la bellezza del luogo.
Iniziamo una lunga salita attraverso una rigogliosa pineta, per
una strada generalmente in buone condizioni, fino ad intravedere
Krifti Amnos, dove una piccola taverna si accompagna ad uno sparuto
gruppo di ombrelloni di fronte ad uno spettacolare mare azzurro, che
bagna una piccola spiaggia di sabbia dorata.
Continuando per alcuni km., dopo aver parcheggiato l'auto alla
meno peggio, attraversiamo a piedi una bella pineta e seguendo il
letto di un torrente in secca arriviamo a Mandraki Beach, una
assolata spiaggia dall'aspetto selvaggio, che termina contro un'alta
parete di terra rossa.
La solita sgualcita taverna e poche file di ombrelloni completano
una scena, che pare un poco desolata anche se a me ha ispirato subito
un senso di pace e profonda tranquillità.
Con rammarico lasciamo il posto senza fare il solito bagno e dopo una
buona mezz'ora arriviamo all'altra bella spiaggia di Mandraki Elias,
un lungo arenile ben attrezzato, cui si accede attraversando una
pineta e poi una passerella di legno per evitare di sprofondare nella
sabbia che forma il substrato del terreno.
Nonostante la bellezza del luogo, decidiamo di ritornare alla
spiaggia di Agia Eleni per trascorrervi il resto della giornata e
tuffarci nella sua splendida acqua.
A pomeriggio inoltrato, mangiamo qualcosa al ristorantino della
spiaggia e quando comincia a calare il sole, siamo pronti per
rientrare in hotel.
Appena giunti in città riconsegniamo l'auto e programmiamo la
giornata successiva.
Passeggiando lungo il molo del porto, ci facciamo conquistare da
una simpatica signora italiana e prenotiamo una gita con la barca di
HARIS-KONSTANTINOS , glass bottom cruises , che per il prezzo di 30
euro a testa ci porterà, domani, a Skopelos Town, nell'isola
omonima, al Santuario di Agios Ioannis ( dove sono state girate
alcune scene del film Mamma Mia ) e poi alla spiaggia di Lalaria.
Rientrando in hotel gustiamo un trancio di pizza e poco oltre,
in un vicolo laterale, troviamo un Tizio che prepara gli “ice
rolls” con frutta fresca, come in Thailandia e non resistiamo alla
tentazione di gustare questa deliziosa specialità, prima di finire
la giornata.
Martedì 12-07-2016
In perfetto orario andiamo al porto per l'imbarco e dopo aver
messo piede a bordo e lasciato l'ormeggio, ci accorgiamo che ( forse
) non sarà una gita perfetta :
- la barca non ha il fondo di vetro,
- la gente imbarcata è troppa e non ci sono comodi posti a sedere per tutti,
- il pranzo a bordo consiste in un misero panino con prosciutto e formaggio,
- appena usciti dal porto inizia il ballo delle onde e qualcuno soffre il mal di mare,
- le bevande bisogna guadagnarsele scendendo in cucina ( anche con mare mosso ),
- il vento annaffia le persone sedute al giardinetto di poppa ed ancor più quelle a prua,
- sul ponte superiore un sole impietoso carbonizza chi non trova posto in salone,
- si fuma in ogni luogo ( il comandante per primo ) e ciò provoca molto fastidio,
- il mare continua a montare e la velocità si riduce di molto dovendolo affrontare di prua.
Quasi a mezzogiorno ci sbarcano a Skopelos e con solo un'ora a
disposizione il giro per la città è ridotto di conseguenza.
Ci avviciniamo ad una bianchissima caratteristica chiesa che
incombe sul lato dritto del porto e poi, mentre io mi fermo qualche
minuto per guardare dentro ad una piccola cappella, Gis tira dritto e
ci perdiamo di vista.
Mentre lei gira da sopra nei vicoletti, io ritorno al porto ed
aspetto.... fino a quando non la rivedo, quasi al momento di andar
via.
