BANGKOK
Non pensavo che il mio desiderio di ritornare a Bangkok si sarebbe avverato tanto presto, ma oggi, 14 Settembre, sto salendo sull'aereo che ci porterà in Thailandia per concretizzare il sogno.
Non pensavo che il mio desiderio di ritornare a Bangkok si sarebbe avverato tanto presto, ma oggi, 14 Settembre, sto salendo sull'aereo che ci porterà in Thailandia per concretizzare il sogno.
Dopo
aver deciso per un viaggio fai da te utilizzando i servizi di
Expedia, che nel precedente viaggio a Koh Tao ci aveva pienamente
soddisfatto, abbiamo prenotato volo ed albergo.
Pur
se qualche dubbio ci aveva causato la scelta
del periodo ( a Settembre il meteo registra circa 20 giorni di
pioggia ), si è deciso che non potevamo
aspettare oltre e pronti a subire le ire di Giove Pluvio, abbiamo
dato fondo ai nostri risparmi.
Il
volo più economico l'abbiamo trovato con la Oman Airwais, che si
è dimostrata un'ottima compagnia, con servizi simili alle consorelle
del Golfo.
La durata dei voli, sia andata che ritorno, non
è stata superiore alle 17 ore ed anche lo scalo a Muscat, nel cuore
della notte, non ci ha infastidito più di tanto.
Nella tratta Milano
- Muscat e ritorno, l'aereo ha viaggiato quasi vuoto, con la
possibilità di occupare anche più di un posto e distenderci
comodamente.
All'arrivo
a Bangkok, in un mattino nuvoloso e caldissimo, liquidati i
soliti venditori di servizi che, più che aiutarci, ci infastidivano
informandoci erroneamente che non c'erano bus per la
città ed offrendoci tutto ciò che non ci serviva,
siamo scesi ai treni ( piano -2 ) e capito l'utilizzo del
gettone-biglietto, in una mezz'ora, siamo arrivati alla stazione di
interscambio con lo sky-train.
Trascinando, per la stanchezza che aveva ormai raggiunto limiti disumani, le valigie su e giù per le
scale e nel lungo corridoio di congiunzione, abbiamo raggiunto il
marciapiede di imbarco e finalmente la stazione di Saphan
Taksin.
L'albergo,
accuratamente scelto alla minima distanza dalle fermate dei
mezzi di trasporto, ci attendeva a meno di 300 metri, superati di
slancio in mezzo ai banchi del mercato e dei venditori ambulanti, tra
i richiami dei conducenti di tuk-tuk che ci offrivano un trasporto, accuratamente da evitare per non trovarsi in un luogo diverso dalla
destinazione richiesta.
Alle
10 del mattino, sbrigate la formalità di registrazione, abbiamo
mosso i primi passi in una cauta esplorazione dei dintorni per ingannare il tempo restante al possesso della nostra camera, che non ci sarebbe stata consegnata prima delle 14.
Senza
perdere di vista l'imponente e strana sagoma del CENTRE
POINT SILOM ci
siamo avventurati nel sottostante supermercato Robinson per una
boccata d'aria condizionata prima di scendere per strada
dove la temperatura era di oltre 30 gradi e l'umidità quasi il 95%.
Dopo
aver perso tempo passeggiando senza una meta precisa, ormai
sopraffatti dalla stanchezza, dal caldo e dalla irrefrenabile voglia
di una doccia, siamo ritornati alla reception sperando che la camera
fosse disponibile e non è difficile immaginare la
nostra riconoscenza quando ci hanno dato libero accesso
all'appartamento.
Accompagnati
da inchini e saluti, abbiamo raggiunto il nostro alloggio al 20°
piano, perfettamente corrispondente alla descrizione di Internet
: pulitissimo, ben arredato e con ottime attrezzature.
