martedì 30 settembre 2014

Karpathos

KARPATHOS – L'isola del vento

Questa volta la prescelta è Karpathos, un'isola tra Creta e Rodi lunga circa 80 km. e con una larghezza massima di non più di 30 km.
Poiché i collegamenti aerei sono risultati essere assai difficoltosi, scarsi e molto cari, decidiamo di utilizzare Karambola, un Tour Operator che offre sistemazioni economiche, molte volte di buonissimo livello.
A catalogo scegliamo il Castelia Bay, hotel a meno di 10 km. dall'aeroporto e vicino alla spiaggia di Amoopi, che risulterà essere tra le più belle dell'isola.
Volo più soggiorno con colazione ( assicurazioni comprese ) costano meno di 1.000- euro in due e convinti che lì, a Settembre, potremo trovare gli ultimi scampoli di sole e di mare caldo, firmiamo il documento di accettazione, pronti a fare le valigie.
Qualche giorno prima della partenza ci avvertono che il volo da Verona NO5182 partirà alle 9.25 e non più alle 14.30, per cui necessita una levataccia alle 6.00 di mattina ; ci consoliamo pensando che avremo più tempo nel primo giorno per conoscere i dintorni e fare anche un primo bagno.

06 Settembre – Venerdì
In vista dell'aeroporto di Verona sbagliamo strada e stentiamo a trovare il parcheggio presso cui abbiamo prenotato la sosta, ma arriviamo puntuali per trovare una lunga fila davanti al desk del check-in.
Imbarchiamo in perfetto orario ed arriviamo a destinazione alle ore 13.00 dove, prima ci mandano ad aspettare un fantomatico taxi, poi ci imbarcano su un bus turistico che per questioni di ingombro          ( strada troppo stretta ) ci deve lasciare sulla strada principale, dove ci raccoglie un “forno” ad otto posti che ci porta a destinazione.
La prima impressione sul luogo è molto buona, ma non altrettanto quella circa il concierge che ci accoglie in canottiera, sudaticcio e stravolto dal caldo, come e più di noi.
Ci consegnano una camera al primo piano con una discreta vista mare, dopo aver pagato 20 euro per cassetta di sicurezza e “cordone ombelicale” per attivare il frigorifero, che ci terrà compagnia, fino alla partenza, con il suo ronfare, producendo ghiaccio in quantità industriale.
Dopo le prime foto alla spettacolare piccola baia sottostante, eccoci in cammino verso le spiagge di Amoopi, distanti circa 800 metri da fare sotto un caldo sole, percorrendo un delizioso sentiero a strapiombo lungo la scogliera e le spiagge.
I nostri occhi si riempiono delle immagini di un acqua trasparente e multicolore che invita al bagno, che rimandiamo al giorno dopo, accontentandoci di fare qualche piccolo acquisto e di individuare la taverna che ci ospiterà la sera a cena : la “CALYPSO”.
Tutto bene fino all'arrivo del pesce, quando Gis decide di riuscire a rovinarsi la serata e quello che si trova nel piatto. 
Il cameriere ci dimentica e restiamo invisibili fino alla richiesta del conto, piuttosto salato in rapporto allo standard.
Passeggiata al chiaro di luna sotto un cielo stellato, come non se ne vede più nelle nostre città, fino all'hotel e poi a nanna.

07 Settembre – Sabato
Ci svegliamo con obiettivo Pigadia.
Dopo una veloce e frugale colazione ( non per nostra volontà, ma per scelta obbligata ) saliamo a piedi per circa 800 mt. sino a raggiungere la strada principale e percorsi altri 300 metri ci ritroviamo a fianco del “Four season“ e di fronte all' ”Esperida” , entrambe taverne consigliate in località Amoopi.
Aspettiamo il passaggio del bus che si presenta con più di 15 minuti di ritardo, ma che ci conduce a destinazione per meno di tre euro.
Mentre stiamo ancora cercando di orientarci, finiamo dritti nell'agenzia di un noleggiatore che per 70 euro ci procura un quad per i due giorni successivi allo scopo di andar per spiagge.
Passiamo in rassegna il lungomare, il porto e le strade adiacenti facendo piccoli acquisti, scoprendo la bontà dello yogurt greco e quanto sia ingannevole, in quest'isola, la qualità della produzione di gelato all'italiana.
Le ore passano veloci ed è già sera quando ci troviamo seduti alla “Four season” per una buona cena, che ci fa scoprire salse delicate da gustare con pane fresco, una musaka deliziosa ed un polpo ai ferri divenuto coriaceo per il troppo calore.