Ritorniamo a bordo ed un mare impietoso ci accompagna fin sotto la
Cappella di Agios Ioannis, dove , mentre dall'altra barca qualcuno
viene fatto scendere, a noi viene proposto di fare il bagno con un
tuffo dalla barca.
Poichè star fermi con mare grosso è come fare un giro in
frullatore, più di una persona inizia a soffrire ed il Comandante ha
la bella pensata di trasferirsi in altro luogo.
Alla spiaggia di Lalaria nemmeno ci avviciniamo, ma ce ne viene
proposta un'altra, senza nemmeno consultarci.
Ci troviamo, dopo un'altra ora di strada, di fronte ad una
minuscola spiaggetta ridossata dall'isola di Tsougrias, dove ci viene
proposto il bagno in un mare dai magnifici colori, ma... la spiaggia
è irraggiungibile a causa della distanza cui la barca è stata
ormeggiata, nonostante non ci siano bassi fondali.
Finalmente rientriamo in porto !!!!!!
Anche se il Comandante si riserva sempre il diritto di cambiare il
programma dell'escursione in ragione delle condizioni meteo, nessuno
dell'equipaggio ha avuto il coraggio di essere presente a raccogliere
lagnanze.
Mentre rientriamo in albergo, capitiamo davanti ad una tipica
taverna greca, dove ci fermiamo a mangiare una discreta mussaka, per
un prezzo ragionevole.
A fine cena proseguiamo la nostra passeggiata su lungomare verso
la città vecchia e raccogliamo diverse proposte per una seconda
escursione in barca per il giorno dopo.
A dormire, per svegliarci presto.
Mercoledì
13-07-2016
Ci presentiamo all'imbarco e ci vengono assegnati due posti su una
dura panca di legno, che diventano sempre più stretti e scomodi, man
mano che la gente viene fatta salire e stipata sino all'inverosimile
( altro che migranti ).
La prima meta è la sassosa ed assolata spiaggia di Lalaria, la
cui caratteristica è di essere ridossata ad una ripida parete di
roccia biancastra che all'estremità Sud finisce in mare con una
formazione ad arco.
All'arrivo la barca accosta di poppa alla riva e viene gettata una
passerella per consentire l'accesso a terra, ma il mare è gonfio e
qualcuno rischia un pericoloso tuffo fuori programma.
L'acqua è meravigliosamente limpida, di un azzurro tenue,
tendente al bianco, che si scurisce con la profondità del mare e
ricorda le meravigliose tonalità caraibiche.
Il sole picchia caldo ed impietoso e ci costringe a trovare un
poco di ombra a ridosso degli alti baluardi di roccia, fino a quando,
circa due ore dopo, veniamo raccolti per l'imbarco, compiendo un
altro miracolo di scalata alla passerella gettata dalla barca.
La navigazione riprende alla volta della spiaggia di Kastro, dove,
raggiunta la spiaggia, viene ripetuta l'operazione di sbarco e poi la
lunga fila di persone sciama per un arduo sentiero, in parte verso le
rovine del sito ed in parte verso la locale taverna.
Ritenendo inutile ritornare tra le rovine di Kastro, ci
accomodiamo in taverna dove un'insalata con qualche fetta di pane ci
costa più che un'aragosta.
Le operazioni di imbarco si concludono felicemente, pur dovendo
attendere i soliti ritardatari che hanno mal valutato il tempo
necessario per andare e tornare dalla rocca.
Si riparte ed una imprevista sosta al porto di Skiathos dove
sbarcano alcune persone, ci consente di vedere, dal mare, il
Bourtzi, l'isolotto ( ora collegato alla terra ) che ospita una
grande villa con giardini.
Dopo una mezz'ora di navigazione ci avviciniamo all'isola di
Tsougrias, le cui grandi e belle lingue di sabbia sono ben visibili
anche dall'aereo durante le manovre di atterraggio.
All'arrivo lo spettacolo è incredibile, per i colori del mare e
per la meravigliosa spiaggia che si stende da questo lato dell'isola.
Sistemiamo le nostre cose all'ombra di un antico olivo a ridosso
della spiaggia ed a turno facciamo il bagno e cerchiamo inquadrature
per delle magnifiche fotografie.
