Ricordi
di viaggio.
MADAGASCAR
– Il ritorno
Scrivo queste righe per non perdere ( oltre quasi tutte le fotografie
scattate in quel viaggio ) anche gli ultimi ricordi di una bellissima
esperienza vissuta qualche anno addietro, quando per me intraprendere
un viaggio importante, che mi tenesse lontano per una decina di
giorni, era molto difficile, per impegni di lavoro ed altro.
Lo
scopo di questa avventura era fare subacquea in luoghi sconosciuti,
esotici ed ancora incontaminati ( per quanto possibile ).
Dopo
aver sfogliato a lungo i cataloghi di viaggio verso il Madagascar,
memore della modesta esperienza precedente, decido per il Corail
Noir, che seppur più lontano dall'aeroporto e dalla principale città
di HellVille, ha servizi di qualità superiore e sopratutto, a quel
tempo, ospitava il centro sub di Aquadiving con Luca e la Bibi,
simpatici e bravissimi dive-masters, conosciuti in precedenza.
16/05
Arriva il giorno della partenza e sono in viaggio : treno,
Milano-Malpensa, trascinando una valigia colma di attrezzature sub.
Imbarchiamo
su un aeromobile AirItaly che ci porta destinazione con un lungo volo
notturno.
Sbarchiamo
in un aeroporto da operetta, dove, tutti in coda in una calda
mattina, aspettiamo il controllo d'obbligo dei bagagli ed il
rispettivo turno per pagare la tassa di ingresso ( 50 euro, se non
ricordo male ).
Finalmente
libero da pastoie burocratiche, trovo ad aspettarmi all'uscita il
referente del tour-operator , che mi presenta un simpatico autista di
taxi, ( mi sarà utile per tutti gli spostamenti della settimana
dietro un compenso forfettario di 50 euro ) che deve portarmi
dall'altra parte dell'isola di Nosy Be.
Arrivo
in albergo su una strada dissestata e fangosa, attraversando una
distesa di campi incolti, dove una volta regnava la canna da
zucchero.
In
attesa della cena esco sulla lunga spiaggia deserta, dimenticando che
qui il sole cala molto presto e che non esiste illuminazione
pubblica.
Sorpreso
dal buio, un poco disorientato e timoroso dell'arrivo dell'alta marea
che pensavo avrebbe dovuto essere imminente, per qualche attimo non
so che fare e seguo la riva nella direzione sbagliata, fino ad
arrivare a vedere le luci dell'Orangea Club.
Mi
rendo conto dell'errore e ritorno sui miei passi, sentendomi sicuro
solo quando attraverso il fiumiciattolo posto sul confine con il
Corail Noir.
17/05
In
una splendida mattina, l'isola di Nosy Sakatia fa bella mostra di se
proprio di fronte all'hotel e la spiaggia, per effetto di una bassa
marea esagerata, si stende al sole per oltre 200 metri.
Non
troveremo solo quelle, ma anche balene e squali balena, per tutta la
settimana.
Si
farà la prima immersione, la più profonda, nei vari punti
individuati dallo staff, per poi ritornare qui per fare snorkeling e
seguire le tracce di grandi cetacei, segnalati in zona.
A
sera si ritorna in albergo per una buona doccia, cena e risate, in
compagnia di una copia ospite dell'hotel e di altri italiani
alloggiati all'Orangea, pronti per l'immersione del giorno dopo.
18 –
19 – 20 – 21 / 05
I
giorni trascorrono tutti uguali, ma cambiano le immersioni ed i
luoghi dove si va a far pranzo : una spiaggia deserta, un villaggio
di pescatori od un ristorantino.
Ricordo
con piacere il pranzo che ci è stato preparato in un piccolo
villaggio senza nome, dove la sparuta banda dei sub ha divorato
quanto tutta la comunità forse non avrebbe consumato in un mese :
pesci, molluschi, crostacei, tutti assolutamente buonissimi.
In
altre occasioni siamo approdati a Nosy Iranja , Nosy Ratsy, Nosy
Mitsio e Nosy Komba, per apprezzare ora il confezionamento di grandi
tovaglie ricamate, ora la preparazione di collane e manufatti di
legno, ora la presenza di scimmiette dispettose o coloratissimi
camaleonti, ora per gustare saporiti piatti locali.
I
siti di immersione, uno più bello dell'altro, hanno mostrato
spettacoli insoliti ed affascinanti.
Al
Banco di Ross un anemone rosso ( molto raro ) con i piccoli Nemo,
suoi ospiti, ci ha regalato momenti magici e nel “parco
divertimenti” i molti tipi di coralli e gorgonie, frequentati da
stuoli di azzannatori gialli, hanno catturato la nostra attenzione ai
massimi livelli.
Per
tutta la settimana è durata la presenza di grandi cetacei, che in
più occasioni si sono lasciati avvicinare, così da poter
fotografare una madre con al fianco il suo piccolo ( si fa per dire
).
Un
pomeriggio intero è durata la presenza di almeno un paio di squali
balena, di cui uno enorme e senza paura, che ci ha procurato foto
bellissime.
Credo,
nella concitazione dei momenti che hanno preceduto il tuffo in acqua
per trovarmi vicino al soggetto da fotografare, di aver sistemato
malamente o di aver danneggiato l'O-ring della macchina fotografica,
così che ho dovuto tristemente constatare che la stessa era defunta
per annegamento, perdendo le immagini scattate nelle precedenti
immersioni.
22/05
Ultimo giorno, passato a terra per poter salire sull'aereo il giorno
successivo.
Accompagnati
da un ottima guida, abbiamo deciso con la coppia ospite in hotel, di
compiere un tour per l'isola utilizzando i quad.
Per
un intero pomeriggio abbiamo scorrazzato per le strade dell'isola,
salendo sull'orlo di un vulcano spento, poi al suo interno dove un
piccolo coccodrillo ( più spaventato di noi ) ha fatto una fugace
comparsa, poi alle cascate ed infine alla distilleria di fiori di
ylang-ylang, il tutto per circa 70 euro.
Stanco e bruciato dal sole, mi sono svegliato appena in tempo per non
perdere il rendez-vous ad HellVille per la cena d'addio a tutto il
gruppo, sub e non sub.
23 -
24/05
Avvisato per tempo da Luca, ho evitato di acquistare conchiglie e
legno lavorato, al fine di evitare salatissime multe all'uscita da
Nosy Be, anche se, per la verità, nessuno si è sognato di degnare
di uno sguardo i bagagli dei presenti.
Ci
imbarchiamo alle 11 circa del mattino e dopo circa 3 ore di volo,
l'aereo compie una virata e torna da dove era partito per riparare
uno dei sistemi di atterraggio cieco, stante l'annunciata presenza di
pessime condizioni meteo sia a Roma che a Milano.
Atterriamo
a Milano con più di 5 ore di ritardo, in piena notte, senza più
bus, treni o mezzi alternativi di trasporto.
Con
la coppia del tour in quad, riusciamo a catturare un taxi che ci
svuota le tasche di quel poco rimasto per portarci a Milano, da dove
con il primo treno disponibile ho fatto ritorno a casa.
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