08 Settembre – Domenica
Sono le 9 del mattino quando vengono a prendermi per la consegna del quad, che mi viene affidato, con prudenza, previo interrogatorio sulle mie qualità di pilota.
Partiamo puntando est, percorrendo la strada verso Pigadia e seguendo le indicazioni che ci portano alla prima delle spiagge di questo lato dell'isola : Achata, a circa 20 km.
Affrontiamo una strada ben asfaltata ma abbastanza stretta, tutta curve e con una notevole pendenza, tanto che Gis non smette mai di richiamare la mia attenzione alla guida quando alzo gli occhi per godere dei bellissimi panorami che si aprono sotto di noi.
Ci fermiamo presso una piccola bianca chiesetta per scattare alcune foto, pregustando Achata dall'alto e fare quattro chiacchiere con altri avventurieri che si sono spinti fin lì.
Achata è una piccola ( 200 mt. circa ) spiaggia di ciottoli stretta tra due alti promontori rocciosi che arrivano fino al mare, dove un torrentello invernale ha depositato il materiale che l'ha formata.
Il mare ha bellissimi invitanti colori blu, ma la strada ci chiama e superiamo in un balzo la distanza di circa 15 km. che ci separa da Agia Panagia, anche se la strada è ancora più ripida e difficoltosa.
Da lontano spicca la bianca chiesetta con cupola rossa posta sul lato destro della bella spiaggia e proprio ai suoi piedi, in un piccolo bar sotto un grande albero mentre gustiamo una fresca bibita, ci viene indicata la via che ci condurrà ad una delle spiagge più belle e selvagge che mi ricordi.
Dopo le foto di rito presso la chiesa, partiamo a piedi lungo un sentiero sulla costa, gustando panorami di un mare meraviglioso dai colori e dalle trasparenze caraibiche, arrivando in circa 30 minuti a Kato Lakos, una piccola spiaggia di rocce bianche e dal mare multicolore.
Mi lascio catturare dalla bellezza di quelle acque e seppur senza adeguati indumenti, incoraggiato nell'ardire dalla presenza di alcuni naturisti, mi fiondo in acqua per un bagno epocale.
Lascio quel luogo con un poco di rimpianto, sapendo che d'ora in poi tutto mi sembrerà meno bello.
A Kira Panagia. acquistiamo un poco di frutta che gustiamo prima di ripartire alla volta di Apela, affrontando altri 10 km. di altre strade tortuose e ripide, che faranno gridare di spavento Gis mentre passiamo in prossimità di una frana.
Con un poco di fortuna arriviamo con il quad proprio a pochi metri dalla spiaggia, nella parte attrezzata con ombrelloni, mentre dall'altra parte sostano le imbarcazioni che giornalmente portano i turisti.
Ci fermiamo presso una frana di grossi massi di granito e mentre Gis pratica la raccolta intensiva di sassolini, mi godo quel magnifico mare dai colori cangianti dal bianco della schiuma al verde ed al blu intenso dove l'acqua è più profonda.
Il tempo passa presto ed arriva il momento del ritorno quando, a sera, facciamo a ritroso la strada percorsa durante la giornata godendo degli ultimi raggi di sole.
A cena ci troviamo presso l“Esperida” una caratteristica taverna , dove il cibo ( a parer mio ) è meno curato delle altre visitate fino ad ora.

09 Settembre  – Lunedì
Ci svegliamo pronti ad affrontare la scoperta di nuove spiagge dell'isola.
Di buon mattino montiamo in sella al nostro quad dirigendoci a Sud verso l'aeroporto e già dopo pochi km. dalla strada principale scorgiamo in lontananza spiagge con mare blu intenso, sferzato da un vento che soffia con veemenza e che ci infastidirà tutto il giorno alzando particelle di sabbia.
Scorgiamo l'indicazione dell'Hotel Poseidon e ricordando la segnalazione di una spiaggia in quella direzione arriviamo su un litorale sassoso, brullo, desolato ed in completo abbandono che lasciamo immediatamente preferendo la vista che si scorge da dietro una minuscola chiesetta.
Seguendo una strada sterrata arriviamo ad una graziosa spiaggetta indicata dal nome della taverna sorta in quel posto, ma dopo una veloce occhiata, ripartiamo.
Continuando sulla strada principale scorgiamo in mare un nugolo di surf, che approfittando del vento teso e del riparo della profonda baia circolare posta a ridosso dell'aeroporto, eseguono le loro rapide corse su uno specchio d'acqua di uno spettacolare azzurro intenso interrotto solo dalle scie delle tavole dalle variopinte vele.
Percorriamo tutta la strada intorno all'aeroporto e poi, per la strada sterrata che corre lungo la spiaggia tra Kastelo ed Akrotiri, troviamo, scolpita nella costa in cui il mare ha scavato piccole grotte, una spiaggetta di sabbia dorata mista a frammenti di conchiglie.
Scendiamo al mare lungo un torrente in secca ed affascinati dal luogo ci fermiamo a fare il bagno, notando che la parte superiore della falesia è costituita di uno strato di conchiglie fossili e che altre minuscole conchiglie di 3 o 4 millimetri sono parte della sabbia.
Successivamente la spiaggia ci verrà indicata con il nome di Michaliou Kiros.
Ci spingiamo verso Akrotiri costeggiando il litorale e superata l'ennesima spiaggetta occupata da surfisti, abbandoniamo il quad proseguendo a piedi lungo il ciglio dell'alta falesia da cui si gode un magnifico panorama.
Arriviamo alla chiesetta di Agios Theodoros, posta sull'omonimo sperone roccioso, non sapendo che sulla spiaggia sottostante sarebbe stato possibile utilizzare l'argilla che l'acqua inumidisce alla base delle rocce, quasi fosse fango termale.
Dopo aver gettato da lontano uno sguardo sulla baia di Diakoptis, ritorniamo in albergo per una doccia e per consumare in albergo la cena che, contrariamente a quanto si poteva immaginare, è risultata piacevole, con piatti tutt'altro che disprezzabili.


10 Settembre  – Martedì
Giornata di dolce far niente in spiaggia.
Rimpiango di non aver trattenuto per un giorno ancora il quad perchè dovremo rinunciare a tutte le spiagge di Arkasa, Lefkos, Agia Irini, Vrikous, etc. alcune delle quali raggiungibili quasi esclusivamente per mare, anche se le spiagge di Amoopi non sono da meno.
Affittiamo un ombrellone con due lettini al prezzo di 6 euro e godiamo dello spettacolo della “spiaggia grande” e delle acque antistanti che ci sorprendono cambiando colore mentre il sole si alza e poi cala all'orizzonte.
Un bagno, una visita alla “spiaggia piccola”, un altro bagno, sole e quiete : qui nessuno grida, pochi provano a disturbare con i giochi da spiaggia ed all'ora giusta gustiamo un poco di frutta per allontanare la fame in attesa del prossimo ingresso in acqua.
Questa è vita!!!!!!!!
Cena ancora da “Esperida”.

