giovedì 25 settembre 2014

Viaggio sub a KOH TAO

Era una notte buia e tempestosa.....
…... e non sapendo come passare il tempo, abbiamo puntato il dito sul mappamondo e deciso che saremmo arrivati fino a : 
                                  KOH TAO,
 praticamente uno scoglio perso in mezzo al mare della Thailandia, ma paradiso per sub.
L'avventura inizia l'11 Marzo con l'avvicinamento a Malpensa, da dove saremmo partiti il giorno successivo.
Per evitare levatacce abbiamo deciso di soggiornare in albergo ad Oleggio ( 10 Km. dall'aeroporto ), senza fare i conti con il mio navigatore che, ormai non più aggiornato, dopo averci fatto fare almeno 30 km. di giri a vuoto, alle 20 ci ha fatto la grazia, conducendoci finalmente a destinazione.
Pizza in un ristorante cinese ( !!!!) e poi a dormire fino all'indomani, quando per trovare il parcheggio dove avremmo dovuto lasciare l'auto, abbiamo avuto maggiori difficoltà del giorno precedente.
Per questo ci siano presentati tardi al check-in , con la conseguenza di non trovare più posto nelle sedute laterali dell'aereo ed essere costretti alla quasi totale immobilità per tutto il viaggio.
Il primo salto tra Milano e Dubai è durato circa 6 ore di volo tranquillo, interrotto solo dai sorrisi delle hostess della Emirate.
Siamo ripartiti alle 21.55 ed atterrati a Bangkok alle 06.50, in tempo per iniziare l'affannosa corsa per salire sull'aereo diretto a Samui in partenza alle 8.15 e che, bontà sua, si trovava dall'altra parte dell'aeroporto.
Non avevamo calcolato l'ampiezza di quell'aeroporto e nemmeno i circa 2 km. tra gli arrivi internazionali e le partenze dei voli interni e tanto meno le facce attonite di gente che non sapeva, non capiva o non poteva darci le informazioni per fare presto.
In breve, grazie anche alle lungaggini dell'ufficio immigrazione, siamo arrivati che stavano facendo l'ultima chiamata, due minuti prima che chiudessero il gate.
Appena preso posto sull'aereo, sudati, stanchi e stravolti, ci siamo guardati in faccia per farci una risata dopo la tensione accumulata.
A Samui siamo arrivati alle 9.30 ed in un caldo infernale, con umidità oltre il 90% , aspettiamo un mini-bus senza aria condizionata che, con comodo, ci trasporta al pontile di imbarco del traghetto per Koh Tao.
Nemmeno a farlo apposta, c'era un mare agitatissimo, così che solo alle 13 ci siamo imbarcati, ma solo dopo le 14 la barca ha lasciato il porto.
Per oltre due ore la maggior parte dei passeggeri ha dovuto arginare gli effetti spiacevoli del mal di mare e più di uno, dopo lo sbarco, ha ringraziato il suo Dio.
Ad aspettarci al porto di Koh Tao c'era una banda di personaggi locali che, senza troppi complimenti, ci hanno caricati su un furgone e portati a destinazione : al Charm Churee Villa, un albergo in mezzo alla foresta tropicale, che promette una sistemazione non lussuosa, ma a stretto contatto con la natura, dove scopriremo un buon ristorante ed un ben attrezzato diving.
Ottima la vista sulla baia, sopra tutto dalla magnifica terrazza sul mare dove, al mattino, si fa colazione più con gli occhi sul panorama, che non con la tantissima frutta messa in tavola.
Il caldo, da metà giornata fino a sera, era opprimente, sopra tutto per chi sino a due giorni prima indossava il maglione.
Di notte l'aria condizionata funzionava a meraviglia, salvo essere perfettamente indirizzata verso i letti, che come contromisura erano dotati di trapuntino; spento il condizionatore e tolto il trapuntino è iniziata la lotta contro i moschitos, che puntualmente hanno sempre affilato le loro armi dalle 18 per arrendersi a notte fonda.
Alle sei del mattino iniziava il concerto delle cicale, che, dal rumore infernale che saliva fino a noi, parevano avere le dimensioni di un pollo.
Per andare al diving, al ristorante od in paese si seguiva un sentiero sterrato tra alberi e cespugli dai fiori sconosciuti ed in certi punti il profumo era così forte che ci si fermava volentieri ad annusare.
In hotel ho trovato personale gentile e disponibile, anche se in più occasioni la camera non è stata rifatta ed il servizio di pulizia, in certi giorni,  è stato piuttosto approssimativo.
Quasi nessuno capiva l'inglese ed anche ad una risposta affermativa, difficilmente seguiva un'azione coerente.
Simpaticissimi i gestori del diving : tedeschi!!!!
Il profumo ed il sapore delle banane ci ha invitato a finire ogni pasto serale con una grande, buonissima “banana split” nelle più diverse interpretazioni.
Ho trovato una Thailandia a tre velocità : quella della grande e caotica città, quella dei luoghi turistici che non hanno rispettato la natura e quella dove la natura ha ancora il sopravvento sulle opere dell'uomo.
A Koh Tao la civiltà è sbarcata da una quindicina d'anni e non ci sono ancora gravi danni alle sue spiagge, alla foresta ed all'essenza del luogo, anche se un'ininterrotta fila di alberghi costeggia la sua spiaggia più bella, la Sairee.
Qui ci sono ancora posti dove la natura è intatta e l'uomo forse non riuscirà a distruggerla, anche se mucchi di plastica e rifiuti “civili” sono già sparsi qua e la, in prossimità di bar e ristoranti.
Esistono sull'isola due realtà : quella dei ricchi turisti e quella di chi desidera essere rispettoso del luogo per assaporarne il gusto della provvisorietà e dell'avventura: per i primi, alberghi a 5 stelle in perfetto stile europeo con marmi e specchi, per gli altri legno e bamboo ad indicare una vita più tranquilla e semplice.
Mentre scrutavo il mare per vedere arrivare il vento, ho goduto di albe e tramonti bellissimi, stando affacciato al nostro terrazzo proteso sulla lussureggiante vegetazione della collina.
Di notte, durante i frequenti acquazzoni, il rumore della pioggia ci ha tenuto compagnia e di giorno la musica delle cicale, che non smettono mai di frinire, ci ha fatto dimenticare il rumore molesto delle nostre città.
Un'isola fatta di suoni, compresi quelli umani provenienti da una vicina discoteca aperta fin quasi all'alba.
L'unico essere che non si è mai dato pena di quello che succedeva intorno era uno scoiattolo, che puntualmente ci visitava in cerca di qualcosa di cui cibarsi : frugava tra le coperture di foglie di palma e poi spariva.
Il centro abitato è formato da un agglomerato di un centinaio di esercizi commerciali, tutti con la stessa merce destinata a bidonare il turista.
Dopo un acquazzone diurno, con il fango che riempiva la via, ho riflettuto sull'usanza di lasciare le scarpe sulla soglia del negozio......
Ho visto sempre gente sorridente, che ringraziava anche quando l'interesse era solo formale e mi ha fatto pena una giovane donna che, unendo le mani al petto, si è inchinata mentre stavamo lasciando il suo negozio a mani vuote
Ho provato a fare le mie solite camminate solitarie alla ricerca di qualcosa che nessuno vuol più apprezzare, ma il buio, il caldo soffocante ed i moschitos hanno limitato i miei passi, anche se ho potuto apprezzare molto di quest'isola.
Il tempo meteorologico è stato causa di qualche problema ed anche se, nonostante la pioggia notturna, la temperatura è stata fin troppo alta, l'acqua era una meraviglia.
Ho fatto immersioni di oltre un ora, con muta leggera, senza mai avere sensazioni di freddo, ma se in tal senso tutto è andato bene, non posso che lamentarmi della scarsa visibilità in mare.
Sarà stata colpa del periodo, delle piogge o di altra causa sconosciuta, ma la visibilità non ha mai superato i 5 – 6 metri, perché il fitoplancton presente in quantità industriali rende l'acqua di un colore verdastro che si riflette in ogni foto e limita l'impiego delle attrezzature.
L'inconveniente è controbilanciato dalla presenza di moltissime specie ittiche e da un'infinita quantità di coralli.
Nelle 7 immersioni effettuate ho scattato circa 200 foto, ma poche nitide e solo una ventina buone.
Ho trovato dei dive-master veramente bravi e simpatici, che hanno condotto immersioni piacevoli, indicandoci sempre quali specie avremmo potuto osservare, restando entro la profondità di circa 20 metri, che è lo standard in acque tropicali.
Un'altra piacevole sorpresa è venuta dal cibo : pesce, crostacei e molluschi sempre presenti con grandi quantità di riso e verdure appena scottate e le salse più diverse, ora più, ora meno piccanti, hanno sfamato  meravigliosamente due poveri stanchi subacquei.
Anche se abbiamo subito disertato i locali che proponevano la seduta a terra con gambe incrociate ( per la scomodità ), ne abbiamo trovato altri dove, per meno di 10 euro a testa, si è cenato divinamente.
Il mio compagno, in un evidente momento di follia, ha avuto il coraggio di ordinare una PIZZA, che a onor del vero, è risultata essere all'altezza di quelle che si trovano in molti locali italiani. 
Non ho condiviso questa scelta preferendo accondiscendere alla mia personale curiosità verso ciò che non è abituale.

