lunedì 6 ottobre 2014

Madagascar 2.0





Ricordi di viaggio.
MADAGASCAR – Il ritorno

Scrivo queste righe per non perdere ( oltre quasi tutte le fotografie scattate in quel viaggio ) anche gli ultimi ricordi di una bellissima esperienza vissuta qualche anno addietro, quando per me intraprendere un viaggio importante, che mi tenesse lontano per una decina di giorni, era molto difficile, per impegni di lavoro ed altro.
Lo scopo di questa avventura era fare subacquea in luoghi sconosciuti, esotici ed ancora incontaminati ( per quanto possibile ).
Dopo aver sfogliato a lungo i cataloghi di viaggio verso il Madagascar, memore della modesta esperienza precedente, decido per il Corail Noir, che seppur più lontano dall'aeroporto e dalla principale città di HellVille, ha servizi di qualità superiore e sopratutto, a quel tempo, ospitava il centro sub di Aquadiving con Luca e la Bibi, simpatici e bravissimi dive-masters, conosciuti in precedenza.

16/05
Arriva il giorno della partenza e sono in viaggio : treno, Milano-Malpensa, trascinando una valigia colma di attrezzature sub.
Imbarchiamo su un aeromobile AirItaly che ci porta destinazione con un lungo volo notturno.
Sbarchiamo in un aeroporto da operetta, dove, tutti in coda in una calda mattina, aspettiamo il controllo d'obbligo dei bagagli ed il rispettivo turno per pagare la tassa di ingresso ( 50 euro, se non ricordo male ).
Finalmente libero da pastoie burocratiche, trovo ad aspettarmi all'uscita il referente del tour-operator , che mi presenta un simpatico autista di taxi, ( mi sarà utile per tutti gli spostamenti della settimana dietro un compenso forfettario di 50 euro ) che deve portarmi dall'altra parte dell'isola di Nosy Be.
Arrivo in albergo su una strada dissestata e fangosa, attraversando una distesa di campi incolti, dove una volta regnava la canna da zucchero.
In attesa della cena esco sulla lunga spiaggia deserta, dimenticando che qui il sole cala molto presto e che non esiste illuminazione pubblica.
Sorpreso dal buio, un poco disorientato e timoroso dell'arrivo dell'alta marea che pensavo avrebbe dovuto essere imminente, per qualche attimo non so che fare e seguo la riva nella direzione sbagliata, fino ad arrivare a vedere le luci dell'Orangea Club.
Mi rendo conto dell'errore e ritorno sui miei passi, sentendomi sicuro solo quando attraverso il fiumiciattolo posto sul confine con il Corail Noir.

17/05
In una splendida mattina, l'isola di Nosy Sakatia fa bella mostra di se proprio di fronte all'hotel e la spiaggia, per effetto di una bassa marea esagerata, si stende al sole per oltre 200 metri.
Dopo i saluti, gli abbracci ed un rapido resoconto circa le ultime novità, partiamo con la barca per le due immersioni quotidiane, dirigendoci in un punto del canale di Mozambico dove abbiamo sempre potuto osservare mante e mobule.
Non troveremo solo quelle, ma anche balene e squali balena, per tutta la settimana.
Si farà la prima immersione, la più profonda, nei vari punti individuati dallo staff, per poi ritornare qui per fare snorkeling e seguire le tracce di grandi cetacei, segnalati in zona.
A sera si ritorna in albergo per una buona doccia, cena e risate, in compagnia di una copia ospite dell'hotel e di altri italiani alloggiati all'Orangea, pronti per l'immersione del giorno dopo.

18 – 19 – 20 – 21 / 05
I giorni trascorrono tutti uguali, ma cambiano le immersioni ed i luoghi dove si va a far pranzo : una spiaggia deserta, un villaggio di pescatori od un ristorantino.
Ricordo con piacere il pranzo che ci è stato preparato in un piccolo villaggio senza nome, dove la sparuta banda dei sub ha divorato quanto tutta la comunità forse non avrebbe consumato in un mese : pesci, molluschi, crostacei, tutti assolutamente buonissimi.
In altre occasioni siamo approdati a Nosy Iranja , Nosy Ratsy, Nosy Mitsio e Nosy Komba, per apprezzare ora il confezionamento di grandi tovaglie ricamate, ora la preparazione di collane e manufatti di legno, ora la presenza di scimmiette dispettose o coloratissimi camaleonti, ora per gustare saporiti piatti locali.
I siti di immersione, uno più bello dell'altro, hanno mostrato spettacoli insoliti ed affascinanti.
Al Banco di Ross un anemone rosso ( molto raro ) con i piccoli Nemo, suoi ospiti, ci ha regalato momenti magici e nel “parco divertimenti” i molti tipi di coralli e gorgonie, frequentati da stuoli di azzannatori gialli, hanno catturato la nostra attenzione ai massimi livelli.
Per tutta la settimana è durata la presenza di grandi cetacei, che in più occasioni si sono lasciati avvicinare, così da poter fotografare una madre con al fianco il suo piccolo ( si fa per dire ).
Un pomeriggio intero è durata la presenza di almeno un paio di squali balena, di cui uno enorme e senza paura, che ci ha procurato foto bellissime.
Credo, nella concitazione dei momenti che hanno preceduto il tuffo in acqua per trovarmi vicino al soggetto da fotografare, di aver sistemato malamente o di aver danneggiato l'O-ring della macchina fotografica, così che ho dovuto tristemente constatare che la stessa era defunta per annegamento, perdendo le immagini scattate nelle precedenti immersioni.

22/05
Ultimo giorno, passato a terra per poter salire sull'aereo il giorno successivo.
Accompagnati da un ottima guida, abbiamo deciso con la coppia ospite in hotel, di compiere un tour per l'isola utilizzando i quad.
Per un intero pomeriggio abbiamo scorrazzato per le strade dell'isola, salendo sull'orlo di un vulcano spento, poi al suo interno dove un piccolo coccodrillo ( più spaventato di noi ) ha fatto una fugace comparsa, poi alle cascate ed infine alla distilleria di fiori di ylang-ylang, il tutto per circa 70 euro.
Stanco e bruciato dal sole, mi sono svegliato appena in tempo per non perdere il rendez-vous ad HellVille per la cena d'addio a tutto il gruppo, sub e non sub.

23 - 24/05
Avvisato per tempo da Luca, ho evitato di acquistare conchiglie e legno lavorato, al fine di evitare salatissime multe all'uscita da Nosy Be, anche se, per la verità, nessuno si è sognato di degnare di uno sguardo i bagagli dei presenti.
Ci imbarchiamo alle 11 circa del mattino e dopo circa 3 ore di volo, l'aereo compie una virata e torna da dove era partito per riparare uno dei sistemi di atterraggio cieco, stante l'annunciata presenza di pessime condizioni meteo sia a Roma che a Milano.
Atterriamo a Milano con più di 5 ore di ritardo, in piena notte, senza più bus, treni o mezzi alternativi di trasporto.
Con la coppia del tour in quad, riusciamo a catturare un taxi che ci svuota le tasche di quel poco rimasto per portarci a Milano, da dove con il primo treno disponibile ho fatto ritorno a casa.

Fidarsi degli aerei è bene, ma non fidarsi è meglio.

































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