11 Settembre – Mercoledì
Ci alziamo in un alba magnifica ed a piedi andiamo ad aspettare il bus che ci porterà al porto di Pigadia dove ci imbarcheremo per Diafani e da lì proseguiremo per Olimbos, piccola cittadina arroccata su monte Profitis Illias quasi all'estremità dell'isola.
Il mare è calmo ed anche se il vento spinge qualche secchiata d'acqua dentro il battello, il viaggio lungo la brulla costa prosegue velocemente fino a Diafani, dove ad aspettarci troviamo un altro bus che ci trasporta per gli 8 km. che ci separano dalla nostra meta.
Da lontano Olimbos assomiglia ad un paesino del presepio ed all'arrivo si scopre che le case sono state costruite a cavallo di una cresta a strapiombo sul mare, allo scopo di avere il vento necessario ad azionare i mulini per macinare granaglie.
Oggi ne restano solo un paio ancora ben conservati ed uno di questi è usato dalla taverna “Milos”
Qui, miseria ed assenza di lavoro, mancanza di strade ( si arrivava con un sentiero dal porto di Diafani ) hanno costretto gli abitanti ad un forzato isolamento durato fino a 15 anni or sono, che ha conservato a lungo abitudini e costumi di un epoca passata.
Di quei tempi resta una bellissima chiesetta affrescata ed adornata con cura, ma seriamente danneggiata da un incendio.
Oggi il turismo ha portato soldi ed una strada adatta al passaggio degli automezzi, ma ha cancellato secoli di storia : bello il paese ed i panorami che si godono dai ristorantini, ma tutto è funzionale alla “mungitura” del turista.
Si ritorna a Diafani ed in attesa del viaggio di ritorno ci scappa un bagno su una spiaggia sassosa dall'acqua verde smeraldo.
Per stanchezza ci fermiamo a mangiare l'ottima musaka del nostro hotel.

12 Settembre  – Giovedì
Ultimo giorno con sorpresa : in bacheca ci annunciano che il volo partirà non più al mattino, ma al pomeriggio.
Subito ci arrabbiamo poi pensiamo che, in fondo, avremo quasi un altro giorno in più da passare su queste meravigliose spiagge e per ribadire il concetto andiamo ad affittare il solito ombrellone in riva al mare.
Un bagno tira l'altro e si arriva a sera.
Ritorniamo al “Four Season” per una cena di riparazione causa un polpo troppo cotto e l'esame viene superato in modo eccellente.

13 Settembre – Venerdì
Invece di partire ce ne andiamo in spiaggia a godere di un mare meraviglioso e di un tempo splendido : negli ultimi due giorni la temperatura ha raggiunto i 35 gradi senza mai una nuvola all'orizzonte.
Alle due, doccia in spiaggia e poi in albergo a pagare 26 euro per le due cene consumate in hotel, con il dubbio che abbia dimenticato qualcosa perché il prezzo ci sembra troppo basso.
Ci vengono a prendere con un taxi che ci lascia in aeroporto, dove una lunga fila di partenti viene smaltita ed imbarcata.
Dopo un breve scalo a Roma arriviamo a Verona all'una di notte senza nessun problema e con una veloce corsa verso casa concludiamo una vacanza meravigliosa in luoghi eccezionalmente belli.

   Il costo complessivo è stato di circa 1,550 euro in due.























lunedì 29 settembre 2014

Phuket


PHUKET 

E' inverno, piove quasi tutti i giorni.
La voglia di mare, spiaggia e sole ci tormenta da qualche tempo e quando arriva il 27 Novembre , ci presentiamo in aeroporto pronti a goderci la nostra vacanza al caldo.
Abbiamo prenotato un volo Thai Airways che da Milano Malpensa ci porterà prima a Bangkok e poi a Phuket in circa 15 ore, per il prezzo di 870 euro (assicurazioni comprese), avendo perso, qualche giorno prima, un' offerta strepitosa di circa 730 euro.
Arriviamo a Phuket alle 9,30 ( ora locale ) in un caldo mattino del giorno dopo, con ancora addosso i vestiti dei -2 gradi di Milano. Dopo qualche indecisione sulla scelta del mezzo di trasporto, optiamo per un minibus collettivo che, per 180 bath a persona ( 4,5 euro ), ci trasporta fino all'Hotel Chaba in Kata Beach, facendoci fare un giro panoramico di mezza isola ed una abbondante sauna gratuita.
L'hotel è molto più carino di quello che appariva sul sito web e la camera che ci viene assegnata è ampia, pulita e ben arredata in stile thai, anche se scopriremo che mancando il box doccia, avremo sempre acqua in tutto il bagno.
Buono l'impianto dell'aria condizionata che mantiene temperatura e l'umidità in condizioni ottimali.
Recuperiamo, con qualche ora di sonno, la fatica del viaggio e ci spingiamo per via cercando di capire la nostra posizione rispetto ai servizi pubblici disponibili ed all'Agenzia di Martino “Amici di Phuket”.
Scopriamo di essere a meno di 300 metri dalla spiaggia di Kata, raggiungibile a piedi per una stradina che costeggia il Med ed ancor meno distanti dall'ufficio di Martino, che ci propina una serie di “ io sono il meglio”, vendendoci, per i giorni a seguire, una gita a quella che Lui chiama la “mia isola” ed un tour nel Mare delle Andamane.
Cena in albergo con musica e prezzo irrisorio, ma con scarso gradimento.


29/11
Nonostante la forte differenza di fuso orario ci svegliamo abbastanza in forma e dopo una abbondante colazione che parrebbe quasi una cena, dedichiamo un poco di tempo ad esplorare il lussureggiante giardino e la graziosa piscina dell'albergo.
Ci mettiamo in marcia verso la spiaggia di Kata, che scopriamo lunghissima di rimpetto alla proprietà del Club Med ed ad una strada lungomare ornata da palme ed alberi ombrosi.
Il mare è stupendo, anche se tormentato dall'onda di fine monsone e la spiaggia ha una abbondante bella sabbia dorata.
Ci spostiamo verso il centro spiaggia perché non ci convince il fiumiciattolo di acqua puzzolente che abbiamo notato lungo la stradina di accesso all'arenile e che nella parte terminale serve come rimessaggio delle long-tail.
Affittiamo un ombrellone con due lettini al folle prezzo di 200 bath ( 5 euro per tutto il giorno) e tra un bagno e l'altro, in un acqua caldissima, riusciamo a fare lunghe passeggiate sulla spiaggia ed un  pranzo a base di frutta e succo di cocco.
Per la curiosità di scoprire cosa si cela nei pressi del promontorio che chiude la baia, rifacciamo nuovamente tutta la spiaggia ed a  pomeriggio inoltrato decidiamo di ritornare in albergo per rimediare ai danni di un sole cui non siamo abituati.
Durante la solita passeggiata prima di cena scopriamo, a meno di 800 metri, il ristorante del Sawasdee Hotel ( scuola di cucina Thai ) dove ci fermiamo affascinati dall'ambiente estremamente elegante, in puro stile tailandese, che contempla una verdissimo giardino e vasche d'acqua.
Pur convinti che pagheremo salato il nostro ardire, ordiniamo cibi per noi assolutamente sconosciuti che troviamo ottimi con una spesa finale inferiore a 700- bath, cioè circa 18 euro in due.