Ci
siamo svegliati alle 10 di sera con l'appetito che ci spingeva a
cercare un qualsiasi introvabile ristorante ( già quasi tutti chiusi a quell'ora ) siamo
finiti in un fantomatico locale che si dichiarava italiano, caro e
assai poco convincente, finendo la giornata un poco delusi.
Il
giorno successivo, con il massimo della buona volontà , alle 8
eravamo già pronti per la colazione.
Consapevoli
che avremmo assaggiato poco o nulla fino a sera, abbiamo
fatto onore a tutto ciò che, disposto in bell'ordine, non aspettava
altro che essere assaggiato.
In italia non ci saremmo mai sognati
di mangiare riso, pesce, maiale in agrodolce e non,
uova, verdure crude e cotte, frutta, dolce e caffè a
quell'ora del mattino, ma l'aria della Thailandia ha fatto il
miracolo, quel giorno e tutti i successivi.
Mi corre l'obbligo
di confessare che l'albergo ha un ottimo staff di cucina e che
in tutto il periodo di permanenza non abbiamo mai trovato due piatti
identici e ciò ci ha incoraggiati ad osare assaporando gusti nuovi ed insoliti.
Per
godere della bellissima giornata con cielo limpido abbiamo deciso di
visitare il WAT PHRA
KAEW ed
il GRAND
PALACE.
Dopo aver
raggiunto a piedi l'imbarco del Central Pier ( a 200 metri
dall'albergo ), respingendo l'assalto di alcuni novelli Caronte, e
cercato di capire qual era il modo migliore di viaggiare sul fiume,
abbiamo sprecato duecento bath acquistando il biglietto
giornaliero esclusivamente riservato ai turisti ( il medesimo
servizio si ha con i battelli di normale percorrenza ad un prezzo
irrisorio).
Dopo
circa venti minuti di navigazione, eccoci in prossimità del
recinto del GRAN PALACE in mezzo a decine di bancarelle e ad una moltitudine
di persone lungo la via, dove l'insistenza di alcuni venditori di
stampe su tela ha sfiorato, solo in questo luogo, la maleducazione.
Pur
documentati su quanto stavamo per visitare, già dall'esterno i Chedi
dorati, i Prang ed i tetti multicolori lasciavano presagire la magica
atmosfera di un luogo indescrivibile.
Dopo alcuni minuti di attesa
per l'acquisto del biglietto ( 400 bath, cifra decisamente
considerevole, ma che consentiva l'accesso anche ad altri musei di
Dusit ) , abbiamo varcato la porta di accesso protetta
da giganteschi guerrieri mentre i nostri occhi provavano a
spaziare sull'intero complesso, non riuscendo a catturarne che
qualche scorcio.
Solo
una fotografia, seppure limitata ad una piccola parte della
spettacolare scena, può rendere l'immagine che si presenta agli
occhi del turista non avvezzo ad una coreografia fatta di oro,
maioliche coloratissime, metri e metri di affreschi, facciate
decorate con vetrini di ogni forma e colore, statue di esseri mitologici
e fantastici, strane costruzioni.
All'interno dei templi
le mille statue con l'immagine del Buddha , circondate da offerte
di fiori, frutta, ceri di ogni misura con tantissime
persone in atto di preghiera ed in molti luoghi uno o più monaci
intonanti preghiere od in colloquio con i fedeli.
Non
voglio fare l'elenco di quello che sta all'interno delle mura che
circondano il complesso, ma posso azzardare che non bastano più
giorni per una visita accurata, essendovi oltre una cinquantina tra
fabbricati e monumenti, tre musei, centinaia di statue, giardini
e quant'altro.
Voglio
solo rapidamente ricordare lo stupendo PHRA
MONDOP,
il tempio del BUDDHA
DI SMERALDO,
il complesso dell'antica residenza reale ed il nuovo palazzo,
rammaricandomi che a pomeriggio già inoltrato si sia dovuta interrompere la visita che
avrebbe potuto continuare ai padiglioni del museo del WAT
PHRA KAEW ,
essendoci stato impedito l'accesso all'area per la concomitanza di
una cerimonia funebre.
