venerdì 26 settembre 2014

Bangkok

 BANGKOK

   Non pensavo che il mio desiderio di ritornare a Bangkok si sarebbe avverato tanto presto, ma oggi, 14 Settembre, sto salendo sull'aereo che ci porterà in Thailandia per concretizzare il  sogno.
Dopo aver deciso per un viaggio fai da te utilizzando i servizi di Expedia, che nel precedente viaggio a Koh Tao ci aveva pienamente soddisfatto, abbiamo prenotato volo ed albergo.
Pur se qualche dubbio ci aveva causato la scelta del periodo ( a Settembre il meteo registra circa 20 giorni di pioggia ), si è deciso che non potevamo aspettare oltre e pronti a subire le ire di Giove Pluvio, abbiamo dato fondo ai nostri risparmi.
Il volo più economico l'abbiamo trovato  con la Oman Airwais, che si è dimostrata un'ottima compagnia, con servizi simili alle consorelle del Golfo. 
La durata dei voli, sia andata che ritorno,  non è stata superiore alle 17 ore ed anche lo scalo a Muscat, nel cuore della notte, non ci ha infastidito più di tanto. 
Nella tratta Milano - Muscat e ritorno,  l'aereo ha viaggiato quasi vuoto, con la possibilità di occupare anche più di un posto e distenderci comodamente.
All'arrivo a Bangkok, in un mattino nuvoloso e caldissimo, liquidati i soliti venditori di servizi  che, più che aiutarci, ci infastidivano informandoci erroneamente che non c'erano bus per la città ed offrendoci tutto ciò che non ci serviva, siamo scesi ai treni ( piano -2 ) e capito l'utilizzo del gettone-biglietto, in una mezz'ora, siamo arrivati alla stazione di interscambio con lo sky-train. 
Trascinando, per la stanchezza che aveva ormai raggiunto limiti disumani, le valigie su e giù per le scale e nel lungo corridoio di congiunzione, abbiamo raggiunto il marciapiede di imbarco e finalmente la stazione di Saphan Taksin.
L'albergo, accuratamente scelto alla minima distanza dalle fermate dei mezzi di trasporto, ci attendeva a meno di 300 metri, superati di slancio in mezzo ai banchi del mercato e dei venditori ambulanti, tra i richiami dei conducenti di tuk-tuk che ci offrivano un trasporto, accuratamente da evitare per non trovarsi in un luogo diverso dalla destinazione richiesta.
Alle 10 del mattino, sbrigate la formalità di registrazione, abbiamo mosso i primi passi in una cauta esplorazione dei dintorni per ingannare il tempo restante al possesso della nostra camera, che non ci sarebbe stata consegnata  prima delle 14.
Senza perdere di vista l'imponente e strana sagoma del CENTRE POINT SILOM ci siamo avventurati nel sottostante supermercato Robinson per una boccata d'aria condizionata prima di scendere per  strada dove la temperatura era di oltre 30 gradi e l'umidità quasi il 95%.
Dopo aver perso tempo passeggiando senza una meta precisa, ormai sopraffatti dalla stanchezza, dal caldo e dalla irrefrenabile voglia di una doccia, siamo ritornati alla reception sperando che la camera fosse disponibile e non è difficile immaginare la nostra riconoscenza quando ci hanno dato libero accesso all'appartamento.
Accompagnati da inchini e saluti, abbiamo raggiunto il nostro alloggio al 20° piano, perfettamente corrispondente alla descrizione di Internet : pulitissimo, ben arredato e con ottime attrezzature.
Ci siamo svegliati alle 10 di sera con l'appetito che ci spingeva a cercare un qualsiasi introvabile ristorante ( già quasi tutti chiusi a quell'ora ) siamo finiti in un fantomatico locale che si dichiarava italiano, caro e assai poco convincente, finendo la giornata un poco delusi.