30/11
Ci svegliamo in ottima forma e decidiamo di affrontare ( a piedi ) il percorso che ci divide da Karon e di buona lena in un caldo mattino, percorriamo i circa due Km di strada parallela alla bella, larga spiaggia dorata che, a suo tempo, fu completamente distrutta dallo tsunami.
Di quell'evento resta qualche cartello di avviso, la duna di difesa e le opere dello scolmatore.
Lungo il percorso una fila ininterrotta di hotel, ristoranti ( alcuni molto caratteristici ) e bar fino all'ingresso della caotica cittadina di Karon nella quale preferiamo non inoltrarci perché la nostra attenzione viene colpita dal Wat Suwam Khiri Khat, nel cui ampio recinto enormi serpenti ornano i diversi fabbricati ed i caratteristici guerrieri scimmia blu montano la guardia ai templi sacri.
Alle porte esterne, posti in occasione di chissà quale tributo,  restano due giganteschi ritratti del re e della regina.
Ritorniamo piano sui nostri passi dopo aver fatto l'ennesimo pieno di succo di frutta frullata al momento, in condizioni igieniche non sempre perfette, anche se non ci è mai capitato di avere disturbi di alcun genere.
Ci soffermiamo qua e là a sbirciare il lungo nastro di sabbia e un enorme serpente mitologico arrotolato sulle proprie spire presso il quale troviamo  segni di una tangibile devozione quotidiana.
Dedichiamo gli ultimi sguardi del giorno ai diversi negozi della collinetta che separa Karon da Kata e dopo aver confermato a Martino la nostra partecipazione alla gita alla “sua isola”, ritorniamo in albergo dopo aver cenato ( discretamente male ) in un ristorantino sulla via principale.

01/12
Ci svegliamo di buon ora in attesa del fuoristrada che ci porterà a Rawai dove ci aspettano le barche ( due long-tail ) che imbarcheranno la dozzina di partecipanti della gita alla fantomatica isola di Koh Bon, ora completamente abbandonata, ma dove troviamo, in disuso, le strutture balneari di qualche albergo che ha rinunciato a trasferire qui i propri clienti.
Dopo aver scaricato viveri ed acqua sotto la fitta ombra di grandissimi alberi, facciamo il primo bagno in un acqua di un azzurro incredibile, pronti a prendere il sentiero che ci condurrà dall'altro lato dell'isola immaginando spiagge meravigliose.
Mezz'ora di cammino tra vegetazione e bordo mare, dove le trasparenze dell'acqua cambiano dal bianco azzurro al blu intenso, fino ad arrivare ad una spiaggetta di pochi metri con molti sassi e con l'acqua infestata dalle meduse : grandissima delusione !!!!!
Mentre si attende, un poco costernati, di poter ritornare al luogo di partenza, approfittiamo dei momenti di pausa per conoscerci meglio e scopriamo di avere con noi due ragazzi che abitano ad un tiro di fucile da casa.
Sulla spiaggia dell'arrivo, dove rimangono solo resti di passate attività turistiche, troviamo una coppia di giovani sposi che completano il loro album fotografico e scopriamo, così, che Martino non ha assolutamente l'esclusiva dell'isola, ma la condivide, in modo non troppo palese, con altri.
A pomeriggio inoltrato si ritorna sul lungomare di Rawai dove i pescatori locali portano il loro compenso in natura per venderlo a chi vorrà farlo cucinare dai ristorantini appostati lì a fianco.
Acquistiamo parecchi gamberi ed un pesce di oltre un Kg. che per 150 bath ci vengono restituiti pronti per essere mangiati e gustati piacevolmente.
A fine pranzo, dopo aver vagato tra i negozi che vendono conchiglie, perline ed altri oggetti, noleggiamo un taxi che ci riporta in albergo passando per il Kata-wiew-point da dove si gode una bellissima vista panoramica sulle tre spiagge sottostanti fino al promontorio di Patong.
La giornata non è bellissima e la foschia ci fa desistere dalla solita abbondanza di fotografie.
Ritorneremo in altra occasione.



02/12
Ci svegliamo prima del solito perché abbiamo deciso di andare a Phuket City con i mezzi pubblici.
Dopo una camminata chilometrica per arrivare alla stazione dei bus posta alla fine della spiaggia di Kata, saliamo su uno sgangherato autocarro con panche laterali e centrali, che a passo d'uomo raccatta clienti fin quasi a Karon, accelerando solo quando la strada inizia a salire verso Chalong, dove si cambia mezzo, anche se in tutto simile a quello di prima.
Arriviamo in circa ¾ d'ora a Phuket, dove perdiamo tempo ad orizzontarci ed a convincere un conducente di tuk-tuk a portarci ad uno dei tanti Wat, senza passare prima da un centro commerciale a Lui gradito.
Incredibile : ha rinunciato al trasporto, per aver noi rifiutato la visita al market che ci suggeriva !!!!!
Pur spostandoci a piedi, troviamo comunque alcuni templi interessantissimi ed arriviamo quasi in centro città.
Prima di arrenderci al caldo ed alla stanchezza e dopo una buona litigata sulla direzione da seguire, riprendiamo la strada del ritorno.