Quando è l'ora del ritorno, ci dispiace veramente dover lasciare
quel luogo, dove la natura ha compiuto un altro dei suoi capolavori.
Siamo stanchi e per evitare di camminare ci sistemiamo alla
taverna del giorno precedente, dove la cara signora titolare del
locale, ci ingozza di cibo.
La nostra camera d'hotel ci accoglie per una fantastica dormita.
Giovedì 14-07-2016
L'ultimo giorno a Skiathos lo passeremo interamente sulla spiaggia
di Koukounaries ed essendo privi dell'auto, proveremo ad usare il
servizio pubblico.
Con partenza dal porto vecchio, una piccola pilotina ad uso
turistico ci porta, in meno di mezz'ora, al molo della spiaggia con 5
euro di spesa a testa e la vista dal mare delle spiagge che abbiamo
frequentato in questi giorni.
Appena sbarcati, riprendiamo possesso dei lettini posti all'ombra
dei grandi pini vicino al Diving, ma questa volta ci tocca pagare : 8
euro per tutto il giorno.
Dopo le prime foto, mi metto all'ombra mentre Gis esplora tutta la
lunga spiaggia ( oltre 1 Km. ) sino ad un piccolo alaggio di barche
posto alla foce del torrentello che versa in mare l'acqua dell'area
umida alle spalle della pineta.
Ogni 200/300 metri hanno collocato uno stabilimento balneare con 5
/ 6 o più file di lettini e parasole ( quelli con la paglia o le
canne ) e molta spiaggia libera tra di loro.
Nei punti ritenuti strategici hanno posto ristorantini dai menù
accattivanti e chioschi per la vendita di bevande, panini, gelati e
quant'altro, a prezzi non eccessivamente cari.
A metà mattina, dalle barche partite da Skiathos Town, sono già
state sbarcate centinaia ( meglio : migliaia ) di persone che hanno
occupato ogni metro quadrato della spiaggia ed affollato gli
stabilimenti balneari : una follia.
Chissà cosa succede a Ferragosto!!!!
Il tempo passa lento ed inesorabilmente arrivano le 17 ed anche
l'ora di raccogliere le nostre cose e tornare verso l'hotel.
Per il ritorno scegliamo di usare il bus, un bell'autobus
turistico, che dal grande parcheggio ci porta al porto nuovo, non
lontano da dove eravamo partiti al mattino.
Una doccia veloce in hotel e poi l'ultima passeggiata per “odos
Papadiamanti” tra la folla che rende viva questa strada piena di
negozi e ristoranti di ogni tipo, fino al lungomare, dove proprio in
fondo, scegliamo un simpatico locale con sedie impagliate e tavoli in
legno dipinto di azzurro.
Il cibo non è eccezionale, ma il conto modesto.
Rientriamo in hotel, consci che questa sarà l'ultima notte.
Venerdì 15-07-2016
Alle 8,00, dopo aver lasciato i bagagli davanti all'hotel, ci
rechiamo al punto di raccolta dove ci aspetta il pulmino che ci porta
in aeroporto, dove la folla presente ci dice che è' l'ora delle
partenze.
Sulla pista tre aerei attendono di partire, lasciando il posto a
chi deve arrivare.
Con quasi un'ora di ritardo imbarchiamo e dopo un volo di
un'oretta atterriamo a Verona.
Con molta calma arriva anche la navetta del parcheggio e
finalmente, ritirata l'auto, riusciamo a metterci in autostrada.
Arriviamo a casa senza altri problemi.
Ottima vacanza, tanto sole, tante fotografie e molte cose da
ricordare.
Qualche fotografia :
Qualche fotografia :
Banana Beach |
Banana Beach |
Koukounaries beach |
Koukounaries |
Aselinos |
Aselinos |
Micro Aselinos |
Kastro |
La spiaggia di Kastro |
Mandraki |
Mandraki Elias |
Skopelos porto |
Agios Ioannis ( Mamma mia ) |
Lalaria |
Lalaria beach |
Tsougrias beach |
Tsougrias beach |