Per
impiegare utilmente il tempo rimasto abbiamo optato per una visita al
vicino complesso del WAT
PHO ,
il più vasto tempio buddista della Thailandia costruito circa 200
anni fà, dove è visibile l'immenso RECLINING
BUDDHA (
budda sdraiato ) lungo 46 metri, alto 15 all'altezza del capo e con
la pianta dei piedi di madreperla intagliata con una superficie
di circa 4 mq. che ci ha fatto ripensare al contrasto con il minuscolo Budda di
smeraldo scolpito in un unico blocco di giada non più alto di un metro .
Confesso
che per le impalcature di lavori in corso o forse perché non
c'erano indicazioni chiare, abbiamo fatto più di una volta il giro
del complesso monastico, senza trovare l'accesso al tempio che
custodisce un simile gigante.
La voglia
di una doccia scaccia sudore ci ha fatto decidere per il rientro in
albergo, ma il pensiero che in Bangkok e dintorni esistano
circa 300 templi mi ha fatto considerare quanto tempo
occorrerebbe per una velocissima visita a ciascuno.
Ci
alziamo e dalla finestra scopriamo un'altra bella giornata, che
pensiamo di sfruttare con la visita al mercato di CHATUCHAK,
appena fuori Bangkok. Arriviamo dopo circa mezz'ora di Sky
Train e ci tuffiamo nella bolgia dei circa 7000 banchi di
vendita del mercato più famoso della Thailandia.
Non
so se ci siano articoli che non siano esposti su qualche banco, ma
certamente il caldo e la gente che si ammassa sotto le tettoie di
riparo alle aree di vendita, fanno rimpiangere i microscopici
mercatini delle nostre città. La vendita, pur divisa per categorie
merceologiche, è caotica per varietà, abbondanza, confusione e
per il disorientamento che ti obbliga a ritornare nel medesimo
punto , anche contro il tuo desiderio.
La
giornata è stata massacrante, con tantissimi passi percorsi e qualche
buon acquisto.
Al rientro in albergo abbiamo posto rimedio
alla tremenda stanchezza con un tuffo in piscina e successiva cenetta
in ristorantino d.o.c. ( Queen of curry ) dove, seppur avvertito, ho sfidato un peperoncino
tremendo che, ancor oggi, mi fa venire le lacrime agli occhi al solo ricordo.
Al
risveglio scorgiamo una giornata che presenta un cielo disposto a
lasciar filtrare qualche raggio di sole e pensiamo di approfittarne
per un giro in barca sui canali interni di Bangkok.
Dopo aver
contrattato il giro lungo di quattro ore al prezzo di 1000 bath a
persona, con sosta alla ORCHID FARM ed al FLOATING
MARKET ,
partiamo su una piccola e lenta imbarcazione condotta da una gentile
signora che di inglese non conosce decisamente nulla.
Incredibili la
vegetazione, la condizione abitativa nelle molte
catapecchie intervallate a ville thai modernissime e la
bellezza di alcuni sconosciuti Wat incontrati lungo i canali gonfi
d'acqua, in cui galleggiavano cumuli di gigli di fiume strappati
dalla corrente divenuta più forte per le piogge delle settimane
precedenti.
Approfittiamo della fermata al mercato galleggiante
sul klong ( canale ) Bang Chuak Nung per
dare un'occhiata ad un mercatino occasionale allestito nelle
immediate vicinanze in occasione di qualche festività e scattare
alcune foto, che si aggiungono alle numerose appena scattate alle
bellissime orchidee della Orchid Farm.
Ritornati sul CHAO
PHRAYA facciamo accostare la barca e riusciamo a far intendere alla nostra guida che torneremo con altri mezzi per poter
sostare più a lungo nel sito del WAT
ARUN.