03/12
Giornata dedicata all'ozio in spiaggia a Kata Noi Beach, bellissimo piccolo arenile dorato ( circa 1 Km ) con acqua splendidamente trasparente, pulita e calda.
Qui pochi hotel ed alcune villette arrampicate sulla collina, si contendono questa spiaggia in cui ritorneremo più volte per la sua bellezza.
Troviamo sotto l'ombrellone a fianco due italiani con cui chiacchieriamo fino a sera, quando riusciamo a scattare bellissime immagini di un tramonto infuocato.
Torniamo da Martino per confermare la gita in barca a Koh Phi Phi ed altre isole del golfo ed andare a cenare nel gettonato e raccomandato ristorante italiano “Il tagliere d Massimo” a Kata, dove mangiamo favolosi spaghetti con aragosta e gamberoni ( piatti indimenticabili ).

04/12
L'auto ci aspetta di buon mattino e ci porta fino all'imbarco presso Phuket Town, dove un motoscafo veloce simile ad un cavallo impazzito a causa dell'onda monsonica non del tutto acquietatasi, ci porta alla prima perla della giornata : Khai Nai, una lunga spiaggia bianchissima contornata da palme.
L'immagine che si presenta ai nostri occhi è assolutamente caraibica e mentre si sbarca per il pranzo, ci accorgiamo degli incredibili colori dell'acqua cristallina in cui ci tuffiamo per rinfrescarci.
Andarsene è un peccato, ma la prossima fermata, Chicken Island, una piccola bellissima spiaggia protetta da uno sperone roccioso non è da meno.
La devastazione dei fondali operata dallo tsunami è arrivata anche qui e nonostante siano passati alcuni anni, la vita sottomarina non è riuscita a riprendere il proprio ruolo : rari i coralli e non molti i pesci di barriera.
E' comunque un luogo che incanta e fare il bagno qui in un acqua verdissima e trasparente è rimasto nel mio cuore.
La tappa successiva è Bamboo Island, una spiaggia bianchissima con alle spalle una vegetazione lussureggiante ed una mare di un azzurro intenso, profondo e con una vita marina interessante già a ad un decina di metri dalla battigia.
Quando è ora di ripartire nessuno vorrebbe farlo, ma ci aspetta Phi Phi Don con la splendida spiaggia che divide in due le baie di Loh Dalun e Ton Say, che vediamo da lontano passando in fretta per andare a Monkey Bay, dove per mascherare il ritardo accumulato, ci viene detto che le scimmie sono cattive e non si può sbarcare.
La tappa successiva è Phi Phi Lae dove la barca si infila tra due alte pareti rocciose a picco su un acqua verde smeraldo e prosegue per la Viking Cave dove ancora si raccolgono i famosi “nidi di rondine”.
Infine quanto di più incredibile : Maya Bay, una lunga spiaggia addossata ad una alta parete a picco che protende le proprie braccia per proteggerla dal mare.
Qui è stato girato il film “The beach” e la location non poteva essere più appropriata.
Un bagno indimenticabile in un luogo unico al mondo ed un ritorno improcrastinabile che ci regala ancora immagini di un tramonto infuocato.
Una giornata da oltre 250 scatti, uno più bello dell'altro.

5/12
Riprendiamo i mezzi pubblici per visitare il Wat Chalong, bellissimo tempio buddista che ci ha tenuti impegnati per diverse ore, riuscendone a scoprire tutti i punti interessanti che mostrano quanta bellezza possiedano queste sacre costruzioni.
Da lontano compare la statua del Big Budda alta 40 metri posta in cima ad una collina.
Rientriamo facendo tappa a Rawai dove ci concediamo un'abbondante porzione di gambreroni ( 800 bath per kg = 20 euro ) cucinati dallo Sea Gipsy e dopo pranzo acquistiamo alcune belle conchiglie che qui giacciono a migliaia sui banchi dei negozi.
Per smaltire le calorie superflue riusciamo a far tappa a Nai Harn Beach e scattare alcune interessanti immagini del Wat locale.

6/12
Proprio perché è arrivato il momento di cominciare a pensare al rientro, oggi abbiamo deciso di noleggiare un tuk-tuk che resterà a nostra disposizione per arrivare fino al Phromthep Cape, il capo più a Sud dell'Isola.
Contrattiamo il prezzo che fissiamo in 1.200 bath e iniziamo la corsa con un ciarliero autista, arrampicandoci verso Kata-wiew-point da dove riusciamo a fare alcune buone fotografie, interrotti solo da una giovane intervistatrice che vuole conoscere il nostro gradimento sulla Thai.
Proseguiamo passando sulle colline di Nai Harn con visuali mozzafiato da Yanui Bay Wiew ed infine arriviamo proprio al faro posto sul promontorio, da dove l'apparecchiatura di segnalazione posta in uno strano edificio compie il proprio dovere verso un mare fantastico.
Ritornando per la strada di Chalong, chiediamo al nostro autista di fermarsi alla fattoria dove si allevano ed istruiscono al lavoro gli elefanti e la sosta è piacevolmente rallegrata dalle carezze ad un piccolo di non più di un anno.
Passiamo le ultime ore a Kata Noi Beach, in quella parte di spiaggia sotto la collina dove hanno trovato collocazione i migliori alberghi.
Rientriamo e prima di fare le valigie ci concediamo un 'ultima cena all'ottimo ristorante italiano di Kata.

7 - 8/12
Il solito taxi collettivo ci raccoglie in mattinata e con molta calma ci trasporta in aeroporto da dove partiremo alle 17 circa alla volta di Bangkok per arrivare a Milano alle 7 del mattino del 8 Dicembre..




   Dopo una settimana trascorsa al caldo, il giorno 9 Dicembre avremo la sorpresa della neve in città.


