Purtroppo, con un giorno di anticipo, è arrivato il momento di lasciare Koh Tao e con un poco stabile catamarano, strapieno di persone e cose, abbiamo affrontato un mare ancora molto mosso per trasferirci a Samui, cercando di prevenire l'eventuale sospensione delle corse tra le due isole a causa di tempesta, come era già avvenuto il giorno prima, con la certezza di perdere l'aereo del rientro.
Avevo letto che in Marzo la frequenza delle precipitazioni non supera i 4/5 giorni al mese, ma ovviamente, la pratica ha smentito la teoria.
Da una coppia di italiani con cui abbiamo scambiato qualche parola, ho saputo che la settimana prima aveva fatto bello un sol giorno e mi sono sentito privilegiato a sottostare a solo due giorni di pioggia e vento, purtroppo caduti a ridosso della partenza.
Questo fatto ci ha consigliato di lasciare Koh Tao con un giorno di anticipo, perché il servizio di traghetti con Samui era stato sospeso per oltre 24 ore e non c'era certezza della ripresa od  di una nuova sospensione.
Chi ha cercato di acquistare un biglietto la mattina di Sabato 19 è rimasto ad aspettare inutilmente sul pontile di imbarco, perché già da venerdì i posti erano tutti esauriti.
Devo ringraziare il mio sesto senso e la paura di non riuscire a prendere il volo per Bangkok che mi hanno spinto a prenotare il traghetto con un giorno di anticipo.
Mi spiego meglio :
  • la partenza del traghetto per Samui è alle 9.30 con arrivo previsto per le 11.00, ma la puntualità, da queste parti è solo teorica, perché ci è stato confermato che non si arriva mai prima delle 11.30,          ( verificato personalmente l'arrivo a 11,50 )
  • tra il punto di imbarco e l'aeroporto occorrono circa 25/30 minuti con un taxi guidato da un kamikaze,
  • l'aereo parte alle 12, 45 e normalmente il check-in è possibile solo fino alle 12.00,
    …...ergo, basta un piccolo disguido e l'aereo parte irrimediabilmente lasciando a terre i più sfortunati.
Fu così che abbiamo avuto la possibilità di dare uno sfuggevole sguardo a Samui.