Qui, nelle
successive tre ore, saliamo fino all'ultima terrazza
dell'altissimo e bellissimo Prang ricoperto di maioliche, per
godere del panorama verso il Grand Palace e la Bangkok dei
grattacieli, scattando numerose fotografie.
Il quarto
giorno, guardando fuori dalla finestra, scorgiamo una giornata grigia
che promette pioggia imminente e decidiamo di restare in luoghi meno esposti e
più vicini alle stazioni dello Sky Train. Decidiamo di
visitare la Thompson
House,
una meta poco segnalata sulle guide, comunque vicinissima al SIAM
CENTRAL WORLD.
Una
pioggerella insistente ci accompagna fino all'ingresso della
casa-museo in puro stile thai, dove lo strano personaggio,
scomparso nel 1957, avviò la tessitura a mano della seta,
trasformandola in arte.
Una cordialissima guida, parlante francese, ci
accompagna per la casa, fornendo interessanti notizie sugli
arredi, quadri ed opere ivi custodite.
Dopo
una meritata sosta davanti ad un delizioso dolce, ci dirigiamo verso l' MBK e passiamo
le successive due ore a curiosare tra le centinaia di
negozietti disposti l'uno accanto all'altro nell'identico stile del
mercato visitato il giorno prima.
Ci spostiamo poi al SIAM
PARAGON
visitandone l'incredibile acquario posto nell'interrato, che
inaspettatamente risulta essere anche molto più grande di quello di
Genova e di altre città europee. Belle le vasche tematiche e buona
l'interattività con le guide video e sonore.
Dopo un paio d'ore
riemergiamo per fare un salto al Siam Center,
sempre accompagnati da una leggera pioggerella.
Il
giorno successivo il cielo è incerto, ma decidiamo di tentare
una sortita alla scoperta dell' Anantasamakom
Ttrone Hall e
della Vimanmek
Mansion ed
eventualmente del vicino Zoo di Dusit, tempo permettendo.
Lo
spettacolare palazzo della "sala del trono" viene
raggiunto con una breve corsa con il battello ed un paio di
chilometro a piedi, dopo aver scongiurato il solito
depistaggio di autisti di tuk-tuk ed altri individui che
giurano sulla chiusura di tutti i monumenti della zona, escluso
quelli a cui vogliono trasportarti.
Qui, per la prima volta, ho
dovuto indossare una gonna sui miei short, ritenuti non indecorosi per il tenore del luogo, che ci ha stupito per la bellezza dell'ambiente in
cui sono conservate le copie dei troni, dei palanchini e dei
regali che gli artigiani delle scuole d'arte thailandesi hanno
preparato per re e regine in occasione di particolari date della loro
vita.
Stupisce la ricchezza e la bellezza di taluni pezzi confezionati da
centinaia di persone durante diversi mesi di lavoro.
La visita prosegue al piano inferiore dove sono conservati decine di arazzi
confezionati a mano in seta e della cui finezza e spettacolarità non
sono in grado di scrivere.
L'ingresso
alla V.M. è
stato, a dir poco, tragicomico perché dopo essere stato costretto a re-indossare il gonnellone, siamo stati sottoposti
ad ispezione personale, frugati e fatti passare al metal detector per accedere ad ambienti abitati in passato dai re e loro
discendenti ed ora adibito solo a museo.
Bellissimo
l'ambiente completamente in legno, ma rovinato
dall'installazione di impianti di aria condizionata ed altre amenità elettriche.
Abbiamo
rinunciato a visitare lo Zoo a causa dell'ora tarda e perché a meno di 50
metri dal molo di imbarco, ci ha sorpresi una pioggia
scrosciante di circa mezz'ora ( per tutto il nostro soggiorno non pioverà più ), che in pochi minuti ha trasformato tutta la via in un
piccolo fiume, costringendoci ad acquistare un poncio impermeabile
per evitare l'ammollo.
Il sesto
giorno ancora sprazzi di sole tra le nuvole in un cielo grigio e
giornata dedicata al complesso del PHRA
MAHA MONDOP contenente
l'enorme statua del Buddha d'oro ed al MARBLE
THEMPLE,
costruito con marmi italiani.
A piedi, cercando agli angoli delle
strade le giuste indicazioni per qualcosa non sempre facilmente
rintracciabile, abbiamo sfidato il caos viario di Bangkok e
della indescrivibile Chinatown.
A
sera ritorno in albergo e nuotata in piscina.
Settimo
giorno si preannuncia come una bellissima giornata e ne
approfittiamo per programmare la visita ad ANCIENT
SIAM,
sito in cui sono riprodotti a grandezza naturale molti monumenti
sparsi per la Thailandia.
Con lo Sky Train raggiungiamo l'ultima
fermata della Sukkumvit
Line e
proseguiamo per una buona mezz'ora con un taxi ( per irrisori 100
bath ) fino all'ingresso del parco, dove preleviamo una scassatissima
bicicletta, inclusa nel prezzo del biglietto, per percorrere in
lungo ed in largo i dieci ettari in cui sono disseminate vere
meraviglie, riproducenti antiche abitazioni, un villaggio sull'acqua
animato da figuranti, templi reali e di fantasia.
Nel pomeriggio
veniamo colti da brevi scrosci d'acqua, ma, quando è ora di andar
via, rimane ben poco ancora da vedere.
Il
traffico serale è piuttosto intenso e ritornando, la spesa per il
taxi lievita a ben 140 bath. ( 3 euro)
L'ottava
giornata è caldissima e l'umidità impossibile.
Decidiamo di far
visita al complesso del NATIONAL
MUSEUM.
Un veloce viaggio in battello ci porta a meno di un chilometro, ma
abbiamo qualche difficoltà a trovare il luogo, seppure ben visibile
quando riusciamo ad arrivare sulla grandissima piazza che lo fronteggia.
Nelle circa 40 sale tematiche troviamo un
interessante viaggio nel tempo che inizia dai plastici dedicati alla
vita nella preistoria sino all'esposizione dei carri funebri usati
per l'ultimo omaggio ai componenti della famiglia reale.
Dispiace non
poter dedicare più tempo ad ogni singolo oggetto esposto, ma usciamo
per ritornare sui nostri passi scorgendo da lontano le cupole dorate
del Wat
Phra Kaew.
Ritorniamo
in albergo per prepararci ad un'uscita notturna con l'intenzione di
arrivare sulla terrazza più alta di Bangkok sulla Baiyoke
Tower.
Una rapida corsa sulle tre linee dello Sky Train ed eccoci ai piedi
del gigante di trecento metri e poi fino all' 84° piano per una
vista mozzafiato su Bangkok.
Ci
fermiamo in un ristorantino a chiara conduzione araba e questa
sarà la volta in cui spenderemo meno ( circa 400 bath - 10 euro
in due ) mangiando discretamente bene.
Chiudiamo la serata tra
i banchi di un mercatino notturno proprio ai piedi del grattacielo.
Il
nono giorno il sole fa la sua comparsa già dal mattino presto e
ci prepariamo ad arrivare sino alla GOLDEN
MOUNTAIN ed
alla GIANT
SWING , usando il taxi per avere più tempo da dedicare all' esplorazione delle adiacenze di Chinatown.
Lo spettacolare tempio, posto alla cima di una collinetta artificiale
che sovrasta la città, ci tiene occupati per molto tempo e qui troviamo, in modo esagerato, l'offerta di denaro al Buddha, quasi
come un bucato steso al sole.
Ci viene spontaneo osservare che in
Europa, tanto denaro lasciato alla mercé di tutti, avrebbe destinazione ben diversa finendo nelle tasche di disinvolti
individui.
Passando accanto alla Phakan
Fortress sostiamo
sotto l'altissima altalena già destinata a esercizi di destrezza,
fino a quando la morte di più persone suggerì di lasciarla solo come
monumento a memoria.
A piedi raggiungiamo la piazza dove sorge il monumento
alla Democrazia, proseguendo la passeggiata sino a quando le gambe hanno continuato
a sorreggerci.
Ritorno
in albergo e fine giornata con nuotata in piscina.
Anche
per l'ultimo giorno a Bangkok ci aspetta una giornata splendida che
decidiamo di dedicare ad una passeggiata in Kao San Road, poi
nel quartiere di Patpong e
per ultimo un saluto a Chinatown.
Decisamente
delusi per lo squallore diurno del famoso quartiere a luci rose, finiamo, curiosiando tra i vicoli di Chinatown, nel caos di gente e negozi di una delle strade più trafficate
di Bangkok.
Con
oltre 1200 scatti fotografici ho esaurito la capacità di tutte le memory
card della mia macchina fotografica e per le ultime foto della
giornata ho scelto di cancellare qualcuna di quelle dei giorni
scorsi, non potendo rinunciare ai templi ed alle spettacolari
porte ornate di draghi ed altre figure mitologiche cinesi.
Approfittiamo,
nel pomeriggio, del passaggio gratuito sulla giunca
del RIVER
CITY per
visitare questo moderno centro commerciale tutto in vetro, pieno di
negozi di antiquariato desolatamente privi di clienti,
chiedendoci come possano sopravvivere.
Scopriamo
a pochi passi dal nostro albergo un interessante e sconosciuto Wat,
appena restaurato, che contornato da modernissimi grattacieli
spicca per il bianco delle costruzioni e lo sfavillio delle tegole
policrome. Completando la passeggiata, ci imbattiamo, a pochi
passi dallo Shangri-La Hotel, nel piccolo e stupendo Wat
Suanphiu.
Il
tempio è chiuso, ma un edificio del complesso è adibito a
scuola e riusciamo a sbirciare all'interno.
Non
resta che preparare le valigie in attesa della partenza.
Ci
alziamo di buonora e dopo la solita colazione con ogni tipo di
preparazione culinaria, decidiamo di dedicarci un'ora di relax in un
centro di massaggio thailandese , pulito e molto
professionale, non lontano dall'albergo.
Ci consegnano un kimono
e dopo averci fatto accomodare sopra una stuoia nemmeno troppo
scomoda, iniziano un trattamento che, in qualche momento, è stato persino doloroso ma che, alla fine, ci ridà energia e benessere.
Valigie
alla mano, nel primo pomeriggio, scegliamo di trasferirci
all'aeroporto con il taxi ( 30 Km per 400 bath ) e dopo aver atteso
di poter accedere all'interno passando per i controlli di frontiera,
iniziamo l'esplorazione del grandissimo duty-free.
Mi
lascio tentare dal prezzo favorevole e decido per l'acquisto di una
digitale compatta, che andrà a sostituire quella in uso.
Il
momento dell'imbarco arriva fin troppo presto e dopo un piacevole
seppur lungo volo, siamo a Milano per le 7 del Mattino.
Prendiamo in
corsa il treno di collegamento con la Stazione Centrale, dove
perdiamo per una manciata di secondi a causa di indicazioni errate o mancanti, quello che ci avrebbe riportato a casa a tempo di
record.
Non
resta che rimetterci ai ricordi.
Per viaggio, soggiorno, pasti e bevande si è speso meno di 1200
euro a testa.
Sono
rimaste ancora molte cose da vedere e non sarebbero bastati
altrettanti giorni per la sola Bangkok, ben sapendo che in tutta la
Thailandia esistono monumenti altrettanto degni di essere visitati.
Se
ritorneremo sarà per godere delle bellissima spiagge e di un mare
che ti accoglie in un caldo abbraccio.
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