Creta

E' Settembre
               ed anche se le belle giornate continuano con buone temperature, si avverte la sensazione che l'estate sta finendo.
La voglia di un bagno, di una sosta in riva al mare sotto l'ombrellone, di una passeggiata con i piedi nell'acqua solletica i nostri pensieri ed eccoci ancora a cercare una meta per un viaggio a fine estate.
Cerchiamo un luogo che ci consenta di godere degli scampoli della bella stagione senza allontanarci dal Mediterraneo, evitando luoghi ancora troppo affollati o già semi deserti .
Per tali motivi la nostra scelta, dopo un gran pensare, cade su Creta che, collegata giornalmente da Ryanair con volo da Orio al Serio, offre una grande varietà di sistemazioni alberghiere a prezzi contenuti.
Dopo una frenetica ricerca di notizie per decidere in quale lato dell'Isola avere la nostra base per l'esplorazioone di un territorio troppo vasto per pensare di visitarlo tutto in una sola volta ( da un capo all'altro misura oltre 300 km, ) scegliamo di soggiornare a Kissamos, che pare essere il punto ideale da cui partire alla scoperta della parte Nord/Ovest.
La relativa vicinanza all'aeroporto di Chania, la possibilità di utilizzare quella sorta di autostrada che collega, sulla costa Nord, le principali città e la posizione strategica per la vicinanza ad alcune delle più belle spiagge dell'Isola, ci hanno indotto ad eleggere a nostra temporanea dimora un piccolo resort a circa 2 km da Kissamos trovato in Internet a buon prezzo e con recensioni molto favorevoli.
Il giorno 10 Settembre inizia il nostro viaggio alla complicata ricerca del parcheggio per l'auto, che come già altre volte, diventa introvabile nell'ultimo chilometro ( mi domando se serve davvero prenotare il posto auto, visto che sembra non avere mai fine la capacità ricettiva di queste strutture ).
Memori delle precedenti esperienze con voli low cost, passiamo indenni ai controlli di Ryanair ed imbarchiamo per un volo di circa due ore e mezza, che giunge alle 20,55 puntualissimo all'aereoporto di Chania dove ci aspetta Dimitri, titolare del Mediterranean Studios, che ci trasferirà presso il suo Hotel.
La scelta di accettare il transfert risulterà perfetta perchè :
  • a sorpresa il mio navigatore non comprendeva le mappe della Grecia,
  • dopo il calar della sera il percorso sulle strade di Creta sarebbe stato piuttosto problematico,
  • avremmo certamente dovuto ricorrere ad una guida per trovare l'Hotel nascosto in mezo alla campagna,
  • non avremmo più potuto di cenare, (insalata e polpette ) stante l'ora tarda.
La sistemazione, ( uno studio al terzo piano con vista sulla campagna, un poco di mare e piscina ) è parecchio spartana ed un poco deludente, mancando a mio parere alcune piccole comodità cui siamo abituati.
Il posto è comunque accogliente e tranquillo, con una bella piscina che non avremo il piacere di utilizzare ed al termine della vacanza non rimpiangeremo di non fare più colazione lì, anche se per circa 40 euro al giorno non potevamo aspettarci un hotel a 5 stelle.

11 Settembre - 2° giorno
Ci svegliamo un poco indolenziti a causa del materasso e del cuscino troppo duri e decidiamo di esplorare la lunghissima spiaggia di ciottoli ( almento 3 km ) che dista non più di 200 metri dall'hotel, ma che ci lascia perplessi per lo stato di abbandono e di incuria.
Gli ombrelloni divelti o non rimessi in posizione, gli “stabilimenti balneari” senza clienti e forse una mareggiata parzialmente ancora in corso, non hanno contribuito a migliorare l'aspetto di questa grigia spiaggia di ciottoli, dove solo in alcuni luoghi si entra in acqua e si trova un basso fondale di sabbia.
A piedi lungo la spiaggia, passo dopo passo, passando davanti a “taverne” senza avventori , raggiungiamo Kissamos dove troviamo disordine, edifici malandati e lo squallore di un fine stagione in disarmo che ci mettono di malumore.
Ci informiamo per il noleggio di un auto ed un poco sconsolati e nervosi ci avviamo, sotto un sole cocente, per una desolata strada di campagna che sembra non finire più.
Alla sera cena in un locale poco distante, a bordo piscina, in riva al mare : MOLTO BUONO, ottima la mussaka.

12 Settembre - 3° giorno
Mentre percorriamo la spiaggia verso Kissamos ci siamo divertiti a giocare tra le onde, cercando lingue di sabbia dove l'acqua era più bassa e più limpida. Ci siamo fermati in una piccola spiaggia con un poco di sabbia davanti ad un hotel di cui non ricordo il nome e lì abbiamo trascorso alcune ore facendo il bagno in un acqua non caldissima ma gradevole , raccogliendo sassolini colorati, che Gis porterà in parte a casa infilandoli in una bottiglietta di Coca Cola.
La nostra avventura si conclude all'ingresso del paese dove notiamo una serie di ristorantini molto attraenti che visiteremo nel corso della vacanza.
In lontananza si scorge il porto di Kissamos ed il promontorio dietro il quale si celano Gramvoussa e Balos.
Alla sera ritorniamo nel medesimo ristorante del giorno prima dove ceniamo con un abbondante piatto di pesce e crostacei, per la folle somma di 24 euro in due.