Koh Samui
Abbiamo lasciato Koh Tao poco prima delle 10 del mattino e siamo sbarcati a Koh Samui poco prima di mezzogiorno.
Per 12 euro, con una corsa infernale durata 25 minuti, in un traffico impazzito di taxi veri e falsi e di mezzi quasi impensabili nelle nostre città, ci siamo fatti portare nei pressi della CHAWENG BEACH, la spiaggia più bella e la più vicina all'aeroporto.
L'autista ci ha lasciato ad un quadrivio incasinatissimo , in un caldo insopportabile e con l'ansia di farci comprendere, ma qualche volta la fortuna aiuta gli audaci ed alzando gli occhi vediamo l'insegna di un locale di chiara estrazione italiana.
Siamo entrati e mentre Angelo faceva gli occhi dolci ad una pizza ( io ho mangiato un fantastico risotto al curry e gamberi ) , ci hanno consigliato un resort che stava proprio dall'altro lato della strada.
Sicuramente il resort doveva aver subito l'attacco di qualche forza ostile, ma le lenzuola erano pulite e c'era il vantaggio di essere a meno di 30 metri dal mare, per cui, dopo aver agguantato un telo da bagno, ci siamo buttati in acqua.
Con la temperatura corporea decisamente più bassa siamo riusciti a percorrere un buon tratto dei quattro km. di una spiaggia piena di gente, di ristoranti, di alberghi.
Alcuni venditori ambulanti, chini sulle loro attrezzature, cuocevano pesce o salcicce su una piccola graticola a carbone, altri arrostivano pannocchie di mais e sbucciavano mango ed ananas, su cui tracciavano un solco elicoidale togliendo la parte non commestibile.
A pomeriggio inoltrato, agguantato un taxi giallo e rosso, ci siamo fatti portare al tempio del BIG BUDDA, il cui tetto dorato spunta ben visibile su una collinetta nei pressi dell'aeroporto, il più piccolo, il più fiorito e carino che abbia mai visto.

Bangkok
Siamo arrivati al terminal per voli domestici alle 14,30 e per ammazzare il tempo abbiamo preso un taxi che ci ha portato fino a Bangkok, solo per accorgerci che la città è troppo grande e caotica per chi ha poco tempo come noi.
Percorrendo l'autostrada (un ora di percorso ) non è possibile vedere alcunché di interessante, se non quando ci si avvicina al centro urbano, dove i grattacieli si sfidano a vicenda facendo a gara mentre cercano di soffocare modeste baracche e qualche tempio di second'ordine.
Ritornati in aeroporto abbiamo speso il rimanente tempo a disposizione esplorando l'immenso contenitore del duty free lungo circa 4 km. ed anche se gli articoli in vendita si ripetevano di negozio in negozio, è difficile resistere alla tentazione di dare una sbirciatina ad apparecchi fotografici, orologi, telefoni e altri apparecchi elettronici.
Alle 20.00 siamo partiti per Abu Dhabi dove siamo atterrati alle 24.00 ( + 3 h per fuso )
Alle 2,25 l'ultimo salto verso Milano, dove siamo arrivati alle 6.30 ( + 3h per fuso )
Stanco per non aver riposato decentemente da almeno 24 ore, una volta raggiunto il letto, mi sono svegliato la mattina dopo subendo le dure conseguenze del salto di fuso orario.








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