   Il giorno successivo, con il massimo della buona volontà , alle 8 eravamo già pronti per la colazione.
Consapevoli che avremmo assaggiato poco o nulla fino a sera, abbiamo fatto onore a tutto ciò che, disposto in bell'ordine, non aspettava altro che essere assaggiato. 
In italia non ci saremmo mai sognati di mangiare riso, pesce, maiale in agrodolce e non, uova, verdure crude e cotte, frutta, dolce e caffè a quell'ora del mattino, ma l'aria della Thailandia ha fatto il miracolo, quel giorno e tutti i successivi. 
Mi corre l'obbligo di confessare che l'albergo ha un ottimo staff di cucina e che in tutto il periodo di permanenza non abbiamo mai trovato due piatti identici  e ciò ci ha incoraggiati ad osare assaporando gusti nuovi ed insoliti.
Per godere della bellissima giornata con cielo limpido  abbiamo deciso di visitare il WAT PHRA KAEW  ed il GRAND PALACE.
Dopo aver raggiunto a piedi l'imbarco del Central Pier ( a 200 metri dall'albergo ), respingendo l'assalto di alcuni novelli Caronte, e cercato di capire qual era il modo migliore di viaggiare sul fiume, abbiamo sprecato duecento bath acquistando il biglietto giornaliero esclusivamente riservato ai turisti ( il medesimo servizio si ha con i battelli di normale percorrenza ad un prezzo irrisorio).
Dopo circa venti minuti di navigazione, eccoci in prossimità del recinto del GRAN PALACE in mezzo a decine di bancarelle e ad una moltitudine di persone lungo la via, dove l'insistenza di alcuni venditori di stampe su tela ha sfiorato, solo in questo luogo, la maleducazione.
Pur documentati su quanto stavamo per visitare, già dall'esterno i Chedi dorati, i Prang ed i tetti multicolori lasciavano presagire la magica atmosfera di un luogo indescrivibile. 
Dopo alcuni minuti di attesa per l'acquisto del biglietto ( 400 bath, cifra decisamente considerevole, ma che consentiva l'accesso anche ad altri musei di Dusit ) , abbiamo varcato la porta di accesso protetta da giganteschi guerrieri mentre i nostri occhi provavano a spaziare sull'intero complesso, non riuscendo a catturarne che qualche scorcio.
Solo una fotografia, seppure limitata ad una piccola parte della spettacolare scena, può rendere l'immagine che si presenta agli occhi del turista non avvezzo ad una coreografia fatta di oro, maioliche coloratissime, metri e metri di affreschi, facciate decorate con vetrini di ogni forma e colore, statue di esseri mitologici e fantastici, strane costruzioni. 
All'interno dei templi  le mille statue con l'immagine del Buddha , circondate da offerte di fiori, frutta, ceri di ogni misura con tantissime persone in atto di preghiera ed in molti luoghi uno o più monaci intonanti preghiere od in colloquio con i fedeli.
Non voglio fare l'elenco di quello che sta all'interno delle mura che circondano il complesso, ma posso azzardare che non bastano più giorni per una visita accurata, essendovi oltre una cinquantina tra fabbricati e monumenti, tre musei, centinaia di statue, giardini e quant'altro.
Voglio solo rapidamente ricordare lo stupendo PHRA MONDOP, il tempio del BUDDHA DI SMERALDO, il complesso dell'antica residenza reale ed il nuovo palazzo, rammaricandomi che  a  pomeriggio già inoltrato si sia dovuta  interrompere  la visita che avrebbe potuto continuare ai padiglioni del museo del WAT PHRA KAEW , essendoci stato impedito l'accesso all'area per la concomitanza di una cerimonia funebre.
Per impiegare utilmente il tempo rimasto abbiamo optato per una visita al vicino complesso del  WAT PHO , il più vasto tempio buddista della Thailandia costruito circa 200 anni fà, dove è visibile l'immenso  RECLINING BUDDHA ( budda sdraiato ) lungo 46 metri, alto 15 all'altezza del capo e con la pianta dei piedi di madreperla intagliata con una superficie di circa 4 mq. che ci ha fatto ripensare al contrasto con il minuscolo Budda di smeraldo scolpito in un unico blocco di giada non più alto di un metro .
Confesso che per le impalcature di lavori in corso o forse perché non c'erano indicazioni chiare, abbiamo fatto più di una volta il giro del complesso monastico, senza trovare l'accesso al tempio che custodisce un simile gigante.
La voglia di una doccia scaccia sudore ci ha fatto decidere per il rientro in albergo,  ma il pensiero che in Bangkok e dintorni esistano circa 300 templi mi ha fatto considerare quanto tempo occorrerebbe per una velocissima visita a ciascuno.

   Ci alziamo e dalla finestra scopriamo un'altra bella giornata, che pensiamo di sfruttare con la visita al mercato di CHATUCHAK, appena fuori Bangkok. Arriviamo dopo circa mezz'ora di Sky Train e ci tuffiamo nella bolgia dei circa 7000  banchi di vendita del mercato più famoso della Thailandia.
Non so se ci siano articoli che non siano esposti su qualche banco, ma certamente il caldo e la gente che si ammassa sotto le tettoie di riparo alle aree di vendita, fanno rimpiangere i microscopici mercatini delle nostre città. La vendita, pur divisa per categorie merceologiche, è caotica per varietà, abbondanza, confusione e per il disorientamento che ti obbliga a ritornare nel medesimo punto , anche contro il tuo desiderio.
La giornata è stata massacrante, con tantissimi passi percorsi e qualche buon acquisto.
Al rientro in albergo abbiamo posto rimedio alla tremenda stanchezza con un tuffo in piscina e successiva cenetta in ristorantino d.o.c.  ( Queen of curry ) dove, seppur avvertito, ho sfidato un peperoncino tremendo che, ancor oggi, mi fa venire le lacrime agli occhi al solo ricordo.

   Al risveglio scorgiamo una giornata che presenta un cielo disposto a lasciar filtrare qualche raggio di sole e pensiamo di approfittarne per un giro in barca sui canali interni di Bangkok. 
Dopo aver contrattato il giro lungo di quattro ore al prezzo di 1000 bath a persona, con sosta alla ORCHID FARM ed al FLOATING MARKET , partiamo su una piccola e lenta imbarcazione condotta da una gentile signora che di inglese non conosce decisamente nulla. 
Incredibili la vegetazione, la condizione abitativa nelle molte catapecchie intervallate a ville thai modernissime  e la bellezza di alcuni sconosciuti Wat incontrati lungo i canali gonfi d'acqua, in cui galleggiavano cumuli di gigli di fiume strappati dalla corrente divenuta più forte per le piogge delle settimane precedenti. 
Approfittiamo della fermata al mercato galleggiante sul klong ( canale ) Bang Chuak Nung per dare un'occhiata ad un mercatino occasionale allestito nelle immediate vicinanze in occasione di qualche festività e scattare alcune foto, che si aggiungono alle numerose appena scattate alle bellissime orchidee della Orchid Farm. 
Ritornati sul CHAO PHRAYA facciamo accostare la barca e riusciamo a far intendere alla nostra guida che torneremo con altri mezzi per poter sostare più a lungo nel sito del WAT ARUN.  
Qui,  nelle successive tre ore,  saliamo fino all'ultima terrazza dell'altissimo e bellissimo Prang ricoperto di maioliche, per godere del panorama verso il Grand Palace e la Bangkok dei grattacieli, scattando numerose fotografie.

  Il quarto giorno, guardando fuori dalla finestra, scorgiamo una giornata grigia che promette pioggia imminente e decidiamo di restare in luoghi meno esposti e più vicini alle stazioni dello Sky Train. Decidiamo di visitare la Thompson House, una meta poco segnalata sulle guide, comunque vicinissima al SIAM CENTRAL WORLD.
Una pioggerella insistente ci accompagna fino all'ingresso della casa-museo in puro stile thai, dove lo strano personaggio, scomparso nel 1957, avviò la tessitura a mano della seta, trasformandola in arte. 
Una cordialissima guida, parlante francese, ci accompagna per la casa, fornendo interessanti notizie sugli arredi, quadri ed opere ivi custodite.
Dopo una meritata sosta davanti ad un delizioso dolce, ci dirigiamo verso l' MBK e passiamo le successive due ore a curiosare tra le centinaia di negozietti disposti l'uno accanto all'altro nell'identico stile del mercato visitato il giorno prima. 
Ci spostiamo poi al SIAM PARAGON   visitandone l'incredibile acquario posto nell'interrato, che inaspettatamente risulta essere anche molto più grande di quello di Genova e di altre città europee. Belle le vasche tematiche e buona l'interattività con le guide video e sonore.
Dopo un paio d'ore riemergiamo per fare un salto al Siam Center, sempre accompagnati da una leggera pioggerella.

  Il giorno successivo il cielo è incerto,  ma decidiamo di tentare una sortita alla scoperta dell' Anantasamakom Ttrone Hall  e della Vimanmek  Mansion ed eventualmente del vicino  Zoo di Dusit, tempo permettendo. 
Lo spettacolare palazzo  della "sala del trono" viene raggiunto con una breve corsa con il battello ed un paio di  chilometro a piedi, dopo aver scongiurato il solito depistaggio di autisti di tuk-tuk ed altri individui  che giurano sulla chiusura di tutti i monumenti della zona, escluso quelli a cui vogliono trasportarti. 
Qui, per la prima volta, ho dovuto indossare una gonna sui miei short, ritenuti non indecorosi per il  tenore del luogo, che ci ha stupito per la bellezza dell'ambiente in cui sono conservate le copie dei troni, dei palanchini e dei  regali  che gli artigiani delle scuole d'arte thailandesi hanno preparato per re e regine in occasione di particolari date della loro vita. 
Stupisce la ricchezza e la bellezza di taluni pezzi confezionati da centinaia di persone durante diversi mesi di lavoro.   
La visita prosegue al piano inferiore dove sono conservati decine di arazzi confezionati a mano in seta e della cui finezza e spettacolarità non sono in grado di scrivere.
L'ingresso alla V.M. è stato, a dir poco,  tragicomico perché dopo essere stato costretto a re-indossare il gonnellone,  siamo stati sottoposti ad ispezione personale,  frugati e fatti passare al metal detector per accedere ad ambienti abitati in passato dai re e loro discendenti ed ora adibito solo a museo.
Bellissimo l'ambiente completamente in legno, ma rovinato dall'installazione di impianti di aria condizionata ed altre amenità elettriche.
Abbiamo rinunciato a visitare lo Zoo a causa dell'ora tarda e perché a  meno di 50 metri dal molo di imbarco, ci ha sorpresi una pioggia scrosciante di circa mezz'ora ( per tutto il nostro soggiorno non  pioverà più ), che in pochi minuti ha trasformato tutta la via in un piccolo fiume, costringendoci ad acquistare un poncio impermeabile per evitare l'ammollo.

  Il sesto giorno ancora sprazzi di sole tra le nuvole in un cielo grigio e giornata dedicata al complesso del   PHRA MAHA MONDOP contenente l'enorme statua del Buddha d'oro ed al MARBLE THEMPLE, costruito con marmi italiani. 
A piedi, cercando agli angoli delle strade le giuste indicazioni per qualcosa non sempre facilmente rintracciabile, abbiamo sfidato il caos viario di Bangkok e della indescrivibile Chinatown.
A sera ritorno in albergo e nuotata in piscina.

  Settimo giorno si preannuncia come una bellissima giornata e ne approfittiamo per programmare la visita ad ANCIENT SIAM, sito in cui sono riprodotti a grandezza naturale molti monumenti sparsi per la Thailandia. 
Con lo Sky Train raggiungiamo l'ultima fermata della Sukkumvit Line e proseguiamo per una buona mezz'ora con un taxi ( per irrisori 100 bath ) fino all'ingresso del parco, dove preleviamo una scassatissima bicicletta, inclusa nel prezzo del biglietto,  per percorrere in lungo ed in largo i dieci ettari in cui sono disseminate vere meraviglie, riproducenti antiche abitazioni, un villaggio sull'acqua animato da figuranti, templi reali e di fantasia. 
Nel pomeriggio veniamo colti da brevi scrosci d'acqua, ma, quando è ora di andar via, rimane ben poco ancora da vedere.
Il traffico serale è piuttosto intenso e ritornando, la spesa per il taxi lievita a  ben 140 bath. ( 3 euro) 

  L'ottava giornata è caldissima e l'umidità impossibile. 
Decidiamo di far visita al complesso del NATIONAL MUSEUM
Un veloce viaggio in battello ci porta a meno di un chilometro, ma abbiamo qualche difficoltà a trovare il luogo, seppure ben visibile quando riusciamo ad arrivare sulla grandissima piazza che lo  fronteggia. 
Nelle circa 40 sale tematiche troviamo un interessante viaggio nel tempo che inizia dai plastici dedicati alla vita nella preistoria sino all'esposizione dei carri funebri usati per l'ultimo omaggio ai componenti della famiglia reale. 
Dispiace non poter dedicare più tempo ad ogni singolo oggetto esposto, ma usciamo per ritornare sui nostri passi scorgendo da lontano le cupole dorate del Wat Phra Kaew.
Ritorniamo in albergo per prepararci ad un'uscita notturna con l'intenzione di arrivare sulla terrazza più alta di Bangkok sulla Baiyoke Tower
Una rapida corsa sulle tre linee dello Sky Train ed eccoci ai piedi del gigante di trecento metri e poi fino all' 84° piano per una vista mozzafiato su Bangkok.
Ci fermiamo  in un ristorantino a chiara conduzione araba e questa sarà la volta in cui spenderemo meno ( circa 400 bath - 10 euro in due ) mangiando discretamente bene.
Chiudiamo la serata  tra i banchi di un mercatino notturno proprio ai piedi del grattacielo.

   Il nono giorno il sole fa la sua comparsa già dal mattino presto e ci prepariamo ad arrivare sino alla GOLDEN MOUNTAIN  ed alla GIANT SWING , usando il taxi per avere più tempo da dedicare all' esplorazione delle adiacenze di Chinatown
Lo spettacolare tempio, posto alla cima di una collinetta artificiale che sovrasta la città, ci tiene occupati per molto tempo e qui troviamo, in modo esagerato, l'offerta di denaro al Buddha, quasi come un  bucato steso al sole.
Ci viene spontaneo osservare che in Europa, tanto denaro lasciato alla mercé di tutti, avrebbe  destinazione ben diversa finendo nelle tasche di disinvolti  individui. 
Passando accanto alla Phakan Fortress sostiamo sotto l'altissima altalena già destinata a esercizi di destrezza, fino a quando la morte di più persone suggerì di lasciarla solo come monumento a memoria.
A piedi raggiungiamo la piazza dove sorge il monumento alla Democrazia, proseguendo la passeggiata sino a quando le gambe hanno continuato a sorreggerci.
Ritorno in albergo e fine giornata con nuotata in piscina.


   Anche per l'ultimo giorno a Bangkok ci aspetta una giornata splendida che decidiamo di dedicare ad una passeggiata in Kao San Road, poi nel quartiere di Patpong e per ultimo un saluto a Chinatown. 
Decisamente delusi per lo squallore diurno del famoso quartiere a luci rose, finiamo, curiosiando tra i vicoli di Chinatown, nel caos di gente e negozi  di una delle strade più trafficate di Bangkok.

   Con oltre 1200 scatti fotografici ho esaurito la capacità di tutte le memory card della mia macchina fotografica e per le ultime foto della giornata ho scelto di cancellare qualcuna di quelle dei giorni scorsi, non potendo rinunciare ai templi ed alle spettacolari porte ornate di draghi ed altre figure mitologiche cinesi.
Approfittiamo,  nel pomeriggio, del passaggio  gratuito sulla giunca del RIVER CITY  per visitare questo moderno centro commerciale tutto in vetro, pieno di negozi di antiquariato desolatamente privi  di clienti,  chiedendoci come possano sopravvivere.
Scopriamo a pochi passi dal nostro albergo un interessante e sconosciuto Wat, appena restaurato,  che contornato da modernissimi grattacieli spicca per il bianco delle costruzioni e lo sfavillio delle tegole policrome. Completando la passeggiata,  ci imbattiamo, a pochi passi dallo Shangri-La Hotel, nel piccolo e stupendo Wat Suanphiu. 
Il tempio è chiuso, ma un edificio del complesso è adibito a scuola e riusciamo a sbirciare all'interno.
Non resta che preparare le valigie in attesa della partenza.

   Ci alziamo di buonora e dopo la solita colazione con ogni tipo di preparazione culinaria, decidiamo di dedicarci un'ora di relax in un centro di massaggio thailandese ,  pulito e molto professionale, non lontano dall'albergo. 
Ci consegnano un kimono e dopo averci fatto accomodare sopra una stuoia nemmeno troppo scomoda, iniziano un trattamento che, in qualche momento, è stato persino doloroso ma che, alla fine, ci ridà energia e benessere.
Valigie alla mano, nel primo pomeriggio, scegliamo di trasferirci all'aeroporto con il taxi ( 30 Km per 400 bath ) e dopo aver atteso di poter accedere all'interno passando per i controlli di frontiera, iniziamo l'esplorazione del grandissimo duty-free.
Mi lascio tentare dal prezzo favorevole e decido per l'acquisto di una digitale compatta, che andrà a sostituire quella in uso.
Il momento dell'imbarco arriva fin troppo presto e dopo un piacevole seppur lungo volo,  siamo a Milano per le 7 del Mattino.
Prendiamo in corsa il  treno di collegamento con la Stazione Centrale, dove perdiamo per una manciata di secondi a causa di indicazioni errate o mancanti,  quello che ci avrebbe riportato a casa a tempo di record.
Non resta che rimetterci ai ricordi.

Per  viaggio, soggiorno, pasti e bevande si è speso meno di 1200 euro a testa.
Sono rimaste ancora molte cose da vedere e non sarebbero bastati altrettanti giorni per la sola Bangkok, ben sapendo che in tutta la Thailandia esistono monumenti altrettanto degni di essere visitati.
Se ritorneremo sarà per godere delle bellissima spiagge e di un mare che ti accoglie in un caldo abbraccio.















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