13 Settembre - 4° giorno
La mattina ripercorriamo per l'ennesima volta la spiaggia per recarci in paese a ritirare la Fiat Panda che abbiamo noleggiato ( nove giorni per 200 euro ) e mentre aspettiamo che ci venga consegnata, per difenderci dal caldo che aumenta di momento in momento, passiamo un'ora all'ombra di un gigantesco ficus nel bar della piazzetta.
Automuniti, ci dirigiamo verso il porto di Kissamos per informarci sui trasporti per Balos ed approfittiamo del tempo a disposizione per scattare alcune foto alla baia ed a una graziosa chiesetta a lato del porto.
Per consumare il resto della giornata decidiamo di dare un rapido sguardo a Falasarna, che dopo circa 15 Km di un'agevole strada, ci mostra una spiaggia spettacolare con un mare che sfuma dal verde al blu intenso.
Troviamo un cartello che ci invita a visitare le rovine dell'antica Falasarna, che raggiungiamo percorrendo una strada sterrata in mezzo agli ulivi. 
Un poco delusi dal sito non particolarmente significativo ed abbondantemente trascurato, seppur inserito in una splendida conca affacciata sul mare, ritorniamo alla spiaggia di Falasarna ( 2 km con una larghezza da 50 ad oltre 200 metri ), che ci ripaga in bellezza e splendore.
Il mare leggermente agitato non ci ha immediatamente mostrato tutte le sue meraviglie, ma presso un punto riparato da rocce all'ingresso sud della spiaggia ci ha svelato trasparenze e colori da Caraibi.
Impossibile resistere alla tentazione di un bagno.
Rientriamo a sera ripromettendoci di ritornare.

14 Settembre - 5° giorno
Prendiamo la strada interna per Elafonisi (via gole di Topolia, Elos, Vathi percorrendo circa 100 km in oltre due ore di guida ), che con mille curve ed attraverso panorami montani di ogni tipo ci conduce, dopo un ripido tratto finale di sterrato, a riempirci gli occhi di una laguna dall'acqua trasparente e chiara, dove rosate lingue di sabbia ci invitano ad approdare sull'isola antistante, selvaggia, desolata, con panorami lunari formati da nere rocce laviche ed acque cristalline in pozze in cui ci immergiamo estasiati dalla bellezza del luogo.
Vaghiamo senza nessuna meta per quel luogo scoprendo gigli di mare in ogni anfratto, ginepri giganteschi, minuscoli fiori azzurri in cespugli all'apparenza secchi e riempiendo i nostri occhi di quella meraviglia di mare, di sabbia e di cielo.
Restiamo fino a pomeriggio inoltrato sotto un ombrellone di paglia a godere dello spettacolo della natura e quando il sole inizia a scendere raccogliamo le nostre cose per rientrare a Kissamos.
Dopo pochi km ci fermiamo al complesso monastico di Chrisoskalitissa che visitiamo scoprendo bellissime icone ed arredi sacri e quindi decidiamo di ritornare per la strada costiera ( via Vathi, Sfinari, Platanos ), stretta , tutta curve e con molti sassi in careggiata, ma a tratti con bellissimi panorami su un mare blu intenso.
Alla sera siamo stanchi, ma ricordiamo felici le emozioni del giorno appena trascorso.

15 Settembre - 6° giorno
La nostra meta di oggi è la città di Chania a circa 50 km.
Ci fermiamo sotto il minareto di una moschea nei pressi del mercato coperto di piazza Marco Polo, che visitiamo per primo scoprendo colori ed odori non usuali per i nostri ipermercati.
Bighellonando per le viuzze dell'antica e caratteristica città scopriamo una miriade di piccoli negozi ed arriviamo al vecchio porto veneziano che, attorniato da due ali di edifici storici attualmente occupati da una miriade di ristorantini, conserva un magnifico faro sul molo foraneo.
Nonostante il caldo torrido, arriviamo sin dove sorgeva il castello di difesa e godiamo di un magnifico panorama su tutta la città, il porto e la costa con un mare meraviglioso, che ci risveglia il desiderio di un bagno rinfrescante.
Ci fermiamo, sulla strada del ritorno, sulla lunghissima e bellissima spiaggia di sabbia dorata di Platanias.
Alla sera, mentre siamo seduti nella solita taverna in riva al mare, sopraggiungono Paola e Cristiano di Livorno, che si fermano a cenare con noi ed a scambiare impressioni di viaggio.
Giornata calda e bellissima con una serata molto piacevole.

16 Settembre - 7° giorno
Il cielo coperto da grigi nuvoloni ci dissuade dall'effettuare la prevista gita in battello a Balos e così riprendiamo la strada verso Chania con l'intenzione di approfondire la conoscenza della zona.
Ci dirigiamo verso il sito archeologico greco-romano di Aptera che troviamo essere molto mal tenuto ed in parte ineccessibile, come pure il castello tardo-medioevale che dall'alto si affaccia sulla baia di Souda offrendone una vista meravigliosa.
Senza una meta precisa andiamo prima a Kalives e poi a Georgiupoli dove ci fermiamo in un bellisimo parco fiorito a ridosso della lunghissima spiaggia, che lasciamo per recarci al lago di Kourna in una giornata cupa e calda, in cui il colore predominante è il grigio del cielo.
Sulle rive del modesto, anche se molto grazioso, specchio d'acqua ci fermiamo per bere una bibita presso un simpatico chiosco con tetto di paglia dove, così per scaldare l'ambiente, ci offrono dell'ottimo raki al miele insieme all'albun di famiglia da sfogliare, per la glorificazione di tutte le offerte commerciali dei loro prodotti artigianali.
Mentre siamo sulla strada di Souda, prima dell'aereoporto, inizia un diluvio universale che complica il nostro peregrinare e ci costringe a modificare l'itinerario del giorno.
Dopo aver raggiunto la deludente spiaggia di Stavros, da alcuni descritta come imperdibile, siamo ritornati a Chania, dove, seguendo a vista gli alti minareti ed i campanili che spuntano sopra i tetti delle case, riusciamo a vedere una moschea tramutata in auditorium, una chiesa con campanile e minareto, una splendida cattedrale in stile ortodosso ed altri monumenti di culto.
Nonostante i molti negozi chiusi per turno domenicale, ormai sopraggiunta la sera, ci  fermiamo a cenare in un ottimo ristorante sul porto, godendo dello spettacolo di mille luci che illuminano i vecchi moli dell'area portuale.
Il rientro con il buio, lottando per la pulizia del parabrezza, è stato faticoso e lento.

17 Settembre - 8° giorno
Pur non molto rassicurati dalle nuvole che si vedono dietro il promontorio di Balos, decidiamo di imbarcare e ci troviamo, con altre 500 persone, in navigazione attorno a Capo Gramvousa, fino all'omonima isola.
Dopo circa un ora di viaggio la nave attracca ad un piccolo molo immerso in un acqua di un azzurro intenso, a poca distanza da una spiaggetta deliziosa davanti alla quale un paio di barche a vela dondolano in un'acqua limpida e trasparente come poche volte avevo visto.
Appena sbarcati, come tante brave formichine, ci arrampichiamo, sudando sotto un sole cocente, per l'impervio sentiero che porta alla rocca veneziana e giungiamo in circa 15 minuti al portale di ingresso dove ci accoglie un lembo d'ombra ristoratrice.
Il panorama è semplicemente mozzafiato : fin dove giunge lo sguardo il mare di un azzurro stupendo circonda l'isolotto e verso la spiaggia di Balos l'acqua assume colorazioni indescrivibilmente fantastiche.
Solo le innumerevoli fotografie scattate in quel posto possono raccontare quello che abbiamo visto.
Si ritorna alla nave per il tempo necessario a trasferirci alla spiaggia di Balos, dove gli occupanti della nave si sparpagliano alla ricerca del proprio angolo di paradiso sulla spiaggia formatasi al riparo dell'imponente capo che ci sovrasta. 
La spiagga è divisa in due zone completamente diverse : a sinistra qualche roccia ed acqua più profonda verde-azzurra, a destra acqua più calda, chiara e trasparente dove la profondità non supera mai il metro.
La sabbia di un bel colore giallo-ambrato, ha rilessi rosati per la presenza dei gusci di piccoli crostacei.
Inutile dire il rimpianto di dover lasciare quell'angolo di sogno.
Si sbarca a sera con gli occhi pieni delle immagini del giorno trascorso.

18 Settembre - 9° giorno
Ci siamo svegliati per il rumore di un forte scroscio di pioggia, che nel giro di una mezz'ora cessa e lascia spazio ad un sole prepotente.
La meta da raggiungere oggi, dista più un centinaio di km e si trova dal lato opposto dell'isola : Paleochora.
La strada è lunga, stretta, tortuosa, con poche case sparse in luoghi improbabili, poco traffico e molto caldo.
Troviamo la roccaforte veneziana ridotta a poche macerie trascurate.
La spiaggia, se confrontata a quella vista ieri, è inesistente ed il paese sembra addormentato e senza vita.
Qualche chilometro prima di Paleochora avevamo visto una deviazione per Sougia, inesistente sulla carta in nostro possesso e con la speranza di poter avere miglior fortuna con il sito archeologico di Lissos , le gole di Sougia ed il desiderio di completare la visita da questo lato, ci rimettiamo in strada.
Molti km dopo, arriviamo ad un minuscolo agglomerato di case polverose, un albergo, qualche ristorante, negozi e bancarelle allineate ad una lunga spiaggia di sabbia grigia, con aria di un triste fine stagione , dove erano rimasti accampati solo alcuni saccopelisti nel disordine delle loro cose.
Carino e suggestivo, invece, il porticciolo ricavato sotto un alto costone roccioso da dove si diparte la strada delle gole di Sougia e l'accesso al sito archeologico di Lissos, che abbiamo visitato tramite una cartolina acquistata in loco, perchè, demoralizzati dal luogo, non abbiamo trovato la forza di fare una camminata di quasi due ore.
Ritorniamo per altra strada attraversando uliveti ed aranceti sino all'indicazione di un lago, che una volta raggiunto, si è rivelato solo un grosso stagno con qualche paperella.
Rientriamo a Kissamos a sera inoltrata dopo aver percorso quasi 400 km.

19 Settembre - 10° giorno
Oggi è la volta di Rethimno a circa 130 km da Kissamos.
Arriviamo all'ingresso di questa deliziosa cittadina lungo una bella spiaggia con un mare dalle splendide trasparenze e sostiamo sotto le imponenti mura della fortezza veneziana.
Il vecchio porto è molto più piccolo di quello di Chania, ma bello e vivificato dalla frenetica attività dei ristorantini che lo assediano gareggiando nell'esporre eccezionali banchi di pesce, molluschi ed aragoste.
Ci facciamo largo tra coloro che ci offrono posto ai loro tavoli e sul lungomare accettiamo di farci accompagnare dal trenino turistico per visitare la città storica.
Continuiamo a piedi il nostro giro percorrendo strette viuzze piene di negozi e punti di ristoro, fino a giungere al museo archeologico che visitiamo trovandolo molto interessante.
All'uscita troviamo le forze per salire alla fortezza e percorrerla in lungo ed in largo catturando immagini di panorami sulla città e delle costruzioni restaurate nel recinto delle mura.
Sulla via del ritorno, uno dei più bei tramonti ci strappa le ultime fotografie della giornata.

20 Settembre - 11° giorno
E' l'ultimo giorno che trascorriamo in quest'isola dalle bellissime spiagge e passiamo l'ultimo giorno sul lido di Falassarna, dove eravamo già stati, appena arrivati.
Scattiamo le ultime fotografie al gran spettacolo di spiaggia e mare , anche se nel pomeriggio spunta un vento insistente che non ci lascia godere di tutta la giornata.
Rientriamo per riordinare le valigie e prepararci alla levataccia del giorno dopo.
A cena, per l'ultima volta, ci offriamo un favoloso piatto di pesce e crostacei.

21 Settembre - 12° giorno
Ore 6,30
Impietosa, la sveglia ci avverte che dobbiamo partire e dopo una frettolosa colazione ce ne andiamo all'aereoporto di Chania dove riconsegnamo l'auto ed alle 11,15 spicchiamo il volo per Orio al Serio.
Volo in perfetto orario e rientro senza problemi

Abbiamo visto spiagge eccezionali e sono sicuro che Creta nasconde tantissimi altri tesori da scoprire, forse in un prossimo viaggio.
Il costo complessivo di viaggio e soggiorno è stato inferiore a 1.700